Eugenio di Savoia (incrociatore)
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Eugenio di Savoia | |
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Descrizione generale | |
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Tipo | incrociatore leggero |
Classe | Condottieri tipo Duca d'Aosta |
Costruttori | Ansaldo |
Cantiere | Genova |
Impostazione | 6 luglio 1933 |
Varo | 16 marzo 1935 |
Entrata in servizio | 16 gennaio 1936 |
Destino finale | 26 giugno 1951 ceduta alla Grecia smantellata nel 1973 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 10.357 t (standard); 10.843 t (pieno carico) t |
Lunghezza | 186,9 m |
Larghezza | 17,5 m |
Pescaggio | 6,5 m |
Propulsione | 6 caldaie Yarrow, 2 turbine meccaniche Parsons, 2 eliche 110.000 CV |
Velocità | 36,5 nodi (67,6 km/h) |
Autonomia | 3.900 mn a 14 nodi (7.223 km a 26 km/h) 1.680 t di nafta |
Equipaggio | 27 ufficiali 551 sottufficiali e comuni |
Equipaggiamento | |
Armamento | cannoni:
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Corazzatura | 35 mm (orizzontale), 70 mm (verticale), 90 mm (artiglierie), 100 mm (torre comando) |
Mezzi aerei | 2 aerei IMAM Ro.43 catapulte brandeggiabili situate a centro nave |
Note | |
Motto | Ubi Sabaudia ibi Victoria |
La Eugenio di Savoia fu un incrociatore leggero della Regia Marina italiana, appartenente alla classe Condottieri tipo Duca d'Aosta. Venne così battezzata in onore del condottiero del XVII secolo Eugenio di Savoia.
Indice |
[modifica] Servizio
Venne impostata nel 1933 nei cantieri Ansaldo di Genova, varata nel 1935 ed entrò in servizio nel 1936. Partecipò ad azioni nella guerra civile spagnola. Nel 1938 iniziò con la gemella Duca d'Aosta una circumnavigazione del globo che interruppe alla minaccia dello scoppio della seconda guerra mondiale. La partenza prevista per l'1 settembre 1938 avvenne il 5 novembre dello stesso anno da Napoli, mentre il ritorno che era previsto per il 25 luglio 1939 alla fine di gennaio del 1939 venne anticipato con il richiamo delle navi che rientrarono a La Speziail 3 marzo 1939.
[modifica] Attività bellica
Nel corso della seconda guerra mondiale svolse principalmente di scorta a convogli e di deposizione di campi minati, prendendo parte alle battaglie di Punta Stilo (9 luglio 1940), di mezzo giugno (12 - 16 giugno 1942) dove fu lievemente danneggiato e di mezzo agosto.
Mentre si trovava a Napoli il 4 dicembre 1942, giorno di Santa Barbara, venne colpito durante un bombardamento da un Liberator, riportando danni alla parte posteriore dello scafo riparabili in 40 giorni, mentre tra l'equipaggio si ebbero 17 morti e 46 feriti. Gli aerei americani partiti dall'Egitto che arrivarono indisturbati sulla città in quanto scambiati per una formazione di Ju 52 tedeschi, sganciando le loro bombe da oltre 6000 metri di altitudine, colpirono anche il Montecuccoli che, oltre ad avere avuto 44 morti e 36 feriti, ebbe bisogno di ben sette mesi di lavori e il Muzio Attendolo, che colpito al centro da una o due bombe venne danneggiato sotto la linea di galleggiamento inclinandosi poi semiaffondato, ed il cui scafo venne recuperato e demolito al termine del conflitto.
tornato in servizio, nel gennaio 1943 abbatté due bombardieri nemici.
Dopo l'armistizio del 8 settembre 1943 si consegnò a Malta assieme ad alle altre unità navali. Il 29 febbraio 1944 viene gravemente danneggiato da una mina. Dopo la fine della guerra in base al trattato di pace, dopo essere stato rimesso in efficienza, il 26 giugno 1951, venne ceduto come riparazione per i danni di guerra alla Grecia, che lo ribattezzò Elli in memoria dell'incrociatore leggero della marina greca affondato dal sommergibile italiano Delfino il 15 agosto 1940 nei pressi dell'isola greca di Tinos.
[modifica] Elli
Nella nuova marina di appartenenza ricoprì il ruolo di ammiraglia della flotta[1] e venne usato da Re Paolo durante le visite di stato a Istanbul nel giugno del 1952, in Yugoslavia nel settembre 1955, a Tolone, in Francia nel giugno 1956 e in Libano nel maggio 1958. Nel 1959 venne destinato a Suda nell'isola Creta, in qualità di nave comando della flotta dello Ionio. Messa in disarmo 1965, durante la dittatura dei colonnelli venne usato come prigione galleggiante per gli oppositori fino al 1973 quando venne avviato alla demolizione.
[modifica] Note
- ^ Notizie dell'unità dopo la cessione alla Grecia sul sito in lingua inglese di Wikipedia. URL consultato il 6-12-2007.
[modifica] Bibliografia
- Gli incrociatori leggeri della Regia Marina. URL consultato il 6-12-2007.
- Incrociatori leggeri Classe Duca D'Aosta. URL consultato il 6-12-2007.
- Regia Marina Italiana e Marina Militare Italiana attraverso la storia. URL consultato il 6-12-2007.
- De Toro, Augusto (Dicembre 1996). Napoli, Santabarbara 1942. Storia Militare (39). ISSN 1122-5289.
- M.J. Whitley, Cruisers of World War Two, 1995, Arms and armour Press ISBN 1-86019-874-0
[modifica] Collegamenti esterni
Incrociatori leggeri classe Condottieri tipo Duca d'Aosta | ![]() |
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Emanuele Filiberto Duca d'Aosta | Eugenio di Savoia Regia Marina |