Marino (RM)
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Marino | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 360 m s.l.m. | ||
Superficie: | 26,10 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 1451,14 ab./km² | ||
Frazioni: | Cava dei Selci, Frattocchie, Santa Maria delle Mole. | ||
Comuni contigui: | Castel Gandolfo, Ciampino, Grottaferrata, Rocca di Papa, Roma | ||
CAP: | 00047 | ||
Pref. tel: | 06 | ||
Codice ISTAT: | 058057 | ||
Codice catasto: | E958 | ||
Nome abitanti: | marinesi | ||
Santo patrono: | San Barnaba | ||
Giorno festivo: | 11 giugno | ||
Sito istituzionale | |||
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Marino (Marinum o Castrimoenium in latino, Marini in dialetto marinese) è una città italiana di 37.875 abitanti in provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani. Il suo territorio comunale copre 26.10 km2.
Marino, terzo comune dei Castelli Romani per popolazione e quarto per estensione territoriale, è famosa per il suo omonimo vino D.O.C. e per la connessa Sagra dell'uva che annualmente vi si svolge fin dal 1924. Parte del territorio marinese ricade nei confini del Parco Regionale dei Castelli Romani e del Parco Regionale dell'Appia Antica; l'area verde del Barco Colonna e del Bosco Ferentano è una delle zone ambientalmente più significative dei Colli Albani.
Oggi Marino è una delle località più note dei Castelli Romani, e assieme alle frazioni di Santa Maria delle Mole e Frattocchie ospita vari servizi importanti, come ad esempio il Palaghiaccio di Cava dei Selci. La vita culturale, briosa da vari secoli, è alimentata dalla locale biblioteca, dal Museo Civico Umberto Mastroianni, da varie associazioni culturali, musicali e teatrali.
Indice |
[modifica] Geografia fisica
[modifica] Clima
Il centro storico di Marino si eleva a 355 m s.l.m., e perciò la temperatura media non si discosta molto da quella di Roma Urbe, dato che fino ai 400 metri l'escursione termica è praticamente nulla.
In gennaio però se le temperature medie minima e massima registrate a Roma sono di 1.9°C e 12.2°C, a Grottaferrata (329 metri slm) si registrano 3.4°C e 11.2°C, a Velletri (352 metri) 3.8°C e 10.6°C e a Colonna 2.5°C e 12.6°C. Le temperature di Marino non differiscono da quelle degli altri Castelli citati. D'estate invece Velletri e Colonna registrano una massima di 31°C, simile a Roma Urbe, e Grottaferrata 29.7°C, così come a Marino.
La distribuzione annuale della piovosità è inferiore ai 1000 mm e in media compresa tra i 700 e i 900 mm. Ai Colli Albani si presenta il fenomeno detto stau, che consiste nella riduzione del vapore acqueo nelle nuvole man mano che il terreno si alza. Perciò la piovosità maggiore si avrà sulle prime alture dei Colli Albani, rivolte verso il mare, verso sud sud-ovest, e la minore verso nord.
Normalmente la zona è battuta da venti di Scirocco e Libeccio, ma talvolta compare anche il Ponente. Durante l'inverno invece si ha la presenza di Tramontana e Grecale, il primo proveniente dalla vasta pianura dell'Agro Romano, che si estende proprio davanti Marino.
Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
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Temp. max. media (°C) | 11.8 | 12.4 | 14.3 | 19.5 | 21.4 | 25.4 | 29.1 | 28.3 | 23.7 | 20.1 | 13.8 | 10.8 | 19.2 |
Temperatura media (°C) | 4.6 | 5.1 | 5.5 | 8.4 | 10.8 | 13.7 | 15.6 | 16.2 | 12.4 | 9.9 | 5.4 | 2.8 | 9.2 |
Temp. min. media (°C) | 8.0 | 8.4 | 9.4 | 13.5 | 15.7 | 19.2 | 22.1 | 21.8 | 17.1 | 13.9 | 9.0 | 6.3 | 13.7 |
Piogge (mm) | 60.5 | 177.8 | 111.5 | 53.3 | 66.8 | 20.1 | 1.0 | 21.6 | 42.4 | 61.5 | 78.2 | 61.5 | 756.2 |
Venti (dir.-nodi) | SE 4.7 |
SE 5.5 |
E 5.0 |
ESE 3.6 |
WNW 4.1 |
SE 3.9 |
WNW 4.4 |
SE 4.6 |
SE 4.2 |
SE 3.3 |
SE 4.2 |
N 5.3 |
4 |
- Classificazione climatica: zona D, 1919 GR/G.
[modifica] Territorio
Il comune di Marino si estende su 2610 ettari[1] della zona che geograficamente è a cavallo tra i Colli Albani e l'Agro Romano. L'origine vulcanica caratterizza morfologicamente il territorio, prevalentemente collinare, e rende fertile il suolo contribuendo alla qualità del vino omonimo alla cittadina. Parte del territorio ricade all'interno dei confini del Parco regionale dei Castelli Romani.
[modifica] Idrografia
I corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale sono tutti di carattere torrentizio e di piccola portata, anche se talvolta possono entrare in piena e creare piccole inondazioni o frane. I torrenti, anche detti marane e fossi, sono:
- Fosso di Fiorano: originato a 151 metri s.l.m. in località Cava dei Selci, attraversa poi la via Appia e scorre sotto la località di Santa Maria delle Mole, in prossimità dell'antica Mugillae (111 metri s.l.m.), e poi in comune di Roma presso l'altura di Fiorano ad una quota media di 90 metri s.l.m., parallelamente all'acquedotto della Barbuta che serve Ciampino in direzione N;
- Fosso delle Scopette: parte dalla località Boscare sulla via Nettunense a quota 126.5 metri s.l.m., poi prosegue circa un chilometro verso E e prende nome di Fosso di Fioranello all'interno del comune di Roma;
- Fosso della Giostra: trae origine da Colle Granato, altura a 156.2 metri s.l.m. ai margini meridionali della II circoscrizione, e poi si dirige in direzione E verso la Falcognana in comune di Roma;
- Fosso di Montelungo: originato in località Mezzamagna vicino Castelluccia, III circoscrizione, ad un'altitudine di 171 metri s.l.m., prosegue poi fino al termine del territorio comunale, dove si innesta nel fosso della Torre proveniente dalla località Pavona di Castel Gandolfo, che prosegue in comune di Roma in direzione E;
- Fosso delle Pietrare: anticamente denominato marana di san Bonaventura, scaturisce dal Caput Aquae Ferentinum a 400 metri s.l.m. circa, e dopo una cascatella scende nel Barco Colonna a 280 metri s.l.m. per la vallata delle Pietrare sottosanti il centro storico. Da qui prende nome di Fosso di Patatona, arricchendosi delle acque di Colle SS. Apostoli (226 metri s.l.m.). Il fosso della Patatona attraversa quindi Pantanelle ed entra i territorio di Ciampino, dove procede in direzione N fino alla località Marcandreola e a Morena, dove converge con la marana dell'Acqua Mariana proveniente da Grottaferrata nel fosso di Morena, ormai in comune di Roma.
[modifica] Orografia
Il punto più alto del territorio comunale è situato nella parte meridionale, ovvero sul crinale dei cratere del Lago Albano. Nella parte orientale, nota come Pentima Corvina, l'altitudine della località Costa Caselle (identificata con il sito dell'antica Alba Longa) è di 438 m s.l.m., mentre l'adiacente Prato della Corte è a 429 m s.l.m.. Verso occidente, l'altura di Monte Crescenzio è di 379 m s.l.m., mentre l'area dei panoramici Villini è 368 m s.l.m..
L'altura del centro storico oscilla invece tra l'altitudine della località san Rocco a 389 m s.l.m., del parco pubblico di Villa Desideri in località Belpoggio (376 m s.l.m.), di piazza Giacomo Matteotti (antica Rocca Frangipane) a 373 m s.l.m., di Palazzo Colonna (335 m s.l.m.) e della villa Colizza alla Castagnara che è a 319.4 m s.l.m.
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Marino. |
Le origini del nome | ||||
Numerosi studiosi si sono cimentati a capire da dove venga il nome Marino: e varie sono le ipotesi formulate nel corso dei secoli.
Papa Pio II, durante la sua visita ai Castelli Romani nel 1462, disse di Marino:
Anche nel 1536 una mappa dell'Agro Romano diceva di Marino "Marin già villa di Mario": era dunque opinione comune che Marino derivasse da una ipotetica villa di Caio Mario, collocata sulla prima balza del colle dell'abitato lungo la Via Castrimeniense. In seguito molti tra i principali studiosi dei dintorni di Roma hanno elaborato una loro ipotesi: dunque Marino potrebbe derivare da un feudatario di cui però non ci resterebbero documentazioni, a nome Marino; oppure potrebbere farsi risalire a Marianum, inteso come luogo consacrato al culto della Vergine Maria[2]; oppure ancora potrebbe essere una storpiatura di Marana, cioè del torrente che scorre ai piedi del Centro Storico. Storicamente, la prima citazione del Castrum Mareni è del 1090, nelle Croniche Sublacensi; ma il passo potrebbe essere stato interpolato. La citazione successiva è del 1114, in un rogito notarile. Da lì in poi Marino verrà citata sempre più frequentemente, prima come Castrum o come Terra e poi, dal 1835[3], come Civitas. Una Massa Marenas, del valore di 40 sesterzi, è riportata anche tra i beni donati da Costantino il Grande alla Cattedrale di Albano Laziale: ma anche qui il documento potrebbe essere successivo all'epoca cui si riferisce.[4] |
[modifica] Età antica (3000 a.C.-476)
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Marino nell'Età Antica. |
In età pre-romana sul territorio marinese sorsero vari insediamenti:
- Mugillae (nei pressi dell'attuale frazione di Santa Maria delle Mole);
- Bovillae (nei presso dell'attuale frazione di Frattocchie);
- Locus Ferentinus (nei presso del Centro Storico alle falde di Monte Cavo).
In età romana sorse in prossimità dell'attuale Centro Storico il castrum di Castrimoenium.
Tra la bassa età repubblicana e l'Impero numerose ville sorsero anche in territorio di Marino: tra queste sono attestate quelle della gens Valeria, di Claudio Mamurra, di Quinto Voconio Pollione. Altri resti di ville si trovano nelle località di Colle Cimino, Sassone, Pascolari di Castel Gandolfo.
In prossimità dell'ipotetico sito di Castrimoenium, lungo le scalette che conducono alla Stazione Ferroviaria, è stato rinvenuto un mitreo pressoché integralmente conservato.[5]
[modifica] Medioevo (476-1501)
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Marino nel Medioevo. |
Dopo la caduta dell'Impero Romano lentamente l'antica Bovillae iniziò a decadere, [6] e il suo territorio divenne probabilmente un possedimento della Chiesa Romana, accorpato al Patrimonium Appiae.
Verosimilmente il territorio di Marino fu nel X secolo un feudo dei Conti di Tuscolo. Poi nel 1090 secondo le Croniche Sublacensi passò in dote ai Frangipane.[7] Di questa famiglia era Giacoma de Settesoli, vedova di Graziano Frangipane dal 1210, che fu amica di San Francesco di Assisi. Giacoma de Settesoli e il figlio Giovanni Frangipane concessero ai massari di Marino la prima delle Costituzioni del feudo.
Con i nipoti di Giacoma si estinse la famiglia Frangipane e per testamento i beni furono destinati ai monasteri di San Saba a Roma e all'Abbazia di Grottaferrata.[8] Tuttavia il cardinal Orsini, che era curatore testamentario, acquistò il feudo di Marino per i nipoti e questo entrò a far parte nel 1266 dei domini della famiglia Orsini. Il cardinale Napoleone Orsini dalla sede papale di Avignone concesse una seconda Costituzione agli inizi del XIV secolo.
Correndo l'anno 1347 Cola di Rienzo in lotta contro la resistenza baronale, attaccò e saccheggiò la rocca di Castelluccia, ma rinunciò all'assedio di Marino, dove si erano asserragliati i fratelli Rainaldo e Giordano Orsini.[9]
Nell'ambito dello Scisma d'Occidente, seguito all'elezione nel 1378 di papa Urbano VI e di conseguenza dell'antipapa Clemente VII, Giordano Orsini signore di Marino si schierò con l'antipapa, ma le milizie francesi dell'antipapa guidate dal duca di Montfort furono sconfitte a Marino da quelle papali guidate da Alberico da Barbiano il 30 aprile del 1379. Marino venne posta sotto assedio e presa dal figlio di Giordano Orsini, Giacomo, che parteggiava per il papa.[10]. (Vedi Battaglia di Marino)
Dopo un periodo di lotte tra Onorato Caetani e Giacomo Orsini, il castello di Marino divenne nel 1399 uno dei castra della Chiesa Romana, affidato a dei castellani fedeli (spesso a modo loro) al Papato[11].
Nel 1417 Marino era governata da Cristoforo Caetani, che vendette per 12.000 fiorini il castello e le terre a Nicola e Giordano Colonna, fratelli di Papa Martino V. Iniziava così la dominazione colonnese su Marino.[12]
Il 1° febbraio 1427 papa Martino V promulgò la bolla Etsi Prudens, con cui divise tra i tre nipoti Prospero, Antonio ed Odoardo i feudi di famiglia. Marino spettò a Prospero.[13]
Nel 1489 fece il suo ingresso nel castello di Marino Agnese di Montefeltro, sposa di Fabrizio I Colonna signore del castello, e nel 1490 circa nacque sempre a Marino la loro prima figlia, Vittoria Colonna.[14].
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Per approfondire, vedi la voce Signorie a Marino. |
[modifica] Età moderna (1501-1816)
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Marino nell'Età Moderna. |
Nel 1501 Papa Alessandro VI fece ratificare ai conservatori romani l'ordine di distruzione di Marino per punire i Colonna filo-spagnoli, ordine eseguito dal maresciallo francese Robert Stuart d'Aubigny.[15]
Marino subì anche un altro saccheggio, 25 anni dopo, da parte di truppe pontificie inviate nel 1526 dal Papa Clemente VII contro i Colonna. Nel 1556 un'altro Papa, Paolo IV, tolse Marino e altre 36 terre ai Colonna e le diede al nipote Giovan Battista Carafa, creando lo Stato di Paliano. Questo tornò ai Colonna già nel 1559, alla morte di Paolo IV. (Vedi Ducato di Paliano)
Marcantonio Colonna, signore di Marino, ammiraglio della flotta pontificia nella Battaglia di Lepanto, si fermò nei suoi domini di Marino dal 4 novembre del 1571 prima dell'ingresso trionfale a Roma il 4 dicembre.[16]. (Vedi Battaglia di Lepanto (1571))
Nel 1596 le signorie di Marino e di Rocca di Papa, riunite sotto un governatore residente a Marino valevano 472.727 scudi.[17]
Nel 1599 i marinesi si ribellarono ai gabellieri del cardinal Colonna, e per reprimere il moto dovettero intervenire truppe pontificie da Frascati e da Velletri. In seguito Papa Paolo V ordinò un'indagine sul fatto.[18]
Il 1° luglio del 1606 papa Paolo V elevò Marino a ducato, in favore del Cardinal Ascanio Colonna e dei suoi eredi.
Nel 1618 viene proclamato patrono della città san Barnaba e tra il 1640 e il 1662, per volere del duca Filippo Colonna e del figlio di questi, il cardinal Girolamo Colonna, venne edificata la basilica di San Barnaba. (Vedi Basilica di San Barnaba (Marino))
Durante l'occupazione francese, Marino si costituì come Repubblica gemellata alla Repubblica Romana nel marzo 1798, e non partecipò all'insurrezione antifrancese, ricevendo le lodi di Championnet. (Vedi Rivoluzione Francese nei Castelli Romani e a Velletri)
[modifica] Età contemporanea (1816-1945)
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Marino nell'Età Contemporanea. |
Nel 1816 papa Pio VII, motu proprio, sancirà la fine del feudalesimo: Filippo Colonna cedette alla comunità marinese i vari diritti feudali, restando tuttavia proprietario di tutte le sue terre (al 1870 circa il 40% del suolo dei Castelli era in possesso delle famiglie baronali).
Nel 1835 Marino ebbe da papa Gregorio XVI il titolo di "città". In quest'epoca Marino era sede di governo e di prefettura.
Il 21 dicembre 1870 si tenne il primo Consiglio comunale di Marino nel Regno d'Italia. Le prime delibere emanate furono marcatamente anticlericali, tanto che alcuni provvedimenti, come la chiusura delle scuole religiose delle Maestre Pie Venerini, dovettero essere revocati già nel 1876.
Nel 1889 arrivava a Marino la linea ferroviaria Roma-Albano Laziale, ma già dal 1880 il Comune aveva autonomamente fatto costruire il tratto Ciampino-Marino. Sempre nel 1889 venivano completati i lavori di Palazzo Matteotti, allora sede del Municipio, e veniva commissionata a Michele Tripisciano la Fontana del Tritone, in Piazza san Barnaba. (Vedi Stazione di Marino Laziale, Ferrovia Roma-Albano)
Fin dal 1904 a Marino si tennero le Feste Castrimoenie, che poi nel 1924, grazie alla geniale intuizione di Leone Ciprelli, nel 1924 divennero la Sagra dell'Uva.
Durante la Seconda guerra mondiale la città fu gravemente danneggiata dal bombardamento alleato del 2 febbraio 1944 e dalle successive incursioni aeree (Vedi: Marino (RM) durante la seconda guerra mondiale (1943 - 1944)). Crollarono Palazzo Colonna con la sottostante Fontana dei Quattro Mori, e venne danneggiata la basilica di San Barnaba. Il 10% delle abitazioni venne raso al suolo e le vittime civili furono circa 350. (Vedi I Castelli Romani durante la seconda guerra mondiale)
[modifica] Oggi
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« Cosi ridotta / piovve ancora vino / di buon augurio / agli ospiti e a Marino » |
(Leone Ciprelli, Sagra dell'Uva 1946)
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Nel 1944 venne nominato sindaco pro tempore il capo del CLN locale, Zaccaria Negroni, sotto la cui guida Marino risorse. Nel 1964 venne riaperto Palazzo Colonna.
Nel 1990 Marino ha ospitato il ritiro della Nazionale Italiana di Calcio per i Mondiali di calcio Italia 1990.[19]
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Per approfondire, vedi la voce Sindaci di Marino. |
[modifica] Simboli
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Per approfondire, vedi la voce Stemma di Marino. |
Lo stemma di Marino raffigura un cavaliere cavalcante, e comparve per la prima volta in un documento del 1566, conservato presso l'Archivio di Stato di Roma. Tuttavia, le redazione definitiva dello stemma è stata approvata definitivamente solo nel 2006, al termine di una querelle burocratica durata quasi settant'anni che può essere chiamata affare Comune di Marino[20].
I colori cittadini sono il blu ed il bianco, ripresi anche dal comune di Ciampino, fino al dicembre 1974 unito a Marino. In variante al blu, viene a volte usato il celeste.
Il motto cittadino è SPQM, Senatus Populusque Marinensis, coniato nel 1835, dopo l'elevazione a città, sulla falsa-riga del celebre SPQR.
[modifica] Onorificenze
- Titolo di Città; conferito con motu proprio nel 1835 da papa Gregorio XVI.
[modifica] Ricorrenze
- 2 febbraio: ricorre l'anniversario del primo bombardamento alleato su Marino.
- 7 ottobre: festa della Madonna del Rosario, celebrata fin dal 1571 in tutto lo Stato Pontificio come ringraziamento per la vittoria cristiana alla battaglia di Lepanto. In genere però a Marino la festa religiosa viene spostata alla prima domenica di ottobre, insieme alla Sagra dell'Uva.
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
I principali monumenti della città di Marino sono la Basilica Collegiata di San Barnaba Apostolo (1640-1655), Palazzo Colonna (1532-1622), la Fontana dei Quattro Mori (1636), il Mitreo di Marino (II secolo).
[modifica] Chiese e conventi
- Basilica di San Barnaba Apostolo. Principale chiesa della città, venne eretta tra il 1640 e il 1656 su progetto di Antonio Del Grande. (Vedi Basilica di San Barnaba (Marino))
- Oratorio del Gonfalone. L'oratorio della Venerabile Arciconfraternita del Gonfalone venne costruito nel 1697, sul retro della basilica di San Barnaba, come sede definitiva della storica confraternita.
- Ex-Chiesa di Santa Lucia. Fondata probabilmente nel 1102 su una cisterna romana, venne ricostruita in stile gotico da Giacoma de Settesoli attorno al 1210. È l'unica testimonianza di arte gotica nei Castelli Romani. Ora ospita il Museo Civico. (Vedi Museo Civico Umberto Mastroianni)
- Chiesa della SS. Trinità. La sua costruzione venne completata nel 1636. Contiene un miracoloso Crocifisso e un quadro attribuito a Guido Reni. (Vedi Chiesa della Santissima Trinità (Marino))
- Chiesa e Convento del Santissimo Rosario. La chiesa del Santissimo Rosario, con annesso convento di clausura delle suore domenicane, confidenzialmente dette "'e moniche rinchiuse" dai marinesi, venne eretto nel 1678 per devozione di Antonia e Lorenzo Onofrio I Colonna, mentre la chiesina venne iniziata nel 1712, su disegno di Giuseppe Sardi. E' ubicata fuori dell'antica cerchia muraria della città, nell'attuale Piazza Garibaldi (Borgo Garibaldi). (Vedi Convento del Santissimo Rosario (Marino))
- Chiesa ed ex-Convento di Santa Maria delle Grazie. Originariamente sede della Confraternita del Gonfalone di Marino, poi passò ai PP. Agostiniani; si trova al di fuori dell'antica cerchia muraria cittadina nell'attuale Piazza Garibaldi (Borgo Garibaldi). Oggi l'ex-convento ospita l'Ostello della Gioventù.
- Chiesa di Sant'Antonio da Padova. La chiesina di Sant'Antonio da Padova fu costruita all'inizio dell'Ottocento dal cardinal Antonio Pallotta nel vicoletto davanti all'edificio che ospitava le carceri, come luogo di raccoglimento per i condannati a morte prima del patibolo.
- Santuario di Santa Maria dell'Acquasanta. La devozione per la vergine in quel luogo è antichissima, sicuramente anteriore al 1270, quando il santuario venne visitato da san Bonaventura da Bagnoregio. (Vedi Santuario dell'Acquasanta di Marino)
[modifica] Palazzi e ville
- Palazzo Colonna. La sua costruzione nell'aspetto attuale venne iniziata nel 1532 dal Sangallo e compiuta definitivamente nel 1622. Il 2 febbraio 1944 è stato distrutto dai bombardamenti alleati, e ricostruito uguale all'originale nel 1954. (Vedi Palazzo Colonna (Marino))
- Palazzo Bandinelli. Il palazzo sorge a Borgo Garibaldi, fuori dall'antica cerchia muraria. Voluto da Bartolomeo Bandinelli nel XV secolo, passò poi in proprietà della Confraternita di San Giovanni Decollato di cui il Bandinelli era membro[21]. [22].
- Palazzo Castagna. Il palazzo, eretto dal Cardinal Giovan Battista Castagna, amico di Marcantonio Colonna, poi divenuto papa Urbano VII, attorno al 1580 è anche detto dai marinesi "u palazzu pentu" per via degli ormai cancellati fregi dipinti che ne adornavano la facciata su corso Trieste. [23]
- Palazzo Matteotti[24]. Il palazzo, nato come sede del Municipio, è stato eretto tra il 1879 e il 1886 sotto la direzione dei lavori di Raffaele Ingami, ha ospitato il municipio dal 1886 al 1914 (anno in cui il municipio si trasferì nella più prestigiosa sede di Palazzo Colonna e dal 1946 al 1958 (durante la ricostruzione di Palazzo Colonna). Ha preso nome dalla antistante piazza, intitolata a Giacomo Matteotti. [25]
- Barco Colonna. Il Barco è situato sotto il centro storico, lungo il corso della Marana, e venne sistemato nel 1590 con un portale di accesso, oggi parzialmente interrato, statue di peperino e scenografiche fontane, oggi perdute.[26]
- Villa Colonna-Colizza. La villa Colonna di Castagnara, tenuta estiva con veduta su Roma, divenne poi Villa Colizza dopo l'acquisizione della residenza da parte della famiglia Colizza, nell'Ottocento. [27]
- Giardini Colonna. I giardini erano una villa con ampio parco venne eretta della famiglia Colonna nell'area oggi occupata da via Costa Batocchi e via Massimo D'Azeglio. L'edificio originario era stato costruito solo sulla sinistra del viadotto della via pubblica per Roma, con il casino Colonna, oggi di proprietà privata[28], che conserva un soffitto affrescato seicentesco Dal 1584 si estese anche sul lato opposto della via e vennero realizzati i due portali d'accesso in peperino oggi chiamati "archi de 'u Paradiso".
- Villa Colonna-Desideri. La villa Colonna di Belpoggio, poi villa Desideri, era una vasta tenuta della famiglia Colonna in corrispondenza della moderna espansione urbana del centro di Marino. Dalla famiglia Desideri venne ceduta al comune, con solo parte del terreno, già lottizzato. Bombardata nel 1944, ospita attualmente la Biblioteca Comunale "Vittoria Colonna". (Vedi Villa Colonna di Belpoggio)
- Villa della Sirena. La villa Colonna della Sirena a Frattocchie, fu fatta costruire alla metà del XVII secolo lungo il percorso della via Appia dal cardinal Girolamo Colonna, presso l'osteria delle Frattocchie. Prese il nome dalla statua di una sirena rinvenuta durante i lavori di edificazione e sistemata al di sopra del portale d'accesso. Fu spesso luogo di sosta per i pontefici che si recavano nella residenza papale di Castel Gandolfo. Presso la villa si installarono nel 1929 i Padri Trappisti, che costruirono nei pressi un convento con relativa chiesa. Famosa è la cioccolata da essi prodotta. (Vedi Convento dei Padri Trappisti)
- Villa Sara. Villa Sara già villa Capri, in origine di proprietà anch'essa dei Colonna è situata sul tracciato dell'odierna Strada Statale 217 Via dei Laghi e passata quindi alla famiglia Capri.[29]
[modifica] Fortificazioni
I vari feudatari succedutisi nel governo di Marino crearono col tempo una fitta rete di torri e fortificazioni nel territorio comunale. Principali forti erano quelli di castelluccia, di Palaverta, di Sassone, di Maranum, e di Castel de Paolis. Altri torrioni rimangono isolati nella campagna, alcuni dei quali ricavati su antiche strutture romane: la Torre d'Ammonte, con il vicino fontanile (in uso fino ai primi del Novecento, sotto il centro storico), Tor Leonardo, Tor di Messer Paoli, Tor di Mezzavia di Marino.
[modifica] Fontane e Monumenti
- Fontana dei Quattro Mori. L'attuale aspetto della fontana, che è interamente realizzata in peperino locale, venne progettato e messo in opera nel 1636 da Pompeo Castiglia, a spese della Comunità, che pagò anche mal volentieri questa costruzione, nata per celebrare la vittoria di Marcantonio Colonna nella battaglia di Lepanto del 1571. la sua collocazione originale era nell'attuale Piazza Lepanto, sotto il fronte orientale di Palazzo Colonna; venne spostata da quel sito negli anni sessanta del XX secolo, per ragioni di traffico. Nel 1944 venne in parte distrutta dai bombardamenti alleati, ed è stata ricostruita da artisti marinesi nel dopoguerra.
- Fontana del Tritone. Venne commissionata dal comune di Marino a Michele Tripisciano, lo scultore del Palazzo di Giustizia di Roma, nel 1889. È interamente ralizzata in travertino, e sulle due fontanelle ai vertici dell'ovale della vsca è inciso lo stemma della città.
[modifica] Resti archeologici
Oltre ad avanzi di ville e strutture romane sparsi un po' in tutto il territorio, tra cui spiccano i resti del circo di Bovillae alle Frattocchie, è stata radunata una raccolta di reperti archeologici che è esposta nell'Ex-Chiesa di Santa Lucia, o Tempio Gotico, adibita a Museo Civico intitolato ad Umberto Mastroianni.
- Mitreo di Marino. Il santuario del culto del dio Mitra venne realizzato riutilizzando una più antica cisterna scavata nella roccia, di forma stretta e allungata. La decorazione venne dipinta sulle pareti: all'ingresso due piccoli riquadri raffigurano i geni mitraici portatori di fiaccola (Cautes e Cautopates), mentre sulla parete di fondo si trova il dipinto più importante, raffigurante il dio Mitra nell'atto di uccidere il toro cosmico, fiancheggiato sui due lati da due serie verticali di riquadri più piccoli (Giganti fulminati da Giove, Oceano, Nascita di Mitra, Mitra doma il toro, Mitra inizia il dio Sole al suo culto, Alleanza tra Mitra e il Sole, Mitra fa scaturire l'acqua da una roccia colpendola con una freccia). Le pitture sono state datate alla seconda metà del II secolo. In fondo è conservato un piccolo altare con iscrizione dello schiavo Crescente, gestore (actor) di Alfio Severo. (Vedi Mitreo di Marino)
- Bovillae. Al chilometro 21 della Via Appia, vi sono alcuni ruderi dell'antica città romana. (Vedi Bovillae)
[modifica] Ambiente
Il territorio di Marino ricade in parte all'interno del Parco Regionale dei Castelli Romani e in parte anche nel Parco dell'Appia Antica. A Marino, nel barco Colonna, si è conservato l'originario ambiente boschivo misto di latifoglie e caducifoglie, con querce, tigli, lecci e aceri. Il "bosco di Marino" e il parco Chigi di Ariccia sono gli unici luoghi nei Castelli in cui si sia conservata l'originale macchia precedente all'introduzione del castagno. Sempre nel bosco di Marino ci sono alcuni alberi di grandi dimensioni, come il carpino bianco di 105 cm di diametro, il più grande d'Italia, e il carpino nero. Inoltre c'è anche un tiglio di oltre un metro di diametro.
Nel luglio 2007 sono andati a fuoco circa 100 ettari di area boschiva sulle sponde del Lago Albano, tra i comuni di Castel Gandolfo, Marino e Rocca di Papa[30]. Il 6 agosto 2007 sono stati incendiati 6 ettari in località Costa Caselle e vicino Cava dei Selci.
[modifica] Demografia
[modifica] Evoluzione demografica
Evoluzione storica della popolazione | |
1819 | 4442[31] |
1833 | 6000 ca[32] |
1877 | 7000 ca[33] |
1910 | 10.000[34] |
1936 | 11.308 |
1982 | 30.909[35] |
1985 | 32.014[36] |
1987 | 32.220[37] |
1991 | 32.931[38] |
1992 | 32.887[39] |
1995 | 33.011[40] |
1997 | 33.159[41] |
2000 | 32.871[42] |
2001 | 32.706[43] |
2002 | 32.823[44] |
2003 | 36.035[45] |
2004 | 36.708[46] |
2007 | 37.684[47] |
Abitanti censiti
Al 31 dicembre 2006 Marino ha una popolazione di 37.684 abitanti, di cui 18.172 maschi e 19.512 femmine.
[modifica] Etnie
Sempre al 31 dicembre 2006 secondo i dati ISTAT elaborati dall'Ufficio Comunale Statistica[48] i cittadini residenti a Marino sono, in valori assoluti, 1734 individui. Secondo le proiezioni, al 2011 gli stranieri a Marino diventeranno 2800.
Il 35% degli stranieri residenti a Marino proviene dalla Romania, il 18% dall'Albania, il 13% da altre nazioni di Europa, il 9% dall'America (i più numerosi i peruviani e i brasiliani, l'8% dall'Africa, il 7% dall'Asia (i più numerosi i filippini), il 4% dall'Ucraina e altrettanta percentuale dalla Polonia, l'1% dalla Germania e l'1% dal Regno Unito, infine non si registrano presenze di oceanici. In totale, proviene dal continente europeo il 76% degli stranieri presenti sul territorio comunale.
In percentuale, la popolazione straniera residente a Marino rappresenta il 4.1% del totale degli abitanti, in linea con la percentuale provinciale, ed al di sotto delle percentuali regionali (4.5%) e nazionali (5.2%).
[modifica] Lingua
Ovviamente l'idioma più diffuso è la lingua italiana, ma il dialetto tipico di Marino è il dialetto marinese, facente parte della famiglia dei dialetti dei Castelli Romani.
[modifica] Qualità della vita
Secondo le statistiche, il reddito pro capite medio di un cittadino di Marino è pari a 13.600 euro (dati 2003), inferiore alla media provinciale (16.976) e regionale (17.590)[49].
Sempre secondo queste statistiche, al 2003 i marinesi hanno speso 8900 euro medi pro capite in acquisti, contro i 9900 della media regionale e i 10.600 della media provinciale[50].
Infine, a Marino al 2003 esistevano 244 esercizi commerciali (contro i 663 di Albano Laziale, i 634 di Ciampino, i 633 di Velletri, i 549 di Genzano, i 520 di Frascati, ed i 320 di Ariccia. Nonostante lo scarso numero di esercizi commerciali a fronte del numero di popolazione, Marino presenta alcuni negozi di qualità che compensano la quantità[51].
In una classifica del 2003, Marino era il 188° comune della provincia di Roma per qualità della vita.
[modifica] Religione
La religione più diffusa a Marino è il cristianesimo nella confessione cattolica. Sono otto le parrocchie del territorio comunale[52].
[modifica] Geografia antropica
[modifica] Urbanistica
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Per approfondire, vedi la voce Stradario di Marino. |
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« Marino dà le mela a ogni Castello / Marino è fatto a ferro de cavallo / e c'ha la gioventù cor core bello » |
(Mario dell'Arco, Marino Olimpo in terra, Marino 1993)
|
Come emerge dal brano della poesia di Mario dell'Arco, Marino è fatto a ferro de cavallo, o meglio l'abitato si sviluppa a fuso d'acropoli, cioè ad "L" con i lati quasi convergenti.
L'originario nucleo di Marino è stato individuato nel rione Castelletto, dove la conformazione delle strade a scacchiera farebbe supporre sorgesse il municipium romano di Castrimoenium. In seguito l'abitato si espanse con il rione Coste - Santa Lucia verso la Rocca Frangipane, oggi Piazza Matteotti, probabilmente nel XII secolo.[53]
Alla metà del Trecento, sotto la signoria di Giordano Orsini, si ebbe un'addizione nella zona oggi chiamata della Cammere Nove, dove si apriva una porta chiamata Porta Giordana[54].
Nel 1536 venne rettificata Via Roma (all'epoca Strada Nuova), per volere di Ascanio Colonna, in collegamento con la costruzione del nuovo Palazzo Colonna e con il riallestimento dei Giardini Colonna.[55] Quasi contemporaneamente si delineava l'attuale Piazza Garibaldi, antica Piazza del Mercato, con la Chiesa delle Grazie, fuori dalla mura.
Alla metà del Seicento, per iniziativa del cardinal Girolamo Colonna e in connessione con la costruzione della Basilica di San Barnaba nell'area degli antichi Orti Boezi, venne aperto Corso Trieste (all'epoca Strada Larga) e si completò la rettifica di Via Cavour, detta dai marinesi ancor'oggi "a Rua".
Marino in sostanza ha mantenuto per quattro secoli, da allora, la sua conformazione urbanistica, tanto che Girolamo Torquati, storico di Marino, in un Consiglio Comunale del 1877 ebbe a dire:
Nei primi anni del Novecento inizio l'espansione urbana con i Villini Grandi, in uno dei quali soggiornò anche Giuseppe Ungaretti. Dopo la Seconda guerra mondiale, iniziò la lottizzazione dell'area dell'ex-Villa Colonna di Belpoggio, già Villa Desideri, e l'espansione dell'abitato verso Grottaferrata, mentre sorgevano nuovi agglomerati urbani alle frazioni.
Dal 2001 si discute sul nuovo Piano Regolatore Generale[57].
[modifica] Suddivisioni storiche
Il centro storico di Marino è suddiviso in sette Comitati di Quartiere che operano nel loro rione:
- Rione Santa Lucia;
- Rione Coste;
- Rione Acquasanta;
- Rione Borgo Garibaldi;
- Rione Villa Desideri;
- Rione Vascarelle;
- Rione Cave di Peperino.
[modifica] Suddivisioni amministrative
Il territorio del comune di Marino è suddiviso in tre circoscrizioni amministrative:
- I Circoscrizione: Marino centro;
- II Circoscrizione: Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci;
- III Circoscrizione:Frattocchie.
[modifica] Frazioni
[modifica] Santa Maria delle Mole
Frazione collocata nella II circoscrizione amministrativa, di recente ma cospicua urbanizzazione. (Vedi Santa Maria delle Mole)
[modifica] Cava dei Selci
Frazione collocata nella II circoscrizione amministrativa, sulla sinistra della Strada Statale 7 Via Appia, di fronte Santa Maria delle Mole. Vi è situato il Palaghiaccio con l'attiguo complesso sportivo che sorge sull'area dell'ex deposito STEFER. Fino ai primi del Novecento vi era attiva una cava di selce, utilizzata per costruire gli argini del Tevere a Roma. Gli abitanti del posto sono chiamati serciaroli
[modifica] Frattocchie
Frazione collocata nella III circoscrizione amministrativa, ormai storica contrada sulla Via Appia, presso i resti di Bovillae. (Vedi Frattocchie)
[modifica] Altre località del territorio
- Due Santi. Frazione collocata nella III circoscrizione amministrativa, trae nome da due statue acefale lì rinvenute nel XVIII secolo, durante i lavori per l'allargamento della Via Appia lungo la quale è situata la località. Le due statue vennero identificate come raffigurazioni degli apostoli San Pietro e San Paolo, donde il toponimo del luogo di rinvenimento. Da Due Santi parte la Strada Statale 140 del Lago di Albano, nota anche come Olmata del Papa. Vi è un monumentale portale seicentesco della tenuta Barberini. Vi era sita la scuola del PCI.
- Castelluccia. Frazione collocata nella III circoscrizione amministrativa, di antiche memorie. (Vedi Castelluccia)
[modifica] Cultura
[modifica] Arte
A Marino l'arte è sempre stata particolarmente viva, anche mper la presenza dell'Istituto Statale d'Arte Paolo Mercuri, creato nel 1919. Molte delle opere d'arte contemporanee che ornano la città sono creazioni di insegnanti dell'Istituto.
[modifica] Cucina
La cucina marinese è basata sul vino locale e sulla Porchetta della vicina Ariccia, ma sono anche prodotti tipicamente marinesi le coppiette di maiale, le ciambelle al mosto ed alcuni dolci, come i brutti boni (o brutti ma boni), i mostaccioli e i biscottini della sposa.
[modifica] Feste e sagre
- Sagra dell'Uva. istituita nel 1924 da Leone Ciprelli, è la principale festa della cittadina. (Vedi Sagra dell'uva (Marino))
- Sagra della ciambella al mosto. Si festeggia due domeniche dopo la Sagra dell'Uva, la terza domenica di ottobre, dal 1996. Si svolge una fiera su Corso Trieste e nel pomeriggio vi è una distribuzione di ciambelle al mosto, prodotto IGP di Marino.
- Festa patronale di san Barnaba. La festa patronale si celebra fin dal 1619 l'11 giugno. Si tiene una processione per le vie cittadine e viene mostrato il braccio del santo, reliquia custodita nella basilica di San Barnaba. Il santo patrono è chiamato dai marinesi u Stracinatu, perché nel grande quadro sull'altar maggiore della basilica il santo è raffigurato mentre viene trascinato (stracinato) al martirio. Si dice anche: "Si nun arriva 'u Stracinatu, u tempu n'ha riscallatu", (se non arriva la festa di San Barnaba, l'11 giugno, non è ancora estate).
- Festa compatronale di santa Lucia. Ricorre il 13 dicembre. In origine festa patronale, resta comunque una forte tradizione. Si svolge una ricca fiera sul Corso e la sera sfila per le vie cittadine un corteo di ragazze biancovestite diretto nella basilica di San Barnaba, dove è celebrata una solenne e suggestiva funzione religiosa.
- Festa della Natività della Vergine. Si celebra a Santa Maria delle Mole, di cui la Vergine è patrona, la seconda domenica di settembre.
- Festa di Santa Maria delle Grazie. Si svolge il 28 maggio al rione Borgo Garibaldi di Marino centro, dove sorge la chiesa dedicata alla Vergine delle Grazie.
- Festa della Mater Misericordiae. La festa della Madre di misericordia anima le stradine del rione Coste di Marino centro nel mese di maggio. Lì vi è infatti un'antica immagine della Vergine, che prende appunto nome di Mater misericordiae.
- Festa della Madonna de 'u Sassu. Il busto della Madonna de 'U Sassu (ovvero la Madonna del sasso) è posto all'ingresso di Via Roma, nel rione Borgo Garibaldi, ed è festeggiata nella seconda metà di luglio.
- Festa di Santa Maria dell'Acquasanta. La festa si celebra il 14 settembre nel rione Acquasanta, attorno all'omonimo santuario.
- Festa di santa Rita da Cascia. Si celebra il 4 giugno nella frazione di Cava dei Selci.
- Festa di san Giuseppe Artigiano. Si celebra la terza domenica di settembre al rione Vascarelle e vi è incluso il Palio della Quintana,che prevede che i cavalieri dopo un centinaio di metri in rettilineo centrino un anello con l'asta che hanno in dotazione;
- Festa del Cocomero. Le sue origini vengono fatte risalire al 1656, quando dopo la tremenda peste che decimò i marinesi si iniziò a festeggiare san Rocco. Il giorno della sua festa, 16 agosto, una processione giungeva fino alla chiesina, sita nell'omonima località, ed oggi distrutta dal bombardamento del 1944. Li davanti si riuniva una fiera e si svolgeva l'attrippata, cioè una gara a chi mangiava più cocomero in meno tempo. Dal 1994 tale iniziativa è stata ripresa, sempre il 16 agosto, a villa Desideri[58].
[modifica] Eventi
- Vetrina Castrimeniense delle Arti figurative. La prima edizione dell'iniziativa è stata inaugurata il 30 settembre 2007, nello scenario dell'ex-Convento dei PP. Agostiniani di Borgo Garibaldi. Si suddivide in due sezioni, "Eventi" e "Profili": la prima consiste nell'esibizione di numerosi pittori e scultori marinesi durante la realizzazione delle loro opere; la seconda invece si limita ad una esposizione di opere di artisti locali.
- Mercatino dell'Artigianato e delle Curiosità. Organizzato in origine ogni terza domenica del mese, è divenuto col tempo quasi un appuntamento fisso della domenica marinese. Varie bancarelle vengono allestite su Corso Trieste e in Piazza San Barnaba.
- Carnevale Marinese. La prima organizzazione di un piano di festeggiamenti per il Carnevale da parte dell'Amministrazione Comunale c'è stata nel 1987, e da allora il Carnevale Marinese è un evento che coinvolge varie associazioni oltre alle scuole elementari del territorio comunale. Il Carnevale Marinese eredita in parte l'antica tradizione de U Carnevalone, il Carnevale dei repubblicani anticlericali di inizio Novecento: u Carnevalone infatti si teneva il giorno del Mercoledì delle Ceneri, e prevedeva grandi festeggiamenti profani che richiamavano folla da tutti i Castelli Romani, proprio in concomitanza del momento più austero per i cattolici, che iniziavano la sobria Quaresima. La festività, dalla sua invenzione nell'ultimo trentennio dell'Ottocento, andò avanti fino al 1922, anno in cui venne soppressa dalle autorità fasciste. (Vedi Carnevalone (Marino))
- Estate Marinese. Raccoglie una serie di eventi che animano i mesi di luglio ed agosto, sparsi un pò per tutto il territorio comunale.
- Bovillestate. Rassegna nata nel 1994 in concomitanza con l'effimera indipendenza di "Boville", raccoglie una serie di eventi che hanno come centro il Parco della Pace di Cava dei Selci, e la frazione di Santa Maria delle Mole.
- Natale Marinese. Il Natale Marinese inizia de facto l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata Concezione, e si conclude il 6 gennaio, con l'Epifania. Include una serie di eventi importanti: dalla festa compatronale di Santa Lucia (13 dicembre), ai festeggiamenti natalizi e di Capodanno, al Presepe Vivente di Cave di Peperino, alla festa dell'Epifania.
[modifica] Scuola
[modifica] Scuole primarie
La prima scuola primaria a Marino venne fondata nel 1732 dalla Maestre Pie Venerini e è rimasta in funzione fino ai giorni nostri, eccetto la breve chiusura con l'abrogazione delle congregazioni religiose durante l'occupazione francese (1810-1814) e la chiusura in seguito alla reazione anti-clericale (1870-1876).
[modifica] Scuole superiori
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Per approfondire, vedi la voce Istituto Statale d'Arte Paolo Mercuri. |
Per l'interessamento di papa Gregorio XVI dal 1836 l'istruzione superiore per i giovani marinesi che volessero studiare era garantita dal Collegio della Congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana, istituito da quel Pontefice in prossimità della Chiesa della Santissima Trinità. Il collegio rappresentò uno dei poli didattici della Comarca di Roma, fino alla data della sua chiusura dopo l'annessione del Lazio al Regno d'Italia, sulla ventata dell'onda anticlericale, il 23 dicembre 1870 per disposizione del Consiglio comunale[59].
Fin dai primi anni del XX secolo si sentì l'esigenza di istituire una scuola a Marino, perciò attorno al 1919 il Comune e il marchese Achille Fumasoni-Biondi istituirono un istituto tecnico nei locali che avevano ospitato il collegio dei Dottrinari, divenuti di proprietà del Fumasoni-Biondi. Il tecnico si tramutò col tempi in un istituto d'arte. Scacciata la scuola dai locali finora occupati, adibiti a carcere-ospedale militare, l'istituto intitolato allo scultore marinese Paolo Mercuri si trasferì al piano terra di Palazzo Colonna fino a tornare all'antica, e attuale, sistemazione. Di recente è stata aperta una sede succursale dell'istituto, a Ciampino lungo la Via Castrimeniense. L'Istituto Statale d'Arte "Paolo Mercuri" oggi ha quattro indirizzi: disegno di architettura ed arredamento; arte dei metalli e dell'oreficeria; arte del tessuto; arte della ceramica. Il numero degli alunni all'anno scolastico 2003/2004 superava i 500.
Inoltre, poco fuori dall'abitato nel verde del bosco di Marino è posto un centro di formazione professionale (CFP)della provincia di Roma.
Recentemente si sta dibattendo sull'istallazione di una nuova scuola superiore, un liceo, nel territorio comunale, con preferenza per la zona al chilometro 20 della Via Appia.
[modifica] Università
Dal 1992 in località Due Santi, poco distante dal chilometro 21.5 della Strada Statale 7 Via Appia, è stata installata una sede della University of Texas at Dallas, la prestigiosa università texana.
[modifica] Musei
- Museo Civico Umberto Mastroianni. Dedicato allo scultore che per molti anni ha risieduto a Marino, contiene opere archeologiche rinvenute nel territorio comunale, ed è collocato nella ex-Chiesa di Santa Lucia. (Vedi Museo Civico Umberto Mastroianni)
- Museo della Vendemmia. Sito in Via Costa Caselle, in un'antica cantina caratterizzata dagli stipiti della porta smussati per farci entrare le botti. Raccoglie strumenti vinicoli e mezzi utilizzati per fare la vendemmia e lavorare l'uva.
- Percorso delle grotte di Palazzo Colonna. Il percorso museale si articola in due sotto-percorsi:
- Memorie di guerra: in queste grotte, tra il febbraio e il giugno 1944 si rifugiarono molti sfollati in cerca di salvezza dalle ripetute incursioni aeree. Vi sono esposti resti della loro presenza (scarpe vecchie, coperte) e pannelli espositivi che riportano le informazioni date dall'allora capo del CLN, poi sindaco, senatore e Servo di Dio, Zaccaria Negroni nel libro Marino sotto le bombe;
- In vita vitis: percorso che riporta le grotte del Palazzo alla loro funzione originaria: vi sono esposti strumenti e mezzi utilizzati in tempo di vendemmia e pigiatura dell'uva.
[modifica] Teatro
Auditorium "monsignor Guglielmo Grassi" | |
---|---|
Tipologia | Sala con platea da 150 posti |
Periodo | 1640-1662[60] |
Progettista | Antonio Del Grande |
Indirizzo | via Giuseppe Garibaldi |
Marino vanta un'antica tradizione teatrale. Franco Negroni e Giovanni Lovrovich, nel libro "Lo vedi ecco Marino", tracciano una storia del teatro marinese: nato negli anni venti del XX secolo, sotto l'egida di Leone Ciprelli, è continuato prima nei locali del Cinema Colizza, poi nei locali dell'ex-chiesa della Coroncina, sotto la basilica di San Barnaba, riadattati ad Auditorium da Monsignor Guglielmo Grassi. Fino agli anni ottanta era lo stesso Franco Negroni a scrivere commedie e a guidare il teatro marinese, che anche dopo la sua morte ha continuato a fiorire.
Il teatro più prestigioso è proprio quello dell'ex-chiesa della Coroncina. Qui la Confraternita del SS. Rosario organizzava nel XIX secolo ricostruzioni di episodi evangelici con pupazzi in cera. La tradizione è continuata, ma con attori in carne ed ossa. Nel 2005 l'Abate Parroco Monsignor Aldo Anfuso ha restaurato l'Auditorium intitolato a Monsignor Grassi, ed è in fase di restauro un secondo teatro adiacente, sempre negli spazi della Basilica, chiamato Sala "Vittoria Colonna" o più familiarmente cinema d'i preti. La Pro-Loco è dotata di un teatro, chiamato "Delle Ore", presso la sua sede al piano terra di Palazzo Colonna, la cui apertura è avvenuta nel 2004. Un altro teatro importante è quello della Parrocchia di San Girolamo a Frattocchie.
Fino agli anni'80 del XX secolo Marino era dotata di un cinema, il Cinema Colizza, che è stato chiuso lasciando la cittadina sprovvista di strutture ricreative del genere: cinema vicini sono a Grottaferrata, Frascati, Genzano di Roma e ovviamente Roma.
Durante l'83^ Sagra dell'uva (2007) si è svolta la 1^ Rassegna del Teatro Dialettale.
Viene spesso adibito a teatro (come nel caso del concerto di Francesco Guccini nel marzo 2003) anche l'impianto sportivo del Palaghiaccio in località Cava dei Selci.
Almeno tre sono i gruppi di attori che si cimentano a Marino in opere teatrali:
- Gli Angeli della Pace (dal 2002, soprattutto musical);
- Nuova Filodrammatica "Vittoria Colonna" (dal 2006, soprattutto opere del teatro dialettale);
- Compagnia "Il Sipario" (dal 2007, soprattutto opere del teatro dialettale)
[modifica] Spettacolo
Due sono le associazioni che si occupano di produrre costumi per sfilate o eventi in costume:
- Associazione "Arti e Costumi Marinesi";
- Associazione "Lo Storico Cantiere".
Queste due associazioni conservano e aggiornano i costumi per il corteo storico della Sagra dell'uva e fabbricano vestiti per eventi teatrali, rappresentazioni, etc.
[modifica] Cinema
Il cinema a Marino fece apparizione nei primi anni del XX secolo, trovando sede per iniziativa di Leone Ciprelli nella prestigiosa sede dell'ex-chiesa di santa Lucia, dove rimase fino agli anni '40. In seguito, affianco alle proiezioni nel cinema de' i preti sottostante la Basilica di San Barnaba (che fu fra i cinema che nel 1953 proiettarono La tunica, primo film in CinemaScope), aprì un cinema privato, noto come Cinema Colizza, chiuso negli anni '80. Attualmente Marino non è dotato di una struttura cinematografica.
Nel 1955 Federico Fellini girò buona parte del film Il bidone a Marino, durante la Sagra dell'Uva. Particolare la sistemazione che utilizzò per una scena: fece tendere dei teli bianchi lungo Corso Trieste, mentre un'auto in corsa con a bordo Broderick Crawford correva all'impazzata verso valle.
[modifica] Musica
A Marino sono attualmente operanti tre complessi bandistici:
- Concerto Filarmonico "Enrico Ugolini";
- Società di divertimento "Volemose bene";
- Gruppo bandistico "Ferentum".
Inoltre vi sono diversi complessi coristici e numerose associazioni musicali e scuole di musica. Del resto Marino è patria di molti musicisti, per antica memoria: Nel XVIII secolo, secondo quanto stabilito dalle Costituzioni di Lorenzo Onofrio I Colonna, il maestro d'organo della basilica di San Barnaba, pagato dalla comunità, era tenuto ad istruire almeno quattro giovani con lezioni di organo. Marino è anche nota per aver dato i natali al noto musicista Giacomo Carissimi.
Opera a Marino il Coro Polifonico "Città di Marino".
Il 21 ottobre 2007 è arrivata a Marino per la serata conclusiva l'iniziativa della 1^ Rassegna Musicale dei Castelli Romani, che aveva precedentemente toccato Marino, Rocca di Papa, Albano Laziale e Santa Maria delle Mole.
[modifica] Stampa
Numerosi giornali locali uscivano ed escono a Marino e nell'intero comprensorio dei Castelli Romani. Il più quotato è il quotidiano a pagamento Oggi Castelli, ma sono diffusi anche i giornali gratuiti Cinque Giorni, Controluce[22], La voce, Punto a capo[23]. Quest'ultimo giornale ha sede proprio a Marino.
Tra gli anni '50 e '60 del XX secolo uscì un giornale prettamente comunale, Il Marinese, la cui proficua esperienza terminò, essendo più volte ripresa senza lo stesso successo.
Comunque sono molte le tipografie e i luoghi di stampa sparsi nel territorio, tra cui l'ottantennale Tipografica Santa Lucia annessa all'Oratorio San Barnaba, a Marino centro.
[modifica] Biblioteche
A Marino è presente la Biblioteca Comunale "Vittoria Colonna", con sede nell'edificio di Villa Colonna-Desideri a Belpoggio. Dispone di un fondo di 24.000 volumi più la custodia di 400.000 documenti dell'Archivio Comunale tra il 1835 e il 1957. La Biblioteca è stata aperta nel 1984, ed ha curato la pubblicazione di molti testi di storia locale; inoltre fa parte del Sistema bibliotecario dei Castelli Romani.
La Biblioteca ha aperto una filiale nella frazione di Santa Maria delle Mole, che contiene 1300 libri.
Presso la Pro-Loco ha sede la Biblioteca di interesse locale "Girolamo Torquati", che contiene opere di carattere locale.
[modifica] Letteratura
Marino e il suo territorio hanno fatto da sfondo a varie opere narrative, delle quali ricordiamo:
- Histoire de ma vie, Giacomo Casanova: Giacomo Girolamo Casanova (1725-1795) racconta in una piccola parte del libro la sua permanenze a Marino, presso l'antica locanda che sorgeva dove oggi è palazzo Matteottu. Anche in quell'occasione, il Casanova non ebbe a smentire se stesso;
- I miei ricordi, di Massimo D'Azeglio: il futuro Presidente del Consiglio nel 1824 soggiornò alcuni mesi a Marino, e ci ha lasciato il ritratto di un personaggio bizzarro, il sor Checco Tozzi, sua moglie e la figlia Annuccia col genero Maldura. Inoltre, commenta i costumi rustici ma buoni dei marinesi, e cita anche un personaggio realmente esistito, il conte Francesco Fumasoni-Biondi, noto poeta a braccio oltre che notaio;
- La Battaglia di Marino, in Poesie in dialetto velletrano, di Giovanni Battista Iachini: poesia edita in una raccolta postuma del 1884, racconta dell'avventura delle milizie velletrane della Camera Apostolica in marcia verso Marino nel 1599, inviate a reprimere una ribellione scoppiata tra i popolani marinesi;
- Novelle per un anno, Luigi Pirandello: Pirandello ambienta una novella in uno dei villini con affaccio sul Lago Albano posti al confine con Castel Gandolfo, dove soggiorna un moribondo ex-ministro;
- 'Na gita a li Castelli, Franco Silvestri: popolarissima canzone del 1924, magistralmente interpretata da Ettore Petrolini, meglio nota come Nannì. Uno dei pezzi più noti della canzone è proprio quello che tratta di Marino e della Sagra dell'Uva:
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« Lo vedi ecco Marino la Sagra c'è dell'Uva fontane che danno vino quant'abbondanza c'è! » |
- Sagra d'amore, Giuseppe Micheli: canzone romanesca coeva a 'Na gita a li Castelli, venne riproposta in seguito dopo la seconda guerra mondiale con un'aggiunta di alcune strofe. Tratta di una storia d'amore con sullo sfondo la Sagra dell'Uva di Marino;
- Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, di Carlo Emilio Gadda: le indagini del dottor Francesco Ingravallo si concentrano fin dai primi capitoli del romanzo sul territorio dei Castelli Romani, segnatamente su Marino, e specialmente sulla località di Due Santi presso Frattocchie, toccata all'epoca dalle Tramvie dei Castelli Romani. I carabinieri della Tenenza di Marino saranno impegnati nelle indagini in supporto ai colleghi romani della Squadra Mobile.
- Marino Olimpo in terra, Mario dell'Arco: il poeta romanesco fu di padre genzanese e di madre marinese, e reputò saggio dedicare nel 1994 una raccolta di sonetti a Marino, cui fu molto legato.
Inoltre, diversi storici e studiosi reputarono utile trattare più o meno diffusamente su Marino in alcune opere generiche:
- Italia illustrata, Flavio Biondo, 1527;
- Gerarchia Cardinalizia, Carlo Bartolomeo Piazza, 1703;
- Description of Latium, Ellis Cornelia Knight, 1809;
- Viaggio antiquario ne' dintorni de Roma, Antonio Nibby, 1819;
- Analisi storico-topografico-antiquaria della mappa de' dintorni de Roma, Antonio Nibby, 1837;
- New guide of Rome and the environments, Antonio Nibby, 1849;
- Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica (vol. XLII), Gaetano Moroni, 1847;
- La Campagna Romana antica, medioevale e moderna (vol. IV), Giuseppe Tomassetti, 1910;
Per altre opere, monografiche, sulla sola città di Marino o sull'area dei soli Castelli Romani, vedasi la Bibliografia.
[modifica] Personalità legate a Marino
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Per approfondire, vedi la voce Personalità legate a Marino. |
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Per approfondire, vedi le voci Nati a Marino e Morti a Marino. |
[modifica] Sport
[modifica] Calcio
A Marino esistono varie squadre di calcio, che giocano in serie minori:
Nel 1986/1987 il Pro Marino Calcetto a 5 vinse il campionato di serie A di calcio a 5.
[modifica] Pallavolo
Marino è rappresentata nella Pallavolo dalla A.S. Marino Pallavolo. Questa squadra nasce nel 1980 e tra alterne vicende oggi è arrivata alla Serie Regionale C per la squadra Maschile e ai Tornei Provinciali di Prima Divisione per quella Femminile.
[modifica] Nuoto
In territorio comunale, località Santa Maria delle Mole, è presente una Scuola di nuoto federale del CONI, la Green House, che include un vasto centro sportivo.
[modifica] Canoa
Già agli inizi del XX secolo erano attivi gruppi di canottaggio presso il Lago Albano[63].
Nel marzo del 2003 è stata creata la A.S.D. Marinodragons[64] che ha la sua base operativa al Lago Albano presso il circolo A.I.S.A. Sport.
[modifica] Impianti sportivi
Il più grande impianto sportivo del territorio è il Palaghiaccio sito in località Cava dei Selci. Segue lo Stadio Comunale "Domenico Fiore", a Marino centro[65] e poi il Campo Comunale di Santa Maria delle Mole. Fra i campi da calcetto, notevoli quelli di Villa Desideri e dell'Oratorio San Barnaba, entrambi a Marino centro.
[modifica] Economia
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« Marino: vino, cipolle e peperino » |
Il detto tradizionale sopra riportato enumera le tre attività fondamentali nella Marino di fine Ottocento: la produzione vinicola, la coltivazione di cipolle e l'estrazione di peperino dalle cave.
[modifica] Agricoltura
Storicamente, i marinesi sono sempre stati dediti alla coltivazione della vite e alla produzione del vino. Questa attività ha dunque rappresentato per secoli la principale economia della zona, come testimonia la Sagra dell'Uva. Dato che il lavoro connesso alle vigne era molto, fino al secondo dopo-guerra numerosi braccianti stagionali arrivavano a Marino, Frascati e negli altri Castelli Romani dalla Ciociaria e dall'Abruzzo, per trovare lavoro nella stagione autunnale[66]
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Per approfondire, vedi la voce Marino (vino). |
La coltivazione delle cipolle avveniva in una determinata zona chiamate cipollaro, collocata nell'area di Cava dei Selci: si trattava di un terreno concesso in uso civico ai bisognosi e ai capi-famiglia indigenti.
[modifica] Industria
Le cave di peperino, collocate nella località omonima, proprio ai piedi del centro storico, furono utilizzate fin dall'età romana[67], come testimonia un'iscrizione rinvenuta in località Belpoggio nel XIX secolo[68]. Sfruttate anche nel Medioevo e in età moderna[69], dal 1889 furono allacciate alla linea ferroviaria Roma-Albano Laziale. vennero abbandonate con la costruzione sopra le grandi grotte di escavazione della Strada Statale 217 Via dei Laghi, per evitare cedimenti della strada stessa.
La zona industriale di Marino è collocata attorno a Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci, dove fino ad alcuni anni fa c'era uno stabilimento della STEFER.[70]
Per quanto riguarda l'artigianato, l'ex-sindaco e Servo di Dio Zaccaria Negroni si impegnò a fondare l'Associazione Artigiana che oggi porta il suo nome, che raccoglie gli artigiani marinesi.
[modifica] Commercio
Marino non ha, storicamente, una grande vocazione commerciale, se si eccettua lo smercio del vino nell'Urbe, attività proficua per i marinesi da secoli[71]
Alcuni negozi cittadini, però, vantano una tradizione poco meno che ottantennale.
[modifica] Turismo
Il turismo a Marino si concentra soprattutto nel periodo della Sagra dell'Uva, che attira ogni anno grandi moltitudini di persone. Sono almeno cinque le strutture ricettive presenti sul territorio comunale, di cui un Ostello della Gioventù.
Nel 2000 anche il comune di Marino partecipò allo smistamento dei pellegrini dell'anno giubilare, mentre nel 1990 lo Stadio Comunale e la cittadina furono al centro dell'attenzione nazionale per via del ritiro della Nazionale Italiana di Calcio per i Mondiali Italia 1990.
[modifica] Servizi
[modifica] Sanità
Nel territorio comunale sono presenti nove farmacie, di cui una comunale e una ospedaliera.
A Marino è operativo l'Ospedale Civile "San Giuseppe", parte del dipartimento H1 (assieme al "San Sebastiano" di Frascati) della ASL RMH.
Fin dal XVIII secolo a Marino era presente un ospedale, all'epoca più ospizio per i viaggiatori che luogo dove ricoverare i malati. La struttura dell'ospedale ancora oggi esiste, ed è una casa di Via Roma sulla cui facciata si legge una lapide che ricorda l'antico ospizio[72]. Negli anni '30 del XX secolo, con congrue offerte di alcuni marinesi emigrati in America, venne aperto un nuovo ospedale, collocato fino agli anni '50 in Piazza Matteotti, e poi spostato nella attuale moderna struttura che ne fa uno dei principali poli ospedalieri della provincia di Roma.
Dal 2005 si è parlato inizialmente di voler chiudere l'Ospedale di Marino, per motivi di economia, poi di volerlo depotenziare, quindi di unire la Ginecologia del "San Sebastiano" di Frascati a Marino, spostando tutto il reparto a Marino, e di spostare viceversa il Pronto Soccorso di Marino a Frascati, ipotesi queste che non ha ottenuto consensi. Allo stato attuale le autorità competenti hanno assicurato che verrà mantenuto lo statu quo.
[modifica] Strade
Il territorio di Marino è attraversato da 4 Strade Statali (S.S.):
e da 8 Strade Provinciali (S.P.) (SP 2D via dei Ceraseti, SP 16B via Prato della Corte, SP 17C via dei Lombardi, SP 37C via della Selva Nuova e di Castel de Paolis, SP 77 B via del Sassone, SP 91B via del Divino Amore, SP 734 via Romana e SP Via Spinabella.
Il trsporto pubblico su gomma è assicurato dalla COTRAL e dalla ditta Schiaffini Travel, con corse per Ciampino e Roma, Castel Gandolfo e Albano Laziale, Rocca di Papa, Grottaferrata e Frascati. Sono inoltre attive tre linee circolari intercomunali, e una linea della ditta Onorati diretta al Liceo "James Joyce" di Ariccia.
Nell'anno 2007 il comune di Marino è stato fra i comuni insigniti della Targa Blu 2007, per la sicurezza delle strade[75].
[modifica] Ferrovie
Il comune di Marino è servito da due linee ferroviarie, con due stazioni;:
-
- Stazione di Santa Maria delle Mole
Fin dall'elettrificazione della cittadina, nel 1908, a Marino passò la Tramvie dei Castelli Romani, con deposito nella località di Cava dei Selci su Via Appia.
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Adriano Palozzi (C.D.L.) dal Giugno 2007 (1° mandato)
Centralino del comune: 06/936621
Il territorio comunale è stato diviso in tre circoscrizioni amministrative:
- Prima circoscrizione: Marino Centro
- Seconda circoscrizione: Santa Maria delle Mole e Cava dei Selci
- Terza circoscrizione: Frattocchie.
Il comune di Marino è suddiviso in 32 sezioni elettorali, ed i votanti sono 29.798 su una popolazione di 37.684 abitanti.[76]
A Marino è stato costituito dal 2005 un Consiglio comunale giovani.
[modifica] Amministrazioni precedenti
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Per approfondire, vedi le voci Signorie a Marino e Sindaci di Marino. |
[modifica] Gemellaggi
Anderlecht - Belgio
Boulogne-Billancourt - Francia (dal 1968)
Distretto Neukölln di Berlino - Germania (dal 1980)
Assisi - Italia
Ischia - Italia
Nafpaktos - Grecia
Paterna - Spagna
Irving - Texas, Stati Uniti d'America
[modifica] Note
- ^ Nel 1833 invece il territorio di Marino era di 1932 rubbia, cioè 35.71 km2, dato che includeva anche Ciampino. Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XLIII, 39.
- ^ Ipotesi avvalorata dall'antichità del Santuario di Maria Santissima dell'Acquasanta.
- ^ Quando Marino venne elevata a Città da Papa Gregorio XVI.
- ^ Comune di Albano Laziale, Il tempio di Santa Maria della Rotonda, Albano Laziale 1938.
- ^ Il Mitreo di Marino è collegabile con la presenza della Legio II Parthica accampata ai Castra Albana, presso l'attuale Albano Laziale, a 4 chilometri da Marino.
- ^ L'ultima citazione di Bovillae (il cui nome risulta storpiato orribilmente in "Buella") risale al 1040.
- ^ Ma il passo delle Croniche Sublacensi risulterebbe interpolato, quindi frutto di una manomissione successiva. Fra l'altro il passo rappresenterebbe il primo atto che cita Marino. La successiva citazione è del 1114 in un rogito notarile "Tedemarius abitatori castri Mareni in Campaniae".
- ^ Giuseppe Tomassetti, Storia della Campagna Romana, Roma 1910. Inoltre il Tomassetti dice che venne stabilito un legato in favore dei poveri di Marino, che avevano come loro procuratore legale Pietro di Vicovaro.
- ^ Franco Negroni, Giovanni Lovrovich, Lo vedi ecco Marino, Marino 1984, e Anonimo Romano, Cronache. Alcuni studiosi ipotizzano che l'accampamento dei soldati di Cola,che secondo l'Anonimo diedero fuoco all'intera selva (attuali vie delle Selve vecchie e delle Selve nuove) antistante Marino, fosse sito nell'attuale località Marcandreola al confine con Ciampino. Inoltre, poiché sempre l'Anonimo fa menzione dei "picchioni" usati dalle truppe del tribuno per assaltare la Castelluccia, ecco forse spiegata l'origine della località Colli Picchioni, poco distante da Castelluccia stessa.
- ^ Giuseppe Tomassetti, Storia della Campagna Romana, Roma 1910. Giordano Orsini dopo la sconfitta si rifugiò presso il nipote Onorato Caetani a Torre Astura, anch'egli accesso sostenitore di Clemente VII. Da Torre Astura sostenne con due atti che il figlio Giacomo non era in effetti suo figlio, ma filius cuiusdam Siculi. La moglie, Anastasia Caetani, era morta e non poté controbattere a quella che era una menzogna ideata per diseredare Giacomo
- ^ Sia il Tomassetti che Nicola Ratti nella sua Storia di Genzano affermano che i genzanesi sollecitarono l'unione del loro castello alla castellania di Marino anziché a quella di Lariano, e i massari di Genzano (che all'epoca includeva anche il tenimentum de La Rixa, ovvero Ariccia) chiesero di essere governati con le stesse regole dei marinesi.
- ^ Giordano Colonna morì a Marino nel 1424, e il Papa suo fratello venne nel castello al capezzale del morente, il 16 giugno.
- ^ A Prospero Colonna andarono Ardea, Frascati, Marino, Molara, Monte Compatri e Rocca di Papa; ad Antonio Torre Astura, Carpineto, Montalto di Castro, Cheggia, Collepardo, Guercino, Giulianello, Monte San Giovanni, Morolo, Mugnano, Nettuno, Ripi, Santo Stefano,Strangolagalli, Supino, Trevigliano, Vico e in seguito Nepi; ad Odoardo Alba, Celano, Civitella, Frangiano, Monte della Guardia, Monteranno. Rimasero pro indiviso tra i tre parenti i feudi di Capranica, Cave, Cicigliano, Genazzano, Olevano, Palestrina, Pisciano, Rocca di Cave, Vito e Serrone.
- ^ Agnese di Montefeltro si postò raramente da Marino, e si può dire che vi rimase quasi sempre fino all'anno della sua morte nel 1523: difatti si voleva far erigere un monumento nella chiesa di San Giovanni al Castelletto.
- ^ La distruzione di Marino và letta nell'ambito della seconda discesa francese in Italia nel 1501, volta alla conquista del Regno di Napoli. I Colonna si schierarono con gli Aragona e con la Spagna, tanto che Fabrizio I Colonna combatté valorosamente nella Battaglia di Capua.
- ^ A ricordo del bottino preso ai Turchi, è murato in un pilastro della Basilica di San Barnaba uno scudo turco facente parte del ben più ricco bottino, trafugato secondo la tradizione durante i fatti del 1799
- ^ Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana
- ^ Le truppe velletrane entrarono nell'abitato e, trovandolo abbandonato perché la popolazione si era rifugiata sulla vicina altura di Colle Cimino, si abbandonarono al saccheggio arrivando fino a rubare le campane della Chiesa di Santa Lucia e a trafugare la miracolosa immagine della Madonna "del Popolo": ma il giorno dopo quest'ultima riapparve miracolosamente a Marino. Da questo episodio deriva il detto marinese "Velletrani rubba Madonne e rubba campane".
- ^ In occasione dei Mondiali vennero compiuti grandi lavori di arredo urbano: oltre alla costruzione dello Stadio Comunale intitolato poi (2007) a Domenico Fiore, venne sistemato il Giardino di Borgo Garibaldi ('U Giardinacciu dei marinesi) e il Parco di Villa Desideri. Si iniziarono poco dopo anche i lavori per il parcheggio multipiano di Piazzale degli Eroi, che languono tuttora incompiuti.
- ^ Questo è il nome del protocollo del 1937 che dà avvio alla questione.
- ^ Appunto per il passaggio di proprietà alla Confraternita sopra al portale principale c'è un piccolo tondo dove è raffigurata una testa decapitata
- ^ Attualmente ospita una casa-famiglia di "Nuovi Orizzonti"
- ^ Nell'Ottocento il palazzo divenne proprietà della famiglia Bellucci, come testimonia una lapide posizionata nel bel mezzo della facciata.
- ^ Luigi Devoti, "I palazzai della Banca di Roma. Palazzo Matteotti in Marino", Roma 2003
- ^ Nell'area dell'attuale palazzo sorgevano fino al 1886 varie abitazioni, e fra queste l'edificio che ospitava la Vecchia Locanda, che fra i suoi clienti annoverò Giacomo Casanova e Massimo D'Azeglio.
- ^ Col fascismo venne ribattezzato "parco degli Eroi" e vi venne apposta una lapide ai caduti. Più di recente invece ospita le cabine dell'acquedotto comunale.
- ^ Oggi è sede di un istituto religioso femminile, le cui suore sono chiamate dai marinesi "moniche 'e Colizza".
- ^ Fu di proprietà fra gli altri di Alberto Moravia e Umberto Mastroianni.
- ^ La villa è stata di proprietà di Sophia Loren e Carlo Ponti.
- ^ [1].
- ^ Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-archeologica della carta de' dintorni de Roma - Marino, vol. II p. 317, Roma 1819.
- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico ecclesiastica - Marino, vol. XLII p. 39, Venezia 1841.
- ^ Girolamo Torquati, Atti Consiliari delibera n° 38 del 25 maggio 1877.
- ^ Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana antica, medioevale e moderna - Via Latina - Marino, Città di Castello 1910.
- ^ Dati ISTAT [2]
- ^ Dati ISTAT [3]
- ^ Dati ISTAT [4]
- ^ Dati ISTAT [5]
- ^ Dati ISTAT [6]
- ^ Dati ISTAT [7]
- ^ Dati ISTAT [8]
- ^ Dati ISTAT [9]
- ^ Dati ISTAT 14° censimento della popolazione italiana: [10]
- ^ Dati ISTAT [11]
- ^ Dati ISTAT [12]
- ^ Dati ISTAT [13]
- ^ Dati ISTAT [14]
- ^ [15]
- ^ [16]
- ^ [17]
- ^ [18]
- ^ La parrocchia della Basilica di San Barnaba comprende anche una parte del territorio di Rocca di Papa fino a Palazzolo.
- '^ Piazza Matteotti è ancora chiamata dagli anziani a Porta, poiché vi era la Porta verso Albano.
- ^ Dal feudatario dell'epoca, probabilmente. Di questa porta resta una fortificazione a scarpa in Via Paolo Mercuri.
- ^ Carlo Armati, Interventi urbanistici a Marino in occasione della visita di Carlo V, in "Il Tesoro delle città. Strenna dell'Associazione Storia della Città", Anno II, Edizioni Kappa, Roma 2004, pp. 38-44.
- ^ Maria Angela Nocenzi Barzilai, Note del curatore agli Studi storico.archeologici sulla Città e sul territorio di Marino ordinati in tre volumi per Girolamo Torquati, Marino 1987.
- ^ Il P.R.G.: [19]
- ^ Ugo Onorati, La festa di san Rocco tra storia e tradizione.
- ^ Giovanni Lovrovich, Franco Negroni, Lo vedi ecco Marino.
- ^ Inizialmente come luogo di culto. Restauri sono stati effettuati nel 1946 e nel 2004.
- ^ La squadra dei '91 è stata promossa alle categoria regionali.
- ^ Squadra che esiste già dai primi del Novecento, divisa bianco-celeste.
- ^ Giovanni Lovrovich, Franco Negroni, Lo vedi ecco Marino.
- ^ Immagine:Www.marinodragons.it
- ^ Dal 2001 privo del rivestimento d'erba.
- ^ La condizione di questi braccianti era misera: durante la loro permanenza in queste contrade, o trovavano ricovero sui sagrati delle chiese, oppure costruivano capanne simili a quelle dei pastori neolitici, di cui alcuni esemplari erano visibili ancora negli anni settanta del XX secolo.
- ^ I latini chiamavano il peperino lapis albanum, pietra albana.
- ^ Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana.
- ^ Come testimonia l'abbondante presenza di peperino nei principali monumenti di Marino: da Palazzo Colonna alla Basilica di San Barnaba alla Fontana dei Quattro Mori fino all'Ex-Chiesa di Santa Lucia.
- ^ Si sta ancora discutendo in merito alla realizzazione di un enorme centro commerciale in Via del Divino Amore.
- ^ Nel 1656 un carrettiere marinese intrufolatosi di nascosto a Roma per smerciare, mentre a Marino imperversava la peste, venne linciato dai romani inferociti e timorosi che potesse contagiare il morbo in città. Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana.
- ^ Alla metà dell'Ottocento Gaetano Moroni nel suo Dizionario riporta l'informazione che a Marino era presente un ospedale per gli ammalati.
- ^ Dal 2002 affidata alla gestione della Provincia di Roma nei tratti extra-urbani
- ^ Dal 2002 affidata alla gestione della Provincia di Roma nei tratti extra-urbani
- ^ [20]
- ^ Il primo partito di Marino (Ballottaggio Amministrative 2006, Dati [21])è La Margherita con 2379 voti e 3 seggi in Consiglio Comunale; seguono una Lista Civica di Centro-Destra (2077 voti) con 5 seggi, il PDS (2007 voti) con 2 seggi, Forza Italia (1986 voti) con 5 seggi, Alleanza Nazionale (1792 voti) con 5 seggi, una Lista Civica di Centro-Sinistra (1511 voti) con 1 seggio, L'U.D.C. con 1059 voti e 2 seggi, una Lista Civica di Centro-Sinistra (897 voti) con 1 seggio, Rifondazione Comunista con 735 voti e 0 seggi, La rosa nel pugno con 504 voti e 0 seggi, una Lista Civica di Centro-Destra con 494 voti e 1 seggi, i Comunisti Italiani con 367 voti e 0 seggi, i Verdi con 230 voti e 0 seggi, e chiude il PRI con 166 voti e 0 seggi.
[modifica] Bibliografia
- Zaccaria Negroni, Marino sotto le bombe, Marino, Tipografica Santa Lucia, 1947.
- Maurizio Canestri (a cura di), Marino è Città - il simbolo della comunità marinese nella storia, Marino 2006;
- Giovanna Cappelli, La raccolta archeologica di Palazzo Colonna a Marino, Marino 1989
- Raimondo del Nero, Bovillae: Storia e mito di un grande crocevia, Frattocchie 1994;
- Giuseppe Del Pinto, Albano nel 1798, Roma 1918;
- Luigi Devoti (a cura di), Il Mitreo di Marino, Marino 1994.
- Luigi Devoti, La Campagna Romana - Grottaferrata, Velletri 1999.
- Luigi Devoti, Frescati - Frascata - Frascati, Velletri 2003.
- Luigi Devoti, I Palazzi della Banca di Roma. Palazzo Matteotti in Marino, Roma 2003.
- Giovanni Lovrovich e Franco Negroni, Lo vedi ecco Marino, Marino 1981;
- Vincenzo Antonelli, Insediamento romano nel centro antico di Marino, in "Documenta Albana", II Serie nn. 4 - 5, Albano Laziale 1983, pp. 71 -76.
- Antonia Lucarelli, Memorie Marinesi, Marino 1997.
- Ugo Onorati, San Barnaba Apostolo nella storia e nelle tradizioni di Marino, Marino 1992;
- Ugo Onorati, La Sagra dell'Uva di Marino. Aspetti, vicende, curiosità di una delle più antiche e popolari feste d'Italia, Ciampino 2004.
- Saverio Petrillo, I Papi a Castel Gandolfo, Velletri 1995;
- Vittorio Rufo (a cura di), Marino. Immagini di una città, Roma 1990;
- Girolamo Torquati, Della prodigiosa figura di Maria SS. Del Rosario che si venera in Marino nella Basilica di San Barnaba", Roma 1863.
- Girolamo Torquati, Studi Storico-Archeologici sulla Città e sul territorio di Marino, Marino 1987.
- Associazione Arti e Costumi Marinesi, Tra filo e... storia, Marino 2006.
- Pino Chiarucci (a cura di), Il Lazio antico - Dalla Protostoria all'età medio-repubblicana, Roma 1986.
- Fondazione Memmo, Via Appia - Sulle ruine della magnificenza antica, Roma 1997.
- Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana, Roma 1926.
- AA.VV., Atlante storico-politico del Lazio, Editori Laterza, Bari 1996, ISBN 8842048038.
- Giovanni Battista Iachini, La Battaglia di Marino, in "Poesie in dialetto velletrano", Edizioni Scorpius, Velletri 1884.
- Anonimo Romano, Croniche, XIV secolo.
- Registro dei Consigli Comunali dal 1835 a tutto il 1844, Marino 1998.
- Marco Carbonelli (a cura di), Libro Bianco sulla scuola, Marino 2 novembre 2004
- Vincenzo Antonelli, La chiesa della Madonna dell'Acquasanta in Marino, Casamari 1993;
- Vincenzo Antonelli, La chiesa di San Giovanni Battista a Marino, in "Palladio", A. XXIII - XXV 1974 - 1976, pp. 175 - 186;
- Vincenzo Antonelli, Indagini sul Castelletto di Marino, in "Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell'Architettura", n° 24, 1976, pp. 121 - 127.
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