Salerno
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Salerno | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 5 m s.l.m. | ||
Superficie: | 58 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 2484 ab./km² | ||
Frazioni: | Casa D'Amato, Corte Iandolo, Croce, Giovi Altimari, Giovi Bottiglieri, Giovi Piegolelle, Matierno, Ogliara, Pastorano, Rufoli, Sant'Angelo, Sordina | ||
Comuni contigui: | (da ovest a est) Vietri sul Mare, Cava de' Tirreni, Pellezzano, Baronissi, Castiglione del Genovesi, San Mango Piemonte, San Cipriano Picentino, Giffoni Valle Piana, Pontecagnano Faiano | ||
CAP: | da 84121 a 84135 | ||
Pref. tel: | 089 | ||
Codice ISTAT: | 065116 | ||
Codice catasto: | H703 | ||
Nome abitanti: | salernitani | ||
Santo patrono: | San Matteo | ||
Giorno festivo: | 21 settembre | ||
Sito istituzionale | |||
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« Salerno, rima d’inverno, o dolcissimo inverno. Salerno, rima d’eterno. » |
(Alfonso Gatto, "Salerno, rima d’inverno")
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Salerno (Saliern [sa'ljɛrnə] in dialetto locale) è un comune di 141.259 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia. È la seconda città della Campania per popolazione.
È conosciuta per la sua Scuola Medica Salernitana, che fu la prima e più importante istituzione medica d'Europa all'inizio del Medioevo (IX secolo) e come tale considerata da molti un'antesignana delle moderne università[1][2][3].
[modifica] Geografia
La città sorge sull'omonimo golfo del mar Tirreno, tra la costiera Amalfitana (a ovest) e la piana di Paestum (a sud), nel punto in cui la valle dell'Irno si apre verso il mare.
Dal punto di vista orografico il territorio comunale è molto variegato, si va dal livello del mare fino ad arrivare ai 939 metri del monte Stella. L'abitato si sviluppa lungo la costa e si estende verso l'interno fino alle colline retrostanti.
La città attraversata dal fiume Irno, che fino alla metà del secolo scorso ne segnava il confine orientale e da cui, probabilmente, deriva il suo nome.[4]
[modifica] Clima
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Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Salerno Pontecagnano. |
Il clima è tipicamente mediterraneo, con inverni miti ed estati con piogge molto scarse.
La conformazione orografica del territorio fa si che la città sia spesso interessata dai venti. Le correnti provenienti da sud sud-ovest si scontrano con la barriera naturale dei monti Lattari che le convoglia nella valle dell'Irno; viceversa le correnti provenienti da nord si incanalano nella valle dell'Irno che funge da imbuto facendo convergere i venti sulla città. Il primo fenomeno genera venti di una certa intensità, soprattutto nel periodo tra estate e autunno; il secondo fenomeno è frequente durante l'inverno in coincidenza con le irruzioni d'aria provienenti dai Balcani.[5]
Di seguito sono riportate le tabelle delle medie delle temperature e delle precipitazioni su dati climatici della Stazione meteorologica di Salerno Pontecagnano.
Salerno Pontecagnano | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
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Temperatura massima media (°C) | 13 | 14 | 16 | 19 | 24 | 28 | 30 | 30 | 27 | 23 | 18 | 15 | 21,4 |
Temperatura minima media (°C) | 6 | 6 | 7 | 10 | 13 | 17 | 19 | 19 | 17 | 13 | 10 | 7 | 12 |
Piogge (mm) | 152 | 112 | 91 | 81 | 52 | 38 | 29 | 35 | 84 | 127 | 152 | 155 | 1.108 |
[modifica] Storia
[modifica] Periodo pre-romano
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Per approfondire, vedi la voce Area archeologica etrusco-sannitica di Fratte. |
Si ritiene che il territorio di Salerno sia stato abitato sin dalla preistoria, tuttavia è intorno al VI secolo a.C. che si hanno le prime testimonianze di un insediamento etrusco, probabilmente Irna, che sorgeva sul fiume Irno nei pressi dell'attuale quartiere di Fratte[6].
Questo primo nucleo rappresentava un importante avamposto strategico-commerciale per i traffici tra gli Etruschi e le vicine colonie greche di Poseidonia ed Elea.
Nel V secolo a.C., a seguito della sconfitta di Cuma da parte degli etruschi, la città fu occupata dai sanniti ed entrò nella sfera commerciale delle città greche.
[modifica] Periodo Romano
Con l'avanzata dei Romani nell'Italia meridionale Irna perse importanza mentre nacque ai piedi della collina Bonadies la cittadina di Salernum, che si sviluppava intorno ad un castrum romano.
Nel 197 a.C., all'epoca in cui una colonia fu dedotta su proposta del tribuno Caio Atinio, l'insediamento si espanse. Ascritta alla tribù Menenia, era popolata da coloni Romani che avevano il ruolo primario di presidiare la regione e controllare le popolazioni che, al contrario di Salerno, erano state favorevoli ad Annibale. Col passare dei secoli, la sua funzione militare cedette il passo a quella commerciale. La città era attraversata dalla via Popilia, che collegava Roma alla Lucania e a Reggio, e di conseguenza divenne un nodo cruciale per i traffici da e per l'Italia meridionale.
I ritrovamenti archeologici, benché frammentari, fanno pensare a una città florida. Durante l'impero di Diocleziano era il centro amministrativo (sede dei correctores), insieme a Reggio, della provincia della Lucania e del Bruzio. Il decumano maggiore era l'attuale via Tasso, mentre il foro era situato nell'odierna piazza Conforti. Non molto distante, l'attuale palazzo arcivescovile mostra chiari segni di un preesistente tempio pagano (dedicato probabilmente a Pomona).
Con le invasioni barbariche e la guerra greco-gotica, Salerno seguì il destino delle altre città del meridione, passando sotto il dominio bizantino. Durante la campagna contro gli Ostrogoti, intorno al 538 d.C., condotta dai bizantini Belisario e Narsete, il castrum romano presente sul monte Bonadies, primo nucleo del Castello di Arechi, venne restaurato ed ampliato, assumendo una notevole importanza strategica.
[modifica] Periodo Longobardo
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Per approfondire, vedi le voci Principato di Salerno e Principi di Salerno. |
Salerno restò bizantina fino al VI secolo. Dopo una lunga lotta tra Bizantini e Longobardi, nel 646 d.C. la città cadde in mano a questi ultimi come parte del Ducato di Benevento. Con l'avvento della dominazione longobarda la città conobbe il periodo più ricco della sua storia, durato più di cinque secoli.
Nel 774 il principe di Benevento Arechi II decise di trasferire la sua corte a Salerno. La città acquistò importanza e furono edificate numerose opere, tra cui la sontuosa reggia, della quale rimangono tracce sparse nel centro storico, edificio a cui si affiancava la Cappella Palatina (Chiesa di San Pietro a Corte).
Nel 839 il principato di Salerno divenne indipendente da Benevento, acquisendo i territori del Principato di Capua, la Calabria settentrionale e la Puglia fino a Taranto.
Il principe Guaimario IV, nella prima metà dell'anno 1000, annesse anche Amalfi, Sorrento, Gaeta ed il Ducato di Puglia e Calabria, cominciando in tal modo ad ipotizzare un regno che comprendesse tutta l'Italia meridionale. Opulenta Salernum fu la dizione coniata sulle monete che erano battute dalla città per i suoi traffici nel X e XI secolo, a testimonianza del momento di particolare splendore.
Il principato tuttavia era scosso dalle continue incursioni dei Saraceni e dalle lotte interne per il potere. In uno di questi complotti, nel 1052, Guaimario venne assassinato. Gli successe il figlio, Gisulfo II, ma il dominio Longobardo sul meridione era ormai avviato al termine.
[modifica] Periodo Normanno
Intorno al 1000 fecero la comparsa in Italia meridionale i Normanni, assoldati di volta in volta nelle contese locali dal potente di turno. In particolare, tra questi valorosi, si distinse Roberto il Guiscardo (l'astuto) della famiglia degli Altavilla (Hauteville), il quale ottenne di sposare la principessa di Salerno Sichelgaita, figlia di Guaimario.
Nel 1076 il Guiscardo assediò Salerno, retta dal cognato, il principe Gisulfo II. La città venne espugnata per fame dopo otto mesi di assedio e il principato passò sotto il dominio normanno.
Salerno divenne così il centro più importante dei territori normanni, che si estendevano sull'intera Italia meridionale, comprese la Sicilia e Malta, strappate agli Arabi.
La città acquistò nuova vitalità: venne costruita una nuova reggia, Castel Terracena, ed il duomo in stile arabo-normanno. Quest'ultimo, fortemente voluto dal Guiscardo per celebrare la propria potenza, sarà consacrato dal papa Gregorio VII che risiedeva in esilio a Salerno sotto la protezione del duca. La chiesa fu dedicata all'Apostolo Matteo a seguito del ritrovamento sotto la precedente cattedrale delle spoglie mortali del santo. Nella cripta sono tuttora conservate le reliquie dell'evangelista, santo protettore della città.
Nel 1127 la capitale passò a Palermo, ma Salerno continuò a mantenere un ruolo di rilievo tra le città del Regno di Sicilia.
Nel 1160, in seguito alla rivolta dei baroni, Guglielmo I decise di punire la città distruggendola, così come aveva già fatto per Bari. Malgrado le intercessioni dei salernitani Matteo D'Ajello e Romualdo Guarna, la flotta del sovrano salpò da Palermo alla volta del golfo di Salerno. Durante il viaggio però una provvidenziale tempesta respinse violentemente le navi: il popolo salernitano (per la prima volta) attribuì a San Matteo la salvezza della città.
[modifica] La Scuola Medica Salernitana
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Per approfondire, vedi la voce Scuola Medica Salernitana. |
In questo periodo (IX secolo) fu fondata la Scuola Medica Salernitana che rappresentava la prima istituzione medica dell'Europa cristiana.
A Salerno, porto di mare aperto agli influssi del mondo arabo e bizantino, la Scuola trovò terreno fertile per far rifiorire l'arte medica; qui si tornò a studiare Ippocrate e Galeno, ed era possibile seguire lezioni di docenti provenienti da tutto il Mediterraneo.
La leggenda infatti vuole che la Scuola sia nata dall'incontro fortuito, durante un temporale, di quattro medici: un arabo, un ebreo, un latino e un greco (Adela, Elino, Salerno e Ponto).
La Scuola Medica Salernitana è considerata l'antenata delle Università europee; per tutto il Medioevo godette di grandissimo prestigio e Salerno fu il punto di riferimento per chiunque avesse bisogno di cure o volesse apprendere l'arte medica.
La Scuola, inoltre, fu la prima istituzione europea in cui le donne goderono di diritti pari a quelli degli uomini. Infatti le Mulieres Salernitanae, la piu famosa delle quali fu Trotula de Ruggero, furono forse le prime donne ad insegnare ed esercitare la professione medica ed a scrivere trattati di carattere clinico-farmacologico.
[modifica] Periodo Svevo
Alla morte di Guglielmo II di Sicilia senza eredi si aprì una lotta per la successione al trono normanno. I due pretendenti erano l'imperatore Enrico VI e Tancredi di Lecce, appoggiato dal papa.
Durante l'assedio di Napoli l'imperatore si ammalò e la città di Salerno aprì le sue porte affinché il sovrano fosse curato dai medici della sua Scuola Medica. Una volta guarito Enrico si affrettò a ritornare in Germania dove, in seguito alla diffusione della notizia della sua morte, si erano sollevate delle sommosse. L'imperatrice Costanza d'Altavilla invece si trattenne a Salerno nella reggia dei suoi avi, il Castel Terracena.
Nel frattempo però in città la fazione normanna, capeggiata da Matteo D'Ajello, aveva avuto il sopravvento: l'Imperatrice fu fatta prigioniera e consegnata a Tancredi di Lecce. Il principe normanno trattò la regina con tutte le onoreficenze e, trattandosi di sua zia, compì un gesto di magnanimità rilasciandola con ricchissimi doni (alcune fonti dicono però che il rilascio avvenne per intercessione del papa Celestino III).
Il gesto dei Salernitani comunque non doveva rimanere impunito: nel 1194 Enrico VI scese di nuovo in Italia e ricambiò l'affronto subito dalla moglie saccheggiando e distruggendo la città. Fu probabilmente in questa occasione che molti manoscritti della Scuola furano portati in nord Europa dove sono tutt'ora conservati[7].
Le cose non andarono meglio con il figlio, Federico II, che emanò diversi editti che relegarono Salerno a un ruolo di secondo piano. In particolare la Scuola Medica perse parte della sua importanza con la fondazione dell'Università a Napoli, anche se nelle Costituzioni Melfitane Federico riconobbe alla Scuola l'autorità esclusiva di rilasciare le lauree in medicina.
Durante il regno di Manfredi la città poté contare sull'enorme influenza che il salernitano Giovanni da Procida aveva presso la corte sveva. In questo periodo, infatti, fu istituita la fiera di San Matteo, che si svolgeva due volte l'anno: il mese di settembre, in occasione della festa del santo, e nel mese di maggio, nella ricorrenza della translazione delle reliquie (6 maggio). Inoltre nel 1260 si diede inizio ai lavori di sistemazione del porto, fortemente richiesto dai Salernitani; a testimonianza di ciò, ancora oggi, il molo più antico dello scalo porta il nome del sovrano svevo ("molo Manfredi").
[modifica] I Sanseverino
A partire dal XIV secolo la città di Salerno e gran parte dell'attuale sua provincia divennero dominio dei principi di Sanseverino, una potente famiglia feudale che ebbe molta influenza sulle le sorti del Regno di Napoli per gran parte del Rinascimento.
Nel XV secolo la città fu teatro di scontri tra le case reali degli Angioini e degli Aragonesi, con cui i signori locali si allearono alternativamente.
Il XVI secolo fu un secolo funesto per la città. Già durante la prima metà l'ultimo discendente dei Sanseverino (Ferrante Sanseverino, contrario all'Inquisizione) entrò in conflitto con i governanti spagnoli, portando alla rovina l'intera famiglia. La loro caduta si ripercosse anche sulle popolazioni, poiché i loro beni furono confiscati, suddivisi e quindi donati o venduti a numerosi signori, segnando l'inizio di un lungo periodo di decadenza per la città di Salerno.
Nel 1647, parallelamente alla rivolta napoletana capeggiata da Masaniello, scoppiò a Salerno un moto popolare capeggiato dal pescinvendolo Ippolito di Pastina. La rivolta nacque come reazione alla miseria dovuta alla frammentazione del potere locale, seguito alla caduta dei Sanseverino e all'indiscriminato aumento delle tasse imposte dagli spagnoli.
Nel 1656 Salerno fu colpita da un'epidemia di peste che ne decimò la popolazione. La città stava lentamente riprendedosi quando il 5 giugno 1688 subì un violento terremoto, seguito da una nuova scossa nel 1694.
Occorsero decenni perché le sorti di Salerno si risollevassero da questi eventi funesti. Ai primi del settecento la città era ridotta ad un piccolo abitato di poche migliaia di abitanti.
Solo nella seconda metà del settecento, dopo la fine dell'impero spagnolo, iniziò la lenta rinascita della città, che fu abbellita da alcuni palazzi e chiese.
[modifica] Salerno durante il Risorgimento
La maggioranza della popolazione di Salerno abbracciò entusiasticamente le idee risorgimentali, secondo lo storico Seton-Watson (in "Italy from Liberalism to Fascism, 1870-1925") e nel 1861 molti salernitani parteciparono con Giuseppe Garibaldi all'Unità d'Italia.
Da allora la crescita della città è stata quasi vertiginosa: i ventimila abitanti che diedero il benvenuto a Garibaldi erano diventati ottantamila alla fine della seconda guerra mondiale.
[modifica] L'industrializzazione nell'ottocento
Nell'ottocento nacquero a Salerno le prime industrie, per lo più a capitale straniero: nel 1830 sorse nella zona di Fratte una filanda ad opera della società svizzera Züblin Vonwiller, presto affiancata dagli stabilimenti di tessitura e tintura della società Schlaepfer-Wenner. Contemporaneamente sorgevano nella stessa zona di Fratte anche i molini e pastifici Dini, tra i più grandi dell'epoca.
La famiglia Wenner, in particolare, avrà un ruolo determinante nella storia delle manifatture di Salerno e della valle dell'Irno. La seconda e terza generazione di questa famiglia, nata a Salerno nei luoghi dove sono sorti gli stabilimenti, contribuirà a far crescere ulteriormente l'industria fino ai primi decenni del 1900.
Nel 1877 risultavano sul territorio 21 fabbriche tessili con circa 10.000 operai: Salerno venne soprannominata "la Manchester delle Due Sicilie". Per dare un termine di paragone, si pensi che nello stesso periodo a Torino, città tra le più industrializzate d'Italia, lavoravano in questo settore solo 4.000 operai.
[modifica] Lo sbarco Alleato
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Per approfondire, vedi la voce Operazione Avalanche. |
Dal giugno al settembre del 1943, Salerno fu bombardata dalle forze aeree anglo-americane. La notte successiva l'8 settembre, giorno dell'armistizio, gli Alleati diedero inizio all'Operazione Avalanche, diretta dai generali Clark ed Alexander: centinaia di navi da guerra effettuarono lo sbarco nel golfo di Salerno, da Vietri sul Mare ad Agropoli, mentre l'aviazione batteva a tappeto la città e la piana di Paestum.
L'esercito tedesco cercò invano di contenere lo sbarco degli Alleati, appoggiato sia dai partigiani sia dalla popolazione civile.
Le battaglie durarono per più di una settimana, con enormi perdite anche tra i civili. Furono completamente distrutti 15.000 vani e quasi un quarto dei fabbricati industriali dell'area cittadina. Oltre l'ottanta per cento degli immobili di Salerno furono danneggiati dai combattimenti.[8]
[modifica] Salerno Capitale d'Italia
All'inizio del 1944 l'Italia da Monte Cassino in su era ancora occupata dai tedeschi. In questo contesto la città di Salerno fu scelta per ospitare i primi governi del dopo fascismo: dal 10 febbraio al 15 luglio 1944 Salerno fu Capitale d'Italia.
L'11 febbraio 1944 si trasferì a Salerno il primo governo di Pietro Badoglio (Governo Badoglio I), a cui parteciparono due ministri salernitani (Giovanni Cuomo all'educazione nazionale e Raffaele Guariglia agli esteri). Il 27 aprile 1944 si riunì il primo Consiglio dei Ministri del governo di unità nazionale dopo la caduta di Benito Mussolini e del Fascismo, primo passo verso la restaurazione della democrazia in Italia.
Il ministro Cuomo, durante il Governo Badoglio II, ottenne la creazione del "Magistero" di Salerno con sede a Palazzo Pinto nell'antica "Via dei Mercanti". In questa forma si concretizzò la rinascita degli studi universitari a Salerno, dopo che - sciolta la Scuola Medica Salernitana nel periodo napoleonico - anche l'ultimo scampolo di università salernitana era stato abolito dal ministro Francesco De Sanctis subito dopo l'Unità d'Italia.
Ivanoe Bonomi (Governo Bonomi II), divenuto Presidente del consiglio il 18 giugno 1944, sostituì Pietro Badoglio e realizzò con Togliatti la Svolta di Salerno. Il 4 agosto 1944 Roma fu liberata dai Tedeschi ma il governo continuò a riunirsi a Salerno fino a metà agosto 1944, quando effetivamente si trasferì a Roma.
In questi cinque mesi di Salerno capitale, il Re Vittorio Emanuele III alloggiò a Villa Guariglia , una villa gentilizia a Raito frazione di Vietri sul Mare. Alfonso Menna, che fu sindaco di Salerno negli anni cinquanta, era solito dire che l'idea di costruire il lungomare di Salerno era venuta anche dal Re d'Italia.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Economia
L'economia della città si basa fondamentalmente su commercio e terziario. Gran parte delle attività manifatturiere, infatti, non è sopravvissuta alla crisi degli anni '70. Rimangono tuttavia molto attive le aziende legate alla tradizionale industria ceramica ed alimentare-conserviera.
[modifica] Commercio
Il commercio rappresenta la maggiore attività economica della città; esso è favorito dalla felice posizione del territorio rispetto alle principali vie di comunicazione autostradali, ferroviarie e marittime.
La zona industriale, in seguito alla crisi del settore manifatturiero, si è riconvertita lentamente in zona riservata al commercio e al terziario. Nell'area sono nate diverse realtà dedite al commercio all'ingrosso ed alla distribuzione.
In particolare Salerno riveste un ruolo importante per la distribuzione dei prodotti alimentari provenienti da tutta la provincia, sia per i prodotti agricoli provenienti dall'agro nocerino-sarnese e dalla piana del Sele che per il pescato proveniente dall'intero golfo. Sotto questo profilo una delle realtà più vitali è costituita dal centro agroalimentare con i suoi mercati all'ingrosso e le sue strutture magazziniere.
Un ruolo di primo piano è costituito comunque dal porto che con i suoi traffici costituisce un importante volano per tutta l'economia cittadina.
Da non trascurare, inoltre, il commercio al dettaglio: infatti per quanto riguarda lo shopping la città di Salerno costituisce un punto di riferimento anche per le vicine province, grazie alle ampie zone pedonali e al gradevole passeggio nel centro storico, sul corso e sul lungomare.
[modifica] Turismo
Il turismo, tra le potenziali risorse della città, è sicuramente quella più rilevante.
Salerno è in una posizione di cerniera tra la Costiera amalfitana e la Costiera Cilentana ed è prossima a luoghi turistici di richiamo internazionale (Pompei, Paestum, la Certosa di Padula, il Parco nazionale del Cilento)
Nel corso degli ultimi anni la ricettività alberghiera è in crescita, mentre il recupero del centro storico ha contribuito al proliferare di botteghe artigiane, locali e ristoranti.
Le attrattive che offre la città sono principalmente di carattere paesaggistico (il lungomare, il centro storico, il Giardino della Minerva, il Castello di Arechi con la sua vista sul golfo) e di interesse artistico-culturale ( la cattedrale in stile arabo-normanno, il Museo Provinciale di Salerno, lo stesso Castello di Arechi).
Dal punto di vista della balneazione, la spiaggia di Salerno è lunga circa 7 chilometri, equamente divisi tra stabilimenti balneari attrezzati e spiagge libere. Inoltre la città può contare su quattro attracchi per la nautica da diporto per un totale di 2200 posti barca.
[modifica] Infrastrutture e trasporti
[modifica] Strade e autostrade
Salerno è collegata all'autostrada A3 (facente parte della Strada Europea E45) ed è l'estremità settentrionale della sua tratta più lunga, la Salerno-Reggio Calabria; inoltre, tramite il raccordo autostradale RA02 Salerno-Avellino, si possono raggiungere le autostrade A30 e A16.
Per quanto riguarda le strade statali, Salerno è attraversata dalla SS 18 Tirrena Inferiore e dalla SS 88 dei Due Principati.
[modifica] Linee ferroviarie
La città presenta quattro scali ferroviari, di cui tre sono riservati al trasporto regionale. La stazione centrale è invece luogo di transito e di partenza per treni in direzione Sud-Nord e Nord-Sud, sia lungo la linea tirrenica che lungo la linea Potenza-Taranto. È in fase di ultimazione anche il collegamento con la linea ad alta velocità Roma-Napoli. [9]
Le linee ferroviarie che attraversano la città sono:
- Napoli - Salerno
- Salerno - Paola
- Salerno - Benevento
- Salerno - Metaponto
- Salerno - Caserta
- Salerno - Nocera Inferiore via Cava dei Tirreni ( una volta parte della vecchia tratta Napoli - Salerno)
La stazione è inoltre capolinea di buona parte delle linee di autobus urbani, nonché fermata della metropolitana in costruzione.
[modifica] Stazioni
- Salerno
- Salerno Duomo - Via Vernieri (metropolitana)
- Salerno Irno
- (Salerno) Fratte Villa Comunale
- (Salerno) Fratte
[modifica] Trasporti marittimi
[modifica] Il porto
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Per approfondire, vedi la voce Porto di Salerno. |
Il porto di Salerno è uno dei più attivi del Tirreno. Esso movimenta circa 7 milioni di tonnellate di merci all'anno, di cui il 60% costituito da container.
Il trasporto merci per via marittima è costituito fondamentalmente da navi portacontainer e "ro-ro" (navi che trasportano TIR, camion, automobili, e in generale mezzi con ruote). Le prime servono principalmente un traffico su lunghe tratte, in particolare da e per l’Australia, la Nuova Zelanda, l’Estremo Oriente, il Nord Europa, il Centro, Nord e Sud America e l'Africa Occidentale. Le ro-ro invece servono tratte brevi e si collocano nel circuito noto come "Autostrade del Mare": le principali tratte sono da e per Malta, Tunisi, Palermo, Messina e Olbia.
Il trasporto passeggeri è servito principalmente dalle stesse navi Ro-Ro che effettuano con frequenza quasi giornaliera le tratte da e per Malta, Tunisi, Palermo, Messina e Olbia. Il settore della croceristica è in via di sviluppo. Attualmente è in costruzione una stazione marittima (progettata dall'architetto Zaha Hadid) adibita a questo scopo.
[modifica] Trasporto aereo
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Per approfondire, vedi la voce Aeroporto di Salerno-Pontecagnano. |
[modifica] Trasporto urbano
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Per approfondire, vedi la voce Metropolitana di Salerno. |
Il trasporto pubblico urbano è costituito dalla rete di autobus CSTP (Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici), che serve Salerno e gran parte dei paesi circostanti la sua area metropolitana. In aggiunta ai mezzi CSTP vi sono gli autobus della SITA che svolgono regolare servizio di trasporto, locale e a lunga percorrenza, nella provincia di Salerno e in tutta la Campania. Sia SITA che CSTP fanno parte del consorzio Unicocampania, formato da 13 aziende di trasporto pubblico su strada e su ferro, che, tramite delle tariffe unificate, serve tutta la regione.
Inoltre, è in fase avanzata di costruzione una metropolitana leggera di circa 8 km di lunghezza, che una volta ultimata collegherà il centro storico con lo stadio Arechi. Sono allo studio eventuali prolungamenti fino all'aeroporto di Pontecagnano[10].
[modifica] Urbanistica
[modifica] La crescita nel dopoguerra
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1944, Salerno aveva uno sviluppo urbanistico limitato ad 80.000 abitanti: la città era compresa tra l'area del suo vecchio porto e la foce del fiume Irno ed era corollata dai numerosi borghi collinari delle zone di Fratte, Ogliara e Giovi. Alla fine del periodo del boom economico, nel 1970, il capoluogo contava quasi 160.000 abitanti: in pratica aveva raddoppiato la sua popolazione.
Vista la conformazione del territorio, principalmente collinare, questo sviluppo così repentino non poteva non segnare definitivamente la connotazione dei luoghi: da piccolo ed ameno centro costiero Salerno diventava una tipica città del boom economico in versione obliqua. L'esiguità degli spazi disponibili per edificare, la mancanza di un piano regolatore serio e le speculazioni edilizie fecero il resto: i pochi spazi fruibili furono letteralmente tappezzati da palazzi dai 6 agli 8 piani senza nessuna pianificazione degli schemi viari. Sorsero in questo modo i quartieri del Carmine (a nord verso la valle dell'Irno) e di Torrione, Pastena e Mercatello (a sud-est verso la piana del Sele).
[modifica] Il nuovo piano regolatore
A partire dalla fine degli anni '80 si è cercato di dare un'identità urbanistica all'anarchia architettonica che connotava la città. Con questo intento si diede l'incarico al catalano Oriol Bohigas di redigere un nuovo piano regolatore.
Dopo un lunghissimo iter burocratico ed infinite discussioni, il nuovo piano fu consegnato nel 2003 ed approvato nel 2006, fondamentalmente esso si basa su due punti: il recupero del rapporto tra la città e il mare e la dicotomia tra città "compatta" e città "estesa".
[modifica] Il fronte del mare
Nell'ottica del nuovo piano regolatore il mare è la principale risorsa della città nonché il cardine su cui ruota la sua identità. Sotto questo aspetto si intende rendere più stretto il rapporto tra l'abitato e la costa liberando la visuale da vecchi manufatti inutilizzati e arricchendo il litorale con nuovi approdi turistici, nuove piazze e nuove strutture ricettive.
[modifica] La città "estesa" e l'area metropolitana
Con la crescita della città è diventato più problematico il rapporto tra il centro ("città compatta") e le frazioni. In particolare viene ridiscusso il ruolo di queste ultime (una volta erano dei borghi collinari legati ad attività agricole o industriali) e viene riprogettato tutto il sistema della mobilità.
Oltre che alle frazioni il concetto di città estesa è applicato anche all'area metropolitana: questa area si sviluppa sulla direttrice che va da Vietri sul Mare fino a Battipaglia e verso l'interno su tutta la valle dell'Irno (Baronissi, Fisciano, Mercato San Severino, etc) e i Picentini. Si tratta di un bacino di più di 500.000 persone che quotidianamente si muovono da e per Salerno per fruire dei servizi che la città offre. In altre parole il capoluogo è diventato un tutt'uno (logisticamente parlando) con una vasta area che lo circonda ed ogni scelta urbanistica non può prescindere da questa realtà.
[modifica] Lavori in corso e progetti futuri
Durante la lunga redazione del piano regolatore Salerno non è rimasta ferma; il meccanismo delle varianti urbanistiche, seppure discusso, ha consentito di anticipare alcuni temi che emergevano nel piano. La creazione di alcuni parchi urbani (il parco del Mercatello, il parco Pinocchio, il parco del Seminario, il giardino della Minerva), la realizzazione di nuovi parcheggi, l'abbattimento di vecchie strutture e il trasferimento di impianti industriali fuori dal centro urbano hanno dato un po' di respiro alla città. È stato inoltre recuperato l'intero centro storico e sono state riconvertite e restituite alla città alcune importanti strutture (complesso di Santa Sofia, Ostello della gioventù, ex-seminario, etc.). Infine la metropolitana e l'arteria stradale detta lungoirno sono due progetti, ormai quasi terminati, che dovrebbero migliorare la mobilità.
Attualmente vi sono diversi progetti in corso che vedono in prima fila anche architetti di fama internazionale, tra cui la Cittadella giudiziaria (a cura di David Chipperfield) [11], la Stazione Marittima (Zaha Hadid) [12], il PalaSalerno (Tobia Scarpa) [13] e il Grand Hotel Salerno [14].
Tra i progetti futuribili, e tutt'ora oggetto di discussioni, c'è la delocalizzazione del porto commerciale con riconversione in porto turistico e la creazione di una stazione ferroviaria per la TAV nella valle dell'Irno.
[modifica] Amministrazione
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Per approfondire, vedi la voce sindaci di Salerno. |
Sindaco: Vincenzo De Luca (centrosinistra) dal 13/6/2006
Centralino del comune: 089 661111
Email del comune: comunicazione@comune.salerno.it
- Classificazione climatica: zona C, 994 GR/G
[modifica] Luoghi d'interesse
[modifica] Paesaggistico
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[modifica] Architettonico
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[modifica] Archeologico
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[modifica] Artistico
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[modifica] Cultura
Salerno fu sede della più antica scuola medica d'Europa, la Scuola Medica Salernitana, per secoli ritenuta la maggiore fonte di scienza medica nell'occidente. Ancora oggi i suoi detti (scritti nel 1050 nel Regimen Sanitatis Salernitanum) sono rinomati, come il famoso "Mens sana in corpore sano" (mente sana in corpo sano) di Giovenale a cui sono ispirati.
La Scuola medica ha importanza anche per essere stata aperta alla partecipazione delle donne nel medioevo, aprendo la strada per l'emancipazione femminile nelle attività professionali in Europa. La prima donna medico nella storia fu la nobile salernitana Trotula de Ruggero (vissuta nel secolo XI presso la corte longobarda di Guaimario IV) che scrisse il famoso trattato di ginecologia De passionibus mulierum curandarum ed il primo libro di cosmesi femminile, il De ornatu mulierum.
La scuola iniziò a perdere importanza dalla fondazione dell'Università di Napoli e venne chiusa, dopo quasi mille anni di esistenza, da Gioacchino Murat nel 1811.
[modifica] Università
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Per approfondire, vedi la voce Università degli studi di Salerno. |
Oggi il principale centro culturale di Salerno è la sua università: essa conta circa 40.000 studenti, provenienti prevalentemente da Campania, Basilicata e Calabria. L'università ha 10 facoltà: Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Scienze Politiche e Medicina e Chirurgia, quest' ultima istituita nell'autunno 2005.
[modifica] Eventi culturali
- Festival del Cinema di Salerno - La prima edizione si è svolta nel 1946, è stato il primo festival del cinema in Italia nel dopoguerra. Nel 2007 è giunto alla 61-esima edizione.
- Cartoons on the Bay - Festival internazionale di cartoni animati organizzato da RAI Trade. È giunto alla 12-esima edizione.
- Linea D'Ombra Film Festival - Festival cinematografico dedicato alle pellicole che affrontano il tema dell'adolescenza. È nato come una costola del Giffoni Film Festival ed è giunto alla XIII edizione nel 2007.
- Fiera del Crodifisso - La fiera riprende in chiave moderna la "Fiera di San Matteo" che fu istituita nel medioevo da Manfredi di Svevia e richiamava mercanti da tutto il centro-sud. La manifestazione prevede spettacoli, rievocazioni storiche e costituisce una vetrina per l'artigianato locale e non.
- Mostra della Minerva - Mostra mercato dedicata al giardinaggio ed in particolare alle piante rare. Il nome fa riferimento al Giardino della Minerva di Salerno, probabilmente il primo orto botanico d'Europa.
- Notte del fuoco - Si tiene ogni anno il 17 Gennaio, festa di Sant'Antonio Abate, patrono del fuoco e dei ceramisti. Una volta era uso accendere falò attorno a cui festeggiare ("Sant'Antuon mascher' e suon"), oggi la festa chiama a raccolta ceramisti da tutta la Campania che effettuano in piazza la cottura delle loro opere con la tecnica detta raku.
[modifica] Musei e gallerie
Musei |
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[modifica] Biblioteche
[modifica] Cinema e teatri
CINEMA | TEATRI |
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[modifica] Dialetto
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Per approfondire, vedi la voce Dialetto salernitano. |
Il dialetto della città è molto simile al napoletano ma si differenza dalla parlata partenopea in alcuni dettagli.
[modifica] Personalità legate a Salerno
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Per approfondire, vedi la voce Categoria:Personalità legate a Salerno. |
[modifica] Nati a Salerno
- Trotula de Ruggero (secolo XI), scrittrice e medico
- Guaimario IV (1013-1052), principe e duca
- Alfano di Salerno (1015 ca.-1085), arcivescovo, medico ed erudito
- Sichelgaita di Salerno (1040-1090), principessa longobarda
- Giovanni da Procida (1210-1298), medico e uomo politico
- Matteo Silvatico (1285-1342), medico e scienziato
- Masuccio Salernitano (1410-1475), scrittore
- Andrea Sabatini (1480-1530), pittore
- Ippolito di Pastina (Pastena) (1615 ca.-1656), rivoluzionario, detto "il Masaniello Salernitano"
- Giovanni Amendola (1882-1926) , politico vittima del fascismo
- Nicola Abbagnano (1901-1990), filosofo
- Alfonso Gatto (1909-1976), poeta
- Ugo Pirro (1920-2008), sceneggiatore e scrittore
- Francesco D'Onofrio (1939), docente universitario e parlamentare
- Michele Santoro (1951), giornalista
- Peppino di Capua (1958), campione olimpico e mondiale di canottaggio
- Alfonso Pecoraro Scanio (1959), politico
- Giuseppe Galderisi (1963), calciatore ed allenatore
- Alessandro Piva (1966), regista
- Massimo Giudice, (1967), giocatore di hockey
- Andrea Fortunato (1971-1995), calciatore
- Neri per Caso, gruppo musicale
- Giampiero Pastore (1976), schermidore
- Mara Carfagna (1976), showgirl e parlamentare
[modifica] Personalità legate alla città
- Arechi II (720 ca.-787), principe longobardo e politico
- Roberto il Guiscardo (1015 ca.-1085), condottiero Normanno, duca di Puglia e Calabria
- Gregorio VII (1020 ca.-1085), papa dell'"umiliazione di Canossa", seppellito nel Duomo cittadino
- Costantino l'Africano (1020-1087), medico ed erudito
- Ferrante Sanseverino (1507-1568), generale ed ultimo principe di Salerno
- Giovanni Lanzalone (1852-1936), poeta, letterato, educatore e critico
- Nicola Monterisi (1867 - 1944), studioso e arcivescovo di Salerno
- Ivanoe Bonomi (1873-1951), politico e primo ministro, autore della "svolta di Salerno"
- Palmiro Togliatti (1893-1964), politico ed autore della "svolta di Salerno"
- Achille Bonito Oliva (1939), artista e critico d'arte
- Lucia Annunziata (1950), giornalista
- Robert Anthony Boggi, (1955) arbitro
- Giuliana De Sio (1957), attrice
- Diego de Silva (1964), scrittore
- Sandor Marai (1900-1989), scrittore ungherese che visse a Salerno tra il 1968 ed il 1980
[modifica] Tradizioni
[modifica] Ricorrenze e festività
Tra le festività la più importante è il 21 settembre, ricorrenza di San Matteo apostolo ed evangelista, patrono della città.
In quest'occasione la statua d'argento del santo viene portata in giro per il centro cittadino in una processione molto sentita dalla popolazione. La statua del patrono è preceduta da quelle dei martiri salernitani Caio, Ante e Fortunato, di san Gregorio VII, e dalla pesantissima statua in legno di san Giuseppe.
La processione parte dal Duomo e percorre via Dei Mercanti, piazza Portanova, corso Vittorio Emanuele, via Cilento, via Roma dove attua due deviazioni, prima verso piazza Cavour sul Lungomare per benedire il mare e poi verso Palazzo di Città, toccando infine la chiesa della SS. Annunziata e percorrendo tutto il centro storico per fare ritorno in Cattedrale.
Il programma delle tradizionali celebrazioni religiose in onore di san Matteo è affiancato da festeggiamenti civili articolati in tre giorni. Questi festeggiamenti prevedono una serata conclusiva con un concerto di musica leggera e, a mezzanotte, fuochi pirotecnici sul mare.
[modifica] Gastronomia
La gastronomia salernitana rispecchia la cucina campana ed in particolare la cucina napoletana. Si differenzia tuttavia da quest'ultima per la spiccata semplicità dei piatti: si potrebbe dire che la cucina partenopea a volte risente delle ricercatezze introdotte dalla corte francese mentre la cucina salernitana ne è rimasta praticamente immune [15].
I piatti tradizionali sono quindi molto semplici e fanno leva sulla genuinità e sui sapori dei prodotti di mare e di terra che fanno da ingredienti. In particolare il territorio salernitano annovera le seguenti tipicità:
- mozzarella di bufala (DOP)
- pomodoro San Marzano (DOP)
- limone Costa d'Amalfi (DOP)
- carciofo di Paestum (IGP)
- nocciola di Giffoni (IGP)
- olio delle colline salernitane (DOP)
- colatura di alici di Cetara
- pesce azzurro del golfo di Salerno
Piatti tipicamente salernitani sono la milza imbottita di prezzemolo, menta e peperoncino, cotta in olio e aceto (tradizionalmente servita il giorno di San Matteo), oppure il soffritto di frattaglie di bue.
Per quanto riguarda la pasticceria il dolce salernitano per eccellenza è la "scazzetta": un pasticcino di pan di spagna farcito di crema pasticcera e fragoline di bosco, tutto ricoperto da una rossa glassa alla fragola che lo fa assomigliare alla scazzetta di un cardinale. Dolce tipicamente natalizio della tradizione salernitana è " 'o cazunciell" (calzoncello o pasticella), formato da due dischetti di pasta frolla con al centro crema di cioccolata e castagne aromatizzata con canditi, liquore e polvere di cacao.
[modifica] Aneddoti, curiosità, leggende
- L'architettura singolare dell'acquedotto medievale ha stuzzicato la fantasia dei salernitani che da sempre lo chiamano gli archi dei diavoli (l'arc re' riavl); secondo la leggenda esso fu costruito in una sola notte dal mago Barliario: questi aveva fatto un patto con il maligno che gli aveva concesso in cambio una schiera dei suoi diavoli per realizzare l'opera.
- Secondo la leggenda, sotto lo stesso acquedotto si sarebbero fortuitamente incontrati i quattro fondatori della Scuola medica salernitana.
- Il crocifisso ligneo del medioevo ancora conservato nel museo diocesano è protagonista di un'altra leggenda legata al mago Barliario: sembra che il Cristo abbia chinato la testa in segno di perdono davanti al pentimento dell'alchimista.
- Nella cripta della cattedrale di San Matteo è conservato il ceppo sul quale, seconda la tradizione, sono stati decapitati i martiri Salernitani Caio, Ante e Fortunato; poggiando l'orecchio sul blocco è ancora possibile sentire il rumore del sangue che scorre.
- Sempre nella cripta sono presenti due statue gemelle di san Matteo, poste di spalle l'una all'altra in maniera che il volto del santo sia visibile in tutte e due gli spazi in cui è divisa la cripta; ciò ha dato adito ad un modo di dire che si usa quando si vuole parlare male dei salernitani: si dice che essi hanno "due facce come San Matteo", in riferimento alla doppiezza nei rapporti umani.
- Il colle Bellara viene chiamato Mazzo della Signora o, de-volgarizzato, Masso della Signora perché visto dalle colline di Giovi ricordava ai contadini le curve del fondoschiena di una donna.
- I due faraglioni nella baia tra Salerno e Vietri sul Mare sono detti i due fratelli; la leggenda vuole che siano due cavalieri, un cristiano ed un arabo, che durante una battaglia duellarono fino alla morte; ormai in fin di vita si accorsero di essere fratelli giacché uno dei due era stato rapito da bambino.
- Su una facciata esterna del Teatro Verdi sembra che un decoratore si sia concesso una piccola burla: è infatti raffigurato un putto con pene in erezione che insegue un altro angioletto.
- Salerno può vantarsi di essere annoverata tra le città che sono state capitale d'Italia, anche se lo è stata per pochi mesi e durante una fase particolare della vita del paese; le uniche città che hanno avuto questo titolo sono Torino, Firenze e ovviamente Roma.
- La famosa tragedia di William Shakespeare "Giulietta e Romeo" è stata ispirata, in maniera indiretta, dalla novella "Mariotto e Ganozza" di Masuccio Salernitano.
- Una tragedia di Ugo Foscolo, la "Ricciarda", è ambientata nel castello di Arechi.
- Il primo racconto della quarta giornata del Decameron di Boccaccio tratta di "Tancredi prenze di Salerno" ed è ambientata a Salerno.
[modifica] Media e Telecomunicazioni
GIORNALI | TV | RADIO | ||||
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[modifica] Sport
[modifica] Sport di squadra
Gli sport più seguiti a Salerno sono il calcio e la pallanuoto.
Per quest'ultima disciplina si contendono il primato cittadino diverse società. La storica formazione della Rari Nantes Salerno, che ha disputato più volte il campionato di massima serie, è affiancata oggi, nell'albo d'oro locale, dal Circolo Nautico Salerno, che nel campionato 2004/05 ha conquistato la promozione in serie A1.
La passione per la squadra di calcio locale, la Salernitana, è sicuramente più popolare, ed accompagna la vita dei salernitani dal 1919, anno di fondazione della società, in quasi 90 anni di storia che hanno visto la compagine alternarsi tra i campionati di serie B e C, per poi stabilizzarsi in seconda divisione.
Nei campionati 1947/48 e 1998/99 la Salernitana ha gareggiato in serie A; nelle due partecipazioni al massimo torneo ha sconfitto squadre blasonate come Roma, Lazio, Milan, Inter e Juventus. Dalla stagione 2005/06, dopo il fallimento della prima squadra cittadina, la compagine disputa il campionato di serie C1 (girone B).
Squadre salernitane partecipano comunque ai massimi campionati nazionali di diversi sport, dalla pallamano (la cui squadra femminile, la Handball Salerno ha vinto lo scudetto nel 2004), all'hockey su pista (con la Roller Salerno, che nel 2003 e 2004 ha centrato la qualificazione alla coppa dei campioni dopo aver raggiunto il terzo posto nel campionato italiano di serie A1 e ha disputato la coppa CERS nel 2006), alla pallavolo (Indomita Salerno); praticati, se pure in serie minori, anche il rugby (A.S. Rugby Salerno, CUS Salerno) e la pallacanestro (A.S. Pallacanestro Salerno , Delta Basket Salerno).
Salerno vanta la presenza nel territorio della Scuola di Paracadutismo Salerno, con base nell'aeroporto Salerno-Pontecagnano. La scuola organizza corsi di paracadutismo e nel 2006 è riuscita a portare per la prima volta i campionati italiani assoluti nel meridione italiano, mettendo a segno un 2° posto nelle specialità "figure in caduta libera a 8 elementi" ed un 3° posto nelle "figure in caduta libera a 4 elementi".
[modifica] Sport individuali
Importanti risultati sono venuti allo sport salernitano dalla scherma. La scuola Nedo Nadi ha formato schermidori di livello internazionale, come lo sciabolatore Giampiero Pastore, medaglia d'argento a squadre alle Olimpiadi di Atene 2004.
Il Circolo Canottieri Irno ha visto nascere la campionessa Laura Schiavone, classe 1986, medaglia d'oro ai campionati mondiali di canottaggio under 23 di Amsterdam nel 2005, categoria doppio femminile.
[modifica] Impianti sportivi
Tra le principali strutture sportive presenti a Salerno vi sono:
- Stadio "Arechi" (calcio)
- Stadio "Donato Vestuti" (calcio, rugby, atletica)
- Palatenda "Marco Tulimieri" (hockey su pista, pallamano)
- Palasilvestri (pallacanestro)
- Palestra "Matteo Senatore" (pallacanestro, pallavolo)
- Pattinodromo "Tullio D'Aragona" (hockey su pista, pattinaggio)
- Piscina "Simone Vitale" (pallanuoto)
- Centro Sportivo "Carmen Rubino" (Aikido, scherma)
[modifica] Gemellaggi
Salerno è gemellata con:
[modifica] Galleria fotografica
Porticciolo di s.Teresa, sullo sfondo il Castello di Arechi |
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Fontana nei giardini della Minerva |
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[modifica] Note
- ^ [1]
- ^ [2]
- ^ The subversion of Australian universities, edited by John Biggs and Richard Davis, 2002, pag.20 [3]
- ^ L'origine del nome "Salerno" ha molte altre spiegazioni, secondo [4]: "Varie sono le ipotesi per quanto riguarda l'origine del suo nome. [...] Alcuni studiosi hanno affermato che Salerno significhi "luogo di sole"; illustri successori non hanno accettato l'ipotesi ritenendo che il nome derivi o dall'abbondanza di sale, o dal vicino fiume Sele oppure dal vocabolo greco "salos", che significa mare, e da "erno", che vuol dire pianta uscita dal mare [...] Per altri studiosi, Salerno deriva da Salum, oggi Canalone, ed il fiume Irno. Il nome Salerno sarebbe l'unione delle due parole. Salerno, infine, potrebbe significare paese delle saline, che abbondavano in passato in questa città".
- ^ http://www.campaniameteo.it/articoli.asp?Sezione=Articoli&ID=152
- ^ L'identificazione di Fratte con Irna è dovuta al ritrovamento in Campania di alcune monete con la dicitura Irnthi, cioè con -thi suffisso locativo; tali monente però non sono state ritrovate in loco e, inoltre, l'antico nome del fiume forse non era Irno ma Lirino. Altre fonti individuano nell'insediamento di Fratte l'antica Marcina citata da Strabone (Geografia, 5, 4, l3), ma gli studi più recenti sembrano situare in Vietri sul Mare il luogo dove sorgeva Marcina, vedi "'Dizionario della civiltà etrusca' Gruppo Editoriale Giunti, Firenze 1999, pagg. 117, 163"
- ^ Vedi articolo su manoscritti di Breslavia: [5]
- ^ Nella sezione "Salerno ieri ed oggi" del sito [6] vi sono fotografie dei combattimenti e della devastazione della città.
- ^ Informazioni sulla stazione centrale di Salerno. [7]
- ^ In questo sito [8] vi sono informazioni utili sulla costruzione e il tracciato della metropolitana di Salerno.
- ^ [9]
- ^ [10]
- ^ [11]
- ^ [12]
- ^ Luciano Pignataro, Salerno, Guida Gastromica. Edizioni dell'Ippogrifo, 2005 [13]
[modifica] Bibliografia
- AA. VV. Storia di Salerno (3 vol.) a cura di G. Cacciatore, I. Gallo, A. Placanica. Sellino Editore 2000.
- Bonfanti, Giuseppe. Dalla Svolta di Salerno al 18 aprile 1948. Editrice La Scuola. Brescia 1979.
- Crisci, Generoso. Salerno sacra:ricerca storica. Edizioni della Curia arcivescovile. Salerno 1962.
- Crisci, Generoso. Salerno sacra, II edizione postuma (3 vol.) a cura di V. de Simone, G. Rescigno, F. Manzione, D. De Mattia. Edizioni Gutenberg 2001.
- D'Episcopo, Francesco. Salerno. Sulla scia di Alfonso Gatto. Masuccio e l'Ottocento salernitano. Editrice Il Sapere. Ancona 2004.
- De Renzi, Salvatore. Storia documentata della Scuola Medica di Salerno.Tipografie Gaetano Nobile. Napoli 1857.
- Di Martino, Maristella. Le Ricette di Salerno. La cultura gastronomica della città. Editore Il Raggio di Luna. Salerno 2006.
- Errico, Ernesto. Cinquant'anni fa a Salerno. Ripostes Editore. Salerno 2004.
- Felici, Maria. Palazzi nobiliari a Salerno. Edizioni La Veglia. Salerno 1996.
- Ferraiolo Marco Storia di un anno di anni fa - Racconti di vita salernitana degli anni 60-70 . Edizioni Ripostes . Salerno 2005
- Giordano, Gaetano. Il Profeta della Grande Salerno. Cento anni di storia meridionale nei ricordi di Alfonso Menna. Avagliano Editore. Salerno 1999.
- Iannizzaro, Vincenzo. Salerno. La Cinta Muraria dai Romani agli Spagnoli. Editore Elea Press. Salerno 1999.
- Iovino, Giorgia. Riqualificazione urbana e sviluppo locale a Salerno. Attori, strumenti e risorse di una città in trasformazione. Edizioni Scientifiche Italiane. Napoli 2002.
- Mazzetti, Massimo. Salerno Capitale d'Italia. Edizioni del Paguro. Salerno 2000.
- Musi, Aurelio. Salerno moderna. Editore Avagliano. Salerno 1999.
- Rescigno, Giuseppe. Salerno nel Settecento (2 vol.). Edizioni Plectica 2005.
- Roma, Adelia. I giardini di Salerno. Editore Elea Press. Salerno 1997.
- Seton-Watson, Christopher. Italy from Liberalism to Fascism, 1870-1925. John Murray Publishers. Londra 1967.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Salerno
Wikinotizie contiene notizie di attualità su Salerno
Wikiquote contiene citazioni di o su Salerno
Wikizionario contiene la voce di dizionario «Salerno»
[modifica] Collegamenti esterni
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- Sito del Comune di Salerno
- Sito ufficiale per la promozione del turismo in provincia di Salerno
- Sito della Biblioteca Provinciale di Salerno
- Riassunto storico di Salerno
- Scheda dal sito Comuni-Italiani
- Mappa satellitare interattiva di Salerno e costiera amalfitana
- Portale su Salerno e provincia
- Salernostoria