Storia dei Castelli Romani
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Per approfondire, vedi le voci Castelli Romani e Colli Albani. |
I Castelli Romani hanno una storia le cui origini si perdono nella notte dei tempi, ancora prima della fondazione di Roma.
Indice |
[modifica] I Castelli prima di Roma
[modifica] Enea in Lazio e la fondazione di Alba Longa
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Per approfondire, vedi la voce Fondazione di Roma. |
Secondo la leggenda, riportata da Virgilio nell'Eneide, Enea, nipote del re troiano Priamo e figlio di Anchise e della dea Venere, fuggendo da Troia distrutta dagli Achei sbarcò, dopo grandi peregrinazioni, nel Lazio. Il luogo dello sbarco di Enea è collocato dagli archeologi tra Pratica di Mare e Torvaianica, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici ricollegabili con la città latina di Laurentum, capitale del re Latino. Latino, all'arrivo di Enea, diede in sposa sua figlia Lavinia al troiano forestiero, piantando in asso il pretendente Turno, re di Ardea, che venne sconfitto dopo una guerra da Enea che fondò quindi una nuova città, Lavinio (in onore della consorte). Enea aveva un figlio, Ascanio (detto anche Iulo), che gli succese al trono e decise di fondare una nuova città, Alba Longa. Storici ed archeologici per secoli hanno dibattuto sulla collocazione di questa città, che divenne la capitale della Lega Latina delle 46 città confederate del Latium, ma oggi si tende a pensare che la città sorgesse sul lato settentrionale del Lago Albano, tra Marino e Palazzolo, dirimpetto all'attuale Albano.
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Per approfondire, vedi la voce Alba Longa. |
[modifica] I Castelli in età storica
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Per approfondire, vedi le voci Bovillae e Tusculum. |
Storicamente, i primi insediamenti umani ai Castelli risalgono alla medie età del bronzo, e sono stati rinvenuti resti di capanne al Colle della Mola, sotto Rocca Priora, alle pendici del Tuscolo, alla stazione ferroviaria di Marino e a Castel Savello sotto Albano.
Necropoli pre-romane sono state ritrovate invece sotto Rocca Priora, al Tuscolo, intorno a Marino e ai Pascolari di Castel Gandolfo.
Le città principali della Lega Latina, oltre ad Alba Longa, erano Ardea, Aricia, Bovillae, Cabum, Cobrium, Gabii, Labicum, Lavinio, Laurentum, Lanuvio, Praeneste, Velitrae, ed altre.
I santuari confederali erano uno sul Mons Albanus, oggi Monte Cavo, ed era dedicato a Giove Laziale. Ad Aricia sorgeva il santuario di Diana Aricina, e a Nemi quello di Diana Nemorense, attorno al quale si estendeva una fitta boscaglia sacra alla dea dei boschi, oggi solo in parte profanata da villini e segherie.
Tutti i rappresentanti delle città latine si riunivano nel Locus Ferentinus, identificato a Prato della Corte sopra Marino, in prossimità dell'ipotetica area di Alba Longa.
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Per approfondire, vedi la voce Caput Aquae Ferentinum. |
[modifica] I Castelli in età romana
Al tempo di Tullo Ostilio, attorno al 638 a.C. secondo la tradizione, scoppiò una controversia tra i romani e gli albani per via del fatto che questi ultimi effettuavano ruberie a danno delle terre dei primi. Tullo Ostilio pensò bene di risolvere la questione militarmente, per cui del resto gli deriva il cognomen, e invase i territori degli albani. Per evitare lo spargimento di sangue, si decise di far affrontare i tre fratelli Orazi (per Roma) e tre fratelli Curiazi (per Alba) che avrebbero deciso le sorti dello scontro. Rimase infine vivo solo un Orazio e Alba venne conquistata dai romani.
Storicamente la città di Alba vene rasa al suolo e il suo re squartato vivo, mentre i profughi di Alba furono installati a Roma nell'area della Subura attorno al Quirinale e tutti gli istituti religiosi di Alba (dai Pontifices Albani alle Virgines Albanae) passarono a Bovillae, i cui abitanti si fregiarono del titolo di Albani Longani Bovillenses oltre che di quello di municipium romano.
Nel 509 a.C. Roma, secondo una leggenda cronologicamente poco attendibile, si liberava dall'ultimo, prepotente sovrano monarchico, Tarquinio il Superbo, per proclamare la res publica. Ma in breve il giovane regime democratico si trovò contro sia gli etruschi del lucumone Porsenna, sia i latini ribelli all'egemonia di Roma. I Romani sconfissero i Latini e gli etruschi alleati ad Aricia, nel 504, e poi piegarono definitivamente i Latini con la battaglia del Lago Regillo, combattuta ai piedi dell'attuale Frascati.
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Per approfondire, vedi la voce Battaglia del Lago Regillo. |
Con Roma il territorio dei Castelli venne attraversato da una serie di strade consolari. La prima fu la Via Latina (oggi Anagnina), in origine diretta al passo del Monte Algido sotto Rocca Priora e poi proseguita verso il compitum Anagninum, ai piedi di Anagni, dove si incontrava con la Via Casilina (che attraversava l'antica Labicum, oggi Colonna) diretta verso Casilinum. Poi venne la Tuscolana, diretta a Tusculum, che oggi si ferma a Frascati. Infine, nel 312 a.C., il console Appio Claudio Cieco fece costruire la Via Appia, che attraversava Bovillae, Aricia e Lanuvium diretta a Terracina e a Capua.
Durante le guerre contro i Volsci, spesso le legioni romane si trovarono a combattere nella valle Latina ai piedi del Tuscolo. Il dittatore Cincinnato liberò dall'assedio dei Volsci un esercito romano asserragliato sull'Algido, mentre anni dopo il traditore Coriolano, nativo forse del borgo di Corioli non meglio identificato su un'altura dell'Agro ai piedi dei Colli Albani, assediò e saccheggiò Bovillae alleata di Roma.
Più Roma espandeva il suo dominio, più i Castelli subivano sempre meno sconvolgimenti militari. L'ultimo esercito nemico che entrò ai Castelli fu quello di Annibale quando, dopo la vittoria di Canne nell'inverno 204 a.C., si accampò nella località ancora oggi conosciuta come Campi d'Annibale, ai piedi di Monte Cavo in comune di Rocca di Papa.
Durante la sua dittatura, Silla ordinò di centuriare la terre tra Bovillae, Tusculum e Gabii in favore dei veterani delle legioni d'Oriente, e fece anche fondare l'accampamento di Castrimoenium grossomodo nell'area dove sorge oggi Marino.
Settimio Severo, nel 193 d.C., fece installare la Legio II Parthica nei Castra Albana, che sorgevano lungo l'Appia dove oggi sorge Albano moderna.
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Per approfondire, vedi le voci Castra Albana e Mitreo di Marino. |
Importanti personalità ebbero ville o residenze ai castelli: fra questi Marco Tullio Cicerone (sotto Tusculum, nell'attuale comune di Grottaferrata), l'imperatore Domiziano (con una gigantesca tenuta che abbracciava l'intero Lago Albano, anche se il palazzo sorgeva all'interno della Villa Pontificia di Castel Gandolfo), Seneca (sul crinale del Lago Albano), Ottone Vitellio (sopra Monte Gentile, ad Ariccia) e Caio Giulio Cesare (affacciato sul Lago di Nemi), Publio Clodio Pulcro (all'Ercolano sotto Castel Gandolfo) e Pompeo Magno (dentro l'attuale Villa Doria ad Albano), Claudio Mamurra e Quinto Voconio Pollione (nelle campagne di Marino), Lucullo (sull'attuale Frascati). Altri resti di ville spuntano un po' dovunque, ma spicca fra le altre la villa romana sotto Genzano, e quella sul crinale settentrionale del Lago Albano.
[modifica] Il Medioevo
[modifica] I Castelli nell'Alto Medioevo
Con la caduta dell'Impero, i fondi privati divenuti lentamente tutti di proprietà imperiale vennero concessi alla Chiesa Romana, che divenne così la principale proprietaria fondiera dei Castelli e dell'Agro Romano.
Nel frattempo, nascevano le diocesi suburbicarie: ai Castelli, si ha menzione delle diocesi di Frascati (anche se prima come diocesi di Labicum, poi di Tusculum, infine di Frascati) e di Velletri già dal 313 d.C., mentre sulla diocesi di Albano inizieranno ad emergere fonti dall'inizio del V secolo.
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Per approfondire, vedi le voci Sede suburbicaria di Frascati e Sede suburbicaria di Albano. |
Il Cristianesimo è penetrato ai Castelli fin dai primi tempi, poiché secondo la leggenda l'incontro tra San Pietro e Simon Mago avvenne ad Ariccia, mentre alcuni studiosi sostengono che Tusculum sia stata evangelizzata dai Santi Pietro e Paolo. Catacombe e luoghi di culto paleocristiani sono in molti luoghi: sotto Grottaferrata, ci sono le catacombe di Ad Decimum; sull'Appia a Frattocchie nel XVIII secolo venne individuata una catacomba, oggi distrutta; ad Albano, sotto Santa Maria della Stella, sorgono le catacombe di San Senatore.
A partire dal X secolo, iniziò a crescere la potenza della famiglia dei Conti di Tuscolo, che avevano come caposaldo proprio l'antiuca rocca di Tusculum. I numerosi Papi della famiglia iniziarono a concedere ai loro congiunti generosi appezzamenti di terreni, che estesero a dismisura la potenza di questa famiglia nei Castelli.
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Per approfondire, vedi la voce Conti di Tuscolo. |
[modifica] I Castelli nel Basso Medioevo
Nel 1004 Gregorio I dei Conti di Tuscolo accoglie solennemente nel suo territorio San Nilo da Rossano e gli dona un terreno vicino alla Via Latina, sui resti di una villa romana, sui cui Nilo con i suoi compagni farà sorgere l'Abbazia di Grottaferrata.
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Per approfondire, vedi la voce Abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata. |
Mano mano, però, con il XII secolo, il potere dei Conti di tuscolo andò logorandosi e vennero alla ribalta nuova famiglie feudali, imparentate in un modo o nell'altre con i tuscolani: ad esempio i Savelli, i Frangipane, gli Annibaldi, i Colonna.
Mentre le vecchie città romane decadevano (Bovillae scompare nel 1060 dagli atti, Tusculum viene rasa al suolo nel 1191, Aricia completerà la sua decadenza nel XIV secolo) sorgevano nuovi borghi: già dal X secolo i religiosi di Montecassino hanno possedimenti a Cuccurutus, abitato sul Monte Cucco, fra Marino e Castel Gandolfo; nel 1090 si ha la prima citazione di Marino, Molara, Rocca di Papa, Nemi, Rocca Priora; Albano già dal V secolo è sede episcopale; Genzano nascerà solo nel 1266, circa un secolo dopo rispetto a Frascati, Monte Porzio e Monte Compatri, nate dal crollo di Tusculum. Colonna invece è ciò che resta della gloriosa Labicum Quintanense.
Nel 1347 il tribuno Cola di Rienzo cercherà di assediare Marino, feudo degli Orsini, nell'ambito della guerra contro i Baroni Romani.
Nel 1378 si apre lo Scisma d'Occidente, e le milizie avversarie dei due Papi Urbano VI e Clemente VII si affrrontano in una battaglia decisiva a Marino.
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Per approfondire, vedi la voce Battaglia di Marino. |
Nel 1417 lo Scisma viene ricomposto dal Concilio di Basilea e viene eletto Papa Martino V, della famiglia Colonna. Sotto questo Papa i Colonna potranno facilmente espandere i loro domini, che verranno ripartiti dal Papa stesso tra i tre fratelli Antonio, Odoardo e Prospero nel 1423 con la bolla Etsi prudens. Feudi colonnesi ai Castelli sono: Frascati, Marino, Rocca di Papa, Genzano, Lanuvio, Nemi, Monte Porzio, Monte Compatri e ovviamente Colonna.
Nel 1436 sale al Soglio Eugenio IV, che inizia a guerreggiare contro i Colonna e i loro alleati Savelli e invia contro queste famiglie il cardinal Vitelleschi, per cui ordine vengono distrutti Castel Savello ed Albano e Palestrina, più a nord.
[modifica] I Castelli nell'Età Moderna
[modifica] I Castelli nel XVI secolo
Nel 1501 Papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) con una bolla concede ai nipotini (di 2 e 4 anni!) Rodrigo e Giovanni un numero enorme di feudi espropriati ai principali rivali dei Borgia in tutto il Lazio, dal cardinale d'Estouteville ai Colonna ai Savelli: ai castelli andranno ai Borgia Frascati, Marino, Rocca di Papa, Castel Gandolfo, Albano, Ariccia, Genzano, Nemi, Velletri, Rocca Priora, Monte Porzio e Monte Compatri. Questa ripartizione durerà fino al 1503, quando con l'elezione di Giulio II Della Rovere ogni feudo tornerà al legittimo feudatario.
[modifica] I Castelli nel XVII secolo
[modifica] I Castelli nel XVIII secolo
[modifica] I Castelli nel XIX secolo
[modifica] I Castelli nel XX secolo
Nel 1899, dopo che la società francese Thomson-Houston aveva presentato al Ministero dei Lavori Pubblici un progetto per la costruzione di una rete tramviaria dei Castelli Romani, nacque la Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma (STFER), la quale nel 1901 acquisì i diritti per la costruzione di una serie di linee tramviarie nei Castelli Romani, che poi costituì il complesso della Tramvie dei Castelli Romani: la Roma-Grottaferrata, l'intercastellare Frascati-Grottaferrata-Marino-Castel Gandolfo-Albano-Ariccia-Genzano, e la diramazione Squarciarelli-Valle Oscura per servire l'erigenda funicolare di Rocca di Papa.
Il 19 febbraio 1906 venne inaugurata la linea Roma-Grottaferrata-Frascati, nell'aprile 1906 invece entrò in servizio la Grottaferrata-Marino-Castel Gandolfo-Albano-Ariccia-Genzano ed infine nell'ottobre 1906 venne completata la funicolare Valle Oscura-Rocca di Papa con il collegamento tramviario a Squarciarelli.
In seguito, il 4 marzo 1912 venne aperta la tramvia Roma-Albano parallela alla via Appia, tramvia prolungata il 12 settembre 1913 attraverso Ariccia e Genzano fino a Velletri. L'8 luglio 1916 poi venne inaugurato il collegamento tramviario Genzano-Lanuvio. A questo punto la rete tramviaria dei Castelli è alla sua massima espansione: infatti le proposte della STFER di creare i collegamenti Genzano-Nemi e Frascati-Monte Porzio-Monte Compatri non vennero più messe in pratica.
Nel 1932 intanto la funicolare per Rocca di Papa viene potenziata e spostata da Valle Oscura a Valle Vergine.
Dopo la sospensione del servizio di trasporto a causa della seconda guerra mondiale nel 1944 non venne più riaperta la linea Genzano-Lanuvio: da questa data inizia il declino della rete tramviaria dei Castelli. Infatti il 4 agosto 1954 vengono chiuse le linee Genzano-Velletri, Grottaferrata-Frascati e Marino-Albano; il 15 settembre 1963 chiudono la tratta extra-urbana Cinecittà-Grottaferrata-Valle Vergine e la funicolare per Rocca di Papa; infine, il 3 gennaio 1965, chiude la Roma-Genzano.
Nel frattempo, dopo la prima guerra mondiale, a seguito del decreto Vivacchi nel 1919 la Lega Contadina dei Castelli Romani inizia a promuovere agitazioni per la distribuzione delle terre ai contadini e ai veterani. Disordini si verificheranno soprattutto nell'area della campagne tra Ciampino, Frattocchie, Cecchina, Genzano e Velletri.