Cigno (costellazione)
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Cigno |
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Nome latino Genitivo |
Cygnus |
Abbreviazione | Cyg |
• Coordinate | |
Ascensione retta Declinazione |
20,62 h 42,03° |
Area totale | 804 gradi quadrati |
• Dati osservativi | |
Visibilità da Terra - Latitudine minima - Latitudine massima - Passa al meridiano |
-40° +90° 10 settembre, alle 21:00 |
Stella principale - Magnitudine app. |
Deneb (α Cyg) 1,25 |
Altre stelle - Magnitudine < 3 - Magnitudine < 6 |
4 |
• Sciami meteorici | |
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• Costellazioni confinanti | |
Da est, in senso orario: |
Il Cigno (in latino Cygnus) è una costellazione settentrionale. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 moderne costellazioni. A causa della disposizione delle sue stelle principali, è a volte chiamato la Croce del Nord (in contrasto con la Croce del Sud).
La forma dell'uccello si estende sulla Via Lattea estiva, volando verso sud.
Indice |
[modifica] Caratteristiche
Il Cigno contiene numerose stelle brillanti.
Deneb, α Cygni, è una stella di prima grandezza, nonostante la sua notevole distanza (stimata in circa 1.800 anni luce). Si tratta quindi di una stella intrinsecamente molto brillante, circa 60.000 volte più luminosa del Sole. Se fosse posta alla stessa distanza di Sirio, la stella più luminosa del cielo, brillerebbe quasi quanto la Luna. Questa supergigante blu forma la coda del cigno, la parte più settentrionale della Croce del Nord, e uno dei vertici del cosiddetto Triangolo Estivo.
Albireo, β Cygni, è il becco del cigno. È una delle stelle doppie più belle del cielo, una stella giallo dorato facilmente separabile dalla sua compagna blu con un piccolo telescopio.
Un'altra stella interessante è 61 Cygni. È una delle stelle più vicine a noi, distante solo 11,4 anni luce. Mostra uno dei moti propri più alti, ed è stata una delle prime stelle di cui si riuscì a misurare la distanza.
La stella 16 Cygni B ha un sistema planetario con un pianeta confermato, con un massa di 1,5 volte quella di Giove.
Nei confini del Cigno si trova anche la sorgente a raggi X Cygnus X-1, che è considerato uno dei migliori candidati buchi neri.
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Per approfondire, vedi la voce Stelle principali della costellazione del Cigno. |
[modifica] Oggetti del profondo cielo
La Via Lattea percorre per intero la costellazione del Cigno; tra le stelle Deneb e γ Cygni questa è oscurata da un complesso sistema di nubi, il quale poi percorre la Via Lattea verso sud dividendola in due parti nei pressi dell'equatore galattico; questa "spaccatura" viene chiamata Fenditura del Cigno. Nel Cigno quindi sono visibili molti ammassi aperti e nebulose.
Tra i primi, due furono osservati dal Messier; il primo fu M29, visibile 1,5 gradi a sud di γ Cygni, il secondo M39, a nord-est di Deneb. Altri ammassi importanti sono NGC 6871, a sud di γ Cygni, e IC 5146, noto come Nebulosa Bozzolo a causa della presenza di una nebulosa oscura.
Tra le nebulose, spicca NGC 7000, la Nebulosa Nord America, che si trova poco a est di Deneb. La sua somiglianza col continente nordamericano si nota più sulle fotografie che nell'osservazione visuale, che è estremamente difficile. Per poterla osservare visualmente è necessario un cielo buio d'alta montagna e un buon binocolo. Viste particolamente acute unite ad un cielo non toccato dall'inquinamento luminoso possono scorgerla anche ad occhio nudo. La Nebulosa Velo è un altro oggetto straordinario, ma poco visibile, sul confine con la Volpetta.
Vale la pena di esplorare i ricchi campi stellari a sud di γ Cygni, per la presenza di innumerevoli piccoli ammassi.
Tra gli oggetti al di fuori della Via Lattea, va citata la bellissima NGC 6946, una grande galassia spirale barrata, posta sul confine con Cefeo.
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Per approfondire, vedi la voce Oggetti non stellari nella costellazione del Cigno. |
[modifica] Mitologia

La costellazione del Cigno prende spunto da vari personaggi della mitologia greca di nome Cicno, trasformati in cigno.
Una denominazione diffusa del Cigno è quella di Croce del Nord, e in effetti la sua forma è molto più larga e distinta di quella della famosa Croce del Sud. Nella sua foggia a croce i Greci vedevano il lungo collo, le ali spiegate e la coda mozza di un cigno che volava lungo la Via Lattea in cui è incastrato. I mitografi ci dicono che il cigno è una mimetizzazione di Zeus che si reca da una delle sue innumerevoli amanti, ma non sono d'accordo su chi sia la meta di quella particolare visita.
La versione del racconto che risale a Eratostene dice che Zeus un giorno s'invaghì della ninfa Nemesi che abitava a Ramno, a nord est di Atene. Per sfuggire alle avance sgradite del dio assunse le forme di vari animali, dapprima tuffandosi in un fiume, poi scappando per terra, e infine volando via sottoforma di oca. Senza arrendersi, Zeus la inseguì nonostante tutte le trasformazioni, ogni volta trasformandosi in un animale più grande e più veloce, finché non si tramutò in cigno e con quelle fattezze l'acchiappò e la violentò. Igino racconta una storia simile, ma non cita le metamorfosi di Nemesi. Dice, invece, che Zeus finse di essere un cigno che stava sfuggendo a un'aquila e che Nemesi gli offrì rifugio. Solo dopo essersi addormentata con il cigno in grembo si rese conto dell'errore compiuto.
In entrambe le versioni il risultato fu che Nemesi fece un uovo che fu poi donato alla Regina di Sparta, Leda, alcuni dicono da Ermete e altri da un pastore che trovò l'uovo in un bosco.
Dall'uovo uscì la bella Elena (che doveva diventare poi famosa come Elena di Troia).
Una versione più semplice recita che Zeus, trasformato in cigno sedusse Leda sulle sponde del fiume Euroto; con in mente questa storia, Germanico Cesare si riferisce al cigno come a «l'adultero alato». Leda era la moglie del Re Tindaro di Sparta, e questo fatto complicò ulteriormente le cose perché quella stessa notte la donna giacque anche con il marito.
Secondo una delle interpretazioni, Leda procreò un solo uovo da cui uscirono i gemelli Castore e Polluce e anche Elena. Il guscio di quest'uovo fu, nella leggenda, esposto in un tempio di Sparta, legato a nastri che pendevano dal tetto. Un racconto contrastante dice che Leda fece due uova, da uno vennero fuori Castore e Polluce e dall'altro Elena e sua sorella Clitennestra. Ad aumentare la confusione si deve aggiungere che Polluce ed Elena erano notoriamente figli di Zeus, mentre Castore e Clitennestra avevano per padre Tindaro. Castore e Polluce sono commemorati nella costellazione dei Gemelli.
La stella più brillante del Cigno, Deneb, segna il punto della coda del cigno; il nome le viene da dhanab che in arabo significa «coda». I Greci non diedero un nome a questa stella ben visibile. Deneb infatti è una stella supergigante molto brillante, quasi 2000 anni luce distante, la più lontana di tutte le stelle di I grandezza. Forma un angolo del cosiddetto Triangolo Estivo, triangolo completato da Vega nella costellazione della Lira e Altair in quella dell'Aquila.
Il becco del cigno è segnato da una stella che si chiama Albireo che, vista con un piccolo telescopio, si rivela una bella stella doppia color ambra e verde, quasi un semaforo celeste. Lo storico tedesco Paul Kunitzsch ha tracciato il percorso tortuoso seguito dal nome Albireo. Iniziò con una traduzione in arabo della parola greca che stava per «uccello», ornis, il nome con il quale questa costellazione era nota sia ad Arato di Soli che a Tolomeo. Nel Medioevo questo nome arabo fu tradotto in latino, ma male, e divenne ab ireo, implicando che si credeva derivasse dal nome di una certa erba. Questa definizione fu a sua volta erroneamente ritenuta di provenienza araba e riscritta albireo. Ecco che il nome Albireo, sebbene possa sembrare arabo, non ha nessun significato.
Il Cigno si trova sulla Via Lattea, e quindi contiene molti campi stellari belli da osservare con un binocolo. Ma il suo oggetto più famoso che non può però essere visto neanche attraverso strumenti ottici perché forte fonte di raggi X è un buco nero, chiamato Cigno X-1, che si trova a metà del collo dell'animale.
[modifica] Altri progetti
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