Egitto
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Egitto | |||||||||
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Informazioni | |||||||||
Nome completo: | Repubblica Araba d'Egitto | ||||||||
Nome ufficiale: | جمهوريّة مصر العربيّة | ||||||||
Lingua ufficiale: | arabo | ||||||||
Capitale: | Il Cairo (Tra 15.000.000 e 18.000.000 ab.) | ||||||||
Politica | |||||||||
Governo: | Repubblica presidenziale | ||||||||
Presidente: | Hosni Mubarak | ||||||||
Primo Ministro: | Ahmad Nazif in carica dal 14 Luglio 2004 | ||||||||
Indipendenza: | Dal Regno Unito nel 1922 | ||||||||
Ingresso nell'ONU: | 24 ottobre 1945 1 | ||||||||
Area | |||||||||
Totale: | 1.001.450 km² (29°) | ||||||||
% delle acque: | 0,6 % | ||||||||
Popolazione | |||||||||
Totale (2005): | 77.505.756 ab. (15°) | ||||||||
Densità: | 77 ab./km² | ||||||||
Geografia | |||||||||
Continente: | Africa e Asia | ||||||||
Fuso orario: | UTC +2 | ||||||||
Economia | |||||||||
Valuta: | Lira egiziana | ||||||||
PIL (PPA) (2006): | 353.112 milioni di $ (32°) | ||||||||
PIL procapite (PPA) (2005): | 4.317 $ (113°) | ||||||||
ISU (2005): | 0,708 (medio) (112°) | ||||||||
Varie | |||||||||
TLD: | .eg | ||||||||
Prefisso tel.: | +20 | ||||||||
Sigla autom.: | ET | ||||||||
Inno nazionale: | Biladī (Patria mia) | ||||||||
Festa nazionale: | 23 Luglio | ||||||||
1È uno dei 51 Stati che hanno dato vita all’ONU nel 1945. |
La Repubblica Araba d'Egitto (arabo:جمهوريّة مصر العربيّة, Jumhūriyya Misr al-ʿArabiyya ), dove con مصر, Miṣr, si intende l'Egitto) è uno stato del Nord Africa. Include la Penisola del Sinai, il che rende l'Egitto un paese che fa parte anche dell'Asia. La principale parte abitata del paese si estende ai lati del fiume Nilo. Vaste aree dell'Egitto sono coperte dalle sabbie del Sahara e sono disabitate.
La capitale è Il Cairo.
Indice |
[modifica] Etimologia
Miṣr, il nome arabo e ufficiale del moderno Egitto, è una parola di origine semitica, affine all'ebraico מִצְרַיִם Mitzráyim che significa "i due stretti". L'antico nome del paese, kemet, o "terra nera", è dovuto al fertile terreno nero depositato dalle piene del Nilo, distinto dalla "terra rossa", il deserto (deshret). Il nome è diventato keme in una fase successiva del Copto. Il nome italiano Egitto deriva dalla parola latina Aegyptus che a sua volta viene dal greco Αίγυπτος, Aiguptos. Il nome greco potrebbe ancora essere una derivazione dall'egiziano antico Hwt k3 Pth, "casa del Ka di Ptah", nome di un tempio del dio Ptah a Menphi.
Nel periodo egizio il termine più usato, soprattutto nelle titolature ufficiali, fu t3wy traducibile come Le Due Terre, termine indicante l'unione del Basso e dell'Alto Egitto.
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi la voce Storia dell'Egitto. |
La storia dell'Egitto viene fatta iniziare con l'unione di Alto e Basso Egitto da parte di Narmer, primo sovrano della I dinastia, intorno al 3200 a.C. anche se questi eventi vennero preceduti da una fase urbana preparatoria durata alcuni secoli. Sappiamo da recenti scoperte archeologiche che la civiltà egizia esisteva già da almeno un millennio prima.
Attraverso momenti imperiali ed altri di profonda anarchia l'Egitto mantenne la sua indipendenza fino alla metà del I millennio a.C. quando cadde sotto il controllo persiano.
Conquistato da Alessandro Magno nel IV secolo a.C., rimase sotto il controllo dei suoi successori, i Tolomei, fino alla conquista romana al 30 a.C..
Alla divisione dell'impero romano l'Egitto divenne parte dell'Impero romano d'Oriente. Nel VII secolo fu conquistato dagli Arabi che resero il paese una provincia ( wilāya ) del loro califfato. Una prima autonomia il paese la riguadagnò coi Tulunidi e, dopo la riconquista abbaside, i cui califfi affidarono l'Egitto agli Ikshididi, il paese fu conquistato nel X secolo dai Fatimidi, che erano sciiti-ismailiti.
Saladino e la dinastia da lui fondata degli Ayyubidi posero sotto il proprio controllo l'Egitto, la Siria e lo Yemen a partire dal XII secolo. Successivamente, fu la volta dei mamelucchi, turchi e circassi. Infine fu il turno degli Ottomani che presero il potere nel XVI secolo (1517), al termine della Campagna militare voluta dal Sultano Selim I Yavuz che, tuttavia, mantenne come suoi "feudatari" gli sconfitti Mamelucchi.
Ai primi di luglio 1798 l'Egitto fu invaso via mare da un corpo di spedizione francese forte di circa 40.000 uomini guidato da Napoleone Bonaparte. Lo scopo principale dell'invasione fu quello di mettere in difficoltà l'Inghilterra ma, tra gli scopi secondari, c'era anche quello di agevolare la conduzione di studi storici, archeologici, geografici, linguistici che il nutrito gruppo di uomini di scienza e di lettere, che il Bonaparte era riuscito ad aggregare alla spedizione, svolse effettivamente in modo più che egregio. L'occupazione francese durò fino all'estate del 1800 (Napoleone era tornato in Francia già ad agosto del 1799) quando le ultime truppe comandate dal generale Menou si arresero agli anglo-turchi.
Dai primi del XIX secolo l'Egitto fu tenuto con saldo e innovatore polso da Mehmet Ali Paşa che avviò una dinastia vicereale (khediviale), formalmente ossequente nei confronti della Sublime Porta (Istanbul) ma sostanzialmente del tutto autonoma.
Nel 1881, sfruttando l'estrema debolezza del dominio turco e giustificando il tutto con la necessità di proteggere gli investimenti europei nella zona del Canale di Suez, il Regno Unito e la Francia obbligarono l'Egitto a nominare due loro esperti alla guida dei dicasteri delle Finanze e dei Lavori Pubblici. Più tardi Londra occupò l'Egitto reggendolo fino al 1922, senza definirne uno status giuridico preciso e indicandolo come un semplice possedimento della Corona.
Il 28 febbraio 1922 venne riconosciuta una formale indipendenza, sotto la veste istituzionale monarchica, pur perdurando, di fatto, l'occupazione militare britannica. Questo stato di cose proseguì fino al 1952 quando il 23 luglio un colpo di Stato dei Liberi Ufficiali del generale Muhammad Neghib e del colonnello Gamāl ʿAbd al-Nāṣer (Nasser) proclamò la repubblica, deponendo la dinastia fondata da Mehmet Ali e imponendo pochi anni dopo il definitivo ritiro delle truppe britanniche dalla zona del Canale e dalle basi militari che ancora gestiva.
Il 23 giugno 1956 Nasser viene eletto Presidente della Repubblica, ed il 26 luglio decreta la nazionalizzazione del Canale di Suez, ponendo termine al controllo franco-britannico, e bloccando, di fatto, questa importante via di comunicazione. La situazione precipita nel mese di Ottobre; a seguito di attacchi terroristici nelle zone di confine, infatti, il 20 ottobre, Israele invade il Sinai, e punta sul Canale di Suez; il 29 ottobre 1956, truppe britanniche e francesi occupano la zona del Canale, il 31 ottobre bombardano Il Cairo e il 5 novembre occupano Porto Said. Il 6 novembre l'Unione Sovietica intima ad Israele, Francia e Regno Unito, di interrompere le ostilità verso l'Egitto, minacciando un intervento diretto nel conflitto, ed anche gli Stati Uniti premono sugli alleati per porre fine al conflitto.
Il cessate il fuoco entra in vigore l'8 novembre, ed il 15 dello stesso mese truppe di pace dell'ONU giungono nella zona. L'intero Egitto fu così affidato alla nuova classe dirigente espressa dai "Liberi Ufficiali".
Il successivo mancato finanziamento del progetto dell'Alta Diga di Aswān da parte della Banca Mondiale fu una delle cause dell'avvicinamento dell'Egitto, governato da Gamāl ʿAbd al-Nāṣer, all'URSS. Nel 1967 scoppia la "Guerra dei sei giorni" (vedi Conflitti arabo-israeliani), e il 28 settembre 1970 muore Nasser. Gli succede il vice presidente, Anwar al-Sādāt, che, nel 1973 sferra una nuova offensiva verso Israele (cfr. Conflitti arabo-israeliani), e che verrà ucciso il 6 ottobre del 1981 in un attentato. Gli succede Hosni Mubarak.
[modifica] Guerre arabo-israeliane
Nella seconda metà del XX secolo l'Egitto intraprese tre guerre contro lo Stato d'Israele, avendo come alleati prima Siria e Giordania, poi solamente la Siria. Il primo scontro avvenne nel 1948 al momento della costituzione dello Stato d'Israele e si risolse in una sconfitta per i paesi arabi.
Il secondo confronto avvenne nel 1967. Il 19 marzo di quell'anno, in seguito alle richieste di Gamāl ʿAbd al-Nāṣer, le forze di pace dell'ONU, che presidiavano il confine tra Egitto ed Israele, si ritirano, e poco dopo l'esercito egiziano invade la striscia di Gaza a Nord e le alture di Sharm al-Shaykh al Sud, chiudendo, tre giorni dopo, il passaggio dello stretto di Tiran a tutte le navi israeliane. La reazione israeliana non si fa attendere, e, il 5 giugno, Israele passa al contrattacco, riconquistando Gaza, la penisola del Sinai, e la sponda orientale del Canale di Suez. Tutto in una settimana (guerra dei sei giorni), quando l'intervento delle forze di pace dell'ONU, pone fine al conflitto. Il 28 settembre 1970 Gamāl ʿAbd al-Nāṣer muore, e gli succede il vice presidente Anwar al-Sādāt, che il 6 ottobre 1973 lancia un nuovo attacco a sorpresa: le truppe egiziane attraversano il Canale di Suez, dirigendosi verso il Sinai, mentre, contemporaneamente, la Siria attacca Israele sulle alture del Golan. Anche questa volta, però, Israele contrattacca, riconquista il Sinai, e attraversa il Canale di Suez, conquistando anche la città di Suez (guerra del Kippur). Il 24 ottobre, con la mediazione degli USA e dell'Unione Sovietica, si raggiunge un accordo, in base al quale Israele si ritira dalla sponda occidentale del Canale di Suez.
A quest'ultimo scontro seguirono trattative che permisero, nel 1975, la riapertura del Canale di Suez, bloccato dal 1967 e poi nel 1979 la firma del trattato di pace tra Egitto ed Israele, trattato di Camp David.
[modifica] Geografia
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Per approfondire, vedi la voce Geografia dell'Egitto. |
L'Egitto è situato nell'Africa settentrionale e per una sua parte (la penisola del Sinai) in Asia: è quindi un paese transcontinentale.
È bagnato a nord dal Mar Mediterraneo, e a est dal Mar Rosso; confina a est con Israele, a sud con il Sudan e a ovest con la Libia. La regione di confine con il Sudan lungo il Mar Rosso, il cosiddetto Triangolo di Hala'ib, è contesa dal Sudan. La parte ovest dell'Egitto è occupata dal deserto libico.
[modifica] Clima
Il clima dell'Egitto è subtropicale arido. Caratterizzato da estati calde e inverni freddi. L'Egitto è caratterizzato da forti escursioni termiche.
[modifica] Popolazione
L'Egitto è il secondo stato più popoloso dell'Africa, con i suoi quasi 80 milioni di abitanti[1]. Quasi tutta la sua popolazione è concentrata lungo il corso del Nilo, nell'area del suo delta e nell'area intorno al canale di Suez.
[modifica] Etnie
Quello degli Egiziani è il più grosso gruppo etnico del paese, che comprende il 97/98% della popolazione.
L'Egitto ospita anche circa 90000 rifugiati politici ,tra cui circa 70000 palestinesi, e oltre 200.000 rifugiati sudanesi.
[modifica] Religione
Circa il 90% della popolazione è di fede musulmana, e la maggior parte dei rimanenti 10% sono cristiani (in prevalenza Copti).

Oltre all'Islam la Chiesa ortodossa copta (monofisita) è la più importante e rilevante minoranza cristiana del paese, e il Patriarcato di Alessandria è una delle più antiche e storicamente importanti sedi apostoliche. La Chiesa che ha il maggior numero di fedeli è la Chiesa Copta, una parte di essa si è unita al papa di Roma (Chiesa cattolica copta).
Il governo non riconosce ufficialmente le conversioni dall'Islam al Cristianesimo; poiché anche certi matrimoni interreligiosi non sono permessi, questo impedisce anche i matrimoni tra i convertiti al Cristianesimo e le persone nate in comunità cristiane e inoltre fa sì che i figli di cristiani convertiti vengano classificati come musulmani e ricevano un educazione musulmana. Il governo inoltre richiede dei permessi per la riparazione o per la costruzione di nuove chiese, che vengono spesso negati. I missionari stranieri possono entrare nella nazione solo se limitano le loro attività ai miglioramenti sociali e si astengono dal fare proseliti (US State Department).
Il papa copto Shenuda III venne mandato al confino nel 1981 dal presidente Anwar Sadat, che in seguito scelse cinque vescovi copti e richiese loro di eleggersi un nuovo Papa. Essi si rifiutarono e nel 1985 il Presidente Hosni Mubarak reintegrò nelle sue funzioni Shenūda III, che era stato accusato di fomentare il conflitto interconfessionale. Particolarmente nell'Alto Egitto, l'ascesa dei gruppi estremistici islamici come la Jamāʿat Islāmiyya, durante gli anni '80, venne accompagnata da attacchi ai Copti e alle loro chiese; questi attacchi sono declinati assieme a tali organizzazioni, ma continuano tutt'ora. La polizia è stata accusata di essere dalla parte degli attaccanti in alcuni di questi casi [1]. Ciò nonostante sono Copti alcuni alti funzionari del governo egiziano, come ad esempio Boutros Ghali e suo nipote Boutros Boutros-Ghali.
[modifica] Lingue
[modifica] Ordinamento dello stato
[modifica] Suddivisione amministrativa
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Per approfondire, vedi la voce Governatorati dell'Egitto. |
Amministrativamente l’Egitto è diviso in 26 muhafaza o Governatorati, più una città a gestione autonoma, Luxor. Ogni Governatorato e' retto da un governatore che viene designato dal presidente della repubblica.
[modifica] Rivendicazioni territoriali, exclavi, enclavi, territori d'oltremare ecc.
(utilizzare il titolo idoneo per lo stato descritto)
[modifica] Città principali
[modifica] Istituzioni
L' Egitto è una repubblica araba che si autodefinisce socialista, di tipo "presidenzialista" (il presidente detiene anche il potere esecutivo). Sia sul piano della politica interna, in particolare per quanto concerne l'assetto economico, sia su quello della politica esterna, l'Egitto ha assunto, negli ultimi decenni, posizioni molto variegate e non sempre coerenti.
[modifica] Ordinamento scolastico
L'istruzione è obbligatoria dai 6 ai 13 anni di età; l'alfabetizzazione ufficiale è del 99,9%.
[modifica] Sistema sanitario
[modifica] Economia
L'economia egiziana, prevalentemente agricola nonostante il recente sviluppo delle attività industriali e turistiche, era caratterizzata fino a qualche tempo fa da una pressoché assoluta staticità alla monocoltura del cotone che assoggettava, e in parte tutt'ora assoggetta, l' economia del paese alle fluttuazioni dei mercati internazionali.
- Addetti all'agricoltura: 32%
- Addetti all'industria: 22%
- Addetti al terziario: 46%
[modifica] Settore primario
La maggior parte dei campi è irrigata artificialmente ma la Alta Diga non permette ormai più al Nilo di fertilizzare i terreni e di ottenere fino ai tre raccolti tradizionali che precedentemente si potevano avere ogni anno. Le colture sono diversificate a seconda della stagione:
- Invernali (frumento legumi).
- Estive (cotone, canna da zucchero, riso, arachidi, sesamo, mais, papiro).
- Autunnali (miglio e mais).
[modifica] Industria
Grazie a petrolio e gas naturale l'industria energetica è abbastanza sviluppata. Sono importanti anche il settore siderurgico, meccanico e chimico. Il settore più sviluppato è comunque quello tessile, soprattutto con la lavorazione del cotone.La zona più industrializzata è quella tra il Cairo ed Alessandria.
Nella città di 6th October City si sta sviluppando un forte polo industriale dedicato alla produzione automobilistica. Qui sono presenti molti gruppi industriali stranieri come Nissan, Mercedes-Benz, Suzuki e la tedesca BMW attraverso la Bavarian Auto.
[modifica] Terziario

- Strade: 64.000 km
- Ferrovie: 8.600 km
- Vie navigabili interne: 3.100 km
La navigazione interna (lungo il Nilo e canali ad esso collegati) è molto intensa. Il Canale di Suez, lungo 120 chilometri, è stato terminato nel 1869 e da allora costituisce una via di comunicazione di somma importanza strategica. I trasporti su gomma sono sviluppati solo nella zona della valle del Nilo. La bilancia commerciale egiziana è in passivo, anche perché le esportazioni riguardano solo il petrolio, il cotone e i datteri.
[modifica] Turismo
Il turismo, attualmente l'attività più importante del settore terziario, è ripreso dopo gli attentati degli anni '90. Anche in passato (prima della nascita di Cristo) l'Egitto era meta di pellegrinaggi dal sud del continente africano e popolazioni orientali.
[modifica] Trasporti
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Per approfondire, vedi la voce Trasporti in Egitto. |
[modifica] Varie
[modifica] Cucina
[modifica] L'alimentazione nell'antichità
Si consumavano volatili ed animali da cortile. I campi disposti lungo le rive del Nilo producevano anche varie verdure, legumi ed una grande quantità di frutta.
Essendo sconosciuto lo zucchero, per dolcificare si utilizzava il miele o, talvolta, il succo dei datteri.
Il sale veniva ricavato dai depositi del Wadi Natrun, nel deserto libico ed era usato principalmente come conservante per le carni.
L'olio, utilizzato per alimentazione, come unguento e per illuminazione veniva ricavato dai semi di varie piante, tra cui, principalmente, sesamo e ricino. Il più pregiato era ricavato dai gigli.
L’olio d’oliva era in gran parte importato dalla Siria, essendo insufficienti le piantagioni di olivi in Egitto.
Bevanda usuale, oltre l’acqua e i succhi di frutta, era la birra, che si otteneva facendo fermentare nell’acqua - e forse con datteri - pagnotte d’orzo. La birra aveva anche un valore rituale e faceva parte fissa delle offerte ai defunti ed alle divinità, insieme al pane e alle carni.
Il vino era conosciuto in Egitto dall’età più antica. I vigneti più antichi erano nel Delta, ma anche nelle oasi e in Nubia si coltivava la vite. Nella tomba di Tutankhamon furono trovate 26 giare di vino, ognuna con l'indicazione della data e del luogo di produzione, oltre al nome del produttore.
[modifica] Piatti moderni
[modifica] Vita dell'Egitto antico
La vita nell'Egitto antico era molto legata al gruppo sociale a cui si apparteneva.
Il Faraone (termine che andrebbe utilizzato solo dalla sedicesima dinastia in poi) era al vertice di tutta la società. Tramite gli scribi il Faraone poteva controllare il buon funzionamento dell'economia del paese. Costoro, conoscendo la scrittura e la matematica, mantenevano in ordine i registri della produzione agricola consegnata al Faraone e calcolavano la parte spettante per ogni abitante dell'Egitto in base al lavoro svolto, alle necessità della famiglia, alla parte da destinare al magazzino per far fronte alle possibili carestie.
Il popolo era per la maggior parte dedito all'agricoltura. La fertilità del terreno permetteva diversi raccolti l'anno, ma durante il periodo delle esondazioni del Nilo gli agricoltori si impegnavano per la costruzione delle grandi opere, ad esempio le grandi piramidi, in cambio di un compenso.
[modifica] Pesi e misure
Il sistema metrico decimale (metro, chilogrammo, ecc) è stato adottato in Egitto il 28 aprile 1891, ed è ampiamente usato. E' rimasto in uso il feddan come unità per la misura della superficie dei terreni. Un feddan = 4.200 mq = 1,038 acro = 0,42 ettari.
[modifica] Bibliografia
- M.W. Daly ed., The Cambridge History of Egypt, Cambridge, C.U.P., 1998, 2 voll.
- Yaḥyà al-Antākī, Cronache dell’Egitto fatimide e dell’impero bizantino (937-1033), a cura di B. Pirone, Roma, Jaca Book, 1968
- Paolo Minganti, L'Egitto moderno, Firenze, Sansoni, 1959
- Bruno Aglietti, L'Egitto dagli avvenimenti del 1882 ai giorni nostri, Roma, Istituto per l'Oriente, 1965, 2 voll.
[modifica] Collegamenti esterni
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Egitto su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Egitto") |
- Mappa dell'Egitto
- Sezione dedicata all'Egitto da Africa.it
- Scheda dell'Egitto dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
- Sito dello Stato dell'Egitto
- Parchi nazionali dell'Egitto
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