Legnano
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Legnano | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 199 m s.l.m. | ||
Superficie: | 17 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 3330,70 ab./km² | ||
Frazioni: | nessuna | ||
Comuni contigui: | Busto Arsizio, Castellanza, San Giorgio su Legnano, Rescaldina, Cerro Maggiore, Canegrate, San Vittore Olona, Villa Cortese, Dairago | ||
CAP: | 20025 | ||
Pref. tel: | 0331 | ||
Codice ISTAT: | 015118 | ||
Codice catasto: | E514 | ||
Nome abitanti: | Legnanesi | ||
Santo patrono: | San Magno | ||
Giorno festivo: | 5 novembre | ||
Sito istituzionale | |||
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Legnano (Legnàn in dialetto legnanese, Lignàn in altre varianti insubri) è una città della Lombardia nord-occidentale con 56.622 abitanti (2005). Appartenente alla provincia di Milano e situata nell'Alto Milanese, è attraversata dal fiume Olona.
Il 29 maggio 1176 l'esercito dell’imperatore Federico I del Sacro Romano Impero (detto il Barbarossa) fu sconfitto in una famosa battaglia combattuta nei dintorni di Legnano dalle truppe della lega Lombarda. L'ultima domenica del mese di maggio avviene la rievocazione storica della battaglia con una sfilata in costume dell'epoca per le vie della città, a cui segue il Palio delle Contrade. Per questo evento storico l'Esercito italiano ha dedicato alla città cinque unità militari, la 58ª divisione, il 67° ed il 68° reggimenti fanteria, il 27° ed il 58° reggimento artiglieria.
Grazie alla storica battaglia, Legnano è l'unica città, oltre a Roma, ad essere citata nell'inno Nazionale: "...dall'Alpi a Sicilia dovunque è Legnano, ogn'uom di Ferruccio... ".
A Legnano visse Bonvesin de la Riva, il maggiore poeta e scrittore lombardo del XIII secolo ed esponente più in vista del movimento poetico didattico del nord Italia. Qui scrisse una delle sue opere più note, il "De quinquaginta curialitatibus ad mensam". Dal primo verso dell'opera citata: «Fra Bonvesin dra Riva ke sta im borgọ de Legnian». Con questo verso Legnano fa il suo ingresso nella storia della letteratura italiana. Bonvesin la descrive: "Fra tutte le città della Lombardia è lodata come la rosa o il giglio fra i fiori, come il cedro nel Libano, come il leone fra i quadrupedi, come l'aquila fra gli uccelli, sì da apparire come il sole tra i corpi celesti, per la fertilità del suolo e la disponibilità dei beni occorrenti agli uomini".
Fiore all'occhiello della cultura cittadina è la compagnia teatrale dialettale de "I Legnanesi", fondata da Felice Musazzi, che basandosi sulla vita all'interno della corte lombarda, recitano divertenti commedie. Sono considerati tra i più importanti gruppi dialettali nel mondo teatrale italiano ed europeo. La più importante associazione culturale della città è la Famiglia Legnanese, fondata nel 1951. Ha una fondazione, che distribuisce borse di studio, ed un periodico mensile, "La Martinella" (dal nome della campana portata dal Carroccio).
A Legnano ha sede la casa di moda italiana Dolce & Gabbana, fondata dagli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
Celebre è la marca di biciclette Legnano, associata al nome di grandi campioni del ciclismo fra i quali Gino Bartali. Il Giro d'Italia è passato a Legnano nel 1912 e passerà nel 2008.
Nel comune ha sede la rete televisiva Antenna 3, una delle prime emittenti private locali sorte in Italia.
La squadra di Football americano della città, i Frogs Legnano, è una delle più blasonate d'Italia. Campione d'Europa nel 1989 (con due partecipazioni all'Eurobowl, ), ha conquistato 6 scudetti (1984, 1987, 1988, 1989, 1994, 1995, con 11 partecipazioni al Superbowl).
La società di softball legnanese ha vinto uno scudetto (2007), due Coppa Italia (2006 e 2007) ed una Coppa delle Coppe (2007)
La squadra di calcio, l' A.C. Legnano, ha partecipato tre volte al campionato di Serie A (1930/31, 1951/52, 1953/54) e quindici a quello di Serie B. Nella stagione 2007/2008 l'A.C. Legnano ha disputato il campionato di Serie C1
Indice | |
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[modifica] Origine del nome
Una delle ipotesi più probabili è che Legnano derivi dal latino Liciniacum, così chiamata in onore del console romano Lucio Licinio Crasso.
Nei documenti antichi è anche chiamata Liniano, Livian, Legniano.
In latino è conosciuta come Ledegnanum.
[modifica] Trasporti e mobilità
[modifica] Ferrovie
La città di Legnano è attraversata dalle linee ferroviarie Domodossola - Milano e Porto Ceresio - Varese - Milano ed è dotata di una stazione. Quest'ultima è servita della linea S5 del Servizio ferroviario suburbano di Milano.
[modifica] Autobus
È collegata con Milano e con i comuni limitrofi con diverse linee gestite dalle aziende di traporto Atinom e Stie.
[modifica] Strade e autostrade
Legnano ha un'uscita autostradale lungo l'autostrada dei laghi (A8). Percorrendo l'autostrada A4 Milano-Torino l'accesso più vicino è a Rho. La città è attraversata dalla Strada Statale 33 del Sempione.
[modifica] Aerei
Dista circa 25 km dall'Aeroporto di Milano-Malpensa e circa 45 km dall'Aeroporto di Milano-Linate.
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] Basilica di San Magno
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Per approfondire, vedi la voce Basilica di San Magno. |
La chiesa della città è la basilica romana minore intitolata a San Magno. Venne realizzata nei primi decenni del XVI secolo probabilmente da Giovanni Amadeo o da suoi seguaci, grazie al patrocinio delle famiglie Lampugnani e Vismara. Prima della Basilica, la comunità legnanese faceva riferimento alla chiesa di San Salvatore.
Posata la prima pietra il 4 maggio 1504, l'edificazione si protrasse fino al 1513. Il complesso presenta gli stessi elementi architettonici riscontrabili più tardi a Lodi, Saronno, Pavia, Crema. Ispirata al disegno architettonoco della Basilica di San Magno è la chiesa Santa Maria di Piazza detta anche Santuario della Beata Vergine dell'Aiuto a Busto Arsizio.
Tra gli arredi della Basilica si segnala un altare di Bernardino Luini, abbozzato, si dice dal Bramante, ma più verosimilmente da Giovanni Amadeo.
La piazza di fronte alla Basilica, intitolata in un primo momento ad Umberto I (Re d'Italia dal 1878 al 1900), fu dedicata al patrono della città dopo la seconda guerra mondiale.
[modifica] Il Castello di San Giorgio
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Per approfondire, vedi la voce Castello di Legnano. |
Il castello di Legnano è conosciuto come Castrum Sancti Georgi (Castello di San Giorgio) fin dal XIII secolo, e sorge su un’isola del fiume Olona. La fortificazione è sorta su un convento di Regolari Agostiniani, con annessa chiesetta dedicata San Giorgio, la cui presenza è documentata fin dal 1231.
Tra il 1261 e il 1273, i Torriani costruirono le due ali a destra e a sinistra della torre originaria, che furono inglobate successivamente nel castello.
Il castello di San Giorgio è stato di proprietà dei Visconti fino al 1437, quando l’ultimo signore della dinastia che dominava Milano, Filippo Maria, lo assegnò in dono al fedele Oldrado Lampugnani. Nel 1445 Oldrado fece richiesta per la fortificazione dell’edificio. Persa la sua importanza strategica nei secoli successivi, il maniero è stato di proprietà dei Lampugnani fino al 1710, quando fu donato all’Ospedale Maggiore di Milano. Nel 1792 fu acquistato dal marchese Carlo Cristoforo Cornaggia. Il castello fu successivamente trasformato in azienda agricola e convertito in alloggio per i contadini. Nel 1973 è stato acquistato dal comune di Legnano. Dopo secoli di degrado ed incuria è stato ristrutturato e riaperto al pubblico nel 2005.
[modifica] Palazzo Leone da Perego
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Per approfondire, vedi la voce Palazzo Leone da Perego. |
L'edificio è a pochi passi dalla Basilica dedicata a San Magno e possiede due entrate, una in via Magenta e l’altra in via Girardelli. Probabilmente è sorto sui resti di un precedente edificio dell’VIII secolo. All'inizio del XIII secolo diventò nobile residenza estiva e, proprio grazie all'arcivescovo Leone da Perego da cui prende il nome, conobbe un periodo di splendore che si protrarrà sino alla fine del Quattrocento. Nel 1973 la parte conosciuta come palazzo Ottone Visconti venne trasformata in sala conferenze e, successivamente, in cinema. La restante parte, dopo essere stata adibita a scuola materna, è dal 2001 area espositiva e rappresenta uno dei cuori pulsanti della cultura lombarda.
[modifica] Il Monumento ad Alberto da Giussano
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Per approfondire, vedi la voce Monumento ad Alberto da Giussano (Legnano). |
In piazza Monumento (vicino alla stazione ferroviaria) è situata la statua dedicata ad Alberto da Giussano (inaugurata nel 1900). Il celebre condottiero lombardo ebbe una grande importanza nella Battaglia di Legnano.
L'iconografia del monumento è stata in seguito utilizzata come logo dalle biciclette Legnano, dalla squadra di calcio della città, dal Corpo Bandistico Legnanese e dal partito politico della Lega Nord.
[modifica] Il Museo Civico
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Per approfondire, vedi la voce Museo Civico Sutermeinster (Legnano). |
Il Museo Civico "Guido Sutermeinster" è in corso Garibaldi 225. Conserva, in particolare, materiale archeologico proveniente dalla città e dal territorio circostante, ed è stato allestito grazie ad un'assidua ricerca condotta dall'ing. Guido Sutermeister tra il 1925 e il 1964. Le collezioni si sono poi arricchite con materiale giunto al Museo da scavi della Soprintendenza Archeologica della Lombardia e da donazioni di privati. I reperti testimoniano l'esistenza di una civiltà della valle Olona sin dall’età del bronzo.
L'edificio che ospita il museo, costruito nel 1928, riprende la dimora quattrocentesca di una delle nobili famiglie della zona, i Lampugnani. Il palazzo originale si trovava tra l'attuale statale del Sempione e l'Olona, più o meno presso Largo Tosi, ed è stato demolito nel 1927.
[modifica] Le altre Chiese di interesse
[modifica] Palio di Legnano
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Per approfondire, vedi le voci Palio di Legnano e Sagra del Carroccio. |
L'ultima domenica del mese di maggio avviene la rievocazione storica della battaglia con una sfilata in costume dell'epoca medioevale per le vie della città, a cui segue il Palio delle Contrade. L'avvenimento, nato nel 1935, è anche conosciuto come Palio di Legnano e si conclude con una gara ippica in cui partecipano le 8 contrade di Legnano (San Bernardino, Flora, Legnarello, San Domenico, San Magno, San Martino, Sant'Ambrogio e Sant'Erasmo).
Il centro delle attività e della vita associativa della contrada è il maniero. Qui sono conservati i costumi e gli ornamenti utilizzati per la sfilata del palio. Nella sfilata storica più di un migliaio di figuranti in costume d'epoca passano per le vie della città fino a raggiungere il campo sportivo, sede del palio ippico. Il corteo si chiude con il passaggio del Carroccio, dov'è posizionata la riproduzione della croce di Ariberto da Intimiano, trofeo per la contrada vincitrice del Palio.
Negli eventi del cosiddetto Maggio Legnanese trova un posto di assoluto rilievo la manifestazione corale La Fabbrica del Canto, iniziativa nata nel 1992 dall'Associazione Musicale Jubilate. È ritenuta una delle maggiori manifestazioni non competitive d'Europa dedicate alla musica polifonica.
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Categoria | Fantini | Elenco vittorie | Sagra del Carroccio | Famiglia Legnanese
Contrade (Categoria): Flora | Legnarello | San Bernardino | San Domenico | San Magno | San Martino | Sant'Ambrogio | Sant'Erasmo Battaglia di Legnano | Carroccio | Alberto da Giussano | Ariberto da Intimiano |
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[modifica] Cultura
[modifica] Scuole pubbliche
[modifica] Scuole dell'infanzia
Centrale - via Cavour, 7
Anna Frank - via Colombes
Carlo Collodi - via Pisa, 56
[modifica] Scuole primarie
Giosuè Carducci - via XX Settembre, 2
Edmondo De Amicis - via Ratti, 1
Don Milani - via Bissolati, 15
Alessandro Manzoni - via Santa Teresa, 36
Giuseppe Mazzini - piazza Trento e Trieste, 2
Giovanni Pascoli - via Colombes, 18
Gianni Rodari - via dei Salici, 4
Arturo Toscanini - via Parma
[modifica] Scuole secondarie di primo grado
C.T.P. Legnano - via Santa Teresa, 30
Bonvesin de la Riva - via Bonvesin de la Riva, 1
Dante Alighieri - via Robino, 25
Franco Tosi - via Santa Teresa, 30
Succursale Bonvesin de la Riva - via Parma, 64
[modifica] Scuole secondarie di secondo grado
I.P.S.I.A. Antonio Bernocchi - via Antonio Bernocchi, 6
I.T.C.G. Carlo Dell'Acqua - via Antonio Bernocchi, 1
I.T.I.S. Antonio Bernocchi - via Armando Diaz, 2
Liceo scientifico, Ginnasio e Liceo classico Galileo Galilei - viale Gorizia, 16
[modifica] Biblioteca
Biblioteca civica - Via Cavour, 3
[modifica] Natura
[modifica] Parco Alto Milanese
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Per approfondire, vedi la voce Parco Altomilanese. |
Nelle zone boschive e rurali nord del Comune, presso i confini con Busto Arsizio, Castellanza e Rescaldina, é attivo e funzionale il Parco Alto Milanese, un'area protetta che interessa anche gli altri tre Comuni, sorta per la salvaguardia degli aspetti naturali (flora e fauna) e lavorativi (agricoltura e allevamento) tipici della zona in questione, proponendo inoltre un importante polmone verde per la popolazione ivi domiciliata.
[modifica] Parco Locale del Bosco di Legnano (Parco Castello)
Nato negli anni '70, sorge accanto al Castello di San Giorgio al confine con i Comuni di Canegrate e San Vittore Olona, ed è anche noto come Parco del Castello o Parco di Legnano. All'epoca dell'istituzione, le piantumazioni non venivano impostate sulla base della conoscenza delle specie tipiche locali. Per questa ragione, il Parco Castello è ricco di conifere. Si estende per 22 ettari, e solo i vecchi pioppi lungo le rogge sono testimonianza dell'antico paesaggio agricolo della valle dell'Olona. L'elemento che caratterizza il Parco è l'acqua. Dal 1981 è stato realizzato un esteso sistema di ruscelli, laghetti, lanche e paludi, alimentato da acque di falda e popolato da un numero elevato di uccelli acquatici, oltre alla presenza di molte specie ittiche.
[modifica] Parco dei Mulini
Attualmente è in via di istituzione il nuovo Parco dei Mulini, simile al Parco Alto Milanese, che dal Parco del Castello scenderebbe lungo le rive del fiume Olona, attraversando i Comuni di Canegrate, San Vittore Olona, Parabiago, fino al Monastero degli Olivetani di Nerviano. Sarà punto di slancio per il recupero e la salvaguardia delle acque fluviali, della flora, della fauna e della vita agricola ancora presenti nella Valle dell'Olona. Nell'area interessata, lungo il fiume, sorgono ancora oggi sei mulini. Si tratta dei mulini Meraviglia (già Melzi Salazar), Cozzi, Cornaggia (lungo l'Olona, adiacente al Parco comunale del Castello di Legnano), De Toffol di San Vittore Olona, Montoli di Canegrate ed un altro a valle di Nerviano. L'unico con le macine ancora in efficienza è il mulino annesso alla fattoria agricola Meraviglia a San Vittore Olona, che è certamente il più antico tra i rimasti pioché risalirebbe al XIV secolo.
[modifica] Sport
- Squadra di calcio: A.C. Legnano
- Squadra di football americano: Frogs Legnano
- Squadra di pallacanestro: Legnano Basket
- Società di atletica: Atletica Legnano
- Società di pallavolo: Fo.Co.L. , Pallavolo Legnano, Young Volley, Vomien S.S. Martiri, U.S. Esagono e Volley Cigno
- Società di baseball e softball: Baseball Softball Club Legnano
[modifica] Personalità legate a Legnano
- Gianfranco Ferrè (1944 - 2007), stilista
- Felice Musazzi (1921 - 1989), attore e autore teatrale, fondatore de "I Legnanesi".
- Bonvesin de la Riva (1240 ca. - 1315 ca.), poeta e scrittore
- Oldrado Lampugnani (1400 - 1460), Signore di Legnano
- Leone da Perego, Arcivescovo di Milano
- Giacomo Biffi (n. 1928), Cardinale
- Giacinto Placido Zurla (1769-1834), Cardinale
- Carlo Crespi (1891 - 1982), Beato della Chiesa cattolica
- Antonio Mancini (n. 1939), pittore
- Antonio Urso (1916-1990), scultore
- Franco Tosi (1850 - 1898), imprenditore
- Costanzo Cantoni (1800 - 1877), imprenditore
- Eugenio Cantoni (1820 - 1887), imprenditore
- Antonio Bernocchi (1859 - 1930), imprenditore
- Carlo Dell'Acqua (1848 - 1918), imprenditore
- Giuseppe Frua (1855 - 1937), imprenditore
- Mauro Venegoni (1903 - 1944), antifascista
- Carlo Borsani (1917-1945), militare decorato con medaglia d'oro al valor militare
- Dolce & Gabbana (Domenico Dolce e Stefano Gabbana), stilisti.
- Ettore Andenna (n. 1946), conduttore televisivo.
- Antonella Clerici (n. 1962), conduttrice televisiva.
- Marina Massironi (n. 1963), attrice comica.
- Max Pisu (n. 1965), comico
- Stefano Albertini (n. 1959), doppiatore
- Marco Simone (n. 1969), ex calciatore, attuale dirigente tecnico dell'A.C. Legnano
- Massimo Gadda (n. 1963), ex calciatore
- Carlo Gervasoni (n. 1982), calciatore dell'AlbinoLeffe
- Rufo Emiliano Verga (n. 1969), ex calciatore
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Legnano. |
Fin dai tempi più antichi, gli abitanti di Legnano vissero principalmente lontano dall’Olona, su terreni più alti che sicuramente non sarebbero stati colpiti dalle piene del fiume.
I più antichi ritrovamenti archeologici sono risalenti al XXI-XVII secolo a.C.. Necropoli romane sono state rinvenute in località San Martino.
[modifica] Il Medioevo
Nel Medioevo Legnano era divisa in due parti. L'abitato principale, sulla riva destra dell’Olona e corrispondente all’attuale centro della città (fu conosciuta fino al XX secolo come Contrada Granda, in dialetto legnanese) ed una più piccola, Legnanello, sulla riva sinistra del fiume (da cui è derivato il nome della contrada di Legnarello). All’epoca le due comunità conducevano una vita autonoma, collegate da uno o due ponti al massimo. La zona intermedia, compresa tra l'Olona e l'Olonella, era coltivata. L’Olonella si staccava dal fiume prima di Legnano e, dopo essere passata intorno al borgo, rientrava nel corso d’acqua.
Il primo documento pervenuto sulla storia di Legnano riguarda il quartiere di Legnanello (o Legnarello). Si riferisce ad una permuta di terreni situati nella piccola frazione, ed è datato 23 ottobre 789. Sembra che il rione esistesse già nel 687, quando ebbe inizio la celebrazione della tradizione religiosa della benedizione e dell'offerta delle candele, introdotta da Papa Sergio I, che si officiava ogni 2 febbraio.
Nel Medioevo la chiesa principale di Legnano era quella di San Salvatore. Di questa chiesa non si conosce molto. Esisteva almeno dal XIII secolo, e fu sostituita dalla Basilica di San Magno, sorta nella stessa area. In un elenco di chiese del 1389 è già presente la chiesa di Sant'Ambrogio, che sarebbe perciò la più antica attualmente esistente a Legnano.
Fin dal Medio Evo il borgo era ricco di mulini. Il più antico documento conosciuto nel quale si nomina un mulino sull'Olona è del 1043. Si trovava tra Castegnate e la località Gabinella a Legnano.
A Legnano soggiornò Leone da Perego, vescovo di Milano dal 1241 al 1257. Visse nel palazzo omonimo, e fu sepolto a Legnano.
Fino a prima del 1288 visse a Legnano Bonvesin de la Riva, il maggiore poeta e scrittore lombardo del XIII secolo.
Nel Medioevo Legnano fu teatro di una famosa battaglia. In diverse campagne militari prima del celebre scontro, l’imperatore tedesco Federico I (detto il Barbarossa) ambiva ad affermare il suo dominio sui Comuni dell'Italia settentrionale. Questi ultimi superarono le loro rivalità unendosi nella Lega Lombarda, presieduta da Papa Alessandro III. Il 29 maggio 1176 l'esercito dell'imperatore del Sacro Romano Impero fu duramente sconfitto, nei pressi di Legnano, dalle truppe lombarde guidate da Alberto da Giussano.
Giuseppe Verdi ha lavorato all’opera La battaglia di Legnano, nel (1849).
[modifica] Dal quattrocento al seicento
Già nel Medioevo Legnano non era considerato un villaggio bensì un borgo, denominazione riservata ai paesi dotati di un mercato e di una fortificazione.
Nel 1549 la popolazione era di 576 abitanti, distribuita in 184 famiglie.
I legnanesi, decimati dalle epidemie di peste del 1529 e del 1540, coltivano principalmente i cereali (miglio e frumento), la vite ed il gelso, che è alla base dell'allevamento dei bachi da seta.
Durante il Rinascimento Legnano fu dominata da diverse famiglie nobiliari. Le principali furono i Lampugnani, i Vismara, i Visconti, i Crivelli, i Maino ed i Caimi. Nel corso del XV secolo Legnano si arricchì di molte abitazioni nobiliari, oltre al Castello di San Giorgio ed al Palazzo Leone da Perego. Una di esse si trovava a Legnanello tra l'attuale strada statale del Sempione e l'Olona, più o meno presso l'attuale largo Franco Tosi. Era una casa ampia e circondata da giardino con un ingresso sulla strada che scendeva al fiume ed apparteneva a Oldrado Lampugnani. L'edificio originale è stato demolito nel 1927. Il Comune lo fece ricostruire in corso Garibaldi, ed ora è sede del Museo Civico.
Lo slancio religioso dopo la Controriforma sostenne offerte per la costruzione di conventi e chiese. Le famiglie nobiliari dell’epoca facevano a gara per accattivarsi il favore degli arcivescovi milanesi o per legare il proprio nome in opere di beneficenza o dirette alla comunità. In questo periodo furono edificate molte chiese.
Un altro elemento che caratterizzava fortemente la Legnano di questo periodo erano i conventi. Nel borgo si trovavano due importanti monasteri, uno, maschile, intitolato a Santa Maria degli Angeli (detto comunemente Sant'Angelo), e l'altro, femminile, intitolato a Santa Chiara.
[modifica] Il settecento e l’ottocento
L’economia di Legnano era essenzialmente agricola. Ben diciassette mulini sfruttavano la forza motrice dell’Olona, celebrata nel distico di Giuseppe Bossi nella Basilica di San Magno. Gli ultimi sette sono stati demoliti tra il XIX ed il XX secolo dalle grandi industrie cotoniere legnanesi, per sostituirli con impianti più moderni che sfruttavano la forza motrice del fiume con maggior efficienza. Le campagne erano irrigate dalle acque dell'Olona, con le sue ramificazioni e le numerose rogge. Oltre alla coltura di cereali, l’economia legnanese si basava anche sull'allevamento del bestiame e l'artigianato. I bassi redditi che offriva l’economia agricola spingeva ad integrare il lavoro dei campi, con altre attività, alle quali si alternavano, durante il giorno, le donne di casa. Alla sera i contadini legnanesi si trasformavano in filatori e tessitori di cotone, di lana e di seta, oppure in tintori. Di questa epoca (1787) è la realizzazione del canale artificiale Cavo Diotti, costruito per irrigare i campi non raggiungibili dall'Olona. Fino alla prima metà dell' Ottocento nei boschi legnanesi erano ancora presenti i lupi.
All'epoca della dominazione napoleonica, Legnano era un grande centro agricolo. Aveva case, botteghe e cascine situate in due distinti nuclei, uno sulla sponda destra dell’Olona (la Contrada Granda, in legnanese) e uno su quella sinistra, Legnanello. Fu Napoleone a costruire la strada del Sempione, che collegava Milano con Parigi attraversando le Alpi (Passo del Sempione), sul tragitto Rho-Legnano-Gallarate-Arona. Questa importante via di comunicazione contribuì notevolmente ad accrescere l'importanza strategica di Legnano, seconda stazione di posta da Milano.
Nel giugno del 1805 la popolazione di Legnano raggiunse i 2784 abitanti, come risulta da un atto del governo napoleonico. La popolazione crebbe fino a 4536 abitanti nel 1840 ed a 6349 nel 1861 (anno della nascita delloStato Italiano moderno).
Il 16 giugno del 1862, da un balcone di un edificio ora non più esistente (nel luogo ora si trova la sede centrale della Banca di Legnano), Giuseppe Garibaldi esortò i legnanesi alla costruzione di un monumento a ricordo della famosa battaglia del 29 maggio 1176, dove le truppe dei Comuni lombardi sconfissero le truppe imperiali di Federico Barbarossa.
[modifica] Da borgo agricolo a città industriale
L'industrializzazione di Legnano è avvenuta tra il 1820 e il 1880. Le tradizioni di artigianato e di manifattura domestica, praticata per integrare il lavoro nei campi, ebbero un peso determinante per la nascita dell'industria nel legnanese.
Nella seconda metà del secolo si ebbe la seconda fase della rivoluzione industriale di Legnano, portando alla nascita delle fabbriche tessili e di quelle meccaniche. Diverse filature nate nei primi decenni del XIX secolo si trasformarono in vere e proprie industrie. Alcune di esse diventarono tra i principali cotonifici lombardi.
Tra le industrie legnanesi, la principale, per organizzazione e tecnologia, era il cotonificio fondato da Eugenio Cantoni, come risulta da un documento del 1876 conservato presso l'Archivio del Comune di Legnano.
Le macchine utilizzate nell’industria tessile, sempre più efficienti e quindi complesse, comportavano la necessità di disporre dell’attrezzatura per la manutenzione e di rapidità nelle riparazioni. Di conseguenza, negli ultimi decenni del XIX secolo, nacquero le prime industrie meccaniche di Legnano, che costruivano e riparavano macchinari tessili. Successivamente si aggiunse una produzione più ampia nel campo meccanico. Nel 1876 Eugenio Cantoni assunse l'ingegnere Franco Tosi, appena rientrato da un periodo di tirocinio in Germania, quale direttore della sua azienda. Franco Tosi fondò nel 1882 l'omonima industria meccanica.
Tra le più grandi aziende operanti a Legnano tra il XIX ed il XX secolo ci furono, oltre a quelle appena citate, i cotonifici Bernocchi, Dell'Acqua e De Angeli-Frua. Questi industriali elargirono contributi per la costruzione dell’ospedale e degli istituti superiori legnanesi.
Tra il 1885 ed il 1915 ci fu la completa trasformazione industriale dell'antico borgo agricolo. Lo sviluppo industriale portò ad una crisi agricola della zona. Molti contadini iniziarono a lavorare nelle fabbriche abbandonando l'agricoltura.
[modifica] Il XX secolo
[modifica] Dall’inizio del secolo alla prima guerra mondiale
Nel 1915, alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale in Italia, Legnano aveva circa 29.000 abitanti. Dall’inizio del XX secolo ci fu un forte incremento demografico dovuto all’immigrazione, determinato dallo sviluppo dell'industria, che costituì un richiamo di operai e di impiegati del terziario.
Durante il conflitto le industrie di Legnano convertirono i loro impianti anche per la produzione di forniture belliche. La Franco Tosi, in particolare, contribuì ad attrezzare i reparti di artiglieria dell’Esercito. Due calamità naturali, nel 1917, peggiorarono ulteriormente la situazione causata dalla guerra: l’epidemia di spagnola, che falcidiò la popolazione, ed una devastante alluvione dell’Olona che ruppe gli argini ed invase il centro abitato.
[modifica] Legnano durante il fascismo
Al termine della prima guerra mondiale, nel 1918, anche Legnano fu coinvolta da profonde tensioni sociali, conseguenza del conflitto. Negli anni successivi l’industria legnanese riprese la crescita sostenuta che l’aveva caratterizzata fino allo scoppio del conflitto. Questo rapido sviluppo fu rallentato, ma non interrotto, durante la guerra.
Il 15 agosto 1924 a Legnano fu riconosciuta l’elevazione del Comune a Città. Il titolo venne conferito con Regio Decreto da Vittorio Emanuele III, Re d’Italia.
A partire dal 1920 si formarono, anche a Legnano, i primi gruppi fascisti. La prima visita di Benito Mussolini nella città è datata 1921, e venne come esponente del partito fascista. Tornò il 5 ottobre 1924 per la consegna del decreto di conferimento del titolo di “città”, e per l’inaugurazione delle scuole “Antonio Bernocchi”. Visitò anche il cotonificio “Bernocchi”, in un periodo in cui le industrie tessili e meccaniche locali si stavano imponendo in campo nazionale. Benito Mussolini tornò nuovamente a Legnano il 4 ottobre 1934. Parlò davanti da un palco in piazza San Magno, collocato su una turbina della Franco Tosi, e tenne un discorso ufficiale davanti ad una folla di alcune migliaia di persone. Visitò poi il cotonificio Dell'Acqua.
Il 20 settembre 1923 fu inaugurato, presente il Re Vittorio Emanuele III, il primo tratto dell'autostrada Milano-Laghi fino a Gallarate, con casello anche a Legnano. Era la prima autostrada costruita nel mondo, ideata dall’ingegnere varesino Piero Puricelli. Nel 1927 la società Emilio Bozzi rilevò l'attività di costruzione di biciclette dalla Franco Tosi, rilanciando la marca Legnano.
Secondo un censimento del 1927 la popolazione era di circa 30 mila abitanti, con 677 esercizi industriali o artigianali. La forza lavorativa era suddivisa in 9.926 addetti negli stabilimenti tessili, in 4.056 lavoratori nelle fabbriche meccaniche, in 1.762 nel commercio, credito, assicurazioni ed altri servizi e 287 impiegati nei trasporti e comunicazioni. La restante parte dei lavoratori era impiegata nell'agricoltura.
Durante gli anni del regime guidato da Benito Mussolini l’economia dell’Italia fu trasformata da liberale a corporativa. Anche dopo questo radicale cambiamento le industrie di Legnano e, più in generale, il sistema economico proseguirono la crescita.
Nel maggio 1935 venne organizzato il primo Palio di Legnano per ricordare la vittoria dei Comuni della Lega Lombarda contro Federico Barbarossa nella celebre battaglia del 29 maggio 1176.
[modifica] La seconda guerra mondiale
Nel 1940 l’Italia entrò nel secondo conflitto mondiale, e le vicende della guerra si ripercossero, di conseguenza, anche su Legnano. Mentre molti soldati legnanesi morivano sul campo di guerra, gli effetti delle privazioni si acutizzarono con il passare dei mesi e degli anni. Le industrie di Legnano furono convertite per la produzione bellica e per le commesse militari. La notte tra il 13 e il 14 agosto 1943 alcuni aerei sganciarono bombe,causando una decina di morti.
La svolta decisiva della guerra fu l’armistizio dell’8 settembre 1943 tra l’Italia e gli alleati. Già all’indomani circolavano minacciose per Legnano le autoblindo tedesche. Le industrie legnanesi, ora controllate dai nazisti, iniziarono a fornire al Terzo Reich fino alla liberazione i prodotti utili per proseguire la guerra.
Nell'ottobre del 1943 si costituirono a Legnano, e nei paesi vicini, le prime squadre armate composte da soldati sbandati dopo l'8 settembre, operai e da studenti. Si formarono le brigate partigiane "Carroccio" (d'ispirazione cattolica), la "Garibaldi" (di estrazione social-comunista) ed alcune brigate autonome, tra le quali la "Sicilia". Le "Carroccio" e "Garibaldi" agirono in appoggio alle formazioni partigiane dell'Alta Italia seguendo le direttive del Comitato di Liberazione Nazionale.
In questo clima maturò uno dei più tragici episodi della resistenza legnanese. Il 5 gennaio 1944 le SS compirono un'azione di rappresaglia nello stabilimento della Franco Tosi. Furono prelevati 63 operai. Dopo lunghi interrogatori i tedeschi rilasciarono gli arrestati, tranne sette, che furono deportati nei lager nazisti. Analoghe azioni furono compiute negli stabilimenti della Metalmeccanica, della Manifattura di Legnano e della Società Industrie Elettriche. Durante la guerra nei lager nazisti morirono 11 lavoratori legnanesi. Nell'inverno del 1944 cadde nelle mani dei fascisti uno dei fondatori delle brigate "Garibaldi", Mauro Venegoni. La milizia chiese a Venegoni di rivelare i nomi dei partigiani del suo gruppo e, ad un rifiuto, fu torturato, accecato e ucciso a Cassano Magnago. Per questo tragico episodio gli fu assegnata la medaglia d'oro al valore militare alla memoria e gli fu dedicata una via di Legnano.
Dopo il 27 aprile del 1945, giorno in cui Legnano fu definitivamente liberata dai nazi-fascisti, ci furono episodi di vendetta contro gli esponenti del regime appena crollato. Legnano è tra le Città decorate dopo la guerra, poiché è stato insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la il secondo conflitto mondiale.
[modifica] Dal secondo dopoguerra ad oggi
Dopo la guerra Legnano fu colpita, come il resto dell’Italia, dalla forte recessione economica conseguente il conflitto. Mancavano gli alimenti fondamentali, il trasporto pubblico era ridotto al minimo e le strade erano dissestate. Il 2 giugno del 1945 si riunì, per la prima volta dopo la dittatura fascista, la Giunta comunale, con Sindaco Anacleto Tenconi. L'avvio della democrazia e della ricostruzione dopo le distruzioni della guerra fu lento e faticoso.
Normalizzatasi anche la politica nazionale l'economia di Legnano riprese a crescere, riprendendo il vigore economico del periodo precedente alla seconda guerra mondiale. Durante la forte crescita economica dell'Italia durante il boom economico, Legnano si assicurò tra il 1951 e il 1961, il più alto indice di occupati nell’industria in rapporto alla popolazione tra i Comuni lombardi (65,2%), seconda dopo Sesto San Giovanni. Nella seconda metà del XX secolo molte delle grandi aziende citate chiusero i battenti. L’unica industria citata ancora attiva è la Franco Tosi, specializzata nella produzione di turbine.
Legnano, con la zona circostante, è tra le aree più sviluppate ed industrializzate d'Italia.
[modifica] L'inno della città
Me car Legnan (Mia cara Legnano) é l'inno della città (in dialetto legnanese):
Testo e musica di Ernesto Parini (1909-1993)
ar tignì sü 'n pais ca sa rispèta
adèss sa üsa faghi 'na canzum:
a biunda ca la và 'n sü a gundulèta,
i munumenti, ul mar e 'l panatum.
Nüm da Legnan gh'èm poca roba in vista,
un munumentu sul ca l'é un canum,
i tesitür, mecanighi e ciclista,
a gesa da San Magn e peu a stazium...
Me car Legnan,
te sé ‘n amur,
pais nustran,
lauradur.
Ul nostar ciel
l'é pien da füm,
però par nüm
l'é sempar bèl!
Sòna i campan,
fis'cia i siren;
òm, donn, tusann
ta vöran ben.
Me car Legnan,
te sé 'n amur,
pais nustran,
lauradur!
Ul frégiu che d'invernu al pica forti,
ul caldu che d'éstàa 'l ta fà crapà,
e tütti i caminuni drizzi e storti
ca füman fin da fàti sufagà.
I vigil ca ta fregan quatar ghèj,
i paisan ca i vignévan al mercà,
l'é un bèl ricordu a storia di cancèj
da a feruvia ch'évan sempar seràa...
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Lorenzo Vitali (centrodestra) dal 29/05/2007
Centralino del comune: 0331 471111
Email del comune: info@legnano.org
[modifica] Bibliografia
- Autori vari, "Profilo storico sulla Città di Legnano".
[modifica] Voci correlate
- Storia di Legnano
- Battaglia di Legnano, battaglia combattuta nel 1176 nei pressi della città
- Battaglia di Legnano, opera di Giuseppe Verdi
- I Legnanesi
- Palio di Legnano
- Sagra del Carroccio
- Contrade di Legnano
- Legnano (esercito), nome di quattro unità militari dell'Esercito italiano
- Famiglia Legnanese
- Dialetto legnanese
- Stazione di Legnano
- Cotonificio Cantoni di Legnano
- Legnano (ciclismo)
- Coppa Bernocchi
- Banca di Legnano
- FIAL, casa automobilistica
- Stadio Giovanni Mari
- Associazione Calcio Legnano
- Frogs Legnano
- Atletica Legnano
- Baseball Softball Club Legnano
[modifica] Collegamenti esterni
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