Carasco
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Carasco | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 32 m s.l.m. | ||
Superficie: | 8,6 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 405 ab./km² | ||
Frazioni: | Bavaggi, Comorga, Graveglia, Paggi, Rivarola, San Pietro di Sturla, Santa Maria di Sturla, Terrarossa | ||
Comuni contigui: | Chiavari, Cogorno, Leivi, Mezzanego, Ne, San Colombano Certenoli | ||
CAP: | 16042 | ||
Pref. tel: | 0185 | ||
Codice ISTAT: | 010010 | ||
Codice catasto: | B726 | ||
Nome abitanti: | caraschini | ||
Santo patrono: | Madonna delle Ciliegie | ||
Giorno festivo: | terza domenica di giugno | ||
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Carasco (Caràscu in ligure) è un comune di 3.487 abitanti in provincia di Genova; è situato a 51 chilometri da Genova.
Indice |
[modifica] Geografia fisica
Il comune è situato convenzionalmente nella bassa val Fontanabuona, nell'immediato entroterra di Chiavari, anche se il suo territorio comunale è posto alla confluenza di altre due valli: la valle Sturla e la val Graveglia. Fa parte della Comunità Montana Fontanabuona[1] insieme ad altri sedici comuni liguri.
Carasco è attraversata da tre principali torrenti quali il Lavagna, lo Sturla e il Graveglia; dalla confluenza dei primi due corsi d'acqua nasce l'Entella la cui foce è situata tra le città costiere di Lavagna e Chiavari.
Il toponimo comunale deriva dalla crasi di car (capo) e asco (corso d'acqua), in riferimento alla posizione geografica del territorio su cui si è sviluppato.
- Classificazione sismica: zona 3 (sismicità basso), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
- Classificazione climatica: zona D, 1596 GR/G[2].
[modifica] Storia
Le prime notizie risalenti a Carasco risalgono al Medioevo quando il paese fu un importante scalo commerciale delle merci dirette in Lombardia, tanto da diventarne - solo una parte - possedimento del monastero di san Giovanni di Pavia. Dal XI secolo divenne feudo della famiglia Ravaschieri, nobile ramo familiare dei Fieschi conti di Lavagna.
Nel XIII secolo fu possedimento della Repubblica di Genova, che qui vi costruì un castello nel 1120 nella frazione di Rivarola, sottoponendo il borgo nel territorio del Capitaneato di Chiavari.
Un'inondazione del vicino torrente Sturla provocò diversi danneggiamenti al paese nel corso del 1660. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.
[modifica] Simboli
Descrizione araldica dello stemma:
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« D'azzurro alla sbarra d'argento, caricata della scritta CARASCO in lettere latine maiuscole romane di nero. Ornamenti esteriori di Comune » |
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica] Castelli
- Castello di Rivarola. Venne costruito nel 1120 come avamposto strategico della Repubblica di Genova nel territorio controllato dalla famiglia nobiliare di Lavagna i Fieschi.
- Castello di Paggi. Venne costruito dai Fieschi per la posizione che offriva il paese, infatti arrivati all'altezza del castello si può godere di una vista panoramica.
[modifica] Ponti
Nella frazione di Comorga è ubicato un antico ponte in pietra e mattoni databile alla fine del XVII secolo. Gli storici suppongono che tale passaggio sul fiume Entella sia stato nei secoli passati un'importante via di comunicazione tra l'allora paese e il maggiore centro urbano di Chiavari.
[modifica] Luoghi di culto
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Per approfondire, vedi le voci Chiesa di San Marziano e Chiesa di San Nicolò (Carasco). |
[modifica] Chiesa di San Pietro
Secondo alcune fonti la chiesa, situata nella frazione di San Pietro di Sturla e dedicata all'apostolo Pietro, fu già elevata al titolo parrocchiale dal XV secolo, ma fu poi soppressa e sottoposta alla parrocchia di Paggi e in seguito di Rivarola. Scorporata e ricostituita nuovamente da monsignor Domenico de' Marini il 12 novembre del 1619 fu in seguito eletta al titolo di Prevostura da monsignor Amedeo Casabona della diocesi di Chiavari.
[modifica] Chiesa di Santa Maria
I lavori per l'attuale chiesa, intitolata alla Vergine Maria e sita nella frazione omonima, iniziarono nel 1690 per poi concludersi intorno al 1700. Nuovi lavori di ampliamento si attuarono tra il 1887 e il 1889 dove si allungò la navata centrale e si ricostruì interamente la nuova facciata. All'interno un altare laterale è dedicato a san Pellegrino il cui culto religioso fu introdotto dai monaci Benedettini dell'abbazia di San Colombano di Bobbio; la devozione verso il santo fece sì che in passato si costituì nella chiesa una confraternita a lui intitolata.
L'elevazione al titolo di parrocchiale sembrerebbe risalente già nel XIV secolo, ma in seguito fu sciolta e aggregata dapprima alla parrocchia di Paggi poi in quella di Rivarola. La parrocchia di Santa Maria in Sturla fu nuovamente ricostituita da monsignor Salvatore Magnasco, arcivescovo dell'arcidiocesi di Genova, con decreto del 6 giugno 1882.
[modifica] Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta
Situata nella frazione di Rivarola è dedicata ai santi Quirico e Giulitta e la sua parrocchia fu una delle prime istituitosi nel territorio di Carasco. In passato le furono aggregate diverse parrocchie, tra le quali quelle di San Pietro in Sturla e di Santa Maria in Sturla, oggi nuovamente rese indipendenti con decreti arcivescovili del XIX secolo. La parrocchia è sede di Arcipretura dal 1919.
[modifica] Chiesa di Sant'Eufemiano
La chiesa fu costruita dai monaci Benedettini dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, intitolandola al santo Eufemiano, nella frazione di Graveglia[3]. Nel XIII secolo la proprietà delle terre di Graveglia passarono dai monaci di Bobbio ai Benedettini dell'abbazia di Sant'Andrea di Borzone (Borzonasca). La sua prioria fu data in commenda, all'inizio del XVI secolo, alla Santa Sede che con breve del 6 novembre 1519 concederà il patronato alla famiglia locale dei Ravaschieri. Eredita in seguito dalla famiglia Solari la curia arcivescovile di Genova decise di sospendere il giuspatronato familiare e, nel 1873, di conferire il beneficio priorale mediante un apposito concorso ecclesiastico.
L'attuale chiesa fu eretta nel 1866 e consacrata il 12 maggio del 1868 dall'arcivescovo genovese monsignor Andrea Charvaz.
[modifica] Cappella di sant'Alberto
Ad un miglio e mezzo dalla chiesa parrocchiale di Paggi si trova la Cappella in onore di sant'Alberto, san Gottardo e san Bernardo, il primo si festeggia la seconda domenica di luglio, il secondo la terza domenica di maggio, ed il terzo il 20 agosto. Piccola e disadorna reca un solo altare in cotto, sopra del quale posa una lastra di ardesia in cui vi sono dipinte le figure dei Santi Alberto, Bernardo e Gottardo. Le varie leggende mandate da generazione a generazione raccontano che la cappella di sant'Alberto sia più antica della chiesa di Paggi, nonostante non ci sia nessun documento scritto che lo provi. È stata restaurata nel 1998, sistemando il tetto e ridipingendola e aggiungendo un quadro in legno con raffigurata l'immagine della Madonna. Davanti alla cappella sorge una grande Croce di legno dedicata a Gesù Redentore sul monte Paggi, innalzata nel 1901 dal popolo di Paggi, come segnacolo della sua fede, come sacro palladio e sicuro pegno delle benedizioni divine sul paese e sopra i suoi abitanti. Ora la croce non è più di legno ma di ferro battuto.
[modifica] Società
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cultura
[modifica] Eventi
La seconda domenica di luglio a Sant'Alberto, in cima al monte Paggi sopra Carasco, c'è la festa in onore di sant'Alberto, con una gara ciclistica di mountain bike nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio, la messa nel tardo pomeriggio, e musica, danze, e tante cose buone da mangiare tutto il giorno.
[modifica] Personalità legate a Carasco
A Carasco nacque Paolo Bacigalupo[4], capo dei rivoltosi "Viva Maria" che nel 1797 si mossero verso Genova per protestare contro il regime democratico che stava per instaurarsi e contro le norme (contro la religione e la tradizione) che portava con sé. Catturato verrà condannato a morte e fucilato.
[modifica] Economia
Anticamente la principale attività economica del comune si basava soprattutto sull'agricoltura, oggi sostituita dalla concentrazione di numerose piccole e medie attività industriali - edile, tessile, chimica - poste lungo la principale strada provinciale 225 della Val Fontanabuona. L'attività agricola si è conservata in parte nelle immediate frazioni collinari.
[modifica] Infrastrutture e trasporti
[modifica] Strade
Carasco è situata lungo la Strada Provinciale 225 della Val Fontanabuona la quale collega Orero con Bargagli. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto i caselli autostradali di Chiavari e Lavagna sull'Autostrada A12 sono le uscite consigliate per raggiungere la destinazione.
[modifica] Ferrovie
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Chiavari sulla linea Pisa-La Spezia-Genova nel tratto locale compreso tra Genova e La Spezia.
Adiacente alla stazione è presente lo scalo degli autobus dove regolarmente si effettuano corse per Carasco e frazioni.
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Laura Aurelia Remezzano (Centro) dal 09/07/2004
Centralino del comune: 0185 350793
Email del comune: comunecarasco@libero.it
[modifica] Note
- ^ Approfondimenti sul sito della Comunità Montana Fontanabuona
- ^ Fonte dal sito Confedilizia.it
- ^ Il paese di Graveglia è citato in un diploma dell'imperatore Ottone II del Sacro Romano Impero del 25 luglio 972. Fonte: dal sito della diocesi di Chiavari.
- ^ Fonte dal sito Liguriaplanet.it
[modifica] Voci correlate
- Comunità Montana Fontanabuona
- Entella
- Valle Fontanabuona
- Sturla (Carasco)
- Chiesa di San Marziano
- Chiesa di San Nicolò
[modifica] Altri progetti
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Carasco
[modifica] Collegamenti esterni
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Carasco su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Carasco") |
Comuni: Avegno · Carasco · Cicagna · Cogorno · Coreglia Ligure · Favale di Malvaro · Leivi · Lorsica · Lumarzo · Moconesi · Neirone · Orero · San Colombano Certenoli · Sori · Tribogna · Uscio
Natura: Comunità Montana Fontanabuona · Sturla · Lavagna
Luoghi di interesse: Santuario di Nostra Signora dei Miracoli · Basilica dei Fieschi · Chiesa di San Lorenzo · Chiesa di Sant'Antonino · Chiesa di San Marziano · Chiesa di San Nicolò · Santuario di Nostra Signora del Rosario
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