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Perugia Calcio - Wikipedia

Perugia Calcio

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Perugia Calcio
Calcio
Badge of Honour FIFA
Badge of Honour UEFA
Attuale campione d’Italia Campione d’Italia in carica
Detentore della Coppa Italia Detentore della Coppa Italia
Detentore della Supercoppa Detentore della Supercoppa Italiana
Attuale campione d’Europa Campione d’Europa in carica
Attuale campione del Sudamerica Campione del Sud America in carica
Campione d’Inghilterra in carica Campione d’Inghilterra in carica
Campione in carica MLS Campione in carica Major League Soccer
Detentore della U.S. Open Cup
Attuale campione del mondo Campione del mondo in carica
Detentore della Supercoppa Europea Detentore della Supercoppa d’Europa
Detentore della Coppa UEFA Detentore della Coppa UEFA
Campione di Germania Campione di Germania in carica
Campione di Spagna Campione di Spagna in carica
Grifoni
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni da gara
 
Casa
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni da gara
 
Trasferta
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni da gara
 
Terza divisa
Colori sociali: bianco-rossi
Simboli: Grifo
Inno: Alè Perugia
Dati societari
Città: Perugia
Paese: bandiera Italia
Confederazione: UEFA
Federazione: FIGC
Fondazione: 1905
Rifondazione: 2005
Presidente: Enzo Di Marzo
Palmarès
Trofei nazionali:
Trofei Internazionali: 1 Coppe Intertoto
(2003)
Stadio
Renato Curi
(28.000 posti)
Contatti
Perugia Calcio S.p.A.
Via Pietro Conti
06125 Perugia
tel 075 5011996
fax 075 5005566
www.perugiacalciospa.it
Collabora a Wikiquote « Questo significa per me l’arrivo del Perugia in serie A. Per la città è una novità inebriante. Per me è un ritorno alla giovinezza. Benvenuto Perugia. Grazie per questo vento ubriacante che scatena senza freni i miei ricordi più belli. »
(Nando Martellini, giugno 1975)

Il Perugia Calcio, già Associazione Calcio Perugia, è la maggiore società calcistica di Perugia, attualmente militante nella serie C1 girone B.

Prima società a rimanere imbattuta in serie A per un'intera stagione (1978-79), il Perugia a cavallo tra la fine degli anni novanta ed i primi del 2000 è divenuto celebre per la sua attività di scoperta di talenti sconosciuti ai più provenienti dalle serie inferiori e da ogni parte del mondo.

Colori sociali: maglia rossa, calzoncini bianchi, calzettoni rossi; in trasferta maglia bianca, calzoncini rossi, calzettoni bianchi.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Le origini

La più antica associazione sportiva cittadina, l'US Fortebraccio costituitasi nel 1890, dedica una propria sezione al "gioco della palla al calcio" nel 1901. L' AC Perugia nasce il 9 giugno 1905 dalla collaborazione tra la società ginnica Libertas e l'US "Braccio Fortebraccio". I primi anni di vita del sodalizio sono caratterizzati da una forte rivalità tra le due opposte fazioni per il primato dello sport cittadino.

[modifica] I primi anni di attività

Nel 1907 a Perugia viene organizzato un torneo a 3 con la partecipazione di Lazio e Siena. Sempre nel capoluogo umbro nel 1910 si disputano i primi campionati sportivi universitari, e nel calcio a vincere è la formazione del Torino, mentre il Perugia si classifica quarto. Nel 1911 e nel 1912 partecipa ai tornei interregionali organizzati dall'Umbria sportiva entrambi vinti dal Roman Footbal Club, nei quali il Perugia si mette in mostra battendo per 2-0 l'Anconitana e per 6-0 lo Spoleto. Il 1912 è l'anno in cui si costituisce il Comitato promotore per la costruzione di uno Stadio perugino. Difatti la società non ha un vero e proprio campo sportivo, le gare e gli allenamenti si svolgono sul piazzone di Piazza d'Armi, l'odierna Piazza Partigiani, che viene pionieristicamente segnata col gesso. Dopo il primo conflitto mondiale nel 1919 i reduci decidono di riunirsi in un'unica società calcistica che prende il nome di Società Sportiva Perugia. Nel 1922 il campo di gioco di Piazza D'Armi viene dotato di una tribuna in legno per gli spettatori. In questi anni il Perugia ha un'attività prevalentemente regionale, incontrandosi con Terni, Siena, Ancona, Tiferno, Foligno, Tolentino, Maceratese.
I giocatori più significativi degli anni venti sono Brugalossi e Cesare Della Torre.

[modifica] Dagli anni trenta ai sessanta

I Presidenti dell'AC Perugia
I Presidenti dell'AC Perugia
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Nel 1930 la società riprende l'originaria denominazione di Associazione Calcio Perugia.

Nel 1931, sotto la guida dell'allenatore Andrea Kutick il Perugia vince il torneo di Prima Divisione. Nella stagione 1931/32 il Perugia arriva ad un passo dalla Serie B, ma perde per 3-2 a Genova in casa della Sampierdanese.

Nella stagione 1933/34 il Perugia raggiunge per la prima volta nella sua storia la Serie B, vincendo il Girone B con 5 punti di vantaggio sul Modena e 7 sul Bari (quell'anno i gironi vennero organizzati con un criterio geografico longitudinale). In quegli anni si misero particolarmente in luce il terzino perugino Gino Nebbia (in seguito passato al Modena), il veloce centrocampista Peppino Vitalesta (poi squalificato a vita per un pugno dato all'arbitro al termine di Perugia-Pro Patria) e la punta Tiberti (nel 1934 passato alla Juventus). La squadra della promozione viene difatti smantellata ed al termine della stagione 1933/34 il Perugia è retrocesso. È un nuovo periodo nero per il Perugia, che si ritrova per diversi anni nelle divisioni inferiori. Il 1937 è una data importante per il calcio perugino, poiché è l'anno di costruzione del vecchio stadio Santa Giuliana, oggi adibito a campo d'atletica. Nel 1939 la squadra, nella quale debutta il mediano Guido Mazzetti, viene affidata all'allenatore ungherese Peich e si ritrova dopo poche giornate in testa alla classifica, salvo poi cessare l'attività per gli eventi bellici della II guerra mondiale. Al termine della guerra il Perugia viene ricostituito da Giorgio Bottelli, e la squadra, nelle cui fila giocano anche militari inglesi degli eserciti alleati che hanno occupato la regione, gioca in ambito regionale col Magione, il Gubbio ed il Foligno. Nel 1945/46 il Perugia allenato da Mario Malatesta e trascinato da Alberto Galassi (uno dei più prolifici attaccanti italiani, che segnò in quella stagione addirittura 35 reti, guadagnandosi infatti l'ingaggio in Serie A da parte del Bologna) vince il campionato ed arriva la seconda promozione in B della storia. La squadra vi rimane per sole due stagioni salvo poi risprofondare negli anni successivi addirittura in IV serie. Nel 1950 Lino Spagnoli fonda il "Grifo", un vivaio giovanile dal quale la prima squadra attingerà sovente negli anni a venire. Dal 1953 al 1966 il Perugia cresce sotto la presidenza dapprima di Gaetano Salvi, poi di Orlando Baldoni ed in questo periodo la squadra si stabilizza in maniera definitiva in C, e sfiora nella stagione 1954/55 la promozione in B, venendo preceduto nel proprio girone soltanto dal Prato. In quegli anni la squadra, che è allenata da Guido Mazzetti (che poi va a Livorno ma ritorna nel 1960), Korostolev ed Egizio Rubino, ha tra le propria fila il giovane portiere folignate Lamberto Boranga, il giovane centravanti Ilario Castagner e l'attaccante perugino Dante Fortini.

[modifica] La svolta

Il 1966 è un anno cruciale per la storia del Perugia, è l'anno in cui subentra alla Presidenza Lino Spagnoli, importante imprenditore perugino. La stagione 1966/67 è quella della promozione in B all'ultima giornata,anche se il club ebbe la meglio di un'agguerrita Maceratese e grazie ,soprattutto, alla vittoria tra le mura amiche nello scontro diretto i "Grifoni" poterono vincere il proprio girone con un punto di vantaggio sui marchigiani.
La promozione arriva il 20 maggio del 1967 e l'autore della rete decisiva contro la Sambenedettese è un attaccante perugino, Eros Lolli. I festeggiamenti furono grandi ed un'intera regione si lasciò coinvolgere dall'impresa di un città che vuoleva entrare nel panorama del calcio nazionale per lasciarvi la sua impronta.La squadra era allenata da Guido Mazzetti, ed i protagonisti della stagione furono la mezzala Carlo Azzali e le punte Gigi Gabetto (figlio di Guglielmo Gabetto del Grande Torino) ed Angelo Montenovo. Dal 1967 al 1974, il Perugia disputa campionati di Serie B di buon livello, rischiando la retrocessione solo nelle stagioni 1967-68, quando ottiene la salvezza dopo una serie interminabile di spareggi e 1973-74, quando la raggiunge all'ultima domenica, vincendo 2-0 sul campo di Parma.

[modifica] La prima promozione in Serie A

La curva in festa del vecchio stadio Santa Giuliana
La curva in festa del vecchio stadio Santa Giuliana

Ma è nel campionato seguente, 1974-75, l'ottavo consecutivo in Serie B, che avviene la vera e propria svolta. La società si rinnova, con l'avvento alla presidenza dell'imprenditore pugliese Franco D'Attoma, e con un nuovo staff tecnico e dirigenziale. L'allenatore è Ilario Castagner, il direttore sportivo è Silvano Ramaccioni, il preparatore atletico è Giorgio Molini. Nuovi anche molti giocatori, come Renato Curi, Franco Vannini e Paolo Sollier, alcuni dei quali alla loro prima esperienza nel torneo cadetto. L'obiettivo è quello di disputare una stagione tranquilla, tale da garantire una salvezza meno sofferta di quella ottenuta l'anno precedente. Tuttavia, fin dalle prime partite, si capisce che le ambizioni della squadra possano andare ben oltre quell'obiettivo. Con un gioco moderno e convincente, sostenuto da un rendimento atletico ottimale, il Perugia si mantiene nelle posizioni di testa fin dalle prime domeniche di campionato, riuscendo a tenere il passo del Verona, retrocessa a tavolino dalla Serie A e data come favorita per la vittoria finale. L'8 dicembre, dopo undici giornate, i biancorossi sono secondi, ad un solo punto dagli scaligeri, in virtù di sette vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. Poi, alla dodicesima giornata, il 15 dicembre, dopo il successo casalingo per 3-1 sul Taranto, e la sconfitta del Verona per 1-0 a Foggia, scavalcano i gialloblù e guadagnano la vetta della classifica, che manterranno sino a giugno. La partita con il Novara, l'ultima giocata al Santa Giuliana, il 22 giugno, vinta 2-1, suggella la conclusione di una stagione indimenticabile. Il Perugia è promosso in Serie A, con tre punti di vantaggio sul Como e quattro sul Verona. Formazione tipo: Marconcini; Nappi, Raffaeli; Savoia, Frosio, Picella; Scarpa, Curi, Sollier, Vannini, Pellizzaro. Gli altri giocatori impiegati sono il portiere Malizia; i difensori Baiardo, Petraz e Giubilei; i centrocampisti Amenta, Tinaglia e Sabatini e gli attaccanti Marchei e Vitulano.

[modifica] L'imbattibilità

D'Attoma era il presidente del Perugia dei miracoli
D'Attoma era il presidente del Perugia dei miracoli

Nella stagione 1978-79, il Perugia diventa la prima squadra a completare il campionato di Serie A senza perdere una partita. Con un alto numero di pareggi (19 su 30 partite), il Perugia si piazza secondo dietro al Milan. È questo il miglior piazzamento della squadra in Serie A. Solo nella stagione 1991-92 il Milan riuscirà ad eguagliare tale primato, chiudendo la stagione a sua volta imbattuto. Il Perugia "dei miracoli" della stagione 1978/79, alla cui presidenza c'era Franco D'Attoma, aveva una rosa così composta:

Portieri: Marcello Grassi; Nello Malizia

Difensori: Michele Nappi; Antonio Ceccarini (il Tigre); Pierluigi Frosio (capitano); Mauro Della Martira; Luciano Zecchini

Centrocampisti: Paolo Dal Fiume; Cesare Butti; Franco Vannini (la torre e soprattutto la mente di quel Perugia); Salvatore Bagni; Giorgio Redeghieri; Mario Goretti

Attaccanti: Gianfranco Casarsa; Walter Speggiorin; Marco Cacciatori

Allenatore: Ilario Castagner

Nel successivo campionato 1979-80 il Perugia si assicura a sorpresa l'astro nascente del calcio italiano Paolo Rossi, che aveva rifiutato il trasferimento a Napoli, preferendo la più tranquilla collocazione perugina. Paolo Rossi fece egregiamente la sua parte, ma la squadra non riuscì comunque a ripetere il miracolo della precedente stagione, forse anche per l'assenza di un valido centrocampista come Franco Vannini, costretto al ritiro per il grave infortunio subito nel 1979.

Comunque, proprio nel momento in cui la società sembra aver stabilmente raggiunto una collocazione di vertice nel calcio italiano, arriva inaspettatamente la svolta negativa. Il 1 marzo 1980 scoppia lo scandalo del calcio italiano del 1980, che travolgerà lo stesso Paolo Rossi e, indirettamente le sorti del Perugia, che termina il campionato solo 10°.

Oltre a Paolo Rossi vengono squalificati anche Mauro Della Martira e Luciano Zecchini, e alla squadra nel successivo campionato viene inflitta una penalizzazione di 5 punti. Il colpo per il Perugia è pesante, anche psicologicamente. Così, a sole 2 stagioni dall'imbattibilità e da uno scudetto sfiorato, al termine della stagione 1980-81 si assiste a una malinconica retrocessione in serie B; quindi, negli anni successivi, seguirà anche lo sfaldarsi di quel geniale e compatto gruppo dirigenziale che aveva portato il Perugia ai massimi livelli. Il declino proseguirà fino alla umiliante retrocessione in C2 deliberata dalla C.A.F. nel 1986.

[modifica] L'arrivo di Gaucci

Nel 1991 Luciano Gaucci, imprenditore romano già vicepresidente della Roma, rileva il Perugia, che milita in Serie C ed è sull'orlo del fallimento. Il nuovo proprietario vuole portare il Perugia ad alti livelli e con una imponente campagna acquisti, che porta in Umbria anche Giuseppe Dossena, in alcuni anni ci riesce. Nel 1991-92 la squadra è 3° e sfiora la promozione in Serie B, ottenuta l'anno successivo al termine di uno spareggio contro l'Acireale vinto dalla formazione umbra 2-1; ma per Gaucci scoppia lo scandalo di un cavallo "regalato" ad un arbitro compiacente (che in realtà era stato venduto per 10 milioni anziché 20), e la CAF rispedisce il Perugia in Serie C, promuove l'Acireale e squalifica il presidente per tre anni. L'anno successivo, stagione 1993-94, non c'è storia: il Perugia vince nettamente il campionato e viene promosso in Serie B: vi resta solo 2 anni, perché nella stagione 1995-96, la squadra, allenata da Giovanni Galeone, compie il grande salto in Serie A classificandosi al 3° posto.

[modifica] Il ritorno in serie A

La permanenza in Serie A dura solo un anno: al termine di una stagione difficile, segnata anche dall'esonero di Galeone e dall'approdo a Perugia di Nevio Scala, la squadra viene retrocessa all'ultima giornata, pur a seguito di un inizio di campionato esaltante.

Di nuovo in Serie B, il Perugia è subito intenzionato a tornare nel calcio che conta; ci riesce, ma per farlo il patron cambia quattro volte allenatore: Attilio Perotti viene prima sostituito da Albertino Bigon, poi Gaucci lo richiama per alcune giornate a riprendere il suo posto, ma poi lo scarica definitivamente riportando in panchina Ilario Castagner. E l'allenatore dei miracoli riesce in una nuova impresa: con un finale da record aggancia il Torino al quarto posto e nello spareggio promozione di Reggio Emilia trionfa sui granata ai calci di rigore.

In serie A il Perugia stavolta resta 6 anni; nella stagione 1998-'99 la squadra, guidata da Castagner poi sostituito da Vujadin Boskov, raggiunge la salvezza classificandosi al 14° posto e qualificandosi per la Coppa Intertoto: si mettono in luce, amatissimi dai tifosi, il croato Milan Rapaic e il giapponese Hidetoshi Nakata. Nella stagione 1999-'00 la squadra è affidata a Carlo Mazzone, che la porta al 10° posto.

[modifica] L'era di Serse Cosmi

Nel luglio 2000, il patron Gaucci, abituato a stupire, ingaggia Serse Cosmi, allenatore perugino di nascita ma semi-sconosciuto dal grande pubblico. La piazza è contro il suo presidente, che sembra far di tutto per non andare d'accordo con i tifosi; riempie la squadra di giovani e di giocatori presi a prezzi bassissimi dalle serie inferiori, ma che in Serie A troveranno grande fortuna: Mirko Pieri, Fabio Grosso, Fabio Liverani, Davide Baiocco, Marco Di Loreto. Il risultato è sorprendente: la squadra gioca un calcio divertente e proficuo, affermandosi come la sorpresa della Serie A. Serse Cosmi ottiene il massimo dalla sua squadra, lanciando i giovani ai massimi livelli della Serie A: tra questi Materazzi, Liverani, Grosso, Baiocco, Miccoli, che presto approderanno in Nazionale e nei club più importanti del nostro campionato. Il Perugia si classifica 10° nella stagione 2000-01, 8° nella stagione 2001-'02, mentre l'anno successivo, guidato da Fabrizio Miccoli, addirittura sfiora la finale di Coppa Italia dopo aver eliminato la Juventus, e si qualifica per la Coppa Intertoto classificandosi 9°, al termine di un'annata ricca di soddisfazioni.

La quarta stagione sotto la guida di Cosmi si apre con la vittoria della Coppa Intertoto sui tedeschi del Wolfsburg, che qualifica la squadra in Coppa Uefa. Il Perugia arriva fino al terzo turno, nel quale, dopo aver eliminato Dundee United e Aris Salonicco, viene eliminato dal più titolato Psv Eindhoven. Non altrettanto fortunato però il cammino in campionato: il Perugia non vince una partita per tutto il girone di andata e, quasi spacciato a quattro giornate dal termine, riesce alla fine a raggiungere l'insperato spareggio salvezza contro la Fiorentina; ma ad avere la meglio è la squadra viola (0-1; 1-1), che torna così in Serie A dopo il fallimento. Il Perugia scende in serie B, si conclude l'era Cosmi, e ben presto si concluderà anche l'era Gaucci.

[modifica] Fallimento e rinascita

Nell'anno del centenario la squadra è affidata a Stefano Colantuono e punta al ritorno in Serie A, ma al termine della stagione, nonostante l'ottimo quarto posto e la qualificazione alla finale play-off per la promozione in Serie A (persa contro il Torino), il Perugia viene escluso dal successivo campionato di Serie B dalla giustizia sportiva per problemi economici. Così, grazie al Lodo Petrucci, riesce almeno a iscriversi al successivo campionato di Serie C1 sotto una nuova amministrazione societaria, capeggiata da Vincenzo Silvestrini e denominata Perugia Calcio Srl, che in seguito è stata trasformata in una s.p.a. Nella stagione 2005/06 la squadra è affidata a Vincenzo Patania, sostituito poi da Paolo Stringara nel girone di ritorno, e pur restando sempre nelle posizioni di vertice, chiude in sesta posizione ad appena un punto dai play-off promozione.

Nel giugno 2006 la squadra è affidata a Corrado Benedetti, esonerato alla sesta giornata del campionato 2006/07. Per tutta la restante stagione la squadra è stata guidata dal tecnico Marco Cari, il quale non è riuscito nell'obiettivo prefissato di raggiungere i play off. Il 4 maggio il presidente Vincenzo Silvestrini rassegna le dimissioni in seguito alla contestata decisione di far disputare il derby Ternana-Perugia senza tifosi, ed al mancato raggiungimento dell'obiettivo sportivo.

Il 18 Giugno 2007 viene eletto presidente Pierangelo Silvestrini, fratello maggiore di Vincenzo, e nello stesso giorno viene ingaggiato come allenatore Antonello Cuccureddu, ex giocatore della nazionale e della Juventus proveniente dalla panchina dell'U.S. Grosseto. Come Direttore Sportivo la società ha deciso di avvalersi di Gabriele Martino, ex di Lazio e Reggina. La squadra ha una buona partenza infilando una serie positiva di nove partite, ma alla 12a giornata incappa in una sconfitta sul campo dell'A.C. Ancona che segna l'inizio di una incredibile involuzione tecnica e fisica, inframezzata solo dalle due vittorie esterne di San Giovanni Valdarno e Potenza e dal pareggio di Crotone, caratterizzata da ben quattro sconfitte interne consecutive (cosa mai accaduta in più di cento anni di storia del club) e che ha causato l'uscita dalla zona play-off e l'esonero di Antonello Cuccureddu. Il suo posto è stato preso da Salvatore Matrecano, ex giocatore ai tempi della presidenza Gaucci, che con la formazione Berretti ha vinto il campionato nazionale di categoria. L'esperienza di Matrecano sulla panchina dei grifoni dura solo per due partite condite da altrettante sconfitte. Il 12 Febbraio 2008, due giorni dopo la quinta sconfitta consecutiva interna patita contro la Pistoiese, viene richiamato Antonello Cuccureddu, non prima delle dimissioni del presidente Pierangelo Silvestrini avvenute il giorno precedente. A Pierangelo Silvestrini succede il prof. Enzo Di Marzo, già facente parte del consiglio di amministrazione.

[modifica] Cronistoria

  • 1905 Fondazione dell'Associazione Calcio Perugia
  • 1905-1910 Attività regionale
  • 1910 4° ai Campionati Sportivi Universitari Italiani
  • 1910-11 Partecipa al torneo Interregionale di Terni
  • 1912-1919 Attività regionale
  • 1919 Attività regionale. Assume il nome di Società Sportiva Perugia
  • 1920-22 Attività regionale
  • 1922-23 Partecipa al Campionato di 1° Divisione
  • 1923-24 Campionato di Prima Divisione
  • 1924-25 Campionato di Seconda Divisione
  • 1925-26 Campionato di Seconda Divisione
  • 1926-27 Rinuncia al Campionato di Seconda Divisione Sud
  • 1927-28 5° nel girone A di Seconda Divisione Sud
  • 1928-29 2° nel Girone Umbro del Campionato di Terza Divisione
  • 1929-30 Campionato di Prima Divisione
  • 1930 Riprende la denominazione Associazione Calcio Perugia
  • 1930-31 Campionato di Prima Divisione
  • 1931-32 2° nel Campionato di Prima Divisone. Perde 3-2 con la Sampierdarenese nello spareggio per la promozione in Serie B
  • 1932-33 1° nel Campionato di Prima Divisione. Vince con il Catanzaro per 1-0 nello spareggio per la promozione in serie B
  • 1933-34 1° nel Girone B della Serie B. 6° nel Girone Finale
  • 1934-35 15° nel Girone B della Serie B. Retrocede e rinuncia al campionato di Serie C
  • 1935-36 Campionato di Prima Divisione
  • 1936-37 Campionato di Prima Divisione
  • 1937-38 Campionato di Prima Divisione
  • 1938-39 5° nel Girone F della Serie C
  • 1939-40 Campionato di Prima Divisione
  • 1940-41 8° nel Girone G della Serie C
  • 1941-42 6° nel Girone E della Serie C
  • 1942-43 4° nel Girone I della Serie C
  • 1945-46 1° nel Girone B della Serie C. Promosso in B
  • 1946-47 11° nel Girone C della Serie B
  • 1947-48 16° nel Girone C della Serie B. Retrocesso in Serie C
  • 1948-49 18° nel Girone C della Serie C
  • 1949-50 15° nel Girone C della Serie C
  • 1950-51 17° nel Girone C della Serie C. Retrocesso in Promozione Interregionale
  • 1951-52 Campionato di Promozione Interregionale
  • 1952-53 5° nel Girone E della IV Serie
  • 1953-54 2° nel Girone E della IV Serie
  • 1954-55 8° nel Girone F della IV Serie
  • 1955-56 13° nel Girone F della IV Serie
  • 1956-57 14° nel Girone F della IV Serie
  • 1957-58 7° nel Girone F del Campionato di 2° Serie Interregionale
  • 1958-59 5° nel Girone F della IV Serie. Ammesso alla Serie C
  • 1959-60 10° nel Girone B della Serie C
  • 1960-61 11° nel Girone B della Serie C
  • 1961-62 12° nel Girone B della Serie C
  • 1962-63 7° nel Girone B della Serie C
  • 1963-64 12° nel Girone B della Serie C
  • 1964-65 4° nel Girone B della Serie C
  • 1965-66 15° nel Girone B della Serie C
  • 1966-67 1° nel Girone B della Serie C. Promosso in Serie B
  • 1967-68 15° in Serie B
  • 1968-69 8° in Serie B
  • 1969-70 10° in Serie B
  • 1970-71 6° in Serie B
  • 1971-72 6° in Serie B
  • 1972-73 14° in Serie B
  • 1973-74 15° in Serie B
  • 1974-75 Vince la Serie B. Promosso in Serie A
  • 1975-76 8° in Serie A
  • 1976-77 6° in Serie A
  • 1977-78 7° in Serie A. Vince la Coppa Rappan - Intertoto[1]
  • 1978-79 2° in Serie A. Record d'imbattibilità
  • 1979-80 10° in Serie A. Eliminato nei sedicesimi di finale di Coppa UEFA
  • 1980-81 15° in Serie A. Retrocesso in serie B
  • 1981-82 6° in Serie B
  • 1982-83 11° in Serie B
  • 1983-84 8° in Serie B
  • 1984-85 4° in Serie B
  • 1985-86 18° in Serie B. Retrocesso in Serie C2 per delibera della C.A.F.
  • 1986-87 9° nel Girone C della Serie C2
  • 1987-88 1° nel Girone C della Serie C2. Promosso in Serie C1
  • 1988-89 8° nel Girone B della Serie C1
  • 1989-90 9° nel Girone B della Serie C1
  • 1990-91 4° nel Girone B della Serie C1
  • 1991-92 3° nel Girone B della Serie C1
  • 1992-93 2° nel Girone B della Serie C1. Vince lo spareggio con l'Acireale 2 a 1,
    ma viene retrocesso in Serie C1 per delibera della C.A.F.
  • 1993-94 1° nel Girone B della serie C1. Promosso in serie B
  • 1994-95 7° in Serie B
  • 1995-96 3° in Serie B. Promosso in serie A
  • 1996-97 16° in Serie A. Retrocesso in serie B
  • 1997-98 4° in Serie B. Promosso in serie A dopo lo spareggio con il Torino (1-1 d.t.s., 5-4 d.c.r.)
  • 1998-99 14° in Serie A
  • 1999-2000 10° in Serie A
  • 2000-2001 10° in Serie A
  • 2001-2002 8° in Serie A
  • 2002-2003 9° in Serie A
  • 2003-2004 15° in Serie A.
    Vince la Coppa Intertoto.Eliminato al terzo turno di Coppa UEFA.
    Retrocesso in Serie B dopo lo spareggio
    contro la Fiorentina 6^ classificata in Serie B (0-1 in casa, 1-1 fuori casa)
  • 2004-2005 4° in serie B.
    Perde la finale dei Play-off per la promozione in Serie A con il Torino.
    A seguito del fallimento della società Associazione Calcio Perugia S.p.A., viene costituita una nuova società, il Perugia Calcio S.r.l. (in seguito Perugia Calcio S.p.A.),
    che aderisce al Lodo Petrucci e viene ammessa al Campionato di Serie C1
  • 2005-2006 6° nel girone B della Serie C1
  • 2006-2007 6° nel girone B della Serie C1

[modifica] Perugia in Europa

Stagione Competizione Fase Nazione Avversario Risultati
1976 Coppa Mitropa Girone bandiera RSF Jugoslavia Velez Mostar 2-4, 0-0
Girone bandiera Austria Austria Vienna 0-0, 1-0
1978 Coppa Mitropa Girone bandiera RSF Jugoslavia Partizan Belgrado 2-1, 0-4
Girone bandiera Repubblica Ceca Zbrojovka Brno 0-0, 1-0
1979/80 Coppa UEFA 1° Turno bandiera RSF Jugoslavia Dinamo Zagabria 1-0, 0-0
2° Turno bandiera Grecia Aris Salonicco 1-1, 0-3
1999 Coppa Intertoto 2° Turno bandiera Macedonia FK Pobeda 1-0, 0-0
3° Turno bandiera Turchia Trabzonspor 1-3, 2-1
2000 Coppa Intertoto 2° Turno bandiera Belgio Standard Liegi 1-2, 1-1
2002 Coppa Intertoto 3° Turno bandiera Germania VfB Stuttgart 2-1, 1-3
2003 Coppa Intertoto 3° Turno bandiera Finlandia AC Allianssi 2-0, 2-0
Seminfinale bandiera Francia FC Nantes 1-0, 0-0
Finale bandiera Germania VfL Wolfsburg 1-0, 2-0
2003/04 Coppa UEFA 1° Turno Scozia Scozia Dundee FC 1-0, 2-1
2° Turno bandiera Grecia Aris Salonicco 2-0, 1-1
3° Turno bandiera Paesi Bassi PSV Eindhoven 0-0, 1-3

[modifica] Giocatori celebri o rappresentativi

[modifica] Italiani

   

[modifica] Stranieri

 

[modifica] Allenatori celebri

[modifica] Rosa 2007/2008

Portieri
Italiano Christian Puggioni
Italiano Emanuele Bianchi
Italiano Mirko Ranieri
Difensori
Italiano Salvatore Accursi
Italiano Simone Angeli
Italiano Carlo Cherubini
Italiano Massimo De Martis
Italiano Antonio Rizzo
Italiano Gaetano Ungaro
Centrocampisti
Italiano Giampaolo Calzi
Italiano Loris Delnevo
Italiano Gabriele Goretti
Italiano Giorgio La Vista
Italiano Francesco Mocarelli
Italiano Alberto Quadri
Brasiliano Luiz Gabriel Sacillotto
Attaccanti
Italiano Luigi Anaclerio
Italiano Sergio Ercolano
Italiano Gianni Califano
Italiano Fabio Mazzeo
Italiano Tonino Sorrentino
Senegalese Ousmane Sy
Allenatore
Italiano Antonello Cuccureddu


[modifica] Palmares

[modifica] Titoli Giovanili

[modifica] Note

  1. ^ a b Secondo le statistiche ufficiali di www.uefa.com il Perugia ha vinto solo l'edizione del 2003. Tuttavia la squadra biancorossa ha vinto anche l'edizione del 1978, ufficialmente non riconosciuta dalla UEFA che pubblica l'albo della Coppa Intertoto a partire dal 1995.

[modifica] Collegamenti esterni

Perugia Calcio su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Perugia Calcio")
Static Wikipedia March 2008 on valeriodistefano.com

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