Caravaggio (BG)
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Caravaggio | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 111 m s.l.m. | ||
Superficie: | 32,81 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 482 ab./km² | ||
Frazioni: | Masano, Vidalengo | ||
Comuni contigui: | Bariano, Brignano Gera d'Adda, Calvenzano, Capralba (CR), Fornovo San Giovanni, Misano di Gera d'Adda, Morengo, Mozzanica, Pagazzano, Sergnano (CR), Treviglio | ||
CAP: | 24043 | ||
Pref. tel: | 0363 | ||
Codice ISTAT: | 016053 | ||
Codice catasto: | B731 | ||
Nome abitanti: | caravaggini | ||
Santo patrono: | San Fermo e San Rustico | ||
Giorno festivo: | 9 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Caravaggio (Careàs, in dialetto bergamasco) è un comune di 15 256[1] abitanti della provincia di Bergamo, collocato nella pianura bergamasca occidentale. Il territorio comunale comprende anche due frazioni, Masano e Vidalengo oltre a nuclei rurali minori.
La città deve la sua particolare notorietà alla presenza di un noto Santuario dedicato a Santa Maria del Fonte, che secondo la tradizione cattolica apparve nel 1432 nelle campagne circostanti il centro abitato; l'attuale Basilica fu edificata nel 1571 su progetto dell'architetto Pellegrino Tibaldi.
Caravaggio è anche universalmente nota per aver dato il soprannome a Michelangelo Merisi, celeberrimo pittore italiano attivo nel XVI secolo, che vi sarebbe nato nel 1571, come dimostrerebbe un documento ufficiale dell'Ordine cavalieresco di Malta in cui a sua firma il Michelangelo dichiarava di essere nato a Caravaggio, e vi trascorse gran parte della sua infanzia. Scoperte più recenti però sembrano screditare definitivamente questo dato, a favore di Milano.
Dal 22 dicembre 1954 Caravaggio può fregiarsi, per decreto del Presidente della Repubblica Italiana, del titolo ufficiale di città.
Indice |
[modifica] Geografia
Il territorio comunale di Caravaggio è pianeggiante, e caratterizzato da numerose sorgive naturali. Esso presenta una forma allungata su un asse longitudinale in direzione nord-sud, con una distanza tra i due punti estremi di 11 km. L'altitudine rispetto al livello del mare varia fra i 123 metri del confine nord-occidentale e i 92 metri del confine sud-orientale.
[modifica] Geografia antropica
La superficie agricola utilizzata è pari a circa l'84% del territorio complessivo di competenza del comune; il rimanente 16% rappresenta l'incolto, gli insediamenti abitativi e la superficie produttiva.
Oltre al centro abitato principale, il territorio comunale ospita due frazioni, Vidalengo (2,9 km a nord del capoluogo) e Masano (3,5 km a nord-est). Il territorio compreso fra le due frazioni e il capoluogo sarà in futuro attraversato dalla variante direttissima Brescia-Milano dell'autostrada A4 (BreBeMi) e dalla linea ferroviaria ad alta velocità Milano-Venezia. Il territorio comunale già ospita la SS 11 (Padana Superiore), che funge attualmente insieme alla S.P Rivoltana, da principale arteria stradale di collegamento con la città di Milano.
Oltre ai due centri abitati minori, si segnala la presenza, nelle campagne circostanti Caravaggio, di numerosi cascinali, che assieme alle rogge, alle sorgive e alle marcite rappresentano un elemento caratteristico del paesaggio. I nomi di queste costruzioni sono spesso singolari, con evidenti riferimenti a caratteristiche specifiche della località: ad esempio Paradiso, Paradisino, Purgatorio, Inferno; Resiga, Fornace, Vallarsa; Maglio; Montizzolo, Montizoletto; Fontanello; Valle, Vallicelle; Guzzafame, Guzzasete; Bornocchia; Volte; Caccialupo; Albarito; Camporicco; Benedetta, Veronica.
Il capoluogo dista 7 km dalla vicina Treviglio, 24 km dal capoluogo di provincia, Bergamo; 39 km da Milano; 52 km da Brescia; 60 km da Cremona.
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Caravaggio. |
[modifica] L'incertezza sulla fondazione
Il nome di Caravaggio appare per la prima volta in un documento del 962. Non vi sono documenti antecedenti, e sul processo di formazione di Caravaggio manca ogni testimonianza; è tuttavia opinione comune che la sua origine non sembri essere romana, ma sia piuttosto da ricollegarsi alla presenza di un precedente insediamento longobardo.
I documenti che riguardano la città continuano ad essere scarsi sino almeno al XII secolo. In un documento del 1182 viene citato per la prima volta il Comune Caravagii, che risulta essere il comune più antico della Gera d'Adda.
[modifica] Medioevo e Rinascimento
Nel 1186 il Barbarossa assegnò quasi tutta la Gera d'Adda, Caravaggio compresa, alla communitas mediolanensis, dando inizio ad una lunga stagione di guerre ed occupazioni fra Milanesi e Veneziani che avrebbero interessato l'intera regione sino al Risorgimento.
Nel 1335 Caravaggio venne occupata da Azzone Visconti, che aveva vinto a Vario l'esercito della Santa Sede; con lui iniziò il dominio della dinastia viscontea. Nel 1427/1437 la città venne occupata dalle truppe venete comandate da Francesco Sforza, che, passato alla Repubblica Ambrosiana, la rioccupò per conto dei milanesi sconfiggendo le truppe di Bartolomeo Colleoni nel 1448. Assunta la Signoria di Milano, lo Sforza venne a patti con Venezia e le cedette una nuova volta l'intera Gera d'Adda, che tuttavia tornò sotto Milano nel 1452. Dopo qualche anno di tranquillità, l'arrivo di Luigi XII, alleato dei veneziani, segnò, con il 1499, la ripresa delle guerre e dei saccheggi, che avrebbero caratterizzato la vita del borgo sino alla fine del XVI secolo.
Nel 1524 Caravaggio fu interessata da un saccheggio ad opera di Giovanni delle Bande Nere; ancora, nel 1629 la città subì la discesa dei Lanzichenecchi, che al saccheggio aggiunsero la peste. La popolazione si ridusse di un terzo: si stima che oltre 3600 caravaggini morirono per la malattia. Nel frattempo, nel 1532, il borgo aveva assunto il titolo di marchesato.
[modifica] Età moderna e contemporanea
Agli spagnoli subentrarono, nel 1707, gli austriaci; il passaggio di dominazione non diede luogo ad avvenimenti di rilievo. Un secolo più tardi, nel 1796, la Gera d'Adda fu occupata dalle truppe di Napoleone Bonaparte; dopo la sua caduta, ad ogni modo, l'Austria rioccupò la Lombardia.
Terminate le guerre risorgimentali, Caravaggio trovò finalmente un periodo di relativa tranquillità. Alla fine del XIX secolo il borgo aveva raggiunto ormai i novemila abitanti, nonostante le condizioni sanitarie generali deficienti per via della diffusa presenza di risaie nelle campagne circostanti. Il secolo XX si aprì con un miglioramento della situazione; l'ammodernamento dell'agricoltura e la scomparsa delle risaie, assieme alla nascita dell'industria, avevano allontanato lo spettro della malaria e aperto nuove occasioni di lavoro.
Anche nel corso della Seconda guerra mondiale Caravaggio offrì alla Patria il suo tributo di sangue; l'ultima vittima del conflitto fu una bambina, uccisa il 26 aprile del 1945 nella camera da letto, fra le braccia della madre che la stava svestendo.
[modifica] Luoghi d'interesse
[modifica] Santuario di Caravaggio
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Per approfondire, vedi la voce Santuario di Caravaggio. |
Il Santuario di Caravaggio è un monumentale edificio di culto situato circa 2 km a sud-ovest del centro cittadino, e dedicato all'adorazione di Santa Maria del Fonte, che, secondo la tradizione, apparve in tale località il 26 maggio 1432, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi.
Già nel 1432 il vicario foraneo del vescovo di Cremona, Bonincontro de' Secchi, aveva posto sul luogo dell'apparizione, il campo del Mezzolengo, la prima pietra per l'erezione di una cappelletta; per accogliere i numerosi infermi che si recavano in pellegrinaggio presso il luogo dell'apparizione fu edificato anche un piccolo ospedale accanto alla cappella.
Le cronache del 1516 già descrivono la cappella come una chiesa "veramente insigne, con edifizi adatti, ornamenti e pitture venerande", come recitano le parole del privilegio concesso in quell'anno da Papa Leone X al Santuario. Già pericolante a metà del secolo, la chiesetta fu diroccata e venne in seguito ricostruita.
L'erezione dell'attuale tempio mariano, fortemente voluto dall'arcivescovo Carlo Borromeo, iniziò nel 1575 dietro progetto dell'architetto Pellegrino Tibaldi; alternando fasi di sviluppo a lunghi intervalli, l'opera di costruzione si protrasse fino ai primi decenni del XVIII secolo, con numerose modifiche, seppur di poco conto, rispetto al progetto originario.
Al giorno d'oggi il Santuario, oltre a fungere da importante luogo di preghiera, ospita un Centro d'accoglienza per pellegrini ed ammalati, un Centro di consulenza matrimoniale e familiare ed un Centro di spiritualità. Gli edifici che ospitano tali attività furono ristrutturati sul finire del XX secolo dagli architetti caravaggini Paolo e Salvatore Ziglioli; l'auditorium ospita pregevoli vetrate del pittore caravaggino Giorgio Versetti. La Cappella del centro di spiritualità, che venne inaugurata da Papa Giovanni Paolo II durante il suo soggiorno presso il santuario nel 1992, ospita sculture ad opera del mozzanichese Mario Toffetti.
[modifica] Palazzo Gallavresi
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Per approfondire, vedi la voce Palazzo Gallavresi. |
Palazzo Gallavresi (o Palazzo della Marchesa) è uno degli edifici più antichi dell'intera città; si tratta di un edificio pubblico risalente con ogni probabilità alla seconda metà del XIII secolo, situato all'interno del centro storico. Dal 1947 è sede dell'amministrazione comunale.
Non si conosce la data esatta di costruzione dell'edificio, anche se un valido terminus post quem è dato dallo stile tardogotico degli archi ogivali degli ampi portici della facciata principale, che indica un'edificazione sicuramente successiva alla metà del XIII secolo (il gotico si diffuse solo in questo periodo in Lombardia). Si trattò tuttavia, con ogni probabilità, del rifacimento di un edificio preesistente.
Il palazzo fu sede dell'amministrazione comunale già nel primo XIV secolo; nel corso dei secoli passò poi in mano ai privati, e segnatamente alla famiglia Sforza e ai Gallavresi, che ne mantennero la proprietà fino alla prima metà del XX secolo. Appena dopo la Liberazione l'amministrazione cittadina lo riacquistò dai suoi ultimi proprietari, la famiglia Gallavresi, per trasferirvi la sede municipale, precedentemente collocata nell'attuale via Mangone.
Il palazzo venne profondamente ristrutturato nel 1981.
[modifica] La Chiesa Parrocchiale
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Per approfondire, vedi la voce Chiesa di San Fermo e Rustico (Caravaggio). |
L'edificio di culto principale del borgo è sicuramente la chiesa parrocchiale di San Fermo e Rustico, in stile gotico-lombardo, edificata nel XIII secolo, probabilmente su un edificio sacro preesistente. La facciata è caratterizzata da un portale centrale in marmo, sovrastato da un grande rosone a dieci raggi. La colorazione diseguale del cotto della facciata, unitamente alla presenza di alcune finestre mai aperte, porta a pensare a numerose modifiche intervenute in corso d'opera rispetto al progetto originario.
La chiesa è affiancata da un campanile alto 76 metri, edificato nel 1500 per volere del governatore Giovanni Dandolo.
La prospiciente piazza, intitolata ai patroni della città, è caratterizzata da un notevole palazzo in stile liberty, la cui decorazione in piastrelle, in parte scomparsa, è opera dello scultore Enrico Pancera. Il palazzo ospitava l'ospedale, che fu trasferito nel 1516.
[modifica] Altri luoghi di interesse
[modifica] L'Arco di Porta Nuova

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Per approfondire, vedi la voce Arco di Porta Nuova. |
L'Arco di Porta Nuova è un arco monumentale, di costruzione settecentesca, che adorna uno degli ingressi al centro storico della città; il viale che diparte dall'Arco, della lunghezza complessiva di circa due chilometri, congiunge il centro dell'abitato con il Santuario di Caravaggio.
L'Arco fu eretto in occasione dell'Incoronazione della Beata Vergine al Santuario, concessa nel 1708 da Roma e celebrata nel 1710; fu terminato nel 1709 ed inaugurato nel 1710 in coincidenza con i festeggiamenti per l'incoronazione.
[modifica] La Chiesa di Santa Liberata
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Per approfondire, vedi la voce Chiesa di Santa Liberata (Caravaggio). |
La Chiesa di Santa Liberata è un piccolo edificio di culto dalla caratteristica pianta esagonale, situato a poca distanza dal centro storico cittadino, nel rione Seriola, appena fuori porta. Si ritiene che l'edificio abbia origini cinquecentesche; sugli affreschi conservati all'interno della struttura viene riportata la data 1540.
[modifica] La Chiesa di Santa Elisabetta
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Per approfondire, vedi la voce Chiesa di Santa Elisabetta (Caravaggio). |
La Chiesa di Santa Elisabetta (circa 1600) è un edificio di culto minore situato nel centro storico, a poche decine di metri dalla chiesa parrocchiale; vi sono annessi un campanile coevo ed un edificio che fu sede del monastero delle Agostiniane, la cui presenza in città è testimoniata a partire dal 1480.
[modifica] Il Teatro Amerighi
Un altro edificio interessante del centro storico fu certamente il teatro Amerighi, costruito nel 1910 ed estremamente attivo nel primo dopoguerra; in stile liberty, presentava al suo interno palchi in legno rivestiti di velluto, e divenne per alcuni decenni il fulcro della vita culturale cittadina. La sua demolizione avvenne poco dopo la fine della seconda guerra mondiale.
[modifica] Il cimitero monumentale
Il cimitero cittadino, intitolato a sant'Eusebio, sorge ad est del centro abitato, in direzione della frazione di Masano e del vicino comune di Bariano. La struttura è caratterizzata da un'imponente facciata di matrice neoclassica, realizzata su progetto dell'architetto Carlo Ranzanico, al centro della quale si trova una cappella con affreschi di Enrico Scuri e Giovanni Moriggia.
Sotto ai portici che interessano tutta la facciata si trova, fra le altre, la tomba della famiglia Cavenaghi, dove si trovano le spoglie del pittore Luigi Cavenaghi, noto per la restaurazione dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci; il sepolcro è caratterizzato da una pregevole scultura del Danielli. Lo stesso porticato ospita la tomba di un altro artista locale, lo stesso Giovanni Moriggia, opera di Rustico Soliveri.
Fra le altre opere di rilievo si segnalano un'opera di Enrico Butti, un busto di giovane donna sulla tomba Rocchi (opera dello Stertini), e due realizzazioni di Enrico Pancera, il Funerale Alpestre e una raffigurazione di Gesù Cristo in piedi sopra a una pagina del Vangelo. Sono inoltre degne di nota una figura di donna di E. Girbafranti e una scultura di Cristo Risorto, in marmo bianco, opera di Barbieri.
L'interno del cimitero ospita opere più recenti, fra cui la cappella dei Tadini, corredata di un mosaico di Trento Longaretti sul soffitto interno e di quattro sculture di Elia Aiolfi collocate sul perimetro, la cappella Foppa, con mosaici e vetrata dello stesso Longaretti, e la tomba Bianchi, caratterizzata dalla presenza di un Cristo in croce realizzato dal Ciminaghi.
[modifica] Il fontanile Brancaleone
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Per approfondire, vedi la voce Fontanile Brancaleone. |
In località Gavazzolo, all'estrema periferia nord della città, si trova il fontanile Brancaleone, la principale risorgiva presente nel territorio comunale; il fontanile è noto localmente come Öcc del Bàss, con riferimento alla presenza di sette ricche polle che danno vita all'importante Roggia Basso, le cui acque irrigue furono motivo di contesa con le comunità vicine nel corso del XV secolo.
Meta di passeggiate, l'area del fontanile è anche luogo di notevole interesse naturalistico: è infatti habitat naturale di diversi biotipi rari, sia di natura animale, come i crostacei depigmentati, che di natura vegetale, come le alghe rosse, che denotano la purezza delle acque.
[modifica] Cultura
[modifica] Esposizioni e musei
Caravaggio ospita il Museo navale "Ottorino Zibetti", un museo navale aperto gratuitamente al pubblico che ospita numerose riproduzioni di velieri, cimeli storici, antichi strumenti nautici, attrezzi navali, fossili marini, una biblioteca del mare e altri oggetti di interesse. Il museo fu inaugurato il 5 novembre 1978 grazie al lascito degli averi del dottor Ottorino Zibetti, grande collezionista di oggetti nautici, disposto dalla moglie, e si è arricchito con il passare del tempo grazie alle donazioni di altri privati cittadini ed enti pubblici.
Entro il 2010 è inoltre prevista l'inaugurazione di un centro di studi e documentazione su Michelangelo Merisi noto come Casa Caravaggio, destinato a sorgere in pieno centro storico, nei locali che furono dell'antico ospedale cittadino. Il centro studi ospiterà un'esposizione permanente di fedeli riproduzioni dei dipinti del Caravaggio e fungerà da luogo di attrazione per studiosi e ricercatori interessati alla vita e alle opere del celeberrimo pittore.
[modifica] Personalità legate a Caravaggio
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Per approfondire, vedi la voce Categoria:Personalità legate a Caravaggio. |
- Giannetta de' Vacchi (1400- ? ), a volte indicata come Varoli dal cognome del marito, fu una contadina che, secondo la tradizione cattolica, assistette, il 26 maggio 1432, all'apparizione della Madonna da allora denominata Nostra Signora di Caravaggio. Sul luogo dell'apparizione, che si ripeté più volte di fronte alla stessa Varoli, fu eretto il Santuario di Caravaggio.
- Giovanni Francesco Straparola (1480-1557) fu un importante novelliere in lingua italiana e bergamasca, autore delle Piacevoli notti, una raccolta di novelle.
- Fermo Stella (1490 circa - 1562 circa) pittore allievo di Gaudenzio Ferrari, operò a lungo in molte località tra Piemonte e Lombardia.
- Polidoro Caldara (1500 circa -1543) fu un pittore di fama nazionale attivo nella prima metà del XVI secolo; è anche noto con l'epiteto di Polidoro da Caravaggio. Lavorò a fianco di Raffaello negli affreschi delle Logge Vaticane.
- Fermo Ghisoni da Caravaggio (1505 -1575) pitore allievo di Lorenzo Costa il Vecchio e aiutante di Giulio Romano, lavora a Mantova, Parma, Venezia e Roma.
- Michelangelo Merisi (1571 circa -1610) fu un pittore di fama internazionale, ed è universalmente noto, per l'appunto, come il Caravaggio. Sembrerebbe accertato il fatto che il grande pittore non sia nato in città, come da sempre creduto, ma sicuramente vi soggiornò a lungo durante gli anni dell'infanzia e della fanciullezza, nel rione Folcero, e volle sempre essere ricordato attraverso il nome della città bergamasca.
- Amilcare Bietti (1869-1930) fu un celebre oculista, autore di un trattato d'oftalmoiatria ritenuto a lungo testo di fondamentale importanza.
- Riccardo Montolivo (1985) centrocampista della Fiorentina
[modifica] Feste e sagre

- Festa dell'Angelo, con processione al Santuario: secondo giorno di Pasqua
- Festa dell'apparizione della Nostra Signora di Caravaggio: 26 maggio
- Festa dei patroni di Caravaggio, Fermo e Rustico: 9 agosto
- Festa di san Francesco d'Assisi: in via san Francesco, il 4 ottobre
- Sagra di santa Liberata: in Seriola, il 18 gennaio
- Sagra di san Bartolomeo: in via Valle, il 24 agosto
- Festeggiamenti per la ricorrenza della nascita del Caravaggio: 29 settembre
- Sagra a Masano e Vidalengo: terza domenica di ottobre.
Altre sagre anticamente molto sentite, ma progressivamente cadute in disuso includono la Sagra dè Fursér (nel rione Folcero, la seconda domenica di giugno), la sagra di san Defendente (il 2 gennaio) e quella di sant'Anna (il 26 luglio).
[modifica] Gastronomia tipica
La cucina tipica caravaggina rispecchia diversi elementi caratteristici della tradizione bergamasca, quali la genuinità e la semplicità. Fra i piatti caratteristici si menzionano: il riso bollito nel latte; le uova sode con cicorino e salame nostrano.
Il piatto tradizionalmente considerato rappresentativo della cucina bergamasca, la polenta, è presente nella gastronomia locale con numerosi accostamenti particolari; ad esempio con la lüganghina, una sorta di salame; con cotechini e lenticchie; con il latte freddo; con pucì (intingolo) e verza; con burro fuso, alla salvia e al formaggio.
Un piatto tipico di pasta è costituito dagli gnuchècc, della pasta sfoglia tagliata a quadratini e cotta in brodo con fagioli e cotenna di maiale. I piatti di carne includono la rüstizàda, un arrosto di carne fresca di maiale con cipolla ed una spruzzata di vino rosso.
Un altro elemento caratteristico della cucina bergamasca, il pane, è tradizionalmente tagliato a fette e cotto in brodo, per ottenere la panàda; se invece prima della bollitura viene grattugiato è noto come pan trìt. Il tradizionale pa' de' mèi è invece pane di farina di miglio, mais e frumento cotto nel latte e preparato soprattutto nella stagione invernale.
I dolci più caratteristici comprendono il biciulàt de la nóna, un buccellato (ciambella dolce) realizzato con farina, uova fresche, burro, zucchero e scorza di limone; gli ovis-moris, pasticcini di farina, burro, rosso d'uovo cotto, miele, sale e vaniglia; le fave dei morti, realizzate con mandorle, zucchero, albume e scorza di limone grattugiata; il pane dei morti, un dolce di pasticcini in polvere, uva sultanina, mandorle e nocciole triturate, zucchero e lievito in polvere.
Un prodotto agricolo caratteristico della zona è il cosiddetto popone, o "melone di Caravaggio"; esso presenta una polpa particolarmente gustosa e zuccherina, ed è da gustarsi fresco con pane e salame. Ancora più squisite sono le sàte e le satèle, anch'esse appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee da mangiare con pane e prosciutto, crudo o cotto.
[modifica] Economia
Già nel XVI secolo il borgo era segnalato come fiorente centro rurale, anche grazie alla particolare orografia del suo territorio, ricco di sorgenti naturali. Oggi la Città di Caravaggio oltre alla vocazione agricola è una città industriale con numerose ditte di livello rilevante come la Kraft, la Isover, la Khale, etcc. ben distribuite sul territorio in due zone industriali e una zona artigianale. Caratteristica della città è il commercio al dettaglio che non ha mai subito forti flessioni nonostante la presenza sul territorio di numerosi centri di distribuzione.
Il capoluogo del comune è sede di un mercato ambulante che si svolge ogni venerdì mattina, a partire dal 14 marzo 1477, quando fu organizzato per la prima volta dal duca Galeazzo Maria Sforza; con il passare dei secoli il mercato si è spostato dall'originaria piazza Griala, oggi notevolmente ristretta, alla centrale piazza Garibaldi, al viale Giovanni XXIII (verso la metà del XX secolo), fino all'attuale collocazione in via san Francesco d'Assisi.
Nel giorno di san Luca (il 18 ottobre), anticamente, si teneva un mercato bovino.
[modifica] Infrastrutture e trasporti
Il territorio comunale ospita due stazioni ferroviarie: la stazione di Caravaggio, situata a sudovest del centro storico, si trova sulla linea ferroviaria Bergamo-Treviglio-Cremona, mentre la stazione di Vidalengo, a sud dell'omonima frazione, è attraversata dalla ferrovia Milano-Verona-Venezia. Entrambe le stazioni non sono presidiate e svolgono un ruolo di sola fermata; sono servite unicamente da treni regionali.
La città di Caravaggio è inoltre interessata dal passaggio dell'ex Strada Statale 11 Padana Superiore (oggi derubricata al rango di strada provinciale, nel suo tratto lombardo).
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Giuseppe Prevedini (LN) dal 30/05/2006 (1° mandato)
Centralino del comune: 0363 3561
Email del comune: filodiretto@comune.caravaggio.bg.it
[modifica] Amministrazioni precedenti
Periodo | Primo Cittadino | Partito | Carica | Note |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Piero Luigi Radaelli | Sindaco |
27 aprile 1997 | 29 maggio 2006 | Ettore Pietro Pirovano | Lega Nord | Sindaco |
29 maggio 2006 | in carica | Giuseppe Prevedini | Lega Nord | Sindaco |
[modifica] Gemellaggi
Porto Ercole (comune di Monte Argentario, GR), dal 15 settembre 1973. La frazione ospita le spoglie di Michelangelo Merisi da Caravaggio, che vi trovò la morte il 18 luglio 1610; sul luogo di sepoltura è stato eretto un monumento commemorativo al pittore.
[modifica] Bibliografia
- Pier Giuseppe Accornero, Gabriele Carrara, "Caravaggio, terra felice. Uomini, vicende, opere", Cassa Rurale ed Artigiana di Caravaggio, Caravaggio 1987
- V. Anchise, "Schizzi storici generali sulla Geradadda e particolari su Caravaggio", Ditta A. Ripamonti, Milano 1886
- "Caravaggio, Ritratto di un borgo", Cassa Rurale ed Artigiana di Caravaggio, Caravaggio 1979
- Marco Carminati, "Il circondario di Treviglio e i suoi comuni. Cenni storici", Tipografia Messaggi, Treviglio 1892
- Carlo Casati, "Notizie storiche-statistiche del Borgo di Caravaggio", in "Treviglio di Ghiara d'Adda e suo territorio, Memorie storiche-statistiche", coi tipi della Perseveranza, Milano 1872
- Giovanni Castelli, "Il Monte di Pietà a Caravaggio (dal manoscritto di Giovanni Castelli)", s.e., Caravaggio 19??
- Giovanni Castelli, "Il Sacro Fonte di Caravaggio", Tipografia Messaggi, Treviglio 1932, ristampato nel 1992 con il saggio "L'Apparizione e il Santuario di Caravaggio" di Roberto Ziglioli
- Luigi Chiodi, Trento Longaretti, Pepi Merisio, "Caravaggio, terra felice. La nostra bassa", Cassa Rurale ed Artigiana di Caravaggio, Caravaggio 1987
- Giuseppina Colpani, "Indagine sul centro storico di Caravaggio", tesi di laurea dell'autrice, 1975
- Enrico de Pascale, Mariolina Olivari (a cura di), "Dizionario degli artisti di Caravaggio e Treviglio", Fiber Edizioni Bolis, Treviglio-Bergamo 1994
- Giuseppe Farina, "...della città di Caravaggio e delle sue acque e rogge", La Tipografia degli Orfanelli, Caravaggio 1956
- Dario Furlanetto (testi di), "Fontanile Brancaleone. Un originale frammento di natura nella Pianura Bergamasca. Guida per il turismo naturalistico", Provincia di Bergamo, Bergamo 1988
- Mario Ghilardi, Ernesto Lanceni, "Caravaggio: ex Casa del Fascio. Ipotesi di ristrutturazione funzionale", tesi di laurea degli autori, Caravaggio 1988
- Gaetano Mantovani, "Le ultime scoperte archeologiche di Fornovo San Giovanni e Caravaggio", Stabilimento TipoLito Gaffuri e Gatti, Bergamo 1883
- P. Pezzoli, A. Possenti, "Brevi notizie sulla fondazione e costruzione del Venerando Monastero di San Giovanni Battista in Caravaggio", in "Caravaggio notizie", Febbraio 1997, Anno 13, n. 1, pp. 19-20
- Isabel Pi Brillas, "San Bernardino di Caravaggio. Storia e arte in un convento francescano", a cura dell'autrice, Brescia 1987
- Tarcisio Prada, Pierino Crispiatico, "La scuola elementare "Michelangelo Merisi"", a cura degli autori, Caravaggio 1990
- Amalia Pacia (a cura di), "Restauri a Caravaggio. Dipinti e sculture delle chiese di san Giovanni Battista e di san Bernardino", Lubrina Editore, Bergamo 2001
- Tullio Santagiuliana, "Caravaggio. Profilo storico", UTECO, Treviglio 1981
- Fermo Secco d'Aragona, "Storia di Caravaggio e Isola Fulcheria narrata dai documenti dei suoi signori e condottieri", Tipografia F. Apollonio & C., Brescia 1968
- Marco Tanzi, "Pittura a Caravaggio", in Mina Gregori (a cura di), "Pittura tra Adda e Serio: Lodi, Treviglio, Caravaggio, Crema", Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, Milano 1987
- Pietro Tirloni, "Le chiese di Caravaggio", Banca di Credito Cooperativo di Caravaggio, Caravaggio 1997
- Pietro Tirloni, "È passato San Bernardino. Immagine di storia e d'arte", Cromotipia Ettore Sormani, Milano 1944
- Pietro Tirloni, "Pittori caravaggini del '500", Edizioni "Monumenta Borgomensia", Bergamo 1963
[modifica] Altri progetti
Wikimedia Commons contiene file multimediali sulla città di Caravaggio
Articolo su Wikinotizie: Commessa uccisa in un colorificio a Caravaggio, l'assassino si costituisce
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Personalità celebri
Giannetta de' Vacchi • Gian Francesco Straparola • Polidoro Caldara • Michelangelo Merisi
Alessandro da Caravaggio • Antonio da Caravaggio (pittore) • Antonio da Caravaggio (scalpellino) • Ferruccio Baruffi • Giovanni Basilio • Carlo Bedolini • Amilcare Bietti • Giovanni Giacomo Gastoldi • Fermo Ghisoni • Fabio Mangone • Giovanni Moriggia • Enrico Pancera • Fermo Stella |