Carona (BG)
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Carona | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 1.110 m s.l.m. | ||
Superficie: | 44,02 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 8,29 ab./km² | ||
Frazioni: | Pagliari | ||
Comuni contigui: | Branzi, Caiolo (SO), Foppolo, Gandellino, Piateda (SO), Valbondione, Valgoglio, Valleve | ||
CAP: | 24010 | ||
Pref. tel: | 0345 | ||
Codice ISTAT: | 016056 | ||
Codice catasto: | B803 | ||
Nome abitanti: | caronelli | ||
Santo patrono: | San Giovanni Battista | ||
Giorno festivo: | 24 giugno | ||
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Carona è un comune di 365 abitanti della provincia di Bergamo. Situato in Alta Val Brembana, dista 53 chilometri dal capoluogo orobico.
Indice |
[modifica] Cenni storici
Recenti studi riconducono i primi segni della presenza umana addirittura all’epoca etrusca, grazie alla scoperta di importanti reperti in località Foppa e lungo il sentiero che conduce ai laghi Gemelli. Si pensa che a questi ritrovamenti non corrispondessero insediamenti stabili, date le impervie condizioni territoriali in cui sono stati rinvenuti.
Le epoche successive videro l’arrivo della dominazione romana, che si spinse fin quassù al fine di sfruttare le grandi potenzialità minerarie della zona, installando anche un forno per la fusione del ferro. Il toponimo dovrebbe risalire proprio a questo periodo, anche se sull’origine vi sono numerose ipotesi: c’è chi ritiene possa essere riconducibile ad un nome di persona, e chi invece asserisce che derivi dal latino calauna.
Come per molti altri borghi vicini, si pensa tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici.
Il primo documento che attesta l’esistenza di Carona risale all’anno 926, anche se scarse sono le notizie fino all’epoca medievale: si sa che il territorio venne assoggettato dal Sacro Romano Impero, che lo affidò alla diocesi di Bergamo. In seguito il borgo venne posto nel feudo facente capo alla famiglia ghibellina dei Visconti, che diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere un guelfo. In tal senso si verificarono scontri tra le opposte schiere anche nelle sperdute frazioni, che videro la morte di una decina di persone. Documenti del XIV secolo riferiscono che Carona faceva parte di un unico comune comprendente i vicini Valleve, Foppolo, Cambrembo e Fondra, mentre il secolo successivo fu aggregato a Branzi e Fondra.
Nel corso del XV secolo il paese, dopo essere entrato a far parte della Repubblica di Venezia, fu inserito nel distretto amministrativo della Valle Brembana Oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell’alta valle, con capoluogo posto a Valnegra e godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi.
In questo periodo si sviluppò ulteriormente l’attività estrattiva, ma anche la produzione delle piodere, ovvero le pietre di ardesia utilizzate nella costruzione dei tetti. Tradizioni popolari raccontano che la zona fosse particolarmente ricca di minerali, in particolare la miniera in località Venina, tanto che era usanza dire che
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« La Venina la al de piö de töta la Valtulina » |
(la Val Venina da sola vale di piu' di tutta la Valtellina)
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Con l’arrivo della dominazione austriaca, il territorio fu soggetto a forti dazi e tasse, che affossarono le esportazioni e fecero cadere in una crisi irreversibile l'economia del paese, costretto a far chiudere le miniere all’inizio del XIX secolo. All’inizio del XX secolo il paese venne interessato dalla costruzione di ben dieci dighe idroelettriche, che permettono di fornire elettricità a parte della provincia bergamasca. Tra queste si può notare quella a margine dell’abitato, che costituisce il lago del paese. Altre si trovano più a monte, tra cui le ben note dighe di Fregabolgia e dei Laghi Gemelli.
[modifica] Il territorio
Il territorio comunale, situato in un contesto naturalistico d'alto profilo, permette un'innumerevole quantità di escursioni adatte ad ogni esigenza. Tra le altre si segnalano l’ascesa al Monte Aga ed al Pizzo del Diavolo di Tenda, ma anche quelle al Rifugio Laghi Gemelli, al Rifugio Fratelli Calvi ed al Rifugio Fratelli Longo, questi ultimi due meta di numerose arrampicate in mountain-bike.
Durante il periodo invernale il paese, consorziato con i comuni vicini, vanta numerose opportunità per gli amanti dello sci alpino e sci alpinismo, con collegamenti con la stazione di Foppolo. A mezz’ora di cammino dal centro abitato, salendo verso il rifugio Fratelli Calvi, si trova il caratteristico borgo di Pagliari. Si tratta di un piccolo agglomerato urbano in stile rustico, con le case costruite in ardesia e senza le fondamenta, tanto da essere chiamato la contrada di pietra. Percorso per lungo tempo da viandanti e contrabbandieri che transitavano per evitare la dogana del Passo di San Marco, ha origini risalenti al XVI secolo.
I suoi caratteristici viottoli, la fontana e la chiesetta di San Gottardo (protettore dalle frane e dalle slavine) sono recentemente state al centro di un intervento di recupero dal degrado che lo aveva colpito dopo il costante spopolamento. Ora, nonostante disabitato, il borgo presenta più della metà degli edifici ristrutturati.
E’ inoltre da ricordare la chiesa parrocchiale che, dedicata a San Giovanni Battista, risale al XV secolo. All’interno si possono trovare tre altari, unitamente a stucchi ed affreschi di buon pregio, frutto di artisti locali. Merita menzione anche la piccola chiesa di San Giovanni decollato che, consacrata nel 1450, fa bella mostra di sé con un grande campanile in pietra, all’inizio del centro abitato.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Tarcisio Walter Migliorini (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0345 77006
Email del comune: non_disponibile
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Altri progetti
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