Cogorno
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Cogorno | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 260 m s.l.m. | ||
Superficie: | 9,1 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 594 ab./km² | ||
Frazioni: | Breccanecca, Chiappe, Monticelli, Mosti, Panesi, Raffi, Ruscalla, San Colombano della Costa, San Salvatore (sede com.) | ||
Comuni contigui: | Carasco, Chiavari, Lavagna, Ne | ||
CAP: | 16030 | ||
Pref. tel: | 0185 | ||
Codice ISTAT: | 010018 | ||
Codice catasto: | C826 | ||
Nome abitanti: | cogornesi | ||
Santo patrono: | san Lorenzo | ||
Giorno festivo: | 10 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Cogorno (Cugórnu in ligure) è un comune di 5.407 abitanti in provincia di Genova.
Indice |
[modifica] Geografia fisica
Cogorno è situata tra le due valli Fontanabuona e Graveglia, adiacente al torrente Entella. Il suo territorio fa parte della Comunità Montana Fontanabuona[1] insieme ad altri sedici comuni liguri.
- Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
- Classificazione climatica: zona D, 1490 GR/G[2].
[modifica] Storia
L'origine del comune[3] risale all'epoca pre-romana e solo nel primo Medioevo legherà la sua storia alla famiglia Fieschi, signori della vicina Lavagna. Nel 1203 gli stessi Fieschi cedettero il feudo alla Repubblica di Genova.
Fu molto importante l'alleanza con i pontefici Innocenzo IV e Adriano V, entrambi del ramo famigliare dei Fieschi, che permise la costruzione della basilica omonima, ancora oggi meta di turisti per la sua bellezza e valore artistico.
Subì, come il resto della Liguria, le invasioni degli Austriaci nel 1747 e dell'esercito francese di Napoleone Bonaparte nel 1797. Fu inglobato assieme a tutte le località costiere della Riviera di Levante e montane nel neo costituito Dipartimento degli Appennini, con capoluogo a Chiavari dal 1805.
Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.
[modifica] Simboli
Descrizione araldica dello stemma:
La torre rappresenta il simbolo della famiglia nobiliare dei Cogorno, il piccone nero ricorda l'antica estrazione dell'ardesia nelle cave adiacenti il monte San Giacomo mentre la raffigurazione della chiesa è riferibile alla romanica basilica dei Fieschi di San Salvatore.
Lo stemma ufficiale e il suo gonfalone sono stati approvati con l'apposito Decreto del Presidente della Repubblica n° 440 datato al 13 dicembre del 1983.
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica] Luoghi di culto
[modifica] Basilica dei Fieschi
La basilica è inserita nell'antico borgo di San Salvatore della famiglia Fieschi, conti di Lavagna, assieme al Palazzo feudale e all'attiguo oratorio. La sua costruzione risale al 1244 - 1252 ad opera di papa Innocenzo IV. Nel 1860 fu inserita come monumento nazionale e considerata uno degli edifici di culto romanici tra i più pregiati e meglio conservati in Liguria.
[modifica] Chiesa di San Lorenzo
L'edificio parrocchiale fu eretto assieme all'alto campanile nel XVII secolo. Al suo interno è custodito un polittico di Giovanni Mazone raffigurante il Santo Lorenzo con i santi; inoltre sono presenti un bassorilievo del XV secolo e nell'abside un coro ligneo del XIX secolo.
[modifica] Chiesa di San Colombano
La chiesa è situata nella frazione di San Colombano della Costa, al di sopra della costa che dal monte San Giacomo discende verso la piana del fiume Entella, ed intitolata al santo omonimo. La sua comunità parrocchiale fu istituita nel XIII secolo anche se alcune fonti attestano la probabile fondazione della chiesa nel IX secolo ad opera dei monaci Benedettini dell'abbazia di San Colombano di Bobbio. Assieme alla borgata di Panesi furono entrambe incorporate in seguito a Monticelli.
Ricostruita nel corso del Seicento è stata più volte rimaneggiata nei secoli successivi così come si presenta oggi; l'interno è ad unica navata con colonne e statue in stile barocco. Il primo vescovo della diocesi di Chiavari, monsignor Fortunato Vinelli, la creò Rettoria indipendente il 10 maggio del 1897.
[modifica] Chiesa di Santa Maria
L'edificio religioso, situato nella frazione di Monticelli e dedicato alla Vergine Maria, fu sede di un antico monastero dei monaci Benedettini. La comunità parrocchiale fu istituita nel 1387, anche se la prima citazione è risalente in un documento del XIII secolo, alla quale in seguito verranno aggregati i due borghi di Panesi e San Colombano della Costa. Il 1 febbraio del 1931 fu elevata al titolo di Prevostura.
L'interno è ad unica navata e, oltre all'altare maggiore in cotto del XVIII secolo, presenta quattro altari laterali incavati nelle mura della chiesa.
[modifica] Chiesa di Sant'Antonino
La chiesa di Sant'Antonino, situata nella frazione di Breccanecca è una ricostruzione barocca della seconda metà del XVIII secolo. Nel piazzale antistante la chiesa è situata la cappella gentilizia della famiglia marchese dei Rivarola.
[modifica] Cappella di N.S. di Caravaggio
Il piccolo edificio sacro è situato sul poggio della Squarza, lungo l'antico sentiero che conduce a Cogorno. Fu costruito intorno al 1731, al posto di una più antica cappellina dedicata alla Vergine di Caravaggio. Celebra la sua festa ogni anno il 26 maggio e il culto della Madonna di Caravaggio si riferisce alla miracolosa apparizione della Vergine ad una pia giovane bergamasca, Giovannetta dè Vacchi, avvenuta nel 1432 nell'omonima città lombarda.
La più antica notizia riguardo alla cappella risale al 1731, quando in data 22 maggio un decreto arcivescovile accorda ai massari di San Lorenzo in Cogorno la facoltà di farvi celebrare una messa il 26 maggio, di custodirne le chiavi e di non celebrare sante Messe all'infuori di detto giorno, sotto pena dell'interdetto alla cappella. Nel corso del tempo fu più volte restaurata ed abbellita perché molto cara ai Cogornesi, a tal proposito è molto importante un documento conservato nell'archivio della parrocchia di Cogorno datato 1 giugno 1837, in base al quale: "I deputati per la novena di Nostra Signora di Caravaggio" presentano il conto delle spese sostenute per i lavori di restauro del sacro edificio, le cui spese furono coperte con i contributi e la manodopera di 142 famiglie del paese.
Come si è detto la cappella sorge sul sito della Squarza, detto così perché fu squarciato per ricavarne la pietra preziosa dell'ardesia, questo ci riporta al tempo passato, al duro lavoro svolto nelle oscure cave dai nostri predecessori e ci ricorda pure la fatica delle "portatrici" che recandosi alla marina di Lavagna a depositare le lastre, giornalmente percorrevano l'antica mulattiera di Cogorno e sicuramente avranno fatto una "posa", in altre parole una sosta proprio nei pressi del sacro edificio, chiedendo la protezione alla Santa Vergine.
[modifica] Società
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cultura
[modifica] Istruzione
Nella frazione di San Salvatore è presente uno degli istituti scolastici tra i più importanti del comprensorio del Tigullio e della val Fontanabuona, il Villaggio del Ragazzo[4]. Fondato dal sacerdote lavagnese don Nando Negri nel 1960 è il maggior polo scolastico della valle (scuola dell'infanzia, primaria, secondaria ed istituto professionale).
[modifica] Eventi
[modifica] Addiu du Fantin
La principale manifestazione del comune si celebra nel periodo estivo, solitamente il 13 agosto, con la ricorrenza de l'Addiu du Fantin[5]; il toponimo deriverebbe dalla lingua ligure che letteralmente significa Addio dello scapolo.
La manifestazione ricalca un evento storico del medioevo quando il conte locale, Opizzo Fiesco della nobile casata dei Fieschi, decise di unirsi in matrimonio con la contessa Bianca de' Bianchi di Siena. La ricorrenza, celebrata in notturna nel piazzale-sagrato in ciottoli bianchi e neri della basilica dei Fieschi di San Salvatore, ricorda appunto l'addio al celibato del conte con un sontuoso banchetto medievale, sfilata e balli in abiti dell'epoca.
La ricorrenza del matrimonio è invece annualmente celebrata nella confinante Lavagna nella manifestazione della Torta dei Fieschi.
Le altre principali sagre e feste del comune sono:
- Sagra dei testaieu a giugno.
- Sagra dei ravioli a luglio.
- Sagra di san Rocco ad agosto.
- Sagra delle trenette al pesto ad agosto.
- Sagra di san Giacomo a settembre.
- Sagra dell'agricoltura a settembre.
[modifica] Personalità legate a Cogorno
- Ario Costa (1961 - ), ex giocatore di pallacanestro e general manager.
[modifica] Cucina e prodotti tipici
Nel territorio comunale viene coltivata la patata cannellina nera, una varietà di patata quarantina di derivazione probabilmente dalla varietà Vitelotte.
[modifica] Economia
Si basa sulla produzione agricola e sulla lavorazione dei prodotti locali e naturali.
[modifica] Infrastrutture e trasporti
[modifica] Strade
Cogorno è situata in parte lungo la Strada Provinciale 33 di San Salvatore (frazione di San Salvatore, sede municipale) la quale collega il comune con Carasco e lungo la Strada Provinciale 34 di Cogorno la quale collega Lavagna con il comune. Gli altri nuclei si sviluppano nelle colline circostanti. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto i caselli autostradali di Lavagna e Chiavari sull'Autostrada A12 sono le uscite consigliate per raggiungere la destinazione.
[modifica] Ferrovie
Il comune non è raggiungibile direttamente tramite ferrovia, pertanto la stazione ferroviaria più vicina è quella di Lavagna sulla linea Pisa-La Spezia-Genova nel tratto locale compreso tra Genova e La Spezia.
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Giovanni Levaggi (Centro) dal 05/07/2004
Centralino del comune: 0185 38571
Email del comune: info@comune.cogorno.ge.it
[modifica] Note
- ^ Approfondimenti sul sito della Comunità Montana Fontanabuona
- ^ Fonte dal sito Confedilizia.it
- ^ Le notizie storiche sono state confrontate con il sito del Comune di Cogorno-paragrafo Storia
- ^ Approfondimenti sul sito del Villaggio del Ragazzo
- ^ Approfondimenti sulla manifestazione de l'Addiu du Fantin dal sito Tortadeifieschi.com
[modifica] Bibliografia
- Rosella Bruschi; Sandra Lebbroni. Ritratto di Cogorno. L'antico feudo dei Conti Fieschi attraverso le sue memorie storiche. Genova, De Ferrari, 2001.
- Rosella Bruschi; Sandra Lebbroni. Uno sguardi dal Rosone. Genova, De Ferrari, 1998.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Cogorno
[modifica] Collegamenti esterni
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