Cesare Battisti
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VOLLE OFFESI E PVNITI
IN CESARE BATTISTI
LA STIRPE LA FEDE
L'AMORE DELLA PATRIA E DELLA LIBERTA'
E NELLA CIECA BARBARIE DEL SVPPLIZIO
SE CONDANNÒ ALL'OBBROBRIO DEL MONDO
LVI VOTANDO ALL'AMMIRAZIONE DEI SECOLI
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ALLA MEMORIA DEL MARTIRE
ROMA
INTERPRETE DEL CVORE D'ITALIA
XX SETTEMBRE MCMXVI

Cesare Battisti (Trento, 4 febbraio 1875 – Trento, 12 luglio 1916) è stato un geografo, politico, rivoluzionario e irredentista italiano. Nacque in Trentino quando questo era ancora parte dell'Impero Austro-Ungarico, da Cesare, commerciante, e dalla nobildonna Maria Teresa Fogolari.
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[modifica] Biografia
Dopo aver frequentato il ginnasio a Trento, si sposta a Firenze per frequentare l'università. Si laurea nel 1898 in lettere e successivamente consegue una seconda laurea in geografia. Seguendo le orme dello zio materno, don Luigi Fogolari (condannato a morte dall'Austria per cospirazione e poi graziato), abbraccia presto gli ideali patriottici dell'irredentismo. Successivamente agli studi universitari, si occupa di studi geografici e naturalistici e pubblica alcune apprezzate "Guide" di Trento e di altri centri della regione e l'importante volume "Il Trentino". Contemporaneamente si occupa di problemi sociali e politici e, alla testa del movimento socialista trentino, si batte per migliorare le condizioni di vita degli operai, per l'Università italiana di Trieste e per l'autonomia del Trentino. Nel 1900 fonda il giornale socialista "Il Popolo" e quindi il settimanale illustrato "Vita Trentina", che dirige per molti anni.
Desiderando combattere per la causa trentina con la politica e farla valere dall'interno, nel 1911 si fa eleggere deputato al Reichsrat, il Parlamento di Vienna. Nel 1914 entra anche nella Dieta di Innsbruck.
Un sostenitore della cultura italiana del Trentino, ma legato alla monarchia asburgica come l'allora deputato austriaco Alcide De Gasperi, comunicando nel settembre del 1914 con l'ambasciatore dell'Impero a Roma, aveva sostenuto che gran parte dei Trentini erano fedeli agli Asburgo e in caso di referendum per il passaggio in Italia probabilmente più del 90%, sempre a detta di De Gasperi, avrebbero optato per l'Austria. Parere peraltro non suffragato da fatti od evidenze, dato che il referendum mai si tenne.
Si sposò con Ernesta Bittanti (Cremona, 1871 – 1957) ed ebbe tre figli: Luigi (1901 - 1946), Livia (1907 – 1978) e Camillo (1910- ).[1]
[modifica] La fuga dall'Austria
Il 17 agosto 1914, appena due settimane dopo lo scoppio della guerra austro-serba, abbandona il territorio austriaco e ripara in Italia. Diventa subito un propagandista attivo per l'intervento italiano contro l'Impero Austro-Ungarico, tenendo comizi nelle maggiori città italiane e pubblicando articoli interventisti su giornali e riviste.
[modifica] In guerra
Il 24 maggio 1915, l'Italia entra in guerra. Battisti si arruola volontario e viene inquadrato nel Battaglione Alpini Edolo, 50ª Compagnia. Combatte al Montozzo sotto la guida di ufficiali come Gennaro Sora e di Attilio Calvi. Per il suo sprezzo del pericolo in azioni arrischiate riceve, nell'agosto del 1915, un encomio solenne. Viene trasferito ad un reparto sciatori al Passo del Tonale e successivamente, promosso ufficiale, al Battaglione Vicenza del 4º Reggimento Alpini, operante sul Monte Baldo nel 1915 e sul Pasubio nel 1916.
Nel maggio 1916 si trova a Malga Campobrun, in attesa dell'inizio della famosa Strafexpedition (15 maggio - 15 giugno 1916), preparando la controffensiva italiana. Il 10 luglio il Battaglione Vicenza, formato dalle Compagnie 59ª, 60ª, 61ª e da una Compagnia di marcia comandata dal tenente Cesare Battisti, di cui è subalterno anche il sottotenente Fabio Filzi, riceve l'ordine di occupare il Monte Corno (1765 m) sulla destra del Leno in Vallarsa, occupato dalle forze austro-ungariche.
[modifica] La cattura
Nelle operazioni, molti Alpini cadono sotto i colpi austriaci, mentre molti altri vengono fatti prigionieri. Tra questi troviamo il sottotenente Fabio Filzi e il tenente Cesare Battisti che, dopo essere stati riconosciuti, vengono tradotti e incarcerati a Trento.
La mattina dell'11 Luglio, viene trasportato attraverso la città a bordo di un carretto, in catene e circondato da soldati. Durante il percorso alcuni gruppi di cittadini e milizie, aizzati dai poliziotti austriaci, fanno bersaglio il Battisti di insulti, sputi e frasi infamanti.
[modifica] Il processo e l'esecuzione
La mattina seguente, insieme a Fabio Filzi, viene condotto nel Castello del Buon Consiglio. Durante il processo non si abbassa mai alle scuse, nè rinnega il suo operato e ribadisce invece la sua piena fede all'Italia. Respinge l'accusa di tradimento a lui rivolta e si considera a tutti gli effetti un soldato catturato in azione di guerra.
Alla pronunzia della sentenza di morte mediante capestro per tradimento, Battisti prende la parola e chiede, invano, la grazia di essere fucilato invece che impiccato, per rispetto alla divisa militare che indossa. Il giudice gli nega questa richiesta e procede invece ad acquistare alcuni miseri indumenti da fargli indossare, dando seguito alla sentenza. L'esecuzione avviene nel cortile interno del Castello del Buonconsiglio (La fossa dei Martiri). Le cronache riportano che il cappio si spezzò, ma invece che concedergli la grazia com'era usanza, il carnefice ripeté la sentenza con una nuova corda.
Cesare Battisti affronta il processo, la condanna e l'esecuzione con animo sereno e con grande fierezza, nonostante non gli sia stato consentito di scrivere alla famiglia, nonostante la misera esposizione durante il tragitto in città e nonostante sia stato condotto alla forca vestito quasi di stracci.
Muore gridando in faccia ai carnefici: Viva Trento italiana!, Viva l'Italia!.
[modifica] Onorificenze
Per il suo eroismo in combattimento e il suo coraggio nel supremo sacrificio, gli viene concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
Cesare Battisti - Tenente 6º reggimento della 2ª compagnia del battaglione "Vicenza"
Medaglia d'oro al valor militare
— Monte Corno di Vallarsa, 10 luglio 1916
Cesare Battisti è considerato un eroe nazionale italiano e a lui sono dedicati monumenti, piazze e vie in tutta Italia. A Trento è stato eretto un grande mausoleo sul Doss Trento, che sovrasta simbolicamente la città. La montagna su cui venne catturato viene adesso chiamata Monte Corno Battisti.
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
- Cesare Battisti, Opere geografiche, Trento, La Finestra editrice, 2005
- Cesare Battisti, Scritti politici, Trento, La Finestra editrice, 2006
Un'opera che tende a restituire a Cesare Battisti le sue origini di intellettuale austro-marxista e che ripercorre la sua nobile e complessa figura è quella di Claus Gatterer, intitolata ironicamente Cesare Battisti: ritratto di un alto traditore, La nuova Italia editrice, Firenze, 1975.