Chiesa di San Rocco (Lugano)
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A Lugano dove la via Cànova si allarga in una piazzetta sorge la chiesa di San Rocco sul luogo di una precedente chiesa dedicata a San Biagio, costruita nel 1349 (iscrizione murata in facciata, a destra del portale). La ricostruzione iniziò nel 1528, interrotta quasi subito, fu ripresa nel 1580; nel 1602 il vescovo di Como fra' Feliciano Ninguarda officia il rito della nuova consacrazione. L'edificio è a pianta rettangolare conclusa dal coro della Confraternita che è della metà del sec. XVIII; il campanile fu terminato nel 1723. La facciata neobarocca degli anni 1909-1910 che conserva il portale settecentesco si deve all'arch. Paolo Zanini (1871-1914) di Cavergno. Restauri negli anni 1983-1997 e 2001-2003, questi diretti da Arturo Andrea Taddei.
All'interno la navata coperta da una volta a botte lunettata precede il presbiterio con cupola ottagonale e lanternino, seguito dal coro coperto a cupola e illuminato da finestre sulla parete di fondo. Le pareti della navata sono scandite da lesene reggenti la trabeazione e ornate di affreschi della fine del sec. XVI con Episodi della vita di San Rocco, attribuiti ai fratelli Marco Antonio, Giovanni Pietro e Francesco Pozzi di Puria, autori anche del Cristo in Gloria tra una schiera di angeli e santi sull'arco trionfale. Sulla volta ricchissime quadrature illusionistiche di M. A. Pozzi e tre riquadri contenenti l´Assunta e i Santi Sebastiano e Rocco in gloria, opera degli anni 1676-1677, di Ludovico David (1648->1725) di Lugano.
Nella cappella laterale di sinistra: affreschi con Episodi dell'infanzia di Gesù dei fratelli Pozzi. Sull'altare in stucco: pala con l´Adorazione dei pastori della prima metà del sec. XVII. Ai lati dell'arco trionfale: oli su tela con le Sante Maria Maddalena de' Pazzi e Teresa d'Avila del sec. XVIII. Le pareti del presbiterio recano gli affrreschi del 1662 con le scene del Martirio dei Santi Biagio e Sebastiano, attribuiti rispettivamente ad Andrea (1619-1672) e Giacomo Casella (1620-1667) di Carona. Sull'altare maggiore marmoreo tardobarocco policromo la mostra in marmo nero, coronata da bianchi putti mormorei, contiene la statua della Vergine di Carlo Gerolamo Buzzi, eseguita negli anni 1636-1637; sul retro: olio su tela dell´Assunta, dell'inizio del sec. XVII, attribuita ad un seguace di Camillo Procaccini (circa 1555-1629).
Nel coro: stucchi settecenteschi di Muzio Camuzzi (noto dal 1717 al 1759) di Montagnola, di Antonio Daverio e Carlo Giuseppe Taddei, eseguiti nel 1759; nella cupola: affreschi raffiguranti l´Apoteosi del profeta Elia della seconda metà del sec. XVIII, ascrivibili a Carlo Scotti, e nelle lunette: Rebecca che disseta Eliezer, l´Incontro della regina di Saba con Salomone e l´Offerta di Abigail a Davide, riferibili alla bottega di Carlo Innocenzo Carloni (1687-1775) di Scaria; oli su tela con Elia che provoca la pioggia e la Vergine che dona lo scapolare a San Simone Stock, opere della seconda metà del sec. XVIII, attribuite a Giuseppe Antonio Maria Torricelli (1710-1808) di Lugano.
[modifica] Bibliografia
- B. Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 264-265.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 304-305.
- A. Caldelari, Arte e storia nel Ticino, Rezzonico, Locarno 1975, 103.
- F. Bianchi - E. Agustoni, I Casella di Carona, Feda SA, Lugano 2002, 276-277.