Vairano Patenora
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Vairano Patenora | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 145 m s.l.m. | ||
Superficie: | 43 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 142 ab./km² | ||
Frazioni: | Vairano Scalo, Marzanello | ||
Comuni contigui: | Ailano, Caianello, Marzano Appio, Pietravairano, Pratella, Presenzano, Raviscanina, Riardo, Teano | ||
CAP: | 81058 | ||
Pref. tel: | 0823 | ||
Codice ISTAT: | 061095 | ||
Codice catasto: | L540 | ||
Nome abitanti: | Vairanesi | ||
Santo patrono: | San Bartolomeo | ||
Giorno festivo: | 24 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Vairano Patenora è un comune di 6.259 abitanti in provincia di Caserta. E' il luogo dello storico incontro (precisamente a Taverna della Catena nella frazione Vairano Scalo) tra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi il 26 ottobre 1860.
Indice |
[modifica] Come raggiungerci-Collegamenti
Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la Via Venafrana SS.85 direzione Venafro, e dopo circa 5 km il bivio per Vairano P. Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Vairano P. Prendere la Via Venfranana SS. 85, direzione Venafro, e dopo circa 4 km il bivio di Vairano. Treno: Stazione Vairano-Caianello, linea Roma-Napoli via Cassino.
[modifica] Geografia
Vairano Patenora (145 m. s.l.m.), comune dell'Alto Casertano, comprende le frazioni di Marzanello e Vairano Scalo abitanti 6235. Il territorio comunale si estende nell'ampia e ubertosa pianura di Patenara, formata dal fiume Volturno, tra il gruppo vulcanico del Roccamonfina e il massiccio del Matese. Dalla fertile pianura emergono i due rilievi montuosi del Catreola (587 m.) e di Montauro o S. Angelo (465 m.), dove domina la tipica macchia mediterranea, luoghi di grande interesse ambientale sono il laghetto di Vairano, di origine vulcanica e il fiume Volturno.
[modifica] Storia
Dai resti di utensili e di armi ritrovate, appartenenti alle varie epoche preistoriche, possiamo dedurre che il territorio di Vairano era frequentato dall’uomo a partire da 700.000 anni fa. Essi vivevano in caverne o in capanne di rami, come documentano i buchi dei pali lasciati nel terreno ritrovati tra il Monte S. Angelo e Monteforte.
Una delle prime civiltà nella nostra zona fu quella degli Opici. Ad essi subentrarono gli Etruschi, poi i Sanniti e i Sidicini. I Sanniti costruirono sui nostri monti città fortificate come si deduce dai resti delle mura visibili sul Montauro, Caievola e Monteforte. Nel 354 a.C. Vairano faceva parte del territorio dei Sanniti e continuò ad esserlo anche dopo la prima guerra romano-sannitica. Nel 290 a.c. il territorio passò ai Romani che lo diedero in gestione ai Sidicini. Con i Romani ci fu la “ pax romana “ , un periodo di pace che durò molti secoli, durante il quale gli abitanti fondarono villaggi agricoli, detti “pagi” di cui restano tracce in diverse località del comune e un ponte a schiena d’asino in località Frattelle.
All’ VIII secolo risalgono i primi documenti che attestano i toponimi di Patenaria e Bairanum. In questa epoca probabilmente esisteva una primitiva fortezza che serviva per difendersi dagli attacchi dei barbari e dei saraceni. Nell’XI sec. con l’arrivo dei Normanni, che sottomisero i Longobardi, il territorio fu inserito nel Regio Demanio della Corona Sveva. Le prime notizie certe della fortezza risalgono agli ultimi anni del secolo XII infatti nel 1191 l’imperatore Enrico II di Svevia concesse il castello a Roffredo dell’Isola Abate di Montecassino. Nel 1193 i Vairanesi si opposero a tale decisione e respinsero l’assedio delle truppe di Montecassino e Imperiali in uno storico confronto. La fortezza ha subito nel corso dei secoli diversi assedi come quello violento del 1437 quando le truppe del Vitellesco, alleate degli Angioini contro gli Aragonesi, entrarono a Vairano distruggendolo. Successivamente un terremoto distrusse completamente il borgo che nel corso dei secoli ha subito diverse ricostruzioni e trasformazioni ; le più importanti furono quella operata intorno al 1495 dal feudatario Aragonese Innico II d’Avalos e quella del Barone Mormile nel 1660 che gli fece assumere un aspetto residenziale.
Negli ultimi anni del XV secolo Innico II d’Avalos fece restaurare e potenziare il castello e le mura del borgo. La ristrutturazione operata dal d’Avalos deve essere considerata la più importante poiché segnò l’adattamento delle strutture alle tecniche architettoniche aragonesi: le torri furono abbassate e livellate con le cortine mentre le murature e le scarpe furono potenziate, in modo da dare al borgo un aspetto più arcigno e compatto. Il giorno 11 novembre 1507 ebbe luogo la prima numerazione (oggi censimento) dei tre antichi casali di Vairano: Terra (borgo medioevale), S. Maria a Fratta, e Greci, in tale anno a Vairano si trovavano 126 famiglie con un numero complessivo di 653 abitanti presenti, 1 assente, 19 forestieri e 9 sacerdoti. Molti nomi di famiglie sono scomparsi ma altri rimangono ancora come i seguenti: (nella cinta muraria) Petruccio, Del Borgo, Santoro, Martino, Vallante, Fusco, D’Arezzo, Montanaro, Siciliano; (nel Casale S. Maria a Fratta) De Angelis, Funaro, Geremia, De Bartolo, Pinto, Picozzo, Marrocco, Pulcini, Riccitello; (nel Casale dei Greci) Martino, De Simone, Santagata, Caiazza, De Pascale, Zanfagna , Di Zoglio ,Vallone e Greco.
Fino al 1590 Vairano passò di mano in mano a diversi feudatari amici degli Aragonesi, finché insieme a Marzanello fu acquistato da Antonio Mormile che riunificò i due territori e ristrutturò il Castello nel 1660 trasformandolo da fortezza militare a edificio residenziale. La famiglia Mormile possedette la baronia di Vairano fino al 1806 con l’eversione del feudalesimo da parte di Napoleone Bonaparte. Dal 1700 Vairano ebbe un grande crescita demografica, culturale e sociale che durò fino alla fine del 1800. Ne sono testimonianza i tanti studiosi vairanesi che hanno lasciato trattati di matematica, di storia ecc., e i numerosi e magnifici palazzi edificati in quel periodo nella zona pianeggiante ai piedi del borgo quasi tutti ornati di bei portali ribassati e a tutto sesto in pietra calcarea e in tufo.
Il territorio di Vairano è stato protagonista anche durante il Risorgimento italiano, infatti il 26 ottobre 1860 è proprio qui, a Taverna della Catena (ora monumento nazionale del Risorgimento), che avvenne lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II nel quale fu sancita l’Unità d’Italia.
[modifica] Monumenti Principali
•IL BORGO E LA FORTEZZA MEDIEVALE
L'esistenza del Castrum Vairani è documentata dall'epoca del sovrano normanno Guglielmo II (circa 1188), ma si suppone esistente già nei secoli IX e X. Nel 1193 il castello, difeso da Ruggero di Chieti, seppe resistere e scoraggiare definitivamente le offensive dell'esercito combinato di Enrico VI e di Roffredo dell'Isola (Vairanum acriter impugnans in nullo profecit). Nel 1437 Vairano fu saccheggiato dall'esercito del Patriarca Vitellesco mandato dal papa Eugenio VI. Nel 1461 i casali e il castello conobbero la furia distruttrice dell'esercito di Marino Marzano che lasciò Vairano, secondo le cronache dell'epoca, “depopulata et dehabitata”. Tra il 1491 e il 1503 il Castello fu completamente ristrutturato ad opera del feudatario Innico II d'Avalos. La fortezza è composta da 4 torri, di cui la più massiccia è detta torre “mastra”. L'interno è ormai completamente diruto, però ancora sono visibili la suddivisione dei piani, le cucine, le carceri e l'antica cisterna. Il borgo è circondato da mura intervallate da 14 torri. Tre porte consentono l'accesso al borgo: Porta Oliva, Porta di Mezzo o Mezzogiorno e Porta Castello o S. Andrea. All'interno è visitabile l'antica chiesa di S. Tommaso Apostolo (XIV sec.), mentre appena fuori delle mura, da poco restaurata, è ubicata la chiesa di S. Maria di Loreto (XVI sec.).
Nel 1700 lungo le vie consolari di Vairano, Via Latina e Venafrana, sorgevano diverse Taverne, per la sosta e il cambio dei cavalli dei postini e dei viandanti; la più nota è Taverna della Catena la cui denominazione deriva dal fatto che quando i Re si recavano a caccia nella vicina riserva di Torcino, l’incrocio veniva sbarrato da una catena. Fu fatta edificare dal duca Domenico Mariconda intorno al 1720. La suddetta Taverna è passata alla storia come il luogo ove avvenne lo storico incontro del 26 ottobre 1860, che sancì l’Unità d’Italia, tra il re Vittorio Emanuele II e il generale Giuseppe Garibaldi.
•LA BADIA DELLA FERRARA
La costruzione della Badia di Santa Maria della Ferrara fu iniziata nel 1171 ad opera del monaco Giovanni de Ferraris. I lavori terminarono nel 1179. All’inizio fu definita grancia e solo il 23 novembre 1184 fu elevata al rango di Badia. Era molto ricca e possedeva diversi beni e chiese sia a Vairano che in tutto il sud Italia donati da sovrani normanni, svevi ed angioni. Molti sovrani, infatti, visitarono la Badia come Federico II e Carlo II D’Angiò. La Badia fu soppressa nel 1807. Aveva un’ampia chiesa con molti altari, un campanile con tre campane, un chiostro con una grande cisterna, delle celle e altri locali. L’ingresso principale della Badia era rivolto a sud verso Vairano e vi si accedeva per una stradina con ponti artistici. Nella cappella della Scala Santa si può osservare, ancora intatto, un affresco raffigurante i funerali di Malgerio Sorello, signore di Torcino, valletto e falconiere dell’Imperatore Federico II.
•VILLA ROMANA “IL PALAZZONE” DI MARZANELLO
La Villa, detta “Palazzone” , di Marzanello è di epoca romana. I terreni intorno al “Palazzone” sono ricchi di reperti romani di ogni genere, abbondano quelli databili tra la seconda metà del I sec. a.C. e la prima metà del I sec. d.C. A quest’epoca risale anche la struttura originaria della villa . Nel Medioevo fu trasformata e ristrutturata e divenne una masseria fortificata con torri e merli nei quali sono ancora visibili dei particolari rinascimentali.
[modifica] Fotografie
[modifica] Video
[modifica] Economia
Il tessuto economico di Vairano Patenora è basato essenzialmente sul commercio, sull'agricoltura e sull'artigianato.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Frazioni
La frazione di Vairano Scalo è stazione ferroviaria sulla Roma-Napoli, via Cassino. Nel centro del paese si trova l'edificio della Taverna della Catena, vincolato e recentemente restaurato e un monumento dedicato allo storico incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele che qui si sarebbe svolto.
La frazione è ricca di esercizi commerciali e di servizi di ristorazione, grazie alla sua favorevole collocazione all'uscita dell'autostrada del Sole di Caianello, come tappa per i turisti che viaggiano verso le mete invernali (Roccaraso) o estive (Vasto, Termoli)
Degna di nota è poi la squadra di pallavolo, la "Folgore Vairano", che negli anni passati ha militato nel campionato nazionale di serie B2.
[modifica] Eventi
Festa Medioevale "Il Medioevo dei Normanni" Vajrano A.D. 1193. L'evento è giunto alla IV edizione.
La Pro Loco Vairano Patenora, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con la Regione Campania, organizza la Rievocazione Storica - “Vajrano A.D. 1193”. Lo scopo della manifestazione è quello di far conoscere la storia e la cultura medioevale locale, i piatti e i prodotti dell'epoca, la scelta della data 1193 non è un caso infatti in quell'anno, dopo un lungo e duro assedio, il popolo di Vairano guidato dal castellano Ruggiero di Chieti riuscì a respingere e a far desistere le truppe imperiali capeggiate dall'Abate di Montecassino Roffredo dell'Isola, che aveva pretese illegittime sui possedimenti di Vairano. I visitatori percorrendo l’itinerario potranno ammirare le bellezze del magnifico e magico Borgo Medioevale del 1400, ascoltare e godere degli spettacoli dei giocolieri e dei musici medioevali, applaudire i milites e i cavalieri impegati a sfidarsi a singolar tenzone, degustare alcuni prodotti tipici e conservare nella memoria un piacevole ricordo.
L'edizione 2008 si terrà nei giorni 12 e 13 luglio.