Conan il barbaro (film)
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Conan il barbaro | |
Titolo originale: | Conan the Barbarian |
Paese: | USA |
Anno: | 1982 |
Durata: | 128' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | fantasy |
Regia: | John Milius |
Sceneggiatura: | Oliver Stone, John Milius |
Produttore: | Dino De Laurentiis |
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Conan il barbaro è un film del 1982, diretto da John Milius.
Ispirata al personaggio fantasy Conan, ideato da Robert Ervin Howard sulle pagine di Weird Tales nel 1932, ha avuto un seguito (Conan il distruttore).
Il personaggio di Conan è stato affidato all'attore di origine austriaca Arnold Schwarzenegger, che proprio con questo film iniziò a farsi conoscere dal grande pubblico.
Indice |
[modifica] Trama
[modifica] L'infanzia e la schiavitù
Con queste parole il padre di Conan istruisce il figlio, all'inizio della storia, sul segreto dell'acciaio e del suo valore, quasi alchemico, di chi lo possiede.
Poco prima si è visto il forgiare della spada d'acciaio, che il genitore ha costruito con le sue capaci mani. È quella che mostra al figlio (è una spada di vero acciaio, pesante 4kg).
Poco dopo la scena cambia. In una tranquilla mattina nel gelo delle montagne dell'Europa del nord (in realtà il film è stato girato in Spagna) compaiono un gruppo di guerrieri a cavallo, guidati da un esploratore dal dorso scoperto e tatuato (Franco Columbu, campione di body building e amico di Schwarzenegger).
In un crescendo di violenza (sostenuta da una solenne colonna sonora, caratteristica di tutto il film) massacrano tutti gli abitanti del villaggio, a parte pochi bambini e la madre di Conan. Anche il padre, che pure si batte valorosamente, viene colpito a morte e poi sbranato da 2 rottweiler con le armature da combattimento. Una scena raccapricciante, sotto gli occhi di Conan e della madre.
Scendono da cavallo 2 guerrieri coperti da un'elaborata armatura, porgono il saluto alla madre di Conan, e la spada d'acciaio al capo della spedizione, che sopraggiunge senza proferire parola. Egli guarda in maniera intensa la madre di Conan, che accenna a difendersi con una spada. Sembra che la reazione della donna lo spinga alla compassione, dopo un momento di tensione abbassa la spada, e si volta da lei: ma solo per girarsi e sferrarle un colpo al collo, staccandole il capo. Conan è al suo fianco, nemmeno si rende conto di quello che succede se non quando vede la testa della madre che cade vicino a lui, e il corpo che crolla a terra. Tulsa Doom ha provato l'efficacia della spada forgiata dal padre di Conan su sua madre.
Per i suoi genitori è finita, ma non per il ragazzino. Viene legato assieme agli altri, e portato a sud dai Vaniri, e poi venduto al mugnaio di un gigantesco mulino barbarico, che anziché buoi usa schiavi per essere azionato. Là avviene una delle trasformazioni più impressionanti che si possano immaginare. Conan cresce e poco alla volta, mentre le altre catene si svuotano dai loro schiavi, rimane l'unico ancora vivo a spingere il mulino (ciò spiega la citazione di Nietzsche «what don't kill us make us stronger» che compare all'inizio del film).
Un giorno arriva un cavaliere dai rossi capelli e dal naso adunco. Compra Conan e il mulino chiude. Ma per il Cimmero inizia una nuova carriera: quella di lottatore. Seduto sulla piattaforma mobile aspetta che si faccia notte, poi lo fanno scendere in un'arena di pietra, a combattere contro un guerriero dai denti affilati come una belva. Conan non capisce, non ha mai combattuto e si era adattato bene alla vita dello schiavo. Ma per sopravvivere riesce a sopraffare l'aggressivo nemico, e trionfa. Poi, da allora, il guerriero che dormiva in lui continua a manifestarsi con crescente potenza, fino a che la sua fama diviene leggendaria.
Ma la coscienza di Conan è ancora poco sviluppata. Egli è uno schiavo e per lui la vita e la morte, combattere e spingere la ruota sembrano uguali (c'è sempre un senso di vacuità nella vittoria, commenta J.Milius).
Per perfezionare la tecnica viene inviato all'Est, un grande onore, ma sempre legato alla piattaforma rotante. Là viene istruito con le spade e le tecniche più raffinate all'uso delle spade orientali, e verosimilmente, ad altre tecniche di lotta. L'addestramento è duro, ma riserva anche piaceri intellettuali e fisici. Conan, nella sua gabbia, legge la poesia del Kithai e la filosofia di Sung, e viene indotto ad accoppiarsi con le migliori donne (per procreazione, si immagina).
Conan sale di grado: ora è uno stimato e stringato filosofo: un capo dall'armatura mongola chiede: 'cosa è il meglio nella vita?' Il figlio risponde:
La steppa immensa, un veloce cavallo, falchi sul tuo polso, e il vento che ti stordisce
No! Conan, cos'è il meglio della vita?
Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono, e ascoltare i lamenti delle femmine
Questo è bene!
Conan sarà anche ben accetto dai padroni, ma sempre schiavo rimane.Una notte, mentre sta al freddo e al vento, il suo padrone, sempre lo stesso che lo ha reso un lottatore, rendendosi ricco a propria volta, lo libera togliendogli la corona di ferro , spaccando la catena a colpi di ascia, e lo caccia via.
[modifica] La libertà di Conan
Molta gente dice che il mio signore era come un'animale selvatico, troppo a lungo tenuto in cattività. Forse! (narrazione della voce fuoricampo, che accompagna tutti i momenti salienti del film)
Il Cimmero scappa via, ma ben poco convinto. La libertà, per lui, sono la fame e i lupi. La prima lo accompagna e gli altri lo inseguono dappresso un mattino, forse quello successivo, quando lui sale su di una roccia per salvarsi dal branco di animali feroci.
Cade giù dalla rupe, ma non nella campagna: c'è un'accesso, da cui si entra in una tomba. Appena Conan si riprende, accende un fuoco con del materiale là trovato, e i suoi occhi si abituano: vede un trono su cui è sistemato un capo, alla parte opposta di una sala. Egli è ancora in armatura, e sorretto da qualcosa alla sua mano. Conan si avvicina, impaurito ma deciso a capire meglio, mentre sui lati della sala, in nicchie, vi sono ancora incatenati gli scheletri del seguito, animali inclusi, che lo ha accompagnato nella tomba.
Conan giunge al cospetto di questo Re antico, che sembra guardarlo ancora con maestà. Con prudenza gli toglie la spada dalla mano destra. La batte per terra, e scopre che sotto le incrostazioni vi è ancora acciaio. È felice: la sua prima spada. Ma il Re si muove. Forse solo per le vibrazioni, e perché non ha più la spada, china il capo e l'elmo rotola giù. Sembra inchinarsi davanti al suo successore, colui che sarebbe diventato re con le sue sole forze.
Conan esce dalla tomba, e con un preciso colpo di spada recide le catene che aveva ancora alle caviglie. I lupi lo aspettano. Lui li guarda. Nella scena sucessiva ne indossa le pelli.
Conan viaggia in un luogo stranissimo, ricco di formazioni rocciose, con gole poco profonde, mentre una civetta canta in sottofondo. Incontra una donna, che lo stava aspettando e lo invita in casa a scaldarsi al suo fuoco. Lui accetta, e le chiede se conosce uno stemma con 2 serpenti che si fronteggiano, con un sole e una luna opposti. Lei gli risponde di sì, ma c'è un prezzo da pagare, barbaro
La scena successiva è un'amplesso tra i due, con la strega che gli dice alcune informazioni, soprattutto di recarsi a Zamora. Ma poi si trasforma in una sorta di belva. Conan lestamente la getta nel fuoco. Lei si trasforma in una palla di fiamme e se ne va via.
Ma le sorprese non sono finite. Dietro la casa vi è un uomo che chiede 'cibo'.
Conan gli chiede allora: perché dovrei sfamarti? Dammi cibo, così potrò combattere i lupi quando verranno, non voglio morire di fame, ma combattendo! Chi sei? Sono Subotai, arciere e capo del Gran Ordine di Karlais E allora che fai qui? cibo per lupi!. Segue risata.
Davanti ad un fuoco, Conan parla con il suo compare, e gli chiede a quali dèi prega: lui risponde "ai quattro venti". Conan gli dice che lui prega Crom, che è più importante. Ma Subotai gli fa notare che i suoi dèi sono quelli del cielo, e anche sulla sua montagna, Crom vive sotto di loro'. Conan resta perplesso, mentre Subotai ride.
I due iniziano una corsa verso la città. Percorrono steppe immense e arrivano finalmente a contatto con una civiltà 'antica e depravata'. Conan non l'ha mai vista(c'è sempre questa puzza -di animali- come fa il vento ad entrarci- esclama nel mercato). Poi riprendono la strada, arrivano ad un'altra città più grande e Conan, sempre guidato dall'esperto Subotai, continua la sua indagine sul simbolo dell'assassino della sua gente.
[modifica] Conan e il Tempio di Doom
A questo punto, incontrano un commerciante a cui fanno domande su dove trovare il simbolo dei serpenti che Conan ricorda da quel terribile giorno in cui venne fatto schiavo. Il commerciante (è lo scenografo Ron Cobb), con gli occhi furbi e incerti dice loro che gli unici serpenti che conosce sono quelli ‘di quelle torri maledette’ di Tulsa Doom, una delle quali, con il gioiello più prezioso del mondo, l’Occhio di Set', è nella città.
Sballati dall’oppio dello Stige che gli ha regalato (questo sarebbe problematico, oggi, raffigurare l'eroe che si droga e non sa dove andare), Conan e il suo amico fanno un po’ di caos, e poi si mettono in testa di scalare la torre.
Ma nel buio incontrano una persona: si sfidano guardandosi minacciosamente con le armi in pugno, poi riconoscono che nessuno di loro è una guardia. Allora si mettono d’accordo, sono tutti ladri con lo stesso obiettivo.
La persona in parola è Valeria, una bionda Valkiria che offre la sua corda per la scalata. Arrivano in cima, poi lei scivola dentro il tempio uccidendo una sventurata giovane sacerdotessa, e prendendone il posto, mentre i 2 si calano in un pozzo maleodorante che dovrebbe ospitare il tesoro. E infatti lo trovano davvero, ma Conan vede finalmente anche un’effige dei 2 serpenti che lo rimanda direttamente al giorno del massacro.
Ma non ha molto tempo per meditare, perché gli si avvicina un’enorme serpente svegliato dalle gocce di sudore di Conan, colate sul suo muso mentre il Cimmero stava prendendo il gioiello principale del tesoro del tempio. Ma Conan lo colpisce subito con la spada, infilandogliela nel muso. Nondimeno il serpente ,per quanto colpito a morte, stringe Conan cercando di ucciderlo. Qui si vede la complementarità di Sabotai, che infila 3 frecce nella testa del serpente e consente a Conan di uscire dalla morsa e di staccare la testa del serpente con i colpi della spada. A quel punto, al termine della cerimonia di sacrificio, una giovane si butta nel pozzo, ma dalle sue urla scoprono subito dopo che il serpente è stato colpito a morte. Conan e Subotai scappano dal pozzo mentre anche Valeria, scoperta accidentalmente, si dilegua in maniera rocambolesca dalle grinfie di Rexor, il sacerdote guerriero che assieme a Tolgrim è secondo solo a Tulsa Doom.
[modifica] Alla ricerca di Doom, e della principessa
Dopo il successo dell’incursione, Conan e Valeria si scoprono innamorati e si comprano casa con una tenda di stile mongolo. Tutto fila bene, ma il successo li rammollisce e la loro condotta non passa inosservata al re della città, che li fa catturare e portare da lui.
Il Re Osric (M.Von Sidow) era un valoroso vichingo prima di diventare re, ma ora ha un problema nella sua splendida città: Rexor in persona lo ha minacciato per l’incursione dei ladri nella sua torre. Ma il Re non vuole assecondarlo. Gli interessa l’audacia dei 3 ladri, e gli commissiona un’impresa disperata: catturare e riportare a lui la figlia che è scappata per unirsi alla Setta di Doom. Allora Conan prende una decisione, nonostante che Valeria gli abbia chiesto di non andare, perché è troppo pericoloso. Ma lui ha deciso il da farsi, fissato con il simbolo di giada dei 2 serpenti. Non per i denari (rubini) promessi e in parte anticipati dal Re, ma soprattutto per la vendetta. La mattina lui scappa via, armatura e armi, a cavallo, lasciandola sconvolta e in lacrime una volta che, risvegliata, ha trovato il letto vuoto.
Conan chiede informazioni in giro, mentre attraversa il deserto (in realtà l'Almeria) e la steppa. Alla fine, in un luogo sulla costa trova un monumento funerario di antichi Re. Poi arriva ad una palafitta dove trova un curioso e strano stregone, che vive là solitario. Gli racconta di come in quel posto deserto non sia disturbato da Tulsa Doom, ma Conan ha intenzione di arrivare al suo obiettivo. Gli lascia il cavallo e la spada, si traveste da pellegrino e in dorso di cammello va al raduno dei fedeli. Là viene avvicinato da un sacerdote con strane intenzioni, che forse vuole sedurlo. Conan lo capisce, lo attira in un luogo isolato e lo uccide, prendendone la tunica e muovendosi (goffamente ‘come un contadino austriaco che cerca di sembrare sofisticato’) verso il Tempio.
Ma mentre cerca di avvicinarsi, nell’imponente cerimonia dedicata al grande annuncio di Tulsa Doom, viene localizzato e bloccato dai seguaci di Doom. Picchiato a sangue, viene a colloquio con Doom, che desidera parlagli. Egli gli dice ‘cosa è la forza dell’acciaio di fronte a quella della mano che lo brandisce’? e per dare l’idea, ordina ad una ragazza di precipitarsi da un dirupo. Doom rimprovera Conan di non avere capito che la sua opera ha reso possibile che il Cimmero diventasse forte come lo è. Ma quale spreco, dice Doom. Allora lo manda a meditare su questi temi sull’albero del dolore: crocifiggerlo è l’ordine impartito.
Le poiane attendono che lui muoia. Con le sue ultime forze Conan morde e uccide una poiana che lo stava beccando ad una spalla, indomito fino in fondo. Ma dopo la notte è esanime e così lo trova Subotai, che lo salva appena in tempo. Valeria chiede allo stregone se gli Dèi gli debbano favori, e visto che la risposta è affermativa, lui prepara Conan per la cerimonia che attirerà gli spiriti, ma sarà anche pericolosa perché loro vogliono un prezzo da pagare.
In uno scenario allucinante, gli spiriti arrivano davvero e cercano di prendere Conan, avvolto in una tela nera e tenuto attaccato a terra da robuste corde. Valeria non ha paura: affronta le apparizioni e le fa sparire con la sua determinata reazione. La mattina dopo, Conan si risveglia e Valeria gli giura amore anche oltre la morte. Lui si riprende e prova la spada, per riprendere il controllo di sé, come una rinascita dopo la morte.
[modifica] Conan torna alla vita, ma perde Valeria
La notte dopo (almeno, a vedere le scene del film, ma non è detto che sia letteralmente così) i 3 partono per l’attacco al Tempio. Niente induce il Cimmero a fermarsi, e così affilate le lame delle loro spade, mimetizzati con pigmenti, entrano in una grotta posteriore al Tempio di Doom.
Subito si trovano in una cucina mostruosa ,dove vengono cucinati gli esseri umani sacrificati. Seguono il calderone di pietra portato a spalla, e arrivano ad un salone, dove scoprono il ‘paradiso’ di Doom: un’orgia tra guerrieri e sacerdotesse. Doom osserva, con la principessa al suo fianco, in meditazione, fino a quando si trasforma in un gigantesco serpente. Nel frattempo i 3 del gruppo si dispongono nei posti migliori e attaccano in maniera devastante. Massacrati molti servi, mentre Conan affronta Rexor e Tolgrim subito accorsi, Valeria sequestra la principessa e la porta via. Conan tiene il confronto con i 2 avversari fino a quando non riesce a disimpegnarsi dalla battaglia, per il tempo giusto per consentire la fuga della sua banda. Ma Doom,ritornato subito uomo, dopo essere scappato da un cunicolo (ancora sotto forma di serpe) li attacca con una freccia-serpente, che viene conficcata (è un missile a infrarossi) nel corpo di Valeria. Lei muore tra le braccia di Conan, che ora ha un motivo in più per odiare Doom.
Quella notte lui brucia, sull’altare vicino la spiaggia, il corpo di Valeria (anche se il mago aveva detto che nessun fuoco sarebbe mai arso lassù). Prende il gioiello del Serpente che aveva regalato a Valeria, e se lo lega al collo, strappandosi il pendaglio con la ruota, simbolo dei lottatori.
[modifica] Vendetta è fatta
Allora, mentre il fuoco brucia altissimo, Doom vede e prepara battaglia. La mattina dopo, ancora pensoso, Conan ne viene informato dalla principessa, che ancora è legata a Doom. Conan riflette sulla sua vita e parla con Subotai per chiedergli se vuole combattere con lui, ma lui non ha dubbi e segue il suo capo ( che commenta: 'per noi non c’è primavera, ma solo una fresca brezza prima della tempesta'). Allora tutto è deciso: si combatterà fino alla fine.
Conan viene aiutato anche dal mago, che gli dice contento che gli Dèi assisteranno alla battaglia ma senza parteciparvi (‘allora che stiano alla larga’ risponde il Cimmero).
Arriva l’esercito (in verità non molto numeroso) di Doom, con lui e i suoi luogotenenti in testa. Conan e gli altri hanno approntato le difese. Conan, impugnando una grande ascia di bronzo, prega Crom, e gli dice:
‘Crom, ‘Non t’ho mai Pregato fino adesso, e non saprei come farlo
Nessuno, nemmeno tu ricorderai se eravamo uomini buoni, perché abbiamo combattuto o perché siamo morti.
No, quello che conta è solo che oggi 2 uomini si sono battuti contro molti. Solo questo conta.
Crom, tu ammiri il coraggio e quindi ti chiedo solo questo: fa si che mi vendichi! E se tu non m’ascolti, allora và alla malora!
La battaglia inizia violentissima subito dopo la preghiera. È la riedizione opposta della prima azione, quella sul villaggio (anche la colonna sonora è la stessa). Ma stavolta i difensori sono pronti alla battaglia, e tra i monoliti del monumento funebre appaiono e scompaiono sconcertando i cavalieri, che vengono uccisi uno dietro l’altro senza poter attaccare un’obiettivo chiaro. Conan uccide 11 avversari, Subotai 8 e il Mago 1.
Alla fine, Conan affronta i 2 luogotenenti: Tolgrim incappa in una trappola mortale, che viene azionata da un colpo di maglio (l’arma che egli impugna) e viene trafitto da una punta in legno scattata con un ingegnoso meccanismo a contrappeso.
Mentre Conan osserva il suo nemico agonizzante, arriva Rexor che quasi lo uccide con la sua furia; ma mentre sta soccombendo, Conan viene salvato da un’apparizione: Valeria ha mantenuto la sua parola, presentandosi per un istante come lucente Valkiria (‘ volevi vivere in eterno’ gli dice, come al solito). Poi Conan prende la sua spada e uccide Rexor, spezzandone la spada e massacrandolo con 4 colpi consecutivi.
La principessa invoca Doom, ma lui, che ha osservato il suo esercito massacrato, si ritira, non prima di tentare di ucciderla con un’altra freccia-serpente. Ma lei, che lo implora di non ucciderla e, nel momento fatidico, lo chiama urlando 'padre', viene salvata in extremis da Subotai. Ne resta delusa, Doom l’ha davvero tradita. Ma forse anche sollevata dalle menzogne del santone.
Conan si accorge che la spada di Rexor è quella del padre. Benché spezzata, la userà per la sua vendetta. Senza tempo in mezzo, arriva di notte al Tempio e, guidato dalla principessa, arriva a Doom proprio quando lui stava arringando i suoi fedeli, che avrebbero dovuto compiere il supremo sacrificio (diventare assassini dei loro genitori e altre autorità), ma Conan lo affronta. Doom lo accoglie con calore, chiamandolo figlio, e dicendogli che solo grazie a lui Conan è quello che è diventato. Ma mentre Doom lo sta irretendo, Conan abbassa lo sguardo e vede la spada del padre: subito si riprende e, con alcuni colpi, uccide Doom e lo decapita. Poi getta la testa ai fedeli. Resta un momento vago: Conan potrebbe definirsi come il nuovo ‘Dio’ alla folla, ma getta le armi dicendo così che per quanto lo riguarda è tutto finito: loro se ne vanno, gettando le torce nella piscina davanti al tempio. Conan non ha ucciso Doom per imitarne la figura.
Conan resta silenzioso, poi se ne va. Trova la principessa che gli si genuflette davanti, ma non le dà peso. Però si accorge che lei ha bisogno di lui, e allora si volta e la prende per mano facendola tornare in piedi, al suo cospetto. Poi prende un braciere e lo lancia dentro il tempio (il lancio, in verità, è venuto un poco corto) e dopo poco la struttura brucia. Mentre l’alba sta cominciando, prende la principessa e la porta via in braccio, lontano da quel luogo di morte.
A quel punto si vede Conan che è invecchiato, assiso al trono che ha conquistato, come dicevano le profezie, con le sue forze. Ma questa, come dice la voce fuoricampo (quella del mago Akiro, divenuto parte del suo seguito) ‘è un’altra storia’ (infatti questo doveva essere il primo film di una trilogia, o addirittura di una dodecalogia - volevano fare una saga stile James Bond, in cui questo primo film si basa sulla forza, e gli altri avrebbero dovuto basarsi su altre virtù).
[modifica] Curiosità e analisi
Tra i tantissimi temi di Conan vi è il riferimento alle sette, che anche con casi clamorosi, all’epoca impazzavano tra i ragazzi alla ricerca di spiritualità e spesso finivano in mani criminali.
La colonna sonora di Conan era originariamente pensata con criteri totalmente diversi, pare di stile moderno-leggero. Ma Milius era amico di un ragazzo molto promettente, con cui aveva già lavorato: Basil Poulidoris. La sua colonna sonora, ispirata da temi classici come quelli di Wagner, è risultata una delle migliori, più famose e citate della storia del cinema.
L’importanza della colonna sonora è rimarcata perché i dialoghi sono minimi: all’epoca Swarzy era poco pratico con la lingua inglese, e il suo accento austriaco rese poco convinti i produttori a rischiare il ridicolo. Milius ha fatto allora un film in cui colonna sonora e potenza delle immagini sono dichiaratamente il mezzo espressivo cardine. Una delle ispirazioni sono i film dell’era del cinema muto e gli stili di certi registi tedeschi.
Ma che Swarzy potesse recitare bene Milius lo ha dimostrato in almeno un’occasione: il dialogo con Subotai prima della battaglia, inizialmente cancellato. ‘Lo fece benissimo’ commenta Milius ‘all’altezza di qualunque altro attore’. Chi non aveva bisogno di provare le capacità recitative, ma solo di confermarle, era M.v. Sidow. Swarzy commenta ammirato la sua prestazione recitativa, un cameo durato in realtà solo 3 minuti: ‘era la prima volta che recitavo con un grande attore drammatico: era incredibile vedere come potesse urlare così forte, e come riscrisse le battute del suo copione’.
La (ex-)moglie di Milius fa una piccola parte nel film; assieme alla moglie di Cobb, lo scenografo, è la sacerdotessa che distribuisce tuniche per i fedeli.
Le scenografie sono state curate da Cobb in maniera accuratissima. ‘Il set era davvero di pietra scolpita’, e il look era ispirato da motivi di ogni provenienza: vichinga, maya, persiana, mongola. Una fusione di molte delle civiltà dell’antichità, approfittando che Conan non è un film ambientato in una guerra reale. I costumi, le armature e le armi sono state anch’esse elaborate e sofisticate in maniera tale da stabilire standard per l’epoca eccezionali, che sono stati poi presi a riferimento per le opere successive, a cominciare da Conan il Distruttore. Anche lo stile di lotta dei protagonisti è stato studiato come un qualcosa di originale 'creammo il nostro stile di lotta', e infatti, viene utilizzato anche il maestro di spada giapponese Yamaguchi.
Le riprese sono state fatte in Spagna, per almeno 2 motivi: Milius aveva già girato nella zona ‘Il vento e il leone’, e sapeva come muoversi per realizzarvi un film. Il secondo è che in Spagna ‘c’è tutto’, mare, foreste, neve e deserto. Così le scene della steppa sono state girate in Almeria, mentre la scena della strega è in una zona dalle caratteristiche geologiche uniche, ma nondimeno non molto distante da Madrid. Milius ha ricreato così un mondo ancestrale, apparentemente in Europa orientale o in Oriente, ma in verità realizzato totalmente in Spagna, tranne qualche scena a Londra. In realtà 'il film potrebbe parlare benissimo di qualche eroe del medioevo ucraino o ungherese'.
L’interno del Tempio è stato invece allestito in una vecchia e fredda fabbrica di camion.
Quanto ai protagonisti, Subotei è apparentemente un mongolo, e in effetti porta il nome di un general di G.Khan. In realtà è il campione di surf Jerry Lopez , già apparso in Un mercoledì da leoni (da cui alcune riprese sono state tratte).
Milius aveva fatto una selezione di attori per il ruolo, ma tutti quelli che si presentavano erano ‘come Jerry’ e allora si sono detti ‘perché non lui?’.
La Bergman, bravissima ballerina, era stata scelta nonostante venissero proposte altre ragazze, e Milius non ne è rimasto deluso (lei ha preso anche un premio come attrice rivelazione per Conan). Mako, lo stregone, veniva come artista da strada, scelto perché serviva una figura teatrale.
J,E, Jones è uno dei cattivi più carismatici del cinema dell’epoca, ‘paragonabile all’imperatore di Guerre stellari’. Il suo look è stato studiato: è un negroide, ma con la pelle chiara, e gli sono stati accentuati i caratteristici lineamenti: capelli lisci e occhi blu. Questo perché Milius voleva rendere un’idea di una razza antichissima, precedente a quelle attuali e con caratteristiche miste.
Rexor era un campione di football americano, Tolgrim non era un culturista, ‘è come un’albero, è grosso di natura’. I serpenti sono stati forniti da un’erpetologo, che ‘era come T.Doom,’ era pieno di serpenti e di belle assistenti, come quella che abbiamo fatto cadere dalla rupe.
Tra i tanti aneddoti, Swarzy, nella scena del rogo, non si era ripreso ancora da una caduta da cavallo, e infatti si vede che scende a fatica la piccola ma ripida collina. Quando cade dentro la tomba del re si fa male sul serio, con un taglio alla fronte; a Milius è andata bene anche così, e lo ha filmato: poi lo hanno ricucito con un punto verso mezzogiorno.
I cavalli usati erano di razza locale, piccoli con un collo corto, molto agili e ben addestrati a cadere per terra.
Infine, la scena del sacerdote: ‘ questa scena è difficile, perché sembra contro gli omossessuali, ma ancora, è solo contro Tulsa-Doom’ ‘esattamente’ commenta Swarzy al riguardo.
(NB. le frasi tra parentesi sono ricavate dal DVD Conan il Barbaro, come anche le informazioni).
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