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Lucio Fulci - Wikipedia

Lucio Fulci

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Lucio Fulci sul set di ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà
Lucio Fulci sul set di ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà
Collabora a Wikiquote « Alcuni mi ritengono completamente pazzo perché tento sempre di uscire dal genere, tento di essere un terrorista del genere. Sto dentro, ma ogni tanto metto la bomba che tenta di deflagrare il genere. Infatti ne ho trascorsi tanti, di generi... »
(Lucio Fulci[1])

Lucio Fulci (Roma7 giugno 1927 – Roma13 marzo 1996) è stato un regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e scrittore italiano, nonché autore di note canzoni quali 24.000 baci e Il tuo bacio è come un rock, entrambe portate al successo da Adriano Celentano.

Inizialmente al lavoro con film comici e gialli, si dedicò alla fine degli anni settanta al genere horror, realizzando film come ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà, Paura nella città dei morti viventi e Zombi 2, considerati oggi dei gioielli del genere splatter, rivalutati in tempi recenti dalla critica cinematografica e omaggiati da registi internazionali tra i quali Quentin Tarantino.[2]

Indice

[modifica] Biografia

[modifica] Gli inizi

Collabora a Wikiquote « Io mi ritengo un errore di Totò. Ero tanto felice come sceneggiatore e mi toccò esordire alla regia[1] »

Lucio Fulci nacque a Roma, nel quartiere popolare di Trastevere, da una famiglia di antifascisti siciliani.

Frequentò per tre anni il Collegio Navale a Venezia, dove giocò anche a calcio nel ruolo di portiere nelle giovanili della Società Sportiva Calcio Venezia. Diventò noto nell'ambiente per aver parato un calcio di rigore a Valentino Mazzola, quindi si trasferì a Roma e si iscrisse al Liceo Ginnasio Statale "Giulio Cesare".[2]

A Roma, Fulci iniziò a frequentare ambienti intellettuali ruotanti attorno al Partito Comunista Italiano. Dopo la Seconda Guerra Mondiale iniziò a scrivere per la Gazzetta delle Arti, intervistando anche il pittore Giorgio de Chirico. Insieme ai suoi amici intellettuali, Fulci fondò la rivista Fabbrica. Negli stessi anni il futuro regista conobbe Elio Petri, scrivendo con lui due sceneggiature mai realizzate: Isolato 162 e Il settimo si riposa.

Dopo l'attentato a Palmiro Togliatti, Fulci venne arrestato per aver manifestato davanti alla sede del PCI e condannato a tre mesi di carcere con la condizionale.[2] A causa del suo carattere ribelle e del suo impegno politico, i genitori lo cacciarono da casa e Fulci andò a vivere da alcuni amici pittori, presentando spettacoli jazz e scrivendo canzoni.[2]

Lucio Fulci in Luca il contrabbandiere
Lucio Fulci in Luca il contrabbandiere

Dopo un breve fidanzamento con una ragazza ricca, Fulci decise di entrare nel mondo del cinema e si iscrisse al Centro Sperimentale di Cinematografia. In quel periodo collaborò anche come critico cinematografico per Il Messaggero e si laureò in medicina. All'esame finale del CSC, Fulci sfidò Luchino Visconti, allora presidente della commissione d'esame, facendogli notare tutte le inquadrature che egli aveva preso da Jean Renoir per realizzare Ossessione.[2]

Dopo il CSC, Fulci esordì in veste di aiuto regista nel 1948, proprio di Visconti, per La terra trema e realizzò tre documentari per la Settimana Incom. Una lezione di sistema con Fulvio Bernardini, Il sogno di Icaro e Pittura italiana del dopoguerra.

Mauro Bolognini lo presentò a Steno, che dopo aver discusso con Totò lo prese in qualità di aiuto regista. Con Steno e Totò, Fulci iniziò una duratura collaborazione che lo portò a scrivere una quindicina di sceneggiature, tra le quali quelle di Totò a colori, Totò e le donne, Totò all'inferno e Totò nella luna. Ma Fulci scrisse anche le sceneggiature di Un americano a Roma e Un giorno in pretura.

Nel 1950, Fulci esordì come attore, interpretando un piccolo ruolo nel film Motor Patrol.

[modifica] Le commedie e i musicarelli

Collabora a Wikiquote « Sono certo che Franco e Ciccio resteranno. Ancora qualche anno e succederà a loro quello che è successo a Totò[1] »

L'esordio nella regia avvenne nel 1959, con I ladri, una commedia interpretata da Totò, che lo volle alla regia e per questo fece una piccola partecipazione.[2] Poco dopo, pero', i rapporti tra i due si ruppero a causa di una donna.[2]

Fulci quindi diresse il suo primo musicarello, I ragazzi del Juke-Box, interpretato da Adriano Celentano, Mario Carotenuto, Tony Dallara e Fred Buscaglione, che lanciò Celentano come attore. Nel 1960, Fulci diresse un altro musicarello, Urlatori alla sbarra, interpretato nuovamente da Celentano con Joe Sentieri e Mina, che lanciò la canzone 24.000 baci.

Negli anni sessanta, Fulci conobbe Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e inventò letteralmente il loro celebre duo, Franco e Ciccio, disponendo che Ciccio doveva essere il serio e il colto, mentre Franco doveva essere la spalla e lo stupido.[2] Fulci in pochi anni diventò il regista preferito dal duo, dirigendo per la coppia una dozzina di film. Il primo fu Le massaggiatrici, seguito da I due della legione straniera. Fulci diresse per il duo alcune parodie di successo, come 002 agenti segretissimi, I due parà e I due pericoli pubblici, fino a Il lungo, il corto, il gatto, che fu l'ultimo film del duo diretto da Fulci.

Nella fase delle commedie, Fulci diresse anche altri celebri attori della commedia all'italiana, come Raimondo Vianello, Vittorio Caprioli e Franca Valeri.

Fulci tornò alla commedia nel 1972, dirigendo All'onorevole piacciono le donne - Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia (1972), interpretato da Lando Buzzanca, che venne ostacolato dalla Democrazia Cristiana poiché presentava un personaggio simile all'onorevole Emilio Colombo.[2]

Nel 1975 diresse una parodia horror, Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza, nuovamente interpretato da Lando Buzzanca e scritto da Pupi Avati e Bruno Corbucci.

Edwige Fenech in La pretora, suo primo nudo integrale
Edwige Fenech in La pretora, suo primo nudo integrale

Nel 1976 Fulci diresse la sua ultima commedia, La pretora, che presenta il primo nudo integrale di Edwige Fenech.[2]

[modifica] Gli spaghetti-western

Nel 1966 Fulci decise di cambiare genere, in quanto non voleva essere ricordato solo come "il regista di Franco e Ciccio",[2] e diresse il suo primo spaghetti-western, Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro. Interpretato da Franco Nero, Nino Castelnuovo e George Hilton e scritto da Fernando Di Leo, è considerato uno dei western italiani più violenti di sempre.[2] Alberto Moravia definì il film artaudiano, evidenziandone la crudeltà e il sadismo come teorizzato dal drammaturgo francese Antonin Artaud.[2]

Fulci tornò al western nel 1973, dirigendo Zanna Bianca e il sequel Il ritorno di Zanna Bianca (1974), due film tratti dal romanzo di Jack London che riscossero un ottimo successo tra il pubblico.[2]

Nel 1975 Fulci diresse I quattro dell'apocalisse, spaghetti-western tardo e crepuscolare, considerato ancora più violento e feroce di Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro. Interpretato da Tomas Milian, il film presenta infatti scene splatter, come uno sceriffo scuoiato vivo, stupri e persino una scena di cannibalismo. Per questi motivi il film fu uno dei pochi spaghetti-western ad essere vietato ai minori di 18 anni.[2]

Nel 1978 Fulci diresse Sella d'argento, interpretato da Giuliano Gemma, uno spaghetti-western senza scene estreme di violenza, dedicato alle famiglie.

[modifica] I gialli

Collabora a Wikiquote « Io nei miei film lavoro sempre intorno al peccato, perché questa è una chiave che mi piace molto[1] »

Nel 1969 Fulci girò Una sull'altra, suo primo giallo, interpretato da Marisa Mell e Jean Sorel. Ispirato a La donna che visse due volte, è un giallo classico, senza scene violente ma con scene erotiche molto spinte per l'epoca.

Sempre nel 1969, Fulci diresse Beatrice Cenci, dramma storico ispirato alla vera vicenda della nobildonna romana giustiziata nel 1599, che evidenzia i momenti violenti ed erotici della vicenda. Considerato uno dei migliori film del regista,[2] è anche il suo film "maledetto", poiché quell'anno si suicidò la moglie e morì anche la madre.[2]

Nel 1971 Fulci diresse Una lucertola con la pelle di donna, suo primo giallo estremo, erotico ed onirico, interpretato da Florinda Bolkan e da Jean Sorel.

Nel 1972 fu la volta di Non si sevizia un paperino, interpretato da Florinda Bolkan, Tomas Milian e Barbara Bouchet, sconvolgente giallo da molti considerato uno dei capolavori del regista.[2]

Nel 1977 Fulci girò Sette note in nero, interpretato da Gianni Garko e Jennifer O'Neill, più misurato nella violenza rispetto agli altri gialli del regista ma forse ancor più estremo negli aspetti onirici e psicologici.

Fulci approdò al giallo italiano, genere allora molto in voga, e lo propose in una chiave cupa ed onirica, distinguendosi subito dagli altri registi del genere per lo stile personale e una violenza a tratti eccessiva.[2]

[modifica] I fantasy e i post-atomici

Fulci si cimentò anche nei genere fantasy e post-atomico, dirigendo I guerrieri dell'anno 2072, ispirato a 1997: fuga da New York, e Conquest, ispirato a Conan il barbaro, che presenta scene horror.

[modifica] Gli horror

Collabora a Wikiquote « Io non ho paura del buio, ho paura di accendere il televisore perché mi darà terrori da covare dentro me stesso, facendo apparire un mondo deforme e orrendo[1] »
La famosa scena dell'occhio di Zombi 2
La famosa scena dell'occhio di Zombi 2

La svolta definitiva per il regista arrivò nel 1979, per puro caso, quando fu chiamato a dirigere al posto di Joe D'Amato ed Enzo G. Castellari Zombi 2,[2] che nelle intenzioni dei produttori doveva essere una copia di Zombi di George Romero, e invece diventò un film molto personale, che lanciò Fulci come maestro dello splatter.[2] La scena nella quale a Olga Karlatos viene perforato un occhio con un pezzo di legno è entrata negli annali del cinema horror, per la sua violenza splatter.[2]

Una scena di Paura nella città dei morti viventi
Una scena di Paura nella città dei morti viventi
La scena finale del film ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà
La scena finale del film ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà

Da quel momento in poi il regista diresse in gran parte film horror, come Paura nella città dei morti viventi, Quella villa accanto al cimitero e ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà, ormai diventati dei classici amati dai fans di tutto il mondo.

Con questi film Fulci si guadagnò la nomea di terrorista dei generi e poeta del macabro. Anche nell'horror Fulci scardinò le regole e mostrò immagini splatter mai viste prima di allora nei cinema italiani, e trame a tratti surreali, senza alcuna spiegazione logica, ma proprio per questo molto affascinanti.[2]

Il regista definiva i suoi horror artaudiani, facendo sua la definizione usata da Moravia per il suo western Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro.[1]

La riuscita di questi film è dovuta anche ai collaboratori abituali di Fulci, come Sergio Salvati alla fotografia, Vincenzo Tomassi al montaggio, Giannetto De Rossi al trucco e agli effetti speciali e a un produttore che lasciava Fulci molto libero, come Fabrizio De Angelis. Questo periodo iniziale di horror, che va dal 1979 al 1982 è conosciuto anche come il periodo degli horror della Fulvia, dal nome della casa di produzione ed è costituito da Zombi 2, L'Aldilà, Paura nella città dei morti viventi, Quella villa accanto al cimitero, Black Cat (Gatto nero), Lo squartatore di New York e Manhattan Baby.

Nel 1980 Fulci diresse Luca il contrabbandiere, noir iperviolento che presenta scene degne dei suoi horror: colpi di pistola che sfondano il volto, una donna torturata con la fiamma ossidrica, coltellate che squarciano il petto.

[modifica] La malattia e gli ultimi lavori

Una scena da Murderock - Uccide a passo di danza
Una scena da Murderock - Uccide a passo di danza
Collabora a Wikiquote « Se rimango nella memoria, secondo una mia tesi, di chi mi ha amato e mi ricorda, io vivo lo stesso[1] »

Nel 1984, dopo aver diretto il giallo Murderock – Uccide a passo di danza, un'improvvisa malattia costrinse Fulci a rimanere due anni lontano dai set cinematografici,[2] e il suo ritorno fu segnato soprattutto da pellicole a basso budget girate spesso in condizioni proibitive, ma sempre col suo stile inconfondibile. Nel 1986 tornò dirigendo un dramma erotico, Il miele del diavolo.

Particolarmente difficile e complicata si rivelò la lavorazione di Zombi 3: Fulci aveva in mente una versione in 3D, da intitolarsi Zombi 3D, ma il progetto fu abbandonato per gli alti costi della pellicola. Così il regista accettò di dirigere Zombi 3, ma fu costretto ad abbandonare il set a metà delle riprese, a causa della malattia. Il film fu completato da Bruno Mattei e da Claudio Fragasso.[2]

Tra i film del suo ultimo periodo, vanno ricordati almeno Aenigma, Un gatto nel cervello del 1990, curioso film interpretato dallo stesso Fulci nella parte di sé stesso, preda di incubi terribili, grande successo nell'ambito dell'home video, venerato dai fans come piccolo oggetto di culto,[2] La casa nel tempo, girato per la televisione ma mai trasmesso a causa della sua violenza estrema,[2] e Le porte del silenzio del 1992, il suo ultimo film, interpretato da John Savage e prodotto da Joe D'Amato, che non presenta una goccia di sangue ed è una meditazione sulla morte.

Lucio Fulci morì per un attacco diabetico, mentre stava preparando le riprese del film M.D.C. - Maschera di cera, che avrebbe dovuto segnare il suo grande ritorno sul grande schermo, grazie ad una produzione di Dario Argento. Il film poi fu diretto da Sergio Stivaletti, seguendo la sceneggiatura scritta dal regista, e dedicato a Fulci.

[modifica] Lucio Fulci presenta

Nel 1988 il produttore Augusto Caminito commissionò a Fulci la supervisione di una serie di film horror, destinati alla televisione. Fulci ne diresse due, Quando Alice ruppe lo specchio e Il fantasma di Sodoma. Ma il progetto si arenò, e i film di Fulci furono trasmessi solo nel 1991, mentre gli altri film uscirono direttamente in videocassetta, l'anno seguente. Fulci inserì alcune scene dei suoi due film in Un gatto nel cervello.

[modifica] Progetti incompiuti

Negli anni ottanta Fulci doveva girare alcuni film, poi mai realizzati. Tra i progetti vi erano Nero Romano, un thriller ambientato ai tempi dell'Impero Romano, Blastfighter, western post-atomico poi diretto da Lamberto Bava, Evil Comes Back, una versione horror de Il postino suona sempre due volte, L'aldilà parte seconda, Un gatto nel cervello 2, La mummia e ovviamente Maschera di cera.[3]

[modifica] Televisione

Fulci ha realizzato anche lavori per la televisione italiana: nel 1978 ha diretto il varietà Buonasera con... Franco Franchi e nel 1980 lo sceneggiato Un uomo da ridere. Inoltre ha realizzato due film per la televisione, La casa nel tempo e La dolce casa degli orrori, girati per Rete Italia (l'allora Mediaset) e poi bloccati, perché considerati troppo violenti, e usciti direttamente per l'home video.

[modifica] Libri

Fulci ha pubblicato anche dei libri. Le lune nere risale al 1992 e contiene nove racconti, tra cui quelli intitolati Voci dal profondo e Porte dal nulla, dai quali sono tratti i film Voci dal profondo e Le porte del silenzio.

Il secondo libro è Miei mostri adorati, del 1995, contenente sette racconti e vari scritti sul cinema.

[modifica] Omaggi

Collabora a Wikiquote « Lucio Fulci è un genio. Il migliore. Il suo L'Aldilà è uno dei miei film di culto »
  • Gran parte della scena musicale death metal e goregrind è devota ammiratrice di Fulci. Non si contano i gruppi che lo hanno omaggiato con brani dedicati ai suoi film horror. Tra i tanti i Necrophagia, che gli hanno dedicato l'intero album "Holocausto De La Morte".
  • In più di un'occasione Quentin Tarantino ha annoverato Fulci tra i suoi registi preferiti e citato molti suoi film. In Kill Bill la scena del risveglio di Uma Thurman dal coma è accompagnata dalla musica di Sette note in nero, mentre la scena della sua sepoltura prematura ricalca quella di Paura nella città dei morti viventi, film che viene citato anche nella scena in cui Gogo Yubari piange lacrime di sangue. Inoltre, sempre in Kill Bill, sono presenti riferimenti a Zombi 2: quando la sposa cava un occhio a uno degli 88 folli e ad Elle Driver. Inoltre in CSI: Sepolto vivo, doppio episodio di CSI: Crime Scene Investigation diretto da Tarantino nel 2005, un personaggio indossa una maglietta con la scritta Fulci Lives! (Fulci vive).
  • L'implacabile, film del 1988, tratto da un romanzo di Stephen King, ricalca la storia de I guerrieri dell'anno 2072, diretto da Fulci nel 1982.
  • Lucio Fulci è citato anche nella serie del fumetto horror Dampyr. Il regista infatti vi appare come Louis Fuller, nell'albo Lo schermo demoniaco. Ispirato al film ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà è il fumetto americano The Beyond, mentre The Gates of Hell è ispirato a Paura nella città dei morti viventi.
  • L'idea presente in Un gatto nel cervello, vale a dire Fulci che interpreta se stesso (un regista preda di incubi), è stata riproposta da Wes Craven nel suo Nightmare nuovo incubo, diretto nel 1994.
  • Il gruppo svedese Europe ha dedicato al regista italiano la canzone Seven Doors Hotel, omaggio all'hotel sette porte del film ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà.
  • Il film La casa del peccato mortale, diretto da Pete Walker nel 1975, riprende l'idea presente nel finale di Non si sevizia un paperino.
  • In Poltergeist II - L'altra dimensione, diretto da Brian Gibson nel 1986, è presente un prete maledetto, che apre le porte dell'inferno. Idea già presente in Paura nella città dei morti viventi.

[modifica] Estetica e stile

Il classico primo piano sugli occhi di Lucio Fulci. Qui dal film Sette note in nero
Il classico primo piano sugli occhi di Lucio Fulci. Qui dal film Sette note in nero

Lucio Fulci è stato il primo regista italiano a portare nell'horror scene splatter ed estreme. La scena più ricorrente nei film di Fulci è quella nella quale a un attore viene perforato un occhio. Il regista ha dichiarato che per lui questa scena era una metafora della perdita della ragione dei suoi protagonisti. «L'occhio frustrato, traviato, distrutto, per me significa anche perdita della ragione. L'occhio è un preciso riferimento surrealista e dadaista».[2]

Altra peculiarità del regista sono i primissimi piani sugli occhi degli attori, per evidenziare emozioni quali la paura e lo sconcerto.

[modifica] Filmografia

[modifica] Lungometraggi

[modifica] Documentari

  • Pittori italiani del dopoguerra (1948)
  • Il sogno di Icaro (1948)
  • Una lezione di sistema con Fulvio Bernardini (1948)
  • Pittori in provincia (1949)
  • Tecnica della regata (1978)

[modifica] Televisione

  • Buonasera con... Franco Franchi (1978)
  • Un uomo da ridere (1980)

[modifica] Sceneggiatore

[modifica] Attore

[modifica] Collaborazioni

  • The Farm (produttore associato e responsabile effetti speciali) (1986)
  • I frati rossi (supervisore effetti speciali) (1988)
  • Hansel e Gretel (co-regia, non accreditato) (1988)

[modifica] Documentari sul suo lavoro

  • La notte americana del Dottor Fulci, di Marcello Garofalo e Antonella De Lillo (1994)

[modifica] Note

  1. ^ a b c d e f g Manlio Gomarasca. L'opera al nero. Il cinema di Lucio Fulci. Milano, Nocturno, 2003.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore. Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci. Roma, Un mondo a parte, 2004. ISBN 8890062967
  3. ^ Antonio Tentori, Antonio Bruschini Lucio Fulci, il poeta della crudeltà, Roma, Mondo Ignoto, 2004.
  4. ^ As Chianese, Gordiano Lupi. Filmare la morte. Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci. Piombino, Edizioni Il Foglio, 2006.

[modifica] Bibliografia

  • Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore. Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci. Roma, Un mondo a parte, 2004. ISBN 8890062967
  • Manlio Gomarasca. L'opera al nero. Il cinema di Lucio Fulci. Milano, Nocturno, 2003.
  • Antonio Bruschini e Antonio Tentori. Lucio Fulci, il poeta della crudeltà. Roma, Mondo Ignoto, 2004. ISBN 88-89084-25-1
  • Stephen Thrower. Beyond Terror - The Films of Lucio Fulci. (in inglese) New York, Fab Press, 1999.
  • Michele Romagnoli. L'occhio del testimone - Il cinema di Lucio Fulci. Roma, Granata Press, 1992.
  • As Chianese e Gordiano Lupi. Filmare la morte - Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci. Piombino, Edizioni Il Foglio, 2006. ISBN 88-7606-101-0

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Gli horror ed i thriller di Lucio Fulci
Film Horror: Zombi 2 | Paura nella città dei morti viventi | ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà | Black Cat (Gatto nero) | Quella villa accanto al cimitero | Lo squartatore di New York | Manhattan Baby | Aenigma | Quando Alice ruppe lo specchio | Il fantasma di Sodoma | Zombi 3 | La dolce casa degli orrori
La casa nel tempo | Un gatto nel cervello | Demonia | Voci dal profondo
Film Thriller: Una sull'altra | Una lucertola con la pelle di donna | Non si sevizia un paperino | Sette note in nero | Lo squartatore di New York |
Murderock - Uccide a passo di danza | Le porte del silenzio
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