Contrada San Martino
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Contrada San Martino | |
Stemma: | Crociato bianco in campo blu, al centro vi è raffigurato San Martino che divide il mantello con il povero. |
Colori: | blu e bianco |
Motto: | Usuque at Finem
Gaudiosi in Signo scs Martini Vincimus |
Gran Priore: | Mietta Favari
(III anno di reggenza) |
Capitano: | Luca Barlocco
(I anno di reggenza ) |
Castellana: | Cristiana Moretti
(I anno di reggenza) |
Indirizzo del Maniero (sede): | via dei Mille n. 9 |
Intitolazione della chiesa e locazione: | Chiesetta di San Martino |
Santo patrono: - Nome - Data della festa |
San Martino di Tours 11 novembre |
Numero di vittorie: | 4
(1957-1967-1992-2003) |
Indirizzo del museo: | - |
Contrade alleate: | - |
Contrade avversarie: | Flora |
Nome dei contradaioli: | - |
Gemellaggi: | - |
Sito ufficiale: | www.contradasanmartino.it |
Altri siti non ufficiali: | - |
Testata periodica: | Viadeimille,In Galvagno |
Voce correlata: Palio di Legnano |
La Contrada San Martino è una delle otto contrade che suddividono Legnano e che ogni anno partecipano alla Sagra del Carroccio.
È situata nella zona centrale a nord, verso il confine con i comuni di Castellanza e Busto Arsizio.
Secondo una prima leggenda, un nobile vassallo di Carlo Magno, si perse tra i campi della zona, chiese quindi ad un boscaiolo la via da seguire, egli gli indicò una formazione di nuvole a forma di croce, era proprio quella la direzione giusta; il nobile per ringraziarlo gli permise di utilizzare la croce bianca in campo azzurro, come simbolo della sua casata, la Cascina San Martino, successivamente fece ratificare lo scudo, dall'Imperatore stesso.
La leggenda più conosciuta però racconta di Martino quando, ancora un soldato, ebbe la visione che diverrà l'episodio più narrato della sua vita. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito." Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia, ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella. Biografi illustri di Martino sono il suo "primo" discepolo Sulpicio Severo ed anche Venanzio Fortunato con il poema "Vita di san Martino"
Significato dei colori:
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