Queen II
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Queen II | ||
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Artista | Queen | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 8 marzo 1974 (UK) 9 aprile 1974 (USA) |
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Durata | 40 min : 42 sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 11 (white side 5, black side 6) | |
Genere | Hard Rock Heavy metal Rock progressivo Rock sperimentale |
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Etichetta | EMI (UK) Hollywood Records (USA) |
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Produttore | Roy Thomas Baker Queen Robin Geoffrey Cable |
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Registrazione | agosto 1973, negli studi Trident di Londra | |
Note | #5 (UK)[1] #19 (Norvegia) #26 (Giappone) #49 (USA)[1] Ristampato il 22 ottobre 1991 con tre bonus tracks: See What A Fool I've Been, Ogre Battle (1991 remix) e Seven Seas of Rhye (1991 remix). |
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Premi | ||
Dischi d'oro | 2 |
Queen - cronologia | ||
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Album precedente Queen (1973) |
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Album successivo Sheer Heart Attack (1974) |
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Queen II è il secondo album della rock-band britannica dei Queen, uscito originariamente in LP nel marzo del 1974.
Indice |
[modifica] Il disco
L'album è stato inciso a Londra nei Trident Studios nell'agosto del 1973, ed è stato pubblicato in ritardo rispetto alle previsioni data la crisi del petrolio[1].
Invece dell'indicazione canonica Lato A e Lato B, i lati dell'album sono stati indicati con la dicitura Lato Bianco e Lato Nero. Il primo lato dell'album è formato da canzoni composte dal chitarrista Brian May (come Father to Son o White Queen), mentre il secondo contiene canzoni composte da Freddie Mercury, tra le quali spiccano la ballata Nevermore, The March Of The Black Queen o Seven Seas of Rhye, primo brano dei Queen ad entrare nella top ten nazionale. I due lati sono intervallati da un brano di Roger Taylor, The Loser In The End.
La distinzione fra Lato Nero e Lato Bianco è dovuta ai differenti caratteri dei compositori. Il bianco e nero stanno a significare come viene vista la figura della regina dai due musicisti. Freddie Mercury, ad esempio, nel brano The March of the Black Queen la immagina vestita di nero che avanza portando scompiglio e paura. Brian May invece, dotato di un carattere più tranquillo di Mercury, la descrive come una dolce regina bianca nel brano White Queen.
Una volta fatta questa distinzione è possibile capire il vero significato dell'album, ovvero una feroce riproduzione musicale della fragilità di Brian May e della sontuosità di Freddie Mercury, ma soprattutto l'eterno duello tra le forze del bene e quelle del male[citazione necessaria].
Le due facciate sono indicate con due corrispondenti foto della band vestita interamente di bianco o di nero. Le fotografie usate per questo album sono probabilmente tra le più celebri tra quelle che ritraggono la band, ed infatti i Queen le hanno usate spesso per tutta la loro carriera, soprattutto nel videoclip di Bohemian Rhapsody.
Dal punto di vista musicale, i brani di questo disco si possono definire come uno dei primi esempi di hard rock. Nel corso degli anni, infatti, molti gruppi esponenti di questo genere (fra cui i Metallica) ne hanno riconosciuto l'influenza sulle loro composizioni[citazione necessaria]. Lo rendono comunque una delle composizioni più belle di tutta la loro discografia.
[modifica] Tracce
- White side
- Procession - 1:12 - (Brian May)
- Father to Son - 6:14 - (Brian May)
- White Queen (As It Began) - 4:33 - (Brian May)
- Some Day One Day - 4:21 - (Brian May)
- The Loser in the End - 4:01 - (Roger Taylor)
- Black side
- Ogre Battle - 4:08 - (Freddie Mercury)
- The Fairy Feller's Master-Stroke - 2:41 - (Freddie Mercury)
- Nevermore - 1:17 - (Freddie Mercury)
- The March of the Black Queen - 6:33 - (Freddie Mercury)
- Funny How Love Is - 2:48 - (Freddie Mercury)
- Seven Seas of Rhye - 2:48 - (Freddie Mercury)
- Bonus track (riedizione del 1991 della Hollywood Records)
- See What A Fool I've Been - 4:32 - (Brian May)
- Ogre Battle (1991 Remix) - 3:29 - (Freddie Mercury)
- Seven Seas of Rhye (1991 Remix) - 6:32 - (Freddie Mercury)
[modifica] B-Sides
- See What A Fool I've Been (B-Side di Seven Seas Of Rhye)
[modifica] Singoli
- Seven Seas Of Rhye
[modifica] Procession
Procession venne composta ed eseguita da Brian May; è simile alla parte finale di Bohemian Rhapsody.
La registrazione è in multitraccia. Le parti sovrapposte vennero registrate sulla Red Special tramite l'amplificatore Deacy Amp, progettato e costruito artigianalmente da John Deacon.
[modifica] Father to Son
Father to Son è un brano scritto da Brian May ed influenzato dalla musica dei The Who[citazione necessaria]. Contiene delle parti in stile heavy metal ed altre più calme di pianoforte suonate da May (Freddie Mercury subentrò in lavori più complicati).
[modifica] White Queen (As It Began)
White Queen (As It Began) venne composta da Brian May durante i suoi studi di astronomia all'Imperial College di Londra. Tutte le parti vocali sono cantate da Mercury, incluse alcune armonie in multitraccia che emulano un coro angelico. Il testo riguarda l'amore non corrisposto del chitarrista per una ragazza, a cui non riusciva a confessare i propri senimenti.
Contrariamente a quanto creduto da molti, questo brano non è mai stato eseguito dalla prima band di May, gli Smile.
[modifica] Some Day One Day
Some Day One Day è il primo brano cantato interamente da May ed ispirato dall'idea di un posto in cui tutte le relazioni fossero perfette. Questo tema venne rivisitato dal chitarrista alcuni anni dopo, nell'album solista Another World (album).
In questo brano Brian May suona la chitarra acustica e quella elettrica. L'ultimo assolo di chitarra, durante il fade-out, è costituito di tre parti soliste. Questo tipo di arrangiamento complesso è tipico di May, ma solitamente le chitarre eseguono parti in armonia, mentre in questo caso suonano parti tutte differenti tra loro.
[modifica] The Loser in the End
The Loser in the End è l'unico contributo di Roger Taylor nell'album, come autore e voce principale.
Nonostante Queen II non possa essere considerato un vero e proprio concept album, questo brano sembra "staccato" da tutte le altre tracce, che sono invece tra loro connesse per il tema trattato o per il tono.
È presente come b-side nella versione giapponese del singolo Seven Seas of Rhye, al posto di See What A Fool I've Been.
[modifica] Ogre Battle
Freddie Mercury compose Ogre Battle sulla chitarra nel 1972, suonandolo molto più velocemente nella versione originale[citazione necessaria]. La band rinunciò ad inserire questa traccia per il primo album (Queen), in modo da poter avere più libertà in studio di registrazione.
Come suggerito dal titolo, Ogre Battle è la storia di una battaglia tra orchi. I rumori dello scontro sono prodotti dalla chitarra di Brian May ed altri effetti sonori. Il riff di chitarra, assieme alla batteria di Taylor, conferisce al brano - uno dei più heavy dei Queen - un suono molto thrash. Le urla da orco nel mezzo della traccia sono di Mercury, mentre le armonie acute al termine del coro sono cantate da Taylor. L'introduzione ripropone le ultime battute suonate al contrario.
Questo brano è musicalmente complesso, essendo costruito su una struttura aciclica ed insolite modulazioni. Su richiesta di Mercury, il produttore Roy Thomas Baker introdusse durante le sessioni di registrazione molti effetti progressivi, come rulli di tamburo invertiti, grida selvagge e gong con pesante riverbero
Ogre Battle veniva spesso eseguita durante i live, ma molto più lentamente che nella versione studio. I Queen smisero di eseguirla in concerto tra il 1977 e il 1978.
[modifica] The Fairy Feller's Master-Stroke

Mercury scrisse The Fairy Feller's Master-Stroke dopo aver visto l'omonimo dipinto di Richard Dadd: sembra che, ogni volta che i Queen avessero del tempo libero, Mercury li portasse ad ammirare il quadro alla Tate Gallery di Londra, dov'è ancora oggi esposto.
Anche The Fairy Feller's Master-Stroke, come la maggior parte dei brani dell'album, è basato su leggende medievali. Il testo segue la claustrofobica atmosfera del dipinto e ne racconta ogni singola scena facendo riferimento diretto ai personaggi, ad esempio Queen Mab, Waggoner Will, il Tatterdemalion (lo Straccione) e altri, descrivendoli come nel poema di Dadd.
Il complesso arrangiamento del brano è basato su una traccia base di pianoforte, basso e batteria, completata da clavicembalo e parti vocali e chitarristiche sovrapposte. Per la registrazione della versione studio Mercury suonò il clavicembalo e il pianoforte, mentre Roy Thomas Baker suonò le nacchere. Taylor definì The Fairy Feller's Master-Stroke il "più grande esperimento stereo" dei Queen, riferendosi al massiccio uso del panning durante il missaggio. Questo brano è similare per forza evocativa, trovate "buffe" ma ad effetto e complessità barocca, ai primi Genesis. I Queen trassero ispirazione dalle prime bands prog ma senza mai "emulare" nessuno e creando le loro canzoni in maniera spontanea e perfezionista.
I Queen non suonarono mai dal vivo questo brano.
[modifica] The March of the Black Queen
Questo brano fu composto e cantato dal "lead vocal" Freddie Mercury. Si può vedere come contrapposizione della canzone "White Queen (As It Began)", scritta dal chitarrista Brian May. The March of the Black Queen richiama alla conversione alle forze del male, ma anche a motivi orientali, che hanno sempre affascinato Mercury. Il testo, comunque, non è facilmente comprensibile, e si può prestare dunque a varie interpretazioni, dato che Freddie Mercury non ha mai spiegato il significato delle sue canzoni ( significativo, a tale proposito, le varie domande che i critici musicali si pongono ancora oggi su Bohemian Rhapsody). La traccia è musicalmente complessa, non ha un ritornello e cambia varie volte ritmo e sonorità ( si potrebbe quasi definire un'anticipazione di Bohemian Rhapsody), andando da sonorità molto dolci ad altre più "potenti", quasi a sottolineare la grandiosità delle forze del male e della "Black Queen", che impone ai suoi sudditi di "fare la marcia della Regina Nera".
La canzone non fu mai eseguita dal vivo nella versione completa, in quanto troppo complessa da riprodurre sul palco; tuttavia nei concerti dei primi anni 70, specialmente nei medley, vengono riproposte varie parti.
[modifica] Funny How Love Is
Funny How Love Is fu scritta da Freddie Mercury. La canzone si discosta dalle sonorità e dai temi dell'album ( il principale è la contrapposizione tra bene e male).
[modifica] Seven Seas of Rhye
Seven Seas of Rhye è l'unico singolo estratto dall'album. Inizialmente fu pensato per il primo album Queen ma successivamente ne fu eseguita solo una versione strumentale. Il tema è quello dominante di tutto l'album, ovvero lo scontro fra le forze del bene e del male. La canzone fu scritta da Freddie Mercury e fu scelta come singolo in seguito alle critiche riguardo al primo singolo Keep Yourself Alive, circa l'intro troppo lungo: nell'introduzione di Seven Seas of Rhye, infatti, avviene tutto e subito. Il brano regala al gruppo londinese la prima hit, arrivando alla posizione numero 10 in Inghilterra.
[modifica] Formazione
[modifica] Gruppo
- Freddie Mercury - voce principale o secondaria, pianoforte, clavicembalo
- Brian May - chitarra elettrica o acustica, voce principale o secondaria, pianoforte, campanelli
- John Deacon - basso, chitarra acustica
- Roger Taylor - batteria, percussioni, voce principale o secondaria
[modifica] Altri musicisti
- Roy Thomas Baker - percussioni in The Fairy Feller's Master-Stroke
[modifica] Note
- ^ a b c (EN) ohmynews.com «Queen Proves There's Life After Freddie». , 25 gennaio 2006 (consultato in data 16 aprile 2006).
Freddie Mercury • Brian May • Roger Taylor • John Deacon
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