Feltro
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Il feltro è un stoffa realizzata in pelo animale. Non è un tessuto ma viene prodotto con l'infeltrimento delle fibre.
Il materiale che lo compone comunemente è la lana cardata di pecora, ma si può utilizzare qualsiasi altro tipo di pelo di: lepre, coniglio, castoro, lontra, capra e cammello.
Si caratterizza anche per essere caldo, leggero, ed impermeabile.
Le fibre vengono bagnate con acqua calda, intrise di sapone e manipolate (battute, sfregate, pressate) fino ad ottenerne, con processi meccanici e chimici, l'infeltrimento. La loro legatura è data dalla compenetrazione delle microscopiche squame corticali che rivestono la superficie dei peli. Il processo è progressivo e irreversibile.
Il feltro tradizionale è del colore dei peli usati ma si può produrne di colorato utilizzando lana tinta in fiocco.
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[modifica] Storia
Per la facilità di produzione rispetto alla stoffa tessuta, il feltro non necessita di particolari strumenti, probabilmente fu il primo panno realizzato dall'uomo. I primi ritrovamenti di feltro risalgono al terzo millennio a. C., era usato dai Greci e dai Romani per la confezione di abiti, copricapo, mantelli.
Ogni popolo lo adattò alle sue esigenze, i Russi per confezionare i Valenki, i tipici stivali; i popoli nomadi dell'Asia centrale, che ne furono abili produttori, oltre che per il vestiario lo utilizzarono per ripararsi dalle intemperie. Le tende dei Mongoli, le yurte, sono costruite con un'intelaiatura di pali coperta da teli di feltro.

Il panno lenci è un tipo di feltro molto morbido, sottile e allegramente colorato brevettato dalla ditta Lenci (acronimo di "Ludes Est Nobis Costanter Industria") di Torino nel 1922 per confezionare le omonime bambole, è ancora in commercio per piccoli lavori di hobbystica.
Nel resto del mondo il feltro è materiale d'elezione per la creazione di cappelli.
Non va confuso con il panno (panno casentino, orbace, loden) che è un tessuto realizzato a telaio che viene follato per chiudere gli interstizi tra i fili, il feltro è un tessuto non tessuto.
Oggi vengono realizzati a mano oggetti in feltro, non solo cappelli ma anche borse, gioielli, rifiniture per abiti su seta, calzature, che con l'uso di colori e disegni di gusto moderno diventano capi di moda.
[modifica] Leggenda
Nella leggenda l'invenzione del feltro viene attribuita a San Giacomo apostolo, fratello di San Giovanni evangelista.
Il santo, che era un pescatore, mal sopportava le conseguenze dei lunghi spostamenti, che allora venivano fatti a piedi, richiesti dall'opera di predicazione. Per proteggere le piante piedi provò ad imbottire i sandali coi batuffoli di lana che le pecore, nel pascolare, lasciavano attaccati ai cespugli spinosi. Si accorse che lo strato di lana pressato dal suo peso e bagnato dal sudore si induriva e trasformava in una falda compatta. Da qui l'invenzione del feltro.
Le prime corporazioni di cappellai lo consideravano il loro protettore; nell'iconografia San Giacomo è rappresentato come un pellegrino che porta in testa un cappello a larghe tese, ovviamente di feltro, ornato con una conchiglia.
[modifica] Bibliografia
- F. Mondolfo Tanto di cappello -- Alberti Editore, Verbania, 1997
- N. Pafundi Cappelli e bastoni -- PAFPO editore, Milano, 1998
- A. Dalla Mora Zwilling "Fare il feltro" -- Gribaudo tempolibro, 2005
[modifica] Voci correlate
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