Carlo Bergonzi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Carlo Bergonzi (Vidalenzo, 13 luglio 1924) è un tenore italiano. Viene considerato come uno dei più importanti tenori di tutti i tempi e come interprete di assoluto riferimento delle opere di Verdi.
Dopo gli studi presso il conservatorio di Parma con il baritono Edmondo Grandini, debutta nel 1947 a Varedo ne Il barbiere di Siviglia di Rossini. Canta con voce di baritono per i primi 3 anni della sua attività, interpretando ruoli di baritono leggero, quali Belcore in L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti, Lescaut nella Manon Lescaut di Giacomo Puccini e Silvio in Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Nel corso di una recita di Madama Butterfly a Livorno, dove cantava insieme al grande tenore Galliano Masini, provò ad emettere, in camerino, il do acuto che conclude il primo atto. Si rese conto che le difficolta' che incontrava a sostenere i ruoli baritonali non erano dovute ad errori di tecnica, ma d'impostazione. Passò quindi, studiando in solitudine ed all'insaputa persino dei familiari, aiutato solo da un diapason, al registro tenorile. Nel 1951 a Bari Carlo Bergonzi debuttava nell'Andrea Chénier di Giordano, quale tenore protagonista. Le critiche furono subito favorevoli ma non entusiasmanti. La strada, tuttavia, era tracciata.
Nello stesso anno, in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario dalla morte di Verdi, verrà scritturato dalla RAI per interpretare in radio alcuni ruoli verdiani meno conosciuti: Giovanna d'Arco, La forza del destino, Simon Boccanegra, I due Foscari. L'anno successivo, sempre per la RAI, affronta Canio nei Pagliacci di Leoncavallo.
Nel 1953 debutta alla Scala di Milano nel ruolo di Masaniello nell'omonima opera di Jacopo Napoli. Nel massimo teatro italiano interpreterà anche La forza del destino, Simon Boccanegra, Aida, Messa da requiem, Mefistofele, L'elisir d'amore, Il trovatore ed Un ballo in maschera, oltre a numerosi concerti e recital.
Nel 1956, grazie anche all'interessamento di Mario Del Monaco, debutta al Metropolitan Opera di New York come Radames nell'Aida di Verdi. Il pubblico e la critica gli tributano un autentico trionfo. Il New York Times scrive a tutta pagina: "Forse e' arrivato il Radames che sognava Verdi". A distanza di pochi giorni interpreta il ruolo di Manrico nel Trovatore e da allora diviene un idolo del pubblico newyorkese. Nel 1959 inaugurerà la stagione ancora con il Trovatore, e nello stesso anno debutterà nella Messa da Requiem di Verdi, diretta dal grande Bruno Walter, con un cast composto da Zinka Milanov, Cesare Siepi e Rosalind Elias.
Rimarrà ospite fisso fino al 1988 nel più importante teatro americano, che saluterà interpretando il ruolo di Edgardo nella Lucia di Lammermoor di Donizetti, lo stesso ruolo che nel 1958 lo aveva visto trionfare accanto a Maria Callas. Tornerà nel 1996 in occasione delle celebrazioni per il 25° anniversario del debutto di James Levine, interpretando "Quando le sere al placido" dalla Luisa Miller di Verdi ed il terzetto da I Lombardi alla prima crociata.
Nel 1962 debutta al Covent Garden di Londra in una storica edizione de La forza del destino diretta da Georg Solti. Da allora diverrà un beniamino del pubblico londinese e rimarrà fino al 1985 quando, al fianco di Joan Sutherland, interpreterà nuovamente il ruolo di Edgardo in Lucia di Lammermoor.
Da ricordare anche la lunga collaborazione con l'Arena di Verona. Pur non essendo dotato di una voce "strabordante", è stato uno dei pochissimi cantanti che si potevano udire persino all'esterno del grande anfiteatro: merito di un'emissione impostata alla perfezione che gli ha consentito di trionfare in tantissime recite. Tornerà nel grande teatro veronese nel 1990, per un concerto in memoria di Beniamino Gigli, che ha visto la partecipazione di 16 tenori. A lui è toccato l'onore di chiudere la serata.
Ha cantato sotto la direzione di grandi bacchette, quali Herbert von Karajan, Georg Solti, Riccardo Muti, Thomas Schippers, Tullio Serafin, Bruno Walter, Dimitri Mitropoulos, James Levine, Gianandrea Gavazzeni, Georges Prêtre.
Ha cantato con tutti i più celebri soprani e mezzosoprani della sua epoca: Maria Callas, Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Leontyne Price, Magda Olivero, Birgit Nilsson, Renata Scotto, Joan Sutherland, Raina Kabaivanska, Giulietta Simionato, Marilyn Horne, Fiorenza Cossotto, Fedora Barbieri, Grace Bumbry, Shirley Verrett ma con la curiosa eccezione di Mirella Freni.
Ha cantato numerose recite con i baritoni Leonard Warren, Piero Cappuccilli, Renato Bruson, Ettore Bastianini, Cornell Mac Neil, Leo Nucci, Giuseppe Taddei.
Tra i bassi vanno ricordate le collabborazioni con Boris Christoff, Giulio Neri, Nicolai Ghiaurov, Cesare Siepi, Fernando Corena fino al suo allievo Michele Pertusi.
Nel corso della sua breve carriera di baritono ha avuto l'occasione di cantare accanto a colossi della corda tenorile quali Beniamino Gigli, Aureliano Pertile, Tito Schipa, Galliano Masini e Francesco Merli.
Dotato di una voce morbida e brunita, si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica per l'eccezionale tecnica di canto, la pronuncia scandita, il fenomenale controllo della respirazione, il senso del fraseggio.
Tantissimi sono i ruoli affrontati da Bergonzi: il suo repertorio spazia dal Nemorino de L'elisir d'amore di Donizetti al Riccardo in Un ballo in maschera, Rodolfo nella Luisa Miller di Verdi, Des Grieux nella Manon Lescaut, Cavaradossi nella Tosca di Puccini, Enzo Grimaldo nella Gioconda di Ponchielli, oltre ai già citati personaggi verdiani.
Oltre ad aver cantato nel principali teatri italiani, si è esibito anche a Barcellona, Berlino, Buenos Aires, Chicago, Lisbona, Londra, Madrid, Mosca, New York, Parigi, Salisburgo, San Diego, San Francisco, Tokyo, Vienna).
Nel 1986 a Busseto, nella piazza dedicata a Giuseppe Verdi, interpreta assieme ad alcuni dei suoi allievi la Luisa Miller di Giuseppe Verdi, diretta da Angelo Campori. Per l'occasione il quotidiano milanese Il Giorno dedica la prima pagina del giornale all'avvenimento, sottolineando come a sessantadue anni sia stato ancora in grado, e senza nessuna apparente difficoltà, di affrontare uno dei più temibili ruoli di tutto il repertorio verdiano.
Ha terminato la carriera artistica nel 1995 con una serie di concerti a Vienna, alla Carnegie Hall di New York, alla Scala di Milano ed all'Opéra di Parigi.
Il 3 maggio del 2000, alla Carnegie Hall di New York, affronta per la prima volta il ruolo di Otello nell'omonimo capolavoro di Giuseppe Verdi, ma, nonostante avesse cantato splendidamente nel corso della prova generale, come testimoniano le registrazioni, al termine del secondo atto un'indisposizione lo costringe ad abbandonare la scena.
Successivamente, a parte qualche sporadica esibizione, si è dedicato esclusivamente all'insegnamento del canto. Suoi allievi sono stati, tra gli altri, Roberto Aronica, Vincenzo La Scola, Filippo Lo Giudice, Philip Webb, Giorgio Casciari, Paul Caragiulo, Lance Clinker, Salvatore Licitra e Marco Chingari.
In occasione dei suoi 80 anni sono state organizzate celebrazioni in suo onore al Teatro Regio di Parma, al Teatro Comunale di Firenze, al Teatro alla Scala di Milano e al Teatro Bellini di Catania, al Metropolitan di New York ed alla Lyric Opera di Chicago.
Nel 2007 ha presieduto il Concorso internazionale di Voci Verdiane di Busseto, ruolo che aveva ricoperto in precedenza per tantissimi anni, ridando cosí a questa manifestazione il lustro che le compete.
Amplissima è la discografia lasciata da Bergonzi, ricca sia di testimonianze in studio che di incisioni dal vivo. Tra le tante registrazioni degne di nota, da ricordare che nel 1975 ha inciso, primo tenore nella storia, un album con l'interpretazione di tutte le trentuno arie per tenore di Giuseppe Verdi, da Oberto, Conte di San Bonifacio fino a Falstaff.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Bibliografia
- Gustavo Marchesi, Carlo Bergonzi, I suoi personaggi, Azzali Editori, Parma, 2003.
Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di musica classica