Lana
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La lana è una fibra tessile naturale e si ottiene dal vello di ovini (pecore e di alcuni tipi di capre), conigli, camelidi (cammelli) e alcuni tipi di lama. Essa si ottiene attraverso l'operazione di tosatura, taglio del pelo, che per le pecore avviene in primavera. La lana che si viene ad ottenere viene definita lana vergine. Un altro metodo per ricavare la lana, avviene dopo la macellazione della pecora stessa. La lana che si ricava si chiama lana di concia. L'industria inoltre riutilizza la lana ricavata dagli scarti di produzione; si parla in questo caso di lana rigenerata.
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[modifica] Origine
Gli animali da cui si ricava la lana sono:
- la pecora merinos: razza definita in Spagna intorno al XII secolo a partire da un lavoro secolare di selezione. Attualmente allevata in modo estensivo in Australia, Sud America e Sudafrica, produce una lana molto fine e pregiata;
- la pecora di razze indigene hanno pelo più grossolano, usato tradizionalmente per la confezione di materassi e tappeti;
- la capra d'Angora allevata in Turchia, Sudafrica, Stati Uniti dalla quale si ottiene la lana mohair;
- la capra del Cashmere originaria del Kashmir (Tibet) diffusa anche in India, Cina, Iran, Afghanistan dalla quale si ricava una lana molto pregiata;
- l’alpaca un tipo di lama che vive sulle Ande;
- la vicuña o vigogna, altro tipo di lama delle Ande peruviane;
- il cammello sia quello asiatico sia i dromedari africani
- il coniglio d’angora che produce l'angora;
Esiste inoltre anche la lana refino, di origine britannica, dotata di notevole elasticità, calore e traspirabilità.
[modifica] Etichettatura tessile
Sono classificate come lana le fibre provenienti da:
- WO pecora
- WP alpaca
- WL lama
- WK cammello
- WS cashemere
- WM mohair
- WA angora
- WG vigogna
- WY yak
- WU guanaco
- WB castoro
- WT lontra
- WC cashgora
[modifica] Aspetto
La lana, una volta lavata per ripulirla e sgrassarla, ha una tinta che va dall'avorio al bianco. La sua lucentezza è data dalla sezione circolare e dalle scaglie. Nell'analisi microscopica, si può notare che longitudinalmente la fibra si presenta con delle caratteristiche scagliette che ne ricoprono la superficie esterna, mentre la sua sezione è di tipo circolare.
[modifica] Proprietà meccaniche
La lana presenta una modesta tenacità, che diminuisce ad umido; essa inoltre è dotata di un buon allungamento che può aggirarsi dal 30 al 45%. Tale fibra, oltretutto, ha un'alta ripresa elastica, che ai fini pratici, determina gonfiezza, termocoibenza, resistenza all'usura, ripresa alle gualciture, ma soprattutto resilienza duratura. Caratteristica meccanica molto importante è la sua capacità di infeltrimento, esclusiva solo della lana. Tale operazione avviene quando la fibra viene sottoposta a delle forze meccaniche cicliche, in presenza di acqua. L'infeltrimento è un'operazione progressiva e irreversibile.
[modifica] Proprietà termiche
La lana è una fibra calda al tatto e dotata di alta termocoibenza. Quest'ultima caratteristica determina che gli indumenti tessuti con la lana risultino più spessi con un conseguente trattenimento di una maggiore quantità di aria. Il calore provoca sulla fibra della lana la degradazione. Una prima degradazione che si manifesta con un impercettibile ingiallimento può cominciare attorno ai 70°C; a 130°C inizia la vera e propria decomposizione; a 170°C si ha uno sviluppo di ammoniaca. Tuttavia la lana può rimanere esposta per brevi tempi senza soffrire degradazione anche a una temperatura di 200°C: questa proprietà viene sfruttata dalle industrie per l'operazione di termofisaggio. La lana è relativamente resistente alla fiamma e, bruciando, sviluppa un odore simile all'osso bruciato contemporaneamente alla formazione di piccoli grani neri che, se toccati, si polverizzano. La lana è dotata anche di termoplasticità. La lana è un prodotto che non solo isola dal freddo ma anche dal caldo, cosa che spesso non è nota, alcune popolazioni africane la usano di giorno per ripararsi dal caldo e la sera dal freddo.
[modifica] Caratteristiche tintoriali
La lana è una fibra che si tinge molto facilmente. Questo viene dato dal fatto che la lana presenta un carattere anfotero, cioè si comporta come una base in presenza di coloranti acidi, mentre si comporta come un acido, in presenza di coloranti basici.
[modifica] Produzione e trasformazione
Dalla seconda metà del Novecento la sua produzione fu superata prima dal cotone e da altre fibre di origine vegetale, poi dalle fibre artificiali e sintetiche. Il maggior produttore di lana a livello mondiale è l'Australia, seguita da: la Nuova Zelandia, le Repubbliche sovietiche, la Cina, l'Argentina, l'Uruguai e il Sud Africa.
La trasformazione, che comprende filatura, tessitura e le altre operazioni collegate, è stata per secoli prerogativa europea, con Inghilterra e Italia in testa, oggi vede il rapido avanzare degli stati asiatici.
[modifica] Impieghi
Per la sua origine, la lana è usata tipicamente per il vestiario, ma ha soprattutto sbocchi sul mercato dei tessuti per arredamento e per le imbottiture (cuscini e materassi). Non viene impiegata nei tessuti tecnici ed industriali. Spesso però, la lana viene impiegata in mischia con altre fibre. La si può trovare con la seta, per capi di pregiata fattura, con cotone e lino, per la produzione di maglieria intima; con il poliestere, per indumenti estivi, con fibre acriliche per produrre filati di maglieria. I capi d'abbigliamento costituiti di lana, dopo alcuni lavaggi, tendono a restringersi leggermente.
[modifica] Bibliografia
- Pietro Canepa, Riccardo Stefani Lana magia della natura - I.W.S. 1980
[modifica] Voci correlate
- Glossario di tessitura
- Industria tessile
- Fibra tessile
- Anime - personaggio di una serie televisiva degli anni 80
[modifica] Altri progetti
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