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Chieti - Wikipedia

Chieti

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Chieti
Panorama di Chieti
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Abruzzo
Provincia: stemma Chieti
Coordinate: 42°21′N 14°10′E / 42.35, 14.16667
Altitudine: 330 m s.l.m.
Superficie: 58,55 km²
Abitanti:
55.102 2007
Densità: 941,11 ab./km²
Frazioni: Bascelli, Brecciarola, Buonconsiglio-Fontanella, Carabba, Cerratina, Chieti Scalo, Colle dell'ara, Colle Marcone, Crocifisso, De Laurentis Vallelunga, Filippone, Fonte Cruciani, Iachini, La Torre, Madonna del Freddo, Madonna della Vittoria, Madonna delle Piane, San Martino, San Salvatore, Santa Filomena, Selvaiezzi, Tricalle, Vacrone Cascini, Vacrone Colle San Paolo, Vacrone Villa Cisterna, Vallepara, Villa Obletter, Villa Reale. 
Comuni contigui: Bucchianico, Casalincontrada, Cepagatti (PE), Francavilla al Mare, Manoppello (PE), Pescara (PE), Ripa Teatina, Rosciano (PE), San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina
CAP: 66100
Pref. tel: 0871
Codice ISTAT: 069022
Codice catasto: C632 
Nome abitanti: teatini, chietini 
Santo patrono: San Giustino di Chieti 
Giorno festivo: 11 maggio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Chieti (Chijtë in dialetto) è una città delle Abruzzo, di 55.102 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia.

Indice

[modifica] Geografia

Chieti si trova nella parte centro-orientale dell'Abruzzo, a 330 metri sul livello del mare, su una collina che divide le acque del bacino del fiume Aterno-Pescara (a nord) da quelle del fiume Alento (a sud).

La città è costituita dalla parte antica, situata appunto sul colle, e dalla parte nuova, adagiata nella vallata a nord della collina ed estesa fino all'argine destro del fiume, la quale si è sviluppata seguendo prevalentemente l'impronta dell'antica via Tiburtina Valeria che la attraversa.

Gode di una favorevole posizione geografica, sia perché vicina alla riviera adriatica ed alle masse montuose della Majella e del Gran Sasso in una varietà di panorami unici per ricchezza e varietà di paesaggi, sia perché vicina alle principali reti di trasporto del versante adriatico del Centro Italia (autostrade A14 ed A25, tratte ferroviarie adriatica ed appenninica, aeroporto d'Abruzzo che dista 9 km da Chieti Scalo e 12 km da Chieti Alta).

La città si estende su due livelli, Chieti Alta e Chieti Scalo, quest'ultimo un agglomerato urbano sorto intorno allo scalo ferroviario e popolato soprattutto dai numerosissimi studenti universitari che frequentano il Campus dell'Università Gabriele d'Annunzio.

[modifica] Clima

Il clima, di tipo temperato-fresco collinare, beneficia degli influssi di origine marina (distanza dal mare meno di 20 km), ma al contempo risente dell'influenza della Majella, da cui dista circa 25-30 km.


Il topoclima della parte alta è molto particolare rispetto non solo ad altre zone della regione, ma anche ad altri quartieri di Chieti, come lo Scalo. Il centro della città sorge su di una collina, e questo fattore influenza pesantemente l’andamento termico ed igrometrico. D’inverno, ma anche d’estate, le temperature minime sono molto mitigate in caso di irraggiamento da cielo sereno notturno, con l’effetto di isola di calore che si somma a quello del mare portando a valori mediamente di 6-7°C superiori rispetto a fuori città, soprattutto alle zone pianeggianti, e di 3/4°C rispetto ad altri quartieri più "continentali" (dovuti anche al fatto che ci sono delle colline che possono proteggere dall’influenza marittima). Di giorno le massime sono simili a quelle fuori città in inverno, mentre d’estate la brezza pomeridiana porta spesso a mitigare la calura nelle ore centrali della giornata (anche in questo caso ci possono essere valori di 4-5°C inferiori ad altre zone urbane riparate dalla brezza). I valori di umidità diurni non sono mai elevati per la felice posizione sul colle, che rende la parte alta della città molto ventilata. Essendo sulla cima di un colle, dunque Chieti risente solo parzialmente dei fenomeni di inversione termica che si hanno invece nelle vallate circostanti, dove le brinate e le gelate invernali, unite spesso a foschie o banchi di nebbia, sono molto frequenti malgrado la minore altitudine.

Le temperature non sono né eccessivamente elevate, né troppo rigide: pertanto nei mesi di gennaio degli anni 1987-2006 si è avuta una temperatura media di 6,8 °C , con le minime di 4,9 °C e le massime di 8,8 °C ; nel gennaio del 2007, che sarà ricordato a lungo per le forti anomalie termiche verificatesi in tutto il continente europeo, si è avuta una media di 10,2 °C, con un aumento di 3,3 °C rispetto agli ultimi vent' anni , e con una media delle minime di 7,7 °C e una media delle massime di 13,0 °C.

Nel mese più caldo (luglio) la temperatura minima si aggira sui 21 °C, mentre la massima sui 26-27 °C, e durante i periodi più caldi può succedere che di notte il termometro non vada neppure al di sotto dei 27 °C, proprio a causa della posizione collinare, che riduce le escursioni termiche. Di giorno invece si possono raggiungere valori massimi anche di 35-36 °C.

Il clima della parte alta di Chieti è soggetto di studi approfonditi, e grande merito va, lo ricordiamo, al dottor Stefano Calabrese, teatino, che oltre ad essere un ematologo di grande qualità coltiva la passione del meteorologo con una strumentazione moderna e adeguata alla bisogna. Dall'analisi di numerosi dati, reperiti presso di lui o anche agli uffici del Comune, le temperature minime notturne invernali hanno fatto registrare dei valori notevolmente alti, che sono forse pari solo a quelli del promontorio di Vasto: infatti non risulta che la minima assoluta notturna sia mai scesa al di sotto dei -5,5 °C dell'8 gennaio 1985, mentre nel circostante territorio in tempi ormai remoti si è potuti giungere a punte anche di -10 °C e oltre.

Le precipitazioni sono relativamente abbondanti (circa 1000 mm annui) grazie alla buona esposizione del rilievo alle perturbazioni, prevalentemente N-occidentali e N-orientali e concentrate soprattutto nel tardo autunno. Piuttosto piovoso risulta anche il mese di gennaio, per via del contrasto che spesso si crea fra aria temperato-umida proveniente dai quadranti occidentali e aria più fredda e secca da nord-est: dai dati del dott. Calabrese il gennaio più piovoso risulta quello del 2003, con 17 giorni di pioggia e 233 mm caduti, mentre da altre informazioni risulta che più piovoso sia stato il gennaio del 1940 con 240 mm. Per contro nel gennaio 2007 vi sono stati soltanto 19,6 mm di pioggia, ma il meno piovoso in assoluto risulta essere stato quello del 1990, con appena 2,2 mm caduti in soli 2 giorni di pioggia.

In inverno la neve può cadere abbondante, come testimoniato dal recente episodio del gennaio 2005, per l'arrivo delle perturbazioni dall'Est europeo. Nel 2007 la neve non si è vista per niente, nemmeno nella parte più alta della città, ma ciò costituisce, almeno si spera, un evento isolato.

Una certa secchezza e scarsità di precipitazioni si può riscontrare alla fine dell'inverno, per la prevalenza di perturbazioni occidentali che si infrangono contro le montagne portando piogge solo sul litorale tirrenico, ma le piogge riprendono copiose in aprile, maggio, per poi decrescere notevolmente e toccare i minimi annuali nel mese di luglio, in cui il bel tempo è interrotto solo a lunghi intervalli da piogge e temporali, soprattutto pomeridiani, causati da depressioni cicloniche che dal nordatlantico valicano le Alpi, sfaldando il regime dominante di alta pressione. Verso la prima metà di settembre ricomincia a piovere notevolmente, e i picchi massimi annuali di precipitazioni si registrano fra novembre e dicembre.

Data la posizione collinare il vento è spesso intenso, ma al contempo mitiga le temperature estive, rendendo la parte alta della città priva dell'afa regnante nella vallata. Inoltre i valori di umidità diurni non sono mai elevati.

[modifica] Storia

Chieti è fra le più antiche città d’Italia, persino più di Roma di 500 anni, e le sue origini storiche si confondono con la mitologia; si narra infatti che essa fu fondata dall’eroe Achille, che la chiamò Teate in onore di sua madre; l’eroe è infatti rappresentato, nello stemma del Comune, su di un cavallo rampante, mentre regge una lancia ed uno scudo su cui è raffigurata una croce bianca su campo rosso con quattro chiavi, che probabilmente rappresentano le quattro porte d’ingresso dell’antica Chieti.

Altre nozioni sulle leggendarie origini di Chieti ci narrano che essa fu fondata dai Pelasgi in onore della ninfa Teti; secondo gli scritti del Nicolino essa fu invece fondata da Ettore nel 1247 a.C., ben 494 anni prima della nascita di Roma; ancora, secondo lo storico greco Strabone, la città fu fondata dagli Arcadi e inizialmente denominata Tegeate.

Quel che è certo è che Chieti, l’antica Teate Marrocinorum, fu la capitale del bellicoso popolo dei Marrucini, che si distinsero per i duri combattimenti contro Roma conclusi con un trattato di pace; da quel momento i Marrucini divennero fedeli alleati dei Romani, offrendo loro appoggio militare in numerose ed importanti battaglie (contro Pirro, contro i Galli Cisalpini, contro Perseo, contro Annibale ed Asdrubale).

Partecipò al Bellum Civile, dove perse la vita il grande condottiero marrucino Asinio Herio. Nel 91 a.C. Chieti entrò definitivamente nell’orbita romana: fu eretta a Municipio e divenne il principale centro economico della regione arrivando a contare oltre 60.000 abitanti, una popolazione di tutto rispetto per l'epoca.

A seguito del crollo dell’Impero Romano, Chieti fu distrutta dalle ondate barbariche di Visigoti ed Eruli, ma tornò ad avere un ruolo predominante sotto la dominazione dei Longobardi che la fecero Gastaldato di dominio regio, finché non fu distrutta da Pipino e rimase per due secoli alle dipendenze del Ducato di Benevento.

In seguito, sotto il controllo dei Conti Normanni, la città tornò a conoscere popolosità e dinamismo e continuò a far valere il proprio ruolo di preminenza anche sotto la dominazione sveva.

Con gli Angioini e soprattutto con gli Aragonesi, conobbe un ulteriore periodo di grande sviluppo e fu posta a capo di tutti gli Abruzzi con diritto di battere moneta propria.

Portale della Cattedrale di San Giustino
Portale della Cattedrale di San Giustino

Nel Seicento assunse la conformazione urbanistica che fondamentalmente ancora oggi la contraddistingue e che fu favorita dal potere ecclesiastico che in epoca di Controriforma si prodigò nella costruzione di imponenti edifici, tra cui il Palazzo del Seminario Diocesano, che si aggiunsero ad altre importanti opere erette principalmente il secolo prima (Torre Arcivescovile, ammodernamento della Cattedrale di San Giustino).

Nel 1656, a seguito di una grave epidemia di peste, la città vide ridurre drasticamente i cittadini eletti del Parlamento teatino, i quali avevano il compito di eleggere il Camerlengo e i Magistrati, che erano i principali addetti alla pubblica amministrazione.

Nella seconda metà del XVIII secolo tornò a svilupparsi un certo dinamismo, soprattutto culturale, che portò all’istituzione di scuole ed accademie (in questo periodo lo storico e poeta Federico Valignani fonda la nota Colonia Tegea) con conseguente incremento dello sviluppo del patrimonio artistico.

Nell' Ottocento ebbe inizio l’occupazione francese, nonostante il popolo teatino fosse stato tra quelli che più ardentemente avevano espresso posizioni antifrancesi; nel 1806 i Francesi costituiscono la città in piazzaforte, arricchendola di nuove strutture amministrative.

Nel periodo risorgimentale molti teatini si distinsero per il loro contributo alla lotta per l’unificazione e molti di essi pagarono col carcere e la persecuzione, ma infine, nel 1860, la città accolse in modo trionfale il re Vittorio Emanuele II proclamando la sua annessione al Regno d’Italia.

Nel corso della Seconda guerra mondiale Chieti, insieme ad altre città come Parigi, Roma, Firenze e Belgrado, fu dichiarata città aperta, grazie soprattutto alle richieste dell'Arcivescovo della Arcidiocesi di Chieti-Vasto Monsignor Giuseppe Venturi.

In epoca storica recente la città di Chieti si è distinta per la notevole evoluzione urbana che si è compiuta soprattutto nella zona dello Scalo, il cui sviluppo industriale è stato ed è molto fiorente ed ha permesso a Chieti di inserirsi di diritto fra le più importanti realtà economiche d’Abruzzo. Ciononostante l’incremento economico della città ha ancora ulteriori e notevoli margini di miglioramento in attesa di trovare sviluppo tramite politiche più dinamiche e moderne.

[modifica] Evoluzione demografica

Da notare una leggera diminuzione del numero di abitanti,in linea con la tendenza che vuole un leggero spopolamento delle aree urbane a favore dei piccoli centri subito fuori città. Da notare inoltre come la parte più orientale dello Scalo tenda sempre di più a formare un'unica area urbana con Sambuceto ricordando però che ultimamente, grazie soprattutto alla creazione del Parco Fluviale, anche la crescita verso le zone di Brecciarola e Manoppello è notevolmente aumentata.

Abitanti censiti


[modifica] Dialetto

Il dialetto chietino appartiene, come il pescarese e il teramano, al gruppo abruzzese-orientale, quello della metafonesi solo da -i. Il chietino in senso stretto ha la particolarità di essere un idioma comunale, ossia la sua variante più pura è parlata esclusivamente entro i confini della città. È da rilevare peraltro che la recente urbanizzazione ha favorito l'arrivo in città di numerose persone provenienti dai centri vicini che dunque ne hanno influenzato la parlata.

Si è indecisi se attribuire il dialetto chietino al gruppo pescarese o a quello della sua provincia: elementi che lo farebbero ricondurre a quello diffuso sulla costa adriatica sono: la caratteristica cadenza melodica, mentre poco più a sud, come a Bucchianico o a Tollo, già si avvertono influssi frentani, molto più pesanti; l'uso del verbo stinghë per "sto", mentre in zone più meridionali, come a Fara Filiorum Petri e anche a Guardiagrele e Lanciano, è usato stenghë; l'uso dell'ausiliare denghë a (a Pescara dinghë a) per il verbo "dovere", tipico di tutta la provincia di Pescara fino a Chieti e Francavilla al Mare, sconosciuto nella campagna teatina dove è adoperato il più comune ajë a. Per cui un chietino direbbe la frase interrogativa "Che devo fare?" come "C'ha deng'a fà?", mentre un bucchianichese o un farese direbbero "C'ajë a fà?".

Elementi che invece fanno avvicinare la parlata di Chieti a quelle frentane sono l'uso dell'avverbio nijèndë per "niente", mentre nell'area pescarese-teramana si adopera nindë, ed anche la presenza dei pronomi dimostrativi maschili e femminili cullù e cullè (quello e quella), oppure cussù e cussè (questo e questa), ampiamente usati anche nella campagna, mentre a Pescara e nella sua provincia sono adoperati rispettivamente chillù, chillì, chissù e chissì.

Per quanto concerne la pronuncia vocalica, la caratteristica principale del dialetto di Chieti è l'isocronismo sillabico, vale a dire quella tendenza, causata da antiche dominazioni linguistiche che hanno alterato il sostrato latino, ad aprire le vocali chiuse in sillaba complicata, cioè quella terminante per una consonante, e a chiudere le vocali aperte in sillaba libera, cioè quella che termina per una vocale.

Per cui a Chieti una parola italiana con vocale chiusa in sillaba complicata, come "sótto", si pronuncerà aperta, e dunque "sòttë". Viceversa, una parola "aperta" come "còsa", si dirà "cósë". Da qui la battuta (Avolio, 1995) per cui la frase italiana 'un poco di pollo', pronunciata da un aquilano un pòco di póllo in modo identico alla pronuncia standard italiana, suonerebbe in bocca, dunque, ad un teatino, un póco di pòllo.

La presenza dell'isocronismo è dovuta al fatto che la città di Chieti è situata a metà strata fra una zona con vocali totalmente aperte, al di là del fiume Pescara, ed un'altra con isocronismo parziale, con la sola chiusura delle aperte in sillaba libera, propria della zona frentana, i cui effetti son però già molto evidenti nel vicino paese di Bucchianico.

[modifica] Cultura

[modifica] Manifestazioni

  • Tra le manifestazioni cittadine un posto di primissimo piano spetta senz'altro alla suggestiva e antichissima Processione del Cristo Morto che si svolge il Venerdì Santo ed è la più antica d'Italia. La statua lignea del Cristo morto, adagiata su un catafalco, viene portata in processione per le vie della città, sin dal XVI secolo.
  • Ogni anno, nel mese di Maggio, in occasione della festa patronale di San Giustino viene organizzato il Maggio Teatino, che prevede un foltissimo calendario di eventi e manifestazioni che coinvolgono piazze, rioni, quartieri, vie e strade dell'intero centro storico nonché il Teatro Marrucino e i vari impianti sportivi. Gli appuntamenti sono di vario genere; molto suggestive sono le ricostruzioni storico-medievali tra cui spiccano la sfilata degli sbandieratori, l'allestimento della Giostra del Saracino e la processione del Santo Patrono, vissuta dai cittadini con grande partecipazione. Molti sono inoltre gli appuntamenti musicali e sportivi (calcio, tennis, equitazione, pallavolo, atletica), le manifestazioni culturali e gli spettacoli notturni.
  • La Settimana Mozartiana è una manifestazione che si svolge nel mese di Luglio e nelle sue ultime edizioni ha riscosso notevole successo facendo accorrere turisti anche da fuori regione. Essa intende celebrare il genio del celeberrimo compositore austriaco Mozart. Per questa occasione la Città, suggestivamente trasformata in una piccola Salisburgo, ospita concerti sinfonici e da camera, spettacoli di danza e teatro, mostre, fontane luminose, film all'aperto, fuochi d'artificio e punti gastronomici dedicati alla cucina austriaca, il tutto dislocato in vari angoli del centro storico.
  • Grande prestigio negli ambienti sportivi, in modo particolare quello calcistico, ha conquistato l'assegnamento del Premio Giuseppe Prisco che ogni anno viene consegnato a personaggi del mondo dello sport e del giornalismo sportivo che si sono distinti per lealtà, correttezza e simpatia sportiva. La giuria addetta a decretare i vincitori del riconoscimento è composta da Edmondo Berselli, Candido Cannavò, Italo Cucci, Antonio Ghirelli, Mauro Mattioli, il Magnifico Rettore dell' Università degli studi di Teramo, Corinto Zocchi e Sergio Zavoli. Della giuria faceva parte anche il giornalista Giorgio Tosatti, scomparso nel 2007. La manifestazione si svolge presso il Teatro Marrucino e il premio è stato realizzato dallo scultore Pietro Cascella. Segue l'elenco dei vincitori (seguiti dalle squadre a cui all'epoca della premiazione appartenevano) che nelle edizioni finora allestite hanno calcato il palco del Teatro Marrucino per ricevere l'ambito riconoscimento.
DIRIGENTI:
Luca Campedelli (Chievo Verona);
Massimo Moratti (Inter);
Riccardo Garrone (Sampdoria);
Rosella Sensi (AS Roma);
Giovanni Cobolli Gigli (Juventus).
ALLENATORI:
Roberto Mancini (SS Lazio);
Carlo Mazzone (Bologna FC 1909);
Luciano Spalletti (Udinese);
Marco Giampaolo (Ascoli Calcio 1898);
Gigi Cagni (Empoli Football Club).
CALCIATORI:
Fabrizio Miccoli (Perugia Calcio );
Roberto Baggio (Brescia Calcio);
Gianfranco Zola (Cagliari Calcio);
Alessandro Del Piero (Juventus);
Javier Zanetti (Inter).

Il premio "Nando Martellini" dedicato ai giornalisti è invece andato a Bruno Pizzul nel 2005, a Gianni Mura nel 2006 e a Giovanni Bruno, direttore di Sky Sport, nel 2007.

[modifica] Cinema

  • Lo stesso Luciano Odorisio girò nuovamente a Chieti, nel 1988, il film "Via Paradiso" con Michele Placido.

[modifica] Teatini illustri

[modifica] Sono nati a Chieti

[modifica] Musei

[modifica] Sport

  • La squadra di calcio della città è stata fino al 2006 la S.S. Calcio Chieti 1922. A seguito di problemi economici e societari, nella stagione calcistica 2006/2007 la Calcio Chieti non si è iscritta al campionato di serie C2 che avrebbe dovuto disputare. Poco tempo dopo la società è stata rifondata col nome di A.S.D. Chieti, ripartendo dal campionato regionale di Promozione culminato col salto di categoria.

Nel settembre 2007 il nome della squadra è cambiato nuovamente da A.S.D. Chieti a Calcio Chieti A.S.D. in modo tale da riaccostarsi alla vecchia storica denominazione.

  • La squadra principale di pallacanestro di Chieti è la A.S. Pallacanestro Chieti, che milita nel campionato di serie B2. Esistono anche altre due società: la Minerva Basket Chieti e la G.S. Audax Chieti. A cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 il Chieti Basket ha militato per quattro stagioni in serie A.
  • Il CUS (Centro Universitario Sportivo) di Chieti gestisce molteplici realtà sportive teatine: la squadra di basket femminile Caffè Mokambo Chieti, militante nel campionato di B1 e con un recente passato in A1; la squadra di pallamano Mantini Cus Chieti militante in serie A2; la squadra di calcio a 5 Giogiotto Caffè Mokambo Chieti, militante in serie A2 e fino a pochi anni fa in A1; la squadra di pallavolo femminile Alfasecur Cus Chieti, militante nel girone B del campionato federale di serie D; la squadra di softball Atoms Chieti, militante in serie B; la squadra di calcio a 5 femminile Assia Cus Chieti, militante nel campionato regionale di serie C; infine vanno ricordate la Cus Atletica Chieti, la Cus Chieti Tennis e la CRAD Ciclismo Chieti.

[modifica] Impianti sportivi

La città di Chieti dispone di numerosi impianti sportivi.

  • Stadio comunale "Guido Angelini", ha una capienza di oltre 12000 unità, più volte ha ospitato la nazionale di calcio under 21;
  • Palasport comunale "Tricalle", 3200 posti a sedere;
  • Palasport "Santa Filomena", 1500 posti a sedere;
  • Palasport "Cus", 900 posti a sedere;
  • Palestra comunale "Colle dell'Ara", 1200 posti a sedere;
  • Palestra comunale "Pianavincolato", 1000 posti a sedere
  • Circolo Ippico Abruzzese
  • Circolo Golf d'Abruzzo (Brecciarola) campo a 9 buche;
  • Campo da Rugby (antistadio);
  • Campo da Baseball (antistadio);
  • Campo da calcio comunale "Celdit" (in erba sintetica);
  • Campo da calcio comunale "Sant'Anna" (in erba sintetica);
  • Campo da calcio comunale "Ciapi" (in terra);
  • Campo da calcio comunale "Brecciarola" (in erba);
  • Stadio del Nuoto;
  • Campi da tennis e da calcetto in località "Pianavincolato";
  • Percorso di atletica c/o stadio Angelini.

[modifica] Trasporti pubblici

Nella città di Chieti, i trasporti pubblici sono assicurati dall'azienda "La Panoramica". Nel 2004, ha aderito alla costituzione di un'unica gestione di trasporti nell'area conurbata fra Chieti e Pescara, nella quale possono essere utilizzati i mezzi de La Panoramica, della GTM (trasporti pubblici di Pescara) e delle linee dell'ARPA che transitano nella suddetta area, con l'acquisto di un unico biglietto, chiamato, per l'appunto, "UNICO".

[modifica] Le linee

La Panoramica gestisce 20 linee, l'ultima delle quali si è aggiunta nel Luglio del 2006.

  • Linea 1: P.le S. Anna - Stazione di Chieti Scalo - Università - Ospedale Clinicizzato
  • Linea 1/: P.le Martiri Pennesi - Stazione - Stadio - Ospedale Clinicizzato - Università
  • Linea 2: P.zza Escrivà - V.ggio Filippone - P.zza Garibaldi
  • Linea 3: L.go Cavallerizza - Femminella - Brecciarola - Manoppello Scalo
  • Linea 3/: Strada S. Martino - Stazione - Brecciarola - Manoppello Scalo
  • Linea 3X: L.go Cavallerizza - Femminella - Stazione - Ospedale Clinicizzato - Università - Dayco
  • Linea 4: L.go Cavallerizza - SS. Salvatore - Tricalle
  • Linea 5: L.go Cavallerizza - S. Barbara - Ospedale S. Camillo
  • Linea 6: L.go Cavallerizza - Tricalle - Villa Pini - Villa Verde - Fontechiaro da Capo
  • Linea 7: L.go Cavallerizza - Zona PEEP - Madonna del Freddo
  • Linea 7/: L.go Cavallerizza - Via Fieramosca
  • Linea 8: L.go Cavallerizza - Tricalle - Ospedale Clinicizzato - Strada San Martino
  • Linea 8/: L.go Cavallerizza - Tricalle - Chiesa San Martino - Ospedale Clinicizzato
  • Linea 9: P.zza Escrivà - Femminella - V.ggio Filippone - P.zza Garibaldi
  • Linea 10: L.go Cavallerizza - Tricalle - Ospedale Clinicizzato - Università - Stazione
  • Linea 11: L.go Cavallerizza - Stadio - Stazione
  • Linea 12: L.go Cavallerizza - Femminella - Colle Marcone
  • Linea 12/: L.go Cavallerizza - Femminella - Buon Consiglio
  • Linea A: P.zza Escrivà - P.zza T. e Trieste - Poliambulatori ex INAM
  • Linea B: P.zza Escrivà - Borgo Marfisi - Poliambulatori ex INAM

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Foto satellitare

[modifica] Siti istituzionali

[modifica] Istruzione e ricerca

[modifica] Musei e Arte

[modifica] Territorio

[modifica] Sanità

[modifica] Trasporti

[modifica] Sport


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