Bonnanaro
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Bonnanaro | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 405 m s.l.m. | ||
Superficie: | 21,78 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 51,75 ab./km² | ||
Comuni contigui: | Bessude, Borutta, Mores, Siligo, Torralba | ||
CAP: | 07043 | ||
Pref. tel: | 079 | ||
Codice ISTAT: | 090011 | ||
Codice catasto: | A976 | ||
Nome abitanti: | bonnanaresi | ||
Santo patrono: | San Giorgio | ||
Giorno festivo: | 23 aprile | ||
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Bonnanaro (in sardo Bunnànaru) è un comune di 1.127 abitanti della provincia di Sassari, nella antica regione del Meilogu.
Il villaggio di Bonnanaro nasce indicativamente intorno all'anno 1000 d.C., anticamente si chiamava "Gunar" poi trasformato in "Gunnanor" e attualmente sorge nella vallata tra il Monte Pelao ed il monte Arana.
Il centro, di tradizione prevalentemente agricola, deve la sua fama alla coltivazione della vite e soprattutto delle ciliegie, la cui fiera che si svolge generalmente all’inizio di giugno, costituisce ogni anno fonte di richiamo turistico.
Il centro storico, dotato di una struttura piuttosto complessa, conserva intatte alcune abitazioni padronali risalenti al XVIII e XIX secolo, oltre alle chiese di S. Maria, recentemente restaurata. S. Barbara, S. Croce e la parrocchia di S. Giorgio, con la facciata di fattura neoclassica.
Sulla sommità del Monte Arana si trova invece la chiesetta omonima, sede di una vivace festa campestre l’8 settembre: Nostra Signora di Monte Arana.
Il piccolo edificio, quasi completamente diroccato fino a pochi anni orsono, è stato recentemente restaurato. Circondato da ambienti destinati ad ospitare i pellegrini, prospetta su un vasto piazzale affacciato sulla Valle dei Nuraghi che offre ai visitatori uno dei più suggestivi panorami della zona.
Significativa la ricchezza del territorio dal punto di vista archeologico; in particolare prende il nome dal paese una specifica facies culturale dell’età del Bronzo Antico: la Cultura di Bonnanaro, appunto, caratteristica per le proprie produzioni fittili, architettoniche e per le modalità di seppellimento dei defunti. Le prime tracce di questa particolare facies culturale, diffusa in buona parte della Sardegna vennero rinvenute per la prima, volta, nel 1889 all’interno delle domus de janas di Corona Moltana, situate due chilometri a sud-est del centro abitato.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
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