Valle del Chiese
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Valle del Chiese | |
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I territori amministrativi e catastali dei comuni della Valle del Chiese | |
Paese/i: | ![]() |
Regione/i: | ![]() |
Provincia/e: | ![]() |
Comuni principali: | Roncone, Lardaro, Praso, Daone, Bersone, Pieve di Bono, Prezzo, Cimego, Brione, Castel Condino, Condino, |
Superficie: | 390 km² |
Altitudine: | da 370 a 3402 m s.l.m. |
Nome abitanti: | chiesani |
Sito |
La Valle del Chiese è una valle del Trentino sud-occidentale, inclusa nel territorio storico delle Giudicarie.
Indice |
[modifica] Geografia
La valle prende il nome dal fiume Chiese che per il primo tratto scorre in val di Daone, per poi raccogliere le acque dell'affluente torrente Adanà che esce dalla valle di Bondone in comune di Roncone confluisce nel Chiese a Pieve di Bono. Qui inizia propriamente la Valle del Chiese, per terminare nella piana di Storo dove il fiume si immette nel lago d'Idro nel territorio del Comune di Bondone, nei pressi della frazione di Baitoni.
La valle del Chiese è la parte inferiore delle cosiddette Giudicarie interiori e costituisce il territorio del bacino imbrifero montano del fiume Chiese. Il territorio del Comune di Roncone fa da spartiacque, poiché il torrente Adanà scende a sud tributando al fiume Chiese, mentre il torrente Arnò scorre a nord confluendo nel fiume Sarca nel territorio di Tione di Trento.[1].
Il comune di Roncone appartiene al BIM del Chiese e al BIM del Sarca.
[modifica] Storia
La valle del Chiese fu abitatata fin dalla preistoria come testimoniano i numerosi reperti archeologici ritrovati in quota sulle montagne e sui colli che si affacciano sulla valle allora paludosa e inabitabile. Poi fu occupata dai Galli Cenomani che si fusero con gli Stoni, conosciuti in epoca romana comunemente come i Reti conquistati dai figliastri di Augusto Druso e Tiberio.
Il cristianesimo vi arrivò dalla predicazione di san Faustino e santa Giovita patroni di Brescia sotto la guida di Sant'Ambrogio di Milano, prima ancora forse di san Vigilio, ma nell'organizzazione ecclesiastica la valle su sempre sotto la diocesi trentina. Civilmente la valle appartiene dal 1027 al Principato vescovile di Trento in un confronto continuo con il potere dei conti Lodron.
Nel secolo XIV vi soggiornò lungamente l'eretico Fra' Dolcino che raccolse numerosi adepti tra cui il fabbro ferraio Alberto da Cimego che lo seguì fino al rogo nel 1307. Vescovi, dogi e duchi si avvalevano dei poteri locali di confine per le loro esigenze e per le continue lotte per la supremazia territoriale, e i chiesani seppero trarne beneficio sotto forma di favori e privilegi ottenendo i privilegi doganali e vescovili a partire dal 1225 dai conti di Appiano e ampliati nel 1407 Giorgio di Lichtenstein.
In epoca moderna si ricorda il passaggio dei corpi franchi, che al comando del generale Allemandi, inseguivano un battaglione austriaco in fuga fino alla sconfitta nella battaglia di Toblino. Al loro ritorno oltre 5000 volontari per alcuni mesi fecero ciò che vollero in queste terre. Nel luglio del 1866 Garibaldi arrivò fino a Cimego e a Bezzecca ove ricevette l'ordine di obbedire e ritornare.
Nel contesto delle storiche Sette Pievi, la valle del Chiese comprende le Pievi di Bono e di Condino.
[modifica] Situazione attuale
I comuni della valle sono obbligatoriamente nel consorzio dei comuni della provincia di Trento compresi nel bacino imbrifero montano del fiume Chiese, più brevemente BIM del Chiese. La Valle del Chiese amministrativamente appartiene al comprensorio delle Giudicarie (C8) che comprende anche la Val Rendena, la Busa di Tione, il Bleggio e il Lomaso.
[modifica] Personaggi
Sono chiesani gli storici Cipriano Gnesotti di Condino e Giuseppe Papaleoni di Daone, il garibaldino e generale Oreste Baratieri e il pittore Lucillo Grassi.
[modifica] Note
- ^ Curiosamente, le gocce d'acqua che scendono vicine tra loro a Roncone ma prendono strade diverse si incontreranno nel fiume Po dopo Mantova dove arrivano le acque del fiume Sarca all'uscita dal lago di Garda a Peschiera del Garda riprese dal fiume Mincio) e dove arrivano anche le gocce che il torrente Adanà ha portato nel fiume Chiese, quindi nel lago d'Idro e poi ancora nel Chiese e poi nel fiume Oglio e quindi nel Po