Pietro Campilli
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Parlamento Italiano Assemblea costituente |
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On. Pietro Campilli | |
Luogo di nascita | Frascati |
Data di nascita | 30 novembre 1891 |
Luogo di morte | Roma |
Data di morte | 8 luglio 1974 |
Titolo di studio | Laurea in scienze economiche e commerciali |
Professione | commercialista |
Partito | Democrazia Cristiana |
Gruppo | Democratico Cristiano |
Collegio | Roma |
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Parlamento Italiano Camera dei deputati |
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Professione | dirigente bancario, dirigente industriale |
Legislatura | I, II |
Gruppo | Democratico Cristiano |
Collegio | Roma |
Incarichi parlamentari | |
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Pietro Campilli (Frascati, 30 novembre 1891 – Roma, 8 luglio 1974) è stato un politico italiano e un ministro della Repubblica.
Diplomatosi in ragioneria, si laurea poi in Economia e Commercio.
Militante nella FUCI ne presiede il circolo romano. Nel novembre-dicembre 1918 partecipa alla "piccola costituente" del Partito Popolare Italiano. Nel febbraio seguente è tra i principali componenti della direzione romana, da cui è estromesso nell'agosto successivo per le sue posizioni ritenute troppo avanzate. È consigliere nazionale del PPI nei congressi di Napoli (8- 11 aprile 1920), Venezia (20-23 ottobre 1921) e Torino (12-13 aprile 1923).
Attivo nel Lazio, soprattutto per quel che riguarda le questioni agricole. Nella campagna elettorale per le elezioni provinciali del 1920, rimane vittima di un attentato. Ciononostante viene eletto consigliere alla Provincia di Roma, dove svolge il ruolo di leader dell'opposizione fino al 1923, allorquando decade dalla carica per lo scioglimento del Consiglio.
Durante il Fascismo svolge l'attività d'imprenditore. Dal 1943 partecipa al processo di formazione della Democrazia Cristiana, collaborando all'estensione della parte economica delle "Idee ricostruttive" e poi facendo parte del I Consiglio Nazionale (luglio 1944) e della direzione (agosto 1945).
Membro del comitato economico del CLN, della Consulta Nazionale e della Commissione economica per la Costituente, il 2 giugno 1946 viene eletto all'Assemblea Costituente nella circoscrizione laziale, nella quale verrà eletto deputato nel 1948.
Nel luglio 1946 entra nel secondo Ministero De Gasperi come ministro del Commercio Estero. Dal febbraio 1947 è ministro delle Finanze e del Tesoro nel terzo Governo De Gasperi, con questa carica accompagna il presidente del Consiglio negli Usa per trattare il prestito di 100 milioni di dollari dell'Export-import bank.
Dal maggio 1947 fino al 1949 rappresenta l'Italia prima al Comitato di cooperazione economica europea e poi all'OECE.
Nel 1951 è dapprima ministro senza portafoglio e poi ministro dei Trasporti nel sesto Governo De Gasperi, nel successivo dicastero De Gasperi ricopre invece la carica di ministro dell'Industria e Commercio.
Dal 1953 al 1958 è ministro per la Cassa del Mezzogiorno nei governi: ottavo De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, Segni e Zoli, ed in alcuni casi ha avuto anche la delega a Presidente per il Comitato dei Ministri per l'esecuzione di opere straordinarie nell'Italia centrale e meridionale.
Dal 1958 al 1959 è Presidente della neo-nata Banca Europea degli Investimenti in Lussemburgo.
Nel 1959 è nominato presidente del CNEL, carica che ricopre fino al 1970
Tra il 1970 e il 1971 presiede la Montedison come soluzione di compromesso fra democristiani e socialisti, ma poi cede il posto a Eugenio Cefis.
Pietro Campilli ebbe quattro figli dalla moglie Teresa: Marcella, Maria Teresa, Cecilia e Sandro, il quale purtroppo morì molto giovane. La famiglia rimane, ancora oggi, una delle più importanti e facoltose della società Romana.