Partiti politici italiani
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I partiti politici in Italia sono numerosi, attualmente organizzati in quattro principali alleanze politiche di centro-destra, centro-sinistra, centro e sinistra radicale. Numerosi sono i partiti attualmente in operatività.
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[modifica] Storia dei partiti in Italia
In Italia si può parlare di partiti politici moderni a partire dal 1892, quando viene fondato il Partito Socialista Italiano. Sino a quel momento i principali raggruppamenti politici del paese, la Destra storica e la Sinistra storica non erano raggruppamenti politici classificabili come partiti, ma semplici "cartelli" di notabili, ciascuno con un proprio feudo elettorale, che si riunivano in gruppi a seconda delle proprie idee.
Invece il Partito Socialista Italiano sin dagli inizi si prefigura come partito di massa, la forma partitica che sarà predominante per tutto il Novecento, e viene seguito pochi anni dopo dai movimenti politici cattolici, prima con la Democrazia Cristiana Italiana di Romolo Murri, poi con il Partito Popolare Italiano fondato da don Luigi Sturzo nel 1919. Non a caso entrambi i partiti otterranno notevoli successi elettorali sino all'avvento del fascismo, contribuendo in maniera determinante alla perdita di forza e autorevolezza della vecchia classe dirigente liberale, che non era stata capace di strutturarsi in una forma partitica in grado di affrontare le nuove sfide della società.
Nel secondo dopoguerra il partito di massa per eccellenza sarà però il Partito Comunista Italiano, e questa è una delle peculiarità del sistema politico italiano. Al momento della sua fondazione nel 1921 il PCI non era diverso dagli altri partiti comunisti europei, molto più piccoli rispetto ai "fratelli" socialisti o socialdemocratici e privi di un radicamento effettivo nelle masse e nella classe proletaria, in quanto prediligevano il ruolo di avanguardia rivoluzionaria tracciato da Lenin nelle sue opere politiche. Il ruolo fondamentale svolto dal movimento comunista nella Resistenza ha consentito però al PCI di prendere il posto del Partito Socialista come rappresentante della classe operaia, e di diventare stabilmente, dopo il 1948, il secondo partito italiano e il primo della sinistra.
Questo ha condizionato fortemente il sistema politico italiano, perché mentre negli altri paesi europei la presenza di forti partiti socialisti, socialdemocratici o laburisti (ma comunque sempre privi di legami con l'Urss) consentiva l'alternanza di governo, in Italia la pregiudiziale anticomunista rendeva di fatto impossibile tale alternanza. Questo spiega la permanenza ininterrotta al potere per 45 anni della Democrazia Cristiana il partito nato dalle ceneri del PPI di don Sturzo. Tuttavia la DC dal 1953 in poi non ha mai avuto i voti sufficienti a governare da sola il paese, a causa del sistema elettorale italiano completamente proporzionale. Questo spiega il notevole potere che sino al 1992 hanno avuto i piccoli partiti "laici" (Partito Liberale Italiano, Partito Socialista Democratico Italiano, Partito Repubblicano Italiano), necessari per la creazione di maggioranze parlamentari.
La necessità di accordi continui fra partiti ha portato alla cosiddetta partitocrazia, e cioè l'occupazione, da parte dei partiti, di tutti i gangli dell'amministrazione pubblica, con l'inevitabile corollario di corruzione, nepotismo, inefficienza. Questo, insieme alle crisi delle ideologie e alla fine della guerra fredda, ha portato ad una generale perdita di credibilità e autorevolezza dei partiti, iniziata durante gli anni ottanta con il calo graduale ma inesorabile dei consensi di PCI e DC, e culminati nel crollo successivo all'inchiesta di Mani Pulite del 1992. A questa domanda di rinnovamento proveniente dalla società italiana si deve aggiungere però il deteriorarsi del partito massa, ormai superato: non è un caso che dopo la disgregazione di PCI e DC e la scomparsa del PSI e dei partiti laici le nuove forze politiche emergenti siano movimenti "personali" come Forza Italia, creata nel 1993 dall'imprenditore Silvio Berlusconi, e partiti di protesta come la Lega Nord di Umberto Bossi.
Senza analizzare tutti i partiti nati negli anni novanta (anche se è necessario evidenziare l'evoluzione del neofascista Movimento Sociale Italiano in Alleanza Nazionale e la trasformazione in senso socialdemocratico del PCI, che ha cambiato nome in Partito Democratico della Sinistra), bisogna comunque notare che, a più di dieci anni di distanza dal crollo della nomenclatura della Prima Repubblica, i partiti italiani si dimostrano incapaci di rinnovarsi. I dirigenti spesso sono gli stessi del passato, e anche i volti nuovi continuano a ricorrere alle vecchie pratiche spartitorie del potere. Questo è successo anche a causa della mancata introduzione di una legge elettorale adeguata alla situazione del paese.
Molti ritengono che il gran numero di partiti della Prima Repubblica fosse dovuto al sistema completamente proporzionale, e per questo si è chiesto di sostituirlo con un maggioritario secco. Ciò è avvenuto solo in parte, in quanto è stato creato un sistema misto con una quota maggioritaria per il 75% dei seggi e il restante assegnato tramite proporzionale. Tuttavia in poco tempo è stato chiaro che in un sistema come quello italiano, caratterizzato da numerosi partiti a forte base regionale e privo di forze politiche paragonabili ai grandi partiti europei, il maggioritario invece che diminuire moltiplicava il numero di partiti: il maggioritario secco infatti spinge alla creazione di coalizioni, nelle quali i partiti piccoli hanno buon gioco nel chiedere un certo numero di seggi sicuri in cambio del proprio appoggio, quasi sempre determinante. Anche l'ultima riforma elettorale del 2006, che restaura un proporzionale, ma che all'atto pratico è un maggioritario a collegio unico, ma elimina le preferenze, conferisce un grande potere alla classe dirigente dei partiti e rende impossibile una penetrazione di essi da parte della società civile.
Nel 1993, il referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti ottiene la maggioranza dei voti. La legge n°156 del 26 luglio 2002 abbassa dal 4 all'1% il quorum per ottenere il rimborso elettorale e abolisce il tetto massimo di spesa per lo Stato.
I partiti presenti, (e attivi?), in Italia sono circa 120.
[modifica] I partiti attuali
[modifica] Coalizioni
Nel 2006 si sono presentate due coalizioni per le elezioni politiche.
- Casa delle Libertà, coalizione politica di centro-destra: raggruppa partiti e movimenti ispirati ad una politica di centrismo moderato, di destra conservatrice, nazionalista e federalista, con una propensione verso il liberismo.
- L'Unione, coalizione politica di centro-sinistra: raggruppa partiti e movimenti ispirati al centrismo riformista, alla socialdemocrazia, alla liberaldemocrazia e alla cosiddetta sinistra radicale.
Dopo la crisi del Governo Prodi II le alleanze sono notevolmente mutate:
- Sul fronte del centrosinistra, la decisione del PD di correre alle elezioni da solo ha diviso quella che era stata l'Unione in due principali coalizioni, l'una composta dal Partito democratico alleato con l'Italia dei Valori, e che ha accolto nelle proprie liste i radicali, l'altra costituita dai partiti della sinistra radicale raggruppati nella Sinistra Arcobaleno. Incerta la posizione dei socialisti.
- Il centrodestra, a fronte della semplificazione politica attuata dal PD, ha dato una svolta al processo del Popolo della Libertà, raggruppando in esso i due partiti maggiori, FI ed AN, assieme ad alcuni partiti minori. La Lega si federa al PdL senza entrarvi, mentre l'UDC si rifiuta di entrare nel PDL e sceglie di presentarsi alle elezioni del 13 aprile 2008 formando liste in comune con la Rosa Bianca, un nuovo soggetto politico di centro.
[modifica] Partiti maggiori
Questi sono i partiti politici maggiori, presenti su scala nazionale, che abbiano ottenuto almeno il 5% nelle elezioni politiche del 2006 o che abbiano una rappresentanza nel Parlamento italiano di almeno il 5% dei seggi. Essi saranno presenti alle prossime elezioni politiche del 13 e 14 Aprile 2008 con proprie liste o all'interno di altre liste.
- Partito Democratico
- Popolo della Libertà (federazione tra FI, AN, Partito Pensionati, DCA, Nuovo PSI, AS,LD e Democrazia Cristiana (nuova))
- La Sinistra/l'Arcobaleno (federazione tra PRC, PDCI, Verdi e SD)
- Unione di Centro (federazione tra UDC,Rosa Bianca,PDC,Italia Popolare,PSDI, Partito della Democrazia Cristiana)
- Lega Nord
[modifica] Partiti minori
[modifica] Con rappresentanza parlamentare
- Associazioni Italiane in Sud America
- Italia dei Valori
- La Destra
- Movimento per l'Autonomia
- Movimento Politico dei Cittadini
- Partito Socialista
- Popolari UDEUR
- Radicali Italiani
- Sinistra Critica
- Unione Democratica
[modifica] Senza rappresentanza parlamentare
- Alleanza Monarchica
- CLC-Cattolici liberali cristiani
- CARC - Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo
- Democratici Cristiani Uniti
- Destra Liberale Italiana - Liberali per l'Italia
- Federazione dei Liberali Italiani
- Democrazia Cristiana (nuova)
- Federazione Di Centro - Democratici Cristiani
- Fiamma Tricolore
- Forza Nuova
- Fronte Sociale Nazionale
- Fronte Verde
- I Liberal Sgarbi-I libertari
- I socialisti per la libertà
- Italia Moderata
- La mia Italia
- Lista Consumatori
- Movimento Fascismo e Libertà
- Movimento Idea Sociale
- No Euro
- Noi Consumatori
- Nuova Democrazia Cristiana
- Nuovo MSI-DN
- Nuovo Partito d'Azione
- Partito Comunista dei Lavoratori
- Partito Comunista Internazionalista
- Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista
- Partito dell'Alleanza
- Partito d'Azione Comunista
- Partito d'Azione Liberalsocialista
- Partito della Rifondazione Socialista
- Partito dei Socialdemocratici
- Partito di Alternativa Comunista
- Partito Donne d'Europa
- Partito Federalista Italiano
- Partito Liberale Italiano (2004)
- Partito Marxista Leninista Italiano
- Partito Pensionati
- Partito Pensionati Italiani Democratici
- Partito Umanista
- Patto dei Liberaldemocratici
- Pensionati Uniti
- Per il Bene Comune
- Polo Civico di Centro
- Popolari Democratici
- Progetto Popolare Europeo
- Radicali di sinistra
- Rifondazione DC
- Solidarietà
- S.O.S. Italia
- Unione Federalista Meridionale
[modifica] Partiti locali e regionali
[modifica] Alto Adige
- Demokratische Partei Südtirol
- Die Freiheitlichen
- Ladins
- Süd-Tiroler Freiheit
- Südtiroler Volkspartei
- Union für Südtirol
- Unitalia
- Verdi (Alto Adige)
[modifica] Friuli-Venezia Giulia
[modifica] Lombardia
[modifica] Sardegna
- Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
- Partito Sardo d'Azione
- Riformatori Sardi
- Sardigna Natzione Indipendentzia
- A Manca pro s'Indipendenzia
[modifica] Sicilia
- Partito Del Sud
- L'Altra Sicilia
- MPA - Movimento per l'Autonomia Alleati per il Sud
- Nuova Sicilia
- Partito del Popolo Siciliano
[modifica] Valle d'Aosta
- Autonomie Liberté Démocratie
- Fédération Autonomiste
- Renouveau Valdôtain
- Stella Alpina
- Union Valdôtaine
- Vallée d'Aoste Vive
[modifica] Veneto
[modifica] Altri
- Lega Sud Ausonia (Sud Italia)
- Movimento Indipendentista Ligure (Liguria)
- Partito Autonomista Trentino Tirolese (Trentino)