Valerio Bacigalupo
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Dati biografici | ||
Nome | Valerio Bacigalupo | |
Nato | 12 marzo 1924 Vado Ligure (SV) |
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Nazionalità | ![]() |
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Morto | 4 maggio 1949 Superga |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Portiere | |
Carriera | ||
Squadre professionistiche ![]() |
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1942-1943 | ![]() |
20 |
1944 | ![]() |
20 |
1945-1946 | ![]() |
40 |
1946-1949 | ![]() |
97 |
Totale Serie A | 97 | |
Nazionale ![]() |
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1947-1949 | ![]() |
5 |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Valerio Bacigalupo (Vado Ligure, 12 marzo 1924 – Superga, 4 maggio 1949) è stato un calciatore italiano, nel ruolo di portiere.
Approdò al Torino dal Savona a soli 21 anni. Era l'ultimo di una dinastia di fratelli, tutti sportivi. Esordì in un derby, alla prima giornata di campionato. Silvio Piola lo trafisse mestamente con un rigore, che Valerio aveva cercato di parare goffamente. Forse quell'episodio fu determinante per il suo orgoglio, per il desiderio di affermarsi come il miglior portiere.
Dopo un inizio leggermente stentato, divenne un ottimo portiere sistemista. L'arma migliore di Bacigalupo erano le alte qualità atletiche: era uno specialista dell'acrobazia, dote fondamentale per un portiere. Era dotato di uno spettacolare «colpo di reni» che gli era facilitato da due caviglie esplosive, costruite fin da ragazzino quando giocava in spiaggia.
Era coraggioso ed usciva dai pali con giusto tempismo, volava sul pallone con scatto secco. La sua principale caratteristica era la respinta di pugno in mischia. Sicura la presa. Spesso doveva intervenire a «freddo», poiché giocava in una squadra votata all'offensiva. Sempre puntuale sulla palla e scattante. Si può dire che abbia inaugurato l'era dei portieri moderni, accentuando molto le uscite acrobatiche, autentica rivoluzione per i portieri dell'epoca, diventando così un vero supporto della difesa. Fu uno dei primi portieri a esibirsi in uscite in presa alta con il ginocchio piegato in avanti. Soprattutto era insuperabile nell'impostare la difesa e richiamare all'ordine i suoi difensori. La sua regia era preziosa per la squadra, un vero punto di forza.
Carattere forte, non si lasciò mai prendere dallo sconforto benché non venisse convocato in Nazionale frequentemente come i suoi compagni, coperto da Sentimenti IV. Dotato di una simpatia innata, con Mario Rigamonti e Danilo Martelli, gli altri due scapoli del gruppo, faceva parte del famigerato «Trio Nizza». I suoi occhi azzurri ricordavano il mare della sua Liguria. Anche lui trovò una fine prematura nella tragedia di Superga.
A Valerio Bacigalupo è intitolato lo stadio di Savona.
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