Bovegno

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Bovegno

[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Bovegno]]

Nome ufficiale:

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45°47′N 10°16′E / 45.78333, 10.26667

680 m s.l.m.

47 km²

2.321

49 ab./km²

Graticelle, Ludizzo, Magno, Zigole, Savenone, Predondo, Castello, Piano

Comuni contigui:

Artogne, Berzo Inferiore, Bienno, Collio, Esine, Gianico, Irma, Marmentino, Pezzaze

CAP:

25061

Pref. tel:

030

Codice ISTAT:

017024

Codice catasto:

B100

Nome abitanti:

bovegnesi

Santo patrono:

San Giorgio

Giorno festivo:

Sito istituzionale

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Bovegno (pronunciato Bòvegno, Böegn in bresciano) è un comune di 2.321 abitanti della provincia di Brescia. Si pronuncia Bòvegno. Secondo una tradizione il nome deriverebbe da quello di un generale romano.

È situato nell'alta Val Trompia, in una conca da cui si dipartono alcune valli laterali tra le quali la Valle di Graticelle,la più estesa, la Val Sorda e la Valle della Meola.

[modifica] Onorificenze

Il Comune è stato insignito della Medaglia di bronzo al merito civile per per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale .

[modifica] Personaggi illustri

Trascorse qui gli ultimi anni della sua vita il massimo poeta bresciano Angelo Canossi (1862-1943), in gran parte alla Cà dele Bachere (oggi monumento nazionale) in Val Sorda. Qui trascorse gli ultimi anni e morì il botanico veronese Giovanni Zantedeschi (1773 - 1846). Altro bovegnese conosciuto nell'ambito culturale è stato lo scrittore Aldo Cibaldi, al quale il Comune di Bovegno ha pure intitolato il suo viale più famoso: quello della Circonvallazione. Vive a Bovegno lo sportivo Roberto Ghidoni.

[modifica] Vicende storiche

Bovegno diede un notevole contributo alla Resistenza, per la quale è stato insignito della Medaglia di Bronzo. Il 15 e 16 agosto 1944 fu teatro di una strage nazifascista, che fece 15 vittime.

Bovegno è situato al culmine della Val Trompia, la cui paraetimologia sta a significare valle delle 3 pievi: una delle tre pievi era infatti Bovegno, come documentato da numerose testimonianze storiche su pergamene conservate all'archivio di stato di Brescia.

Bovegno possiede un importante patrimonio storico di epoca medievale, con notevoli testimonianze architettoniche localizzate nelle frazioni, come la torre medievale di Predondo, la torre di Ludizzo e la torre di Castello.

Tra le testimonianze storiche del passato si segnala lo statuto comunale risalente all'alto medioevo, una preghiera in dialetto locale antico e uno statuto minerario, uno dei più antichi d'Italia, antecedente quello delle cave di marmo di Carrara.

Le risorse minerarie del territorio di Bovegno hanno costituito nel passato la principale risorsa economia per intere generazioni. Ancora oggi si possono osservare i resti delle passate attività industriali minerarie legate al ferro: i resti delle miniere per l'estrazione di fluorite, ferro e altri minerali, i magli e un forno situato in frazione Forno Brolo. Sono inoltre presenti siti industriali come lo stringhificio, attualmente in stato di abbandono.

[modifica] Situazione attuale

Attualmente Bovegno sta attravesando un periodo di profonda crisi economica che ha coinvolto soprattutto il settore turistico. Negli anni 60 e 70 il paese era meta di un notevole turismo familiare estivo, poi fortemente ridimensionato. Importanti e gloriose strutture alberghiere del passato sono state da tempo trasformate in strutture residenziali. Anche il declino dell'attività mineraria ha prodotto un esodo di lavoratori anche in altri continenti. I tentativi di rilancio passano, secondo l'attuale amministrazione, attraverso la costituzione dell'Agenzia Parco Minerario dell'Alta Valle Trompia e la costruzione di un collegamento con la stazione sciistica di Montecampione. Quest'ultima iniziativa è ritenuta dai critici foriera di devastazione ambientale, speculazione edilizia e dissesto della casse comunali.

[modifica] Attrazioni turistiche

La morfologia del territorio di Bovegno annovera montagne tra le quali le più alte della Val Trompia, come il Monte Crestoso (2215 m.s.l.m.) ed il Monte Muffetto (2060 m.s.l.m.), e offre grandi opportunità di svago in ambienti naturali come i lussureggianti boschi di conifere e castagni.

Ricche e vive sono le tradizioni culinarie locali, con un'interessante produzione casearia locale (un caseificio situato a Graticelle). Tra le prelibatezze locali i gustosi formaggi, il miele, le marmellate, i salumi e la cacciagione.

Tra i monumenti di carattere storico-religioso il santuario seicentesco mariano, edificata a ricordo dell'apparizione della Madonna avvenuta, come ricordato da una cappella votiva, lungo la strada che porta dalla pineta a Graticelle. Oltre alla pieve, le cui fondamenta risalgono all'epoca medievale, vi è la chiesa di S.Rocco a Forno Brolo alle pendici del Monte Ario.

Per quanto riguarda il capoluogo, si segnala la presenza di 2 grandi parchi pubblici per lo svago e di 2 aree faunistiche riservate a daini e mufloni. Nel paese alto (Castello) si trova infatti l'omonima "Pineta" (completamente ristrutturata nel 2005). Nel paese basso (Piano) è stato invece ultimato il "Parco del fiume Mella", con aree giochi, bar e laghetto artificiale.

A Bovegno ha sede la Casa di Riposo "San Giovanni". Sorta nel 1606 come Ospedale San Giovanni grazie ad un lascito del possidente Domenico Brentana ed arricchita da liberalità successive, fu per lungo tempo l'unica struttura ospedaliera delle valli bresciane.

Nel futuro prossimo (2007) il paese dovrebbe essere collegato attraverso un impianto di risalita a fune alla stazione sciistica di Montecampione.

Fra le iniziative di maggior spicco, merita certamente una citazione il Torneo Nazionale di Tennis "Coppa Ernesto Della Torre", la festa per l'assegnazione all'ospite del "Ciclamino d'Oro", la manifestazione gastronomica "Bovegno con gusto" e le processioni religiose della "Madonna della Misericordia" fra le vie del paese.