Morlupo
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Morlupo | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 207 m s.l.m. | ||
Superficie: | 23,86 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 332,85 ab./km² | ||
Comuni contigui: | Capena, Castelnuovo di Porto, Magliano Romano, Rignano Flaminio | ||
CAP: | 00067 | ||
Pref. tel: | 06 | ||
Codice ISTAT: | 058068 | ||
Codice catasto: | F734 | ||
Nome abitanti: | morlupesi | ||
Santo patrono: | Maria Assunta | ||
Giorno festivo: | 15 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Morlupo (Morlopu nel dialetto locale) è un comune di 7.942 abitanti della provincia di Roma.
Indice |
[modifica] Geografia
Il paese si trova lungo la Strada Statale 3 Via Flaminia, tra il 31° e 32° KM. Un particolare curioso è che Morlupo si trova all'esatto Nord geografico di Roma in quanto le loro Longitudini coincidono esattamente (12° 30′ 0′′ Est), venendosi quindi Morlupo a trovare a +15' di grado di Latitudine a Nord rispetto a Roma. La parte più antica del paese (rione Mazzocca) si è sviluppata su una altura dominante il Tevere (sul luogo ove era situata in epoca romana la "statio" (cioè la caserma) del XX miglio della via Flaminia) ed è costituita da un terrazzo roccioso di tufo a forma di ferro di cavallo, cinto da rupi a strapiombo sulla valle.
[modifica] Inquadramento geologico
L'aspetto geolitologico e morfologico che caratterizza l'intera regione a nord-ovest di Roma, è rappresentato dalla attività vulcanica dell'apparato Sabatino (detto distretto vulcanico Sabatino). Nel corso del Pleistocene si sono succedute a più riprese intense manifestazioni vulcaniche esplosive ed effusive da parte di diverse bocche crateriche, le quali hanno dato origine a diversi prodotti piroclastici e lavici. Lungo la valle del Tevere ed in corrispondenza delle incisioni dei corsi d'acqua minori affiorano invece terreni sedimentari, sia di ambiente marino che continentale. In generale i termini affioranti del territorio di Morlupo si possono ricondurre a tre unita geolitologiche:
- alluvioni attuali;
- vulcaniti Sabatine;
- formazioni sedimentarie terrigene.
La prima unita', piu recente, si riscontra lungo le zone di fondovalle alluvionale e pertanto in corrispondenza dei maggiori corsi d'acqua. I depositi alluvionali sono in prevalenza limo-sabbiosi e limo-argillosi ad elevato contenuto organico.
L'unita vulcanica Sabatina comprende termini sia tufaceo-ignimbritici che lavici, alquanto differenziati per composizione, chimica, addensamento, cementazione e fatturazione. Le singole formazioni che hanno interessato la zona di Morlupo sono:
- tufi stratificati de La Storta lapillosi ed a tratti pomicei;
- tufi stratificati varicolore di Sacrofano più o meno semilitoidi (peperini);
- tufo di Castelnuovo scoriaceo e con elementi pomicei, di colore grigio;
- trachite di Morlupo deposito lavico bolloso grigio, di limitata ampiezza e spessore;
- tufo giallo della via Tiberina coriaceo e con leucite;
- tufo di Riano grigio chiaro, compatto.
La terza unita è costituita da sedimenti di ambiente continentale, deposti in facies salmastre e fluvio-lacustri nel Pleistocene inferiore (Siciliano-Calabriano). È una formazione argillosa a cui fanno seguito in continuità stratigrafica, le argille marnose plioceniche di ambiente marino. Quest'ultima formazione rappresenta il riferimento basale di tutta la regione per la circolazione delle acque sotterranee in virtù ella propria impermeabilità, dello spessore e della notevole estensione areale.
[modifica] Idrogeologia
Per quanto concerne l'idrografia di superficie bisogna considerare che l'intero territorio comunale è caratterizzato da un andamento morfologico collinare in cui si riscontrano numerosi corsi d'acqua dotati di ben sviluppato sistema affluentizio. Fra questi, nella zona nord della collina di San Sebastiano, si citano il Fosso della Fontanella, che si sviluppa da due sub affluenti di cui detta collina funge da spartiacque, che si immette nel Fosso di San Martino, che è affluente a sua volta del Fosso di Vallelunga. Tali corsi d'acqua fanno parte del sistema idrologico del bacino imbrifero del Fosso di Leprignano, affluente di destra del Fiume Tevere.
[modifica] Sismicità
Sulla base della classificazione delle aree sismiche (D.M. del 03/03/1975 e successivi aggiornamenti) risulta che il territorio del comune di Morlupo non sia a rischio sismico. Nell'ambito della porzione settentrionale della provincia romana non si sono mai verificati, in tempi storici, eventi sismici di notevole entità, né, tantomeno, si sono avuti risentimenti considerevoli dei sismi avvenuti nelle aree circostanti; da citare in tal senso il sisma di Rignano Flaminio del 20/01/1968 (III grado scala Mercalli) e di Roma del 02/08/1964 (V grado scala Mercalli). Dall'esame della Carta Sismica redatta dal CNR risulta infatti che tutto il territorio di Morlupo può essere considerati asismico in quanto interessato da fenomeni di intensità sismica inferiore al VI grado della scala Mercalli.
[modifica] Storia
[modifica] Le origini
I ritrovamenti avvenuti nel "Forum Morolupum" di alcune catacombe cristiane risalenti al IV-V secolo dimostrano che la zona era già in quei tempi abitata o comunque vi erano presenti almeno dei nuclei rurali e piccole fattorie agricole, di fede cristiana, che sorgevano nel territorio di Monte la Guardia (attuale Morlupo Stazione), di Fontana Vecchia, Sterpareti e Fornelli.
Una presenza piu consistente, che si può in effetti considerare come la vera origine dell'abitato, si può far risalire alla meta del IX secolo ad opera di profughi e coloni scampati alle distruzioni ed ai saccheggi di Monte la Guardia e delle fattorie della zona, avvenuti in italia centrale tra l'850 ed il 900 D.C. a seguito delle incursioni di Saraceni e Ungheri. Questi profughi, dopo aver ceduto le loro terre alla Chiesa in cambio di protezione e assistenza, si rifugiarono in un borgo abbandonato e quasi inaccessibile che corrisponde all'attuale borgo medioevale morlupese della Mazzocca, che essendo situato su uno sperone roccioso circondato da tre lati da alti dirupi risultava piu facilmente difendibile.
[modifica] Il periodo Medioevale
La Chiesa, diventata così proprietaria delle terre costituenti il "vicus della mazzocca" e le terre "ad vicesimum" della Flaminia (zona del Monte la Guardia) le assegnava (Papa Giovanni VIII) al conte Giovanni di Leone. Questi fece costruire la chiesa di S. Giovanni Battista ove fu sepolto il 16 luglio 898. In seguito il territorio fu assegnato ai monaci benedettini di S. Paolo fuori le mura di Roma, che lo tennero fino al pontificato di Papa Niccolò III (al secolo Giovanni Gaetano Orsini) appartenente all' Ordine di San Benedetto, che fu papa dal 1277 al 1280.
Sotto il pontificato di Nicolò III il castello di Morlupo fu ceduto al Conte Gentile di Bertoldo Orsini il cui figlio Romano lo assegnava nel 1293 in dote alla moglie Anastasia di Guido di Monfort. In quel tempo la popolazione castellana era di circa 650 anime come si deduce dai registri delle tasse dell'epoca.
Nel 1423, sotto il Papa Martino V, durante le lotte fra i Capitani di Ventura Braccio da Montone e Muzio Attendolo detto Sforza, il paese fu posto sotto assedio in quanto diventato rifugio del ribelle Nicola Orsini di Bertoldo. Dopo averlo occupato con le truppe a lui fedeli Martino V fece distruggere il castello nel 1425.
Riabilitata la popolazione, il castello di Morlupo "inhabitatum" passò nel 1426 alla famiglia Colonna per 10 mila fiorini d'oro. Nel 1432 Gentile Orsini, fratello del ribelle Nicola recuperava Morlupo e Monte La Guardia. Negli anni successivi vi furono varie lotte fra i Colonna e gli Orsini in cui fu teatro la zona di Morlupo detta "bastione di Monte La Guardia", ma il territorio resto comunque agli Orsini.
Nel 1463, Papa Pio II concedeva al Popolo di Morlupo, la grazia sul debito del sale arretrato e la riduzione delle imposte. Il Conte di Pitigliano Nicolò III Orsini nel 1468 promulgò un nuovo Statuto di Morlupo e perorò nel 1494 la fondazione del convento francescano di S. Maria Seconda, incorporando l'antico romitorio dei frati Clareni.
[modifica] Dal Rinascimento ai tempi attuali
Il feudo di Morlupo restò agli Orsini fino al 1613 quando passò alla famiglia Borghese in quanto l'allora proprietario Antimorsini, barone romano dei conti di Pitigliano, dopo aver ricostruito la facciata della chiesa di S. Giovanni Battista nel 1593 e la porta del Castello nel 1598, si vede costretto a vendere Morlupo per 96 mila scudi al cardinale Scipione Borghese, in data 2 aprile 1613. Questi a sua volta lo cedette al cugino Marcantonio Borghese, principe di Sulmona. Il dominio della Famiglia Borghese si protrarrà fino agli inizi del XX secolo. Negli anni successivi sotto la signoria Borghese si ebbero benefici e privilegi, ma vi furono anche momenti di forte tensione economica e sociale.
Alla carestia del 1763-64 fece seguito in Morlupo la carenza di grano, in questa situazione in cui, al rialzo dei prezzi delle derrate alimentari, non corrispondeva un aumento dei salari, l'equilibrio economico e sociale divenne instabile. Parte del raccolto agrario 1778-79 di Morlupo fu venduto dai maggiori produttori locali all'Annona di Roma a prezzi elevati, facendo nascere in paese una dura reazione. La Comunità quindi chiese ed ottenne un prestito di 1500 scudi per procurarsi del grano da distribuire ai poveri, ma non si riuscivano a trovare dei venditori. Per superare la situazione la Comunità di Morlupo inoltrò all'allora Papa Pio VI un esposto per ottenere l'acquisto di parte della produzione locale già vendita all'Annona, pagando o rimborsando l'Annona di eventuali spese. Alla mancanza di pane si aggiunse una epidemia di malaria, che colpì più di cento persone. In questa situazione vi fu quindi nel settembre 1793 una sollevazione popolare contro il Governo pontificio, che fu soffocata dalla Forza pubblica, inviata dalla segreteria di Stato.
Nel 1798 a seguito della caduta dello Stato Pontificio e la costituzione della Repubblica Romana, Morlupo divenne Sede de un Cantone della Repubblica da cui dipendevano 16 comuni limitrofi.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse
[modifica] Palazzi storici
- Castello degli Orsini
- Il castello attuale fu ricostruito dopo che quello precedente di epoca medioevale andò distrutto nel 1433. Il castello si trova in fondo alla Via del Corso ed è disposto come sbarramento di protezione dell'ingresso al Rione Mazzocca, in quanto detto rione è naturalmente protetto dagli altri lati da profondi e scoscesi dirupi. Esso era certamente munito di mastio, dalla cui sommità si poteva scorgere il sistema di Torri di vedetta verso la Flaminia, e verso la Tiberina. Nel XVI secolo, Antimo Orsini, volendo lasciare un segno evidente della sua signoria sul paese da via ad un'opera di trasformazione del Castello. Il progetto rispecchia nell'impostazione gli schemi tipici della residenza principesca rinascimentale; la pianta ripropone un lessico architettonico di derivazione sangallesca ampiamente diffuso nel Lazio. Gli ambienti, perfettamente simmetrici, sono disposti intorno ad un cortile quadrato con un lato porticato dal quale si accede alla scala principale. Anche gli ingressi sono simmetrici e rivolti l'uno verso la piazza principale (Piazza Giovanni XXIII), l'altro verso il borgo. Con il rifacimento della Porta Romana venne anche attuata la ristrutturazione della torre, definitivamente unita al castello mediante la creazione di un passaggio coperto. Sulla nuova porta figura il leone rampante degli Orsini - Aldobrandeschi ed il lupo con il gallo, simbolo della comunità di Morlupo. I lavori di costruzione del Castello terminarono nel 1598, il prospetto principale domina completamente la piazza castellana e su ciascun architrave è inciso il nome Antimus Ursinus. Pochi anni dopo, nel 1613, gli Orsini vendono il feudo alla famiglia Borghese e da questo momento il Palazzo perde la sua importanza, non più abitato dal feudatario diviene la residenza del Governatore ed è in gran parte utilizzato come granaio. Nel 1652 viene realizzata la Scala sulla Piazza, a destra dell'ingresso principale.
- Palazzetto Borghese
- Il Palazzetto Borghese fu costruito agli inizi del 1600. Si trova all'incrocio di quelle che allora erano le due strade più importanti, la via verso la Flaminia per Roma (attuale Corso Umberto I) e la via per Capena che conduce sulla Via Tiberina nella valle del Tevere (attuale Via Cesare Battisti). La costruzione è addossata alla retrostante collina, ha una planimetria irregolare e i due prospetti d'angolo conservano un aspetto severo per il rigore compositivo e la compattezza delle partizioni. L'unico elemento decorativo è rappresentato dalle modanature che incorniciano l'ingresso e il soprastante balcone. L'edificio era di proprietà della famiglia Mattei come testimoniano lo stemma, esistente all'interno. Nel 1624 l'edificio diventa di proprietà del Principe Borghese. Alla fine dell'ottocento esso era utilizzato come sede comunale. Attualmente è di proprietà privata ed è stato completamente restaurato. È utilizzato per organizzazione di mostre e convegni.
[modifica] Chiese
- Chiesa S. Giovanni Battista
- La chiesa si trova in P.ZZA GIOVANNI XXIII (Rione Mazzocca). La sua fondazione risale al IX secolo; fu completamente ristrutturata nel '500 ad opera di Antimo Orsini. L'impianto planimetrico, ad unica navata con cappelle quadrilatere, transetto non emergente e presbiterio quadrato, si ritiene derivato dagli schemi del gotico francese adottati in Spagna nella prima metà del XVI secolo. Tuttavia agli inizi del XIX secolo la Chiesa è nuovamente in condizioni precarie e nel 1819 il vescovo ne decreta l'ampliamento con lo sfondo dell'altare maggiore e la creazione di una cappella. Nel 1905 vengono eseguiti i lavori di ristrutturazione, la realizzazione della scalinata esterna risale al 1922 e gli ultimi interventi di restauro sono del 1962, durante i quali viene rimosso il controsoffitto ligneo ottocentesco.
- Chiesa di S. Maria Assunta
- Fu realizzata nel XIV secolo su un'altura all'esterno del Castrum. Attorno ad essa, sulle pendici del colle, si trova un piccolo "borgo" che da il nome all'omonimo rione, oggi completamente inglobato dalla ristrutturazione ottocentesca dell'area.
- Convento di S. Maria Seconda
- Il convento, il cui nome ufficiale è santa Maria delle Grazie, si trova in via Frà Carlo da Sezze, traversa di via San Michele, poco oltre il Cimitero Comunale. La costruzione del Convento risale alla fine del XIII secolo. Esso fu edificato dai Francescani sul luogo di un antico romitorio dei Frati Clareni, del quale rimane traccia dell'affresco ancora esistente nella parete destra della Chiesa. Uno dei pilastri del chiostro conserva incisa la data del 1525, anno in cui terminarono sostanziosi lavori di ampliamento. L'impianto classico si sviluppa intorno al chiostro; uno dei lati è addossato alla Chiesa, mentre quello opposto ospita il refettorio. L'impianto originario del Convento subì modifiche e ampliamenti fra il 1628 ed il 1633. Alla fine dell'1800 il convento fu incamerato dallo Stato unitario e da lì iniziò un lento processo di decadimento: i frati furono costretti a lasciare il convento, con le politiche di spoliazione dei terreni e degli spazi necessari alla loro vita.[citazione necessaria]
[modifica] Natura
La zona di Morlupo e dintorni è una delle più belle della campagna a Nord di Roma. Il paesaggio collinare e sempre vario in tutte le stagioni concede alla vista di spaziare "all'infinito" ammirando paesaggi e colori della natura. Nelle immediate vicinanze del paese vi sono riserve e parchi naturali. Fra i più significativi si citano:
- Parco di Veio: a 2 Km dal paese lungo la Via Flaminia
- Costituito nel 1997 il Parco si estende su circa 15.000 ettari comprendenti parte del territorio di Morlupo. Al suo interno si trovano i resti archeologici dell'antica città etrusca di Veio, L'area del Parco risulta di notevole interesse anche dal punto di vista faunistico. Sono state censite 145 specie animali presenti nel territorio, alcune delle quali estremamente rare, come la farfalla Poecilocampa canensis. Ampiamente rappresentati sono gli uccelli, sia stanziali che di passo, in particolare i rapaci come il nibbio bruno, la poiana ed il gheppio. Tra i mammiferi sono diffusi il riccio, l'istrice, il tasso, il cinghiale e la volpe. Per quanto riguarda gli anfibi ed i rettili, sono diffusi il tritone crestato ed il tritone punteggiato, la rana verde, la rana greca, la rana agile, la testuggine d'acqua dolce, il cervone, il saettone.
- Monte Soratte: si trova a 14 Km da Morlupo, sulla Flaminia direzione Nord, nel comune di Sant'Oreste.
- Il Monte Soratte (altezza 691 m.) si erge solitario tra le colline della Tuscia romana di cui costituisce la cima più elevata. È costituito da rocce calcaree formatesi nel Pleistocene. Caratteristica del luogo sono i "Meri", tre grandi voragini, che si trovano sulla alla base orientale della montagna. Questi pozzi, comunicanti fra loro e profondi circa 115 m, rivestono un notevole interesse speleologico. In particolare il Mero Grande è costituito da un pozzo verticale profondo diverse decine di metri e con un diametro di 20m. Dalla cima del monte, raggiungibile a piedi dal paese di Sant'Oreste, si ammira un panorama spettacolare di tutta la Valle del Tevere. Sul monte sono stati eretti nei tempi vari edifici di culto sia pagano, che cristiano e numerosi eremi medievali: S. Lucia, S. Antonio, Madonna delle Grazie, S. Sebastiano fino a giungere alla vetta con l'antica abbazia di S. Silvestro. Suggestiva la chiesa rupestre dedicata a Santa Romana raggiungibile con un percorso separato.
- Riserva naturale di Tevere Farfa: si trova a circa 20 Km da Morlupo sulla via Tiberina
- La riserva si estende su un'area di 700 ettari lungo il corso del Tevere a nord di Roma. La Riserva Naturale Regionale Tevere Farfa, fu la prima ad essere istituita nella Regione Lazio(1979). Essa nasce in corrispondenza di uno sbarramento sul fiume (diga Enel) che, col tempo, ha portato alla formazione di un laghetto. Paradiso di birdwatcher e di fotografi naturalisti, in grado di avvistare anatre selvatiche, gru e cicogne, aironi e falchi pescatori, nella riserva si alternano diversi tipi di ambienti: dai canneti al bosco umido e ripariale, dal fiume ai campi coltivati, che rendono il paesaggio straordinariamente vario e popolato da una fauna d'eccezione.
[modifica] Cultura
[modifica] Manifestazioni
Durante tutto il corso dell'anno vi sono varie diverse manifestazioni. Di seguito un riepilogo per mese di effettuazione dell'evento.
- GENNAIO: Festa di Sant'Antonio Abate. Si svolge una grande sfilata di carri e trattori con animali, cavalieri, e popolo. Dopo la Messa solenne nella Chiesa di S.Giovanni Battista (Piazza Giovanni XXIII) ha luogo la tradizionale benedizione degli animali e la distribuzione delle tradizionali pagnottelle (dolce tipico.
- FEBBRAIO: Settimana di Carnevale. Sfilata di carri allegorici e maschere (giovedì,domenica e martedì grasso), premiazione dei carri.
- GIUGNO: Festa della gnoccata. Nel rione Monte Grugnanello viene organizzata una sagra con degustazione gnocchi, tombola, balli e spettacolo pirotecnico.
- LUGLIO: Festa della Madonna del Carmine. Tradizionale processione e S. Messa nella Chiesetta della Madonna del Carmine (Morlupo scalo,Padri Teatini).
- AGOSTO: Ferragosto Morlupese. Il 14 ha luogo la Processione con benedizione del Palio dell'Assunta. Il 15 corsa di cavalli con fantino che gareggiano per l'assegnazione del Palio. Concerto serale in piazza A. Diaz. La festa si conclude il 16 con giochi popolari, concerti in piazza, tombola e spettacolo pirotecnico
- SETTEMBRE: Festa della Madonna di Costantinopoli. Processione nelle stradine del borgo medioevale , S.Messa nella chiesetta della Madonna di Costantinopoli, balli in piazza e spettacolo pirotecnico
- ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE: Sagra della salsiccia "BACIONA". Corsa dei cavalli, grande grigliata in Piazza Diaz, con salsicce arrostite su enormi graticole e distribuite con pane casereccio e vino, spettacolo musicale, tombola e fuochi d'artificio chiudono la festa.
[modifica] Associazioni Culturali
- Associazione Bandistica Città di Morlupo
- La costituzione di una banda musicale Morlupese risale ai primi del 900. Dopo la prima guerra mondiale la banda fu ricostituita sotto la direzione del maestro Vittorio Colasanti che la diresse dal 1920 al 1922. Nel 1925 la direzione della banda fu affidata al Maestro Augusto Tacconi, che scrisse una marcia in onore di Morlupo dal titolo " La mattera". Durante la seconda guerra mondiale l'attività bandistica fu sospesa per poi riprendere con il maestro Decio Grimani, fino ad arrivare intorno al 1960, quando la Banda si sciolse definitivamente. Nel 1997 si è ricostituita per opera della associazione bandistica "Città di Morlupo" riuscendo così a far rivivere la tradizione bandistica a Morlupo.
- Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Morlupo
- L’Unità della Croce Rossa Italiana di Morlupo nasce nel giugno del 1994, su proposta dell’omonimo Comune, al fine di promuovere un modello associativo ai cittadini e garantire l’assistenza socio-sanitaria nel territorio. Il Comitato Provinciale di Roma, rispondendo positivamente alla richiesta, incarica l’attuale Presidente del Comitato Locale di provvedere a quanto necessario per la istituzione di una Delegazione CRI nel territorio del Comune di Morlupo. La Giunta Comunale delibera immediatamente di dotare la CRI di una sede di servizio assegnando alla stessa parte dei locali dell’ex asilo nido comunale siti in Via Giuseppe di Vittorio. A seguito dello svolgimento del I Corso per Volontari del Soccorso, 64 cittadini entrano a far parte dell’Associazione rendendo possibile l’inizio delle attività e, in particolare, con un’ambulanza messa a disposizione da una vicina Delegazione CRI, del servizio di pronto soccorso e trasporto infermi. Contestualmente viene organizzata una pubblica sottoscrizione per l’acquisto di un’ambulanza di soccorso che, con il contributo rilevante dei cittadini e della Banca di Roma (71 milioni di vecchie lire), viene acquistata e resa subito operativa.
- Nel 1995 viene istituita formalmente la Delegazione che, da quel momento, opera costantemente sul territorio ricevendo continui riconoscimenti dalla popolazione e dalla stessa Croce Rossa Italiana. Nel mese di febbraio 2000 la Delegazione viene elevata a Comitato Locale, con autonomia organizzativa e, per quanto attiene gli aspetti amministrativi, con funzioni di Ufficio decentrato del Comitato Provinciale di Roma. Con Ordinanze del Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana n. 423/03 del 30.03.2003 e n. 1133/05 del 20.10.2005 vengono formalmente istituiti il Comitato Locale e la sua competenza territoriale nonché costituito il primo Consiglio Direttivo dello stesso, tutt’oggi in carica. Le Ordinanze del Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana n. 171/06 del 13.06.2006 e n. 184/06 del 23.06.2006 rideterminano, rispettivamente, l’inserimento del rappresentante della Componente Corpo Militare in seno al Consiglio Direttivo e l’ambito territoriale del Comitato Locale che passa da cinque a ben undici Comuni della Provincia di Roma, tutti situati a nord della Capitale.
- Ieri come oggi, il Comitato Locale, grazie all’impegno dei suoi Dirigenti e dei Volontari ad esso afferenti, rappresenta un sicuro esempio positivo di volontariato organizzato al servizio dei cittadini e delle Istituzioni.
[modifica] Personalità
Il paese ha dato i natali a:
- Venerabile Caterina Paluzzi (1573-1645)
- Di umile nascita, la Paluzzi nacque a Morlupo il 7 Marzo 1573. A dodici anni era già esperta tessitrice. A venti, rimasta orfana dei genitori, divenne la madre dei sei fratelli più piccoli da mantenere e da educare. Quando non ci fu più bisogno delle sue cure, Caterina si dedicò alla sua vocazione domenicana, a imitazione di S. Caterina da Siena. Nel 1602 raccolse le prime compagne nella casa paterna. Ma le difficoltà finanziarie e l'aperta ostilità del conte Antimo Orsini, signore del castello di Morlupo, le impedirono la fondazione del monastero. Finalmente, nel 1620, a quarantasette anni, vide il suo sogno avverarsi con l'inaugurazione del monastero. La storia di questa donna è raccolta negli studi di Giovanni Antonazzi: "G. ANTONAZZI, Caterina Paluzzi e la sua autobiografia (1573-1645). Una mistica popolana tra San Filippo Neri e Federico Borromeo, in "Archivio Italiano per la Storia della Pietà". Vol. VIII, Roma Edizioni di Storia e Letteratura, 1980".
- Girolamo Mechelli: Nato a Morlupo il 17 marzo 1923, morto il 29 maggio 1986. Negli anni 70 fu un importante uomo politico Democristiano
- Presidente della Provincia di Roma dal 2.08.1966 fino al 31.07.1970
- Primo Presidente del Consiglio Generale del Lazio al momento della istituzione delle Regioni nel 1970 (restò fino al 1972)
- Il 26 aprile 1978, quando era capogruppo DC alla regione Lazio, fu ferito in un attentato dalle Brigate Rosse a pochi giorni dall'uccisione di Aldo Moro (9 maggio 1978).
[modifica] Economia
Morlupo è stato fino ai primi anni 60 un centro prevalentemente agricolo basato principalmente sulla produzione vinicola e olicola. Da allora ad oggi si è passati progressivamente ad una economia di tipo artigianale ed anche industriale. Vi sono pertanto caseifici, salumifici, tipografie, laboratori per la lavorazione del ferro e del legno, ed esistono anche alcune industrie. Inoltre a partire dalla fine degli anno 70 la vicinanza con la capitale a portato molti romani a stabilirsi in paese per sfuggire al caos della città, come ben testimoniato dall'incremento dei residenti mostrato nel grafico riportato. La gastronomia tradizionale di Morlupo ha nella lavorazione della carne suina, ed in particolare delle salsicce, il suo punto di forza. Rinomata la salsiccia Baciona in onore della quale si tiene ormai da molti anni la omonima Sagra nell'ultima domenica di Ottobre.
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Marco Commissari dal 05/2006
Centralino del comune: Telefono 06 90.19.51 - Fax 06 90.19.53.53
Email del comune: info@comune.morlupo.roma.it
- Classificazione climatica: zona D, 1831 GR/G
[modifica] Zone e località del comune
Con riferimento alla mappa indicata in figura, che rappresenta il territorio comunale, si indicano le zone che lo compongono:
1-S.Angelo | 2-Monte Castello | 3-Prata Lunghe | 4-Tor di Fico | 5-Pantanella | 6-Varioso | 7-Valle dell'Olmo | 8-San Sebastiano | 9-S.Michele | 10-Coste di Fontana Conte |
11-Monte Reale | 12-Coste Morrano | 13-Valle Nocchia | 14-Monti Formelli | 15-Fossa Canneto | 16-Coste del Ceraso | 17-Colle della Statua | 18-Assura | 19-Santi Martiri | 20-Coste della Croce |
21-Capo Le Case | 22-Tittone II | 23-Monte Grugnanello | 24-Valle Sorci | 25-Macchie di Fontana Vecchia | 26-San Pellegrino | 27-Sterpareti | 28-Monte Rosello | 29-Tittone | 30-Cento Viole |
31-Andreolo | 32-Monte Cellarina | 33-Fossa Marciano | 34-Palombara | 35-Monte Vario | 36-Valle della Posta | 37-Citerna | 38-Villa Benigni | 39-Ballaccia | 40-Monte Rinali |
41-Prevignano | 42-Sasso | 43-Fontanucola | 44-San Farnese | 45-Monte Lungo | 46-Manciano | 47-Valvacera | 48-Monte S.Andrea | 49-Santa Lucia | 50-Disidao |
51-Finocchie | 52-Monte della Guardia | 53-I Frati | 54-Monte d'Oro | 55-Scentella | 56-Castelloccio | 57-Valle del Cuore | 58-Magliano | 59-Valle della Cabelletta | 60-San Gregorio |
61-Monte Vezzo | 62-Strepparo | 63-Trullo | 64-Valle Spadana | 65-Morrano | 66-Goffo | . | . | . | . |
[modifica] Gemellaggi
Morlupo è gemellato con:
[modifica] Galleria fotografica
[modifica] Cultura e manifestazioni
[modifica] Scorci del Paese
[modifica] Paesaggi
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
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