Maria Teresa Carlotta di Francia
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Maria Teresa Carlotta di Francia (Versailles, 19 dicembre 1778 – Frohsdorf, 19 ottobre 1851) . Duchessa d'Angoulême, Delfina di Francia (ed anche alcuni minuti nel 1830 "Regina di Francia"), quindi in esilio Contessa di Marnes, nota anche come Madame Royale, era la figlia primogenita di Luigi XVI di Francia e di Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena.
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Ritratto di Maria Teresa Carlotta di Borbone |
Heinrich Friedrich Füger, 1799 |
olio su tela, 110,5 × 88,5 cm |
San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage |
Indice |
[modifica] Sotto la rivoluzione
Dopo il 10 agosto 1792 condivise con la famiglia la prigionia alla Tour du Temple, e dopo l'esecuzione di Luigi e di Maria Antonietta nel 1793, a meno di quindici anni, rimase sola con la zia madame Elisabeth, sorella del re, e il fratello Luigi Carlo (Luigi XVII). La zia fu ghigliottinata a sua volta il 9 maggio 1794, e il fratello morì di stenti aggravati, forse, dalla tubercolosi, ad undici anni appena compiuti, l'8 giugno 1795[1]. La giovane Madame Royale, tuttavia, che era stata separata dai suoi, seppe solo nel luglio 1795 della morte dei familiari.
La morte del disgraziato ed innocente delfino mostrò, probabilmente, alla Convenzione la gratuita ferocia dell'accanimento contro gli eredi di una famiglia sconfitta. Tanto più dopo la repressione del tentativo monarchico del 13 vendemmiaio (5 ottobre). E li indusse a trarre qualche utile dal loro ultimo ostaggio.
La liberazione di Maria Teresa Carlotta veniva, d'altra parte, posta dall'Austria di Francesco II d'Asburgo come condizione necessaria alla accettazione di un armistizio sul Reno. Anche qui le condizioni apparivano, ormai, mature: sin dal 1 ottobre, d'altra parte, la Convenzione aveva votato la annessione dell'attuale Belgio, già occupato e sin dal 19 l'armata del generale Pichegru aveva occupato Amsterdam, catturando, il 23 la flotta olandese, bloccata dal ghiaccio sullo Helder: ciò che aveva permesso la imposizione, il 3 febbraio, della Repubblica Batava, uno stato satellite.
Come conseguenza di tale calcolo, Madame Royale venne liberata il 26 dicembre 1795, giorno del suo diciassettesimo compleanno, a Basilea. In cambio venne rilasciato un nutrito gruppo di francesi prigionieri di guerra[2]. L'armistizio venne, effettivamente siglato il 31 dicembre 1795.
Madame Royale visse, da allora, in Austria, alla corte del cugino Imperatore, che, peraltro, ella considerò sempre responsabile della morte di sua madre Maria Antonietta. Lì sposò il 10 giugno 1799 suo cugino Louis-Antoine, duca di Angoulême, figlio maggiore di suo zio, il futuro Carlo X.
[modifica] Durante la Restaurazione
Alla morte di Luigi XVIII, nel 1824, subentrando nel trono il suocero Carlo X, suo marito divenne Delfino di Francia, superandola in questo modo nelle precedenze protocollari.
[modifica] L'esilio
La rivoluzione del 1830 costrinse all'esilio la famiglia reale. Carlo X abdicò in favore di su figlio Luigi Antonio, diventando per un breve periodo il re Luigi XIX. Maria Teresa diveniva, agli occhi dei legittimisti, la nuova regina di Francia e di Navarra, moglie di un virtuale Luigi XIX che però non salì mai su alcun trono, ultima portatrice - sterile - del sangue del Re Sole. Luigi XIX abdicò infatti immediatamente in favore del nipote Enrico, duca di Bordeaux, conte di Chambord, diventato così l'ultimo re di Francia, "Enrico V".
Profondamente segnata dall'esperienza della rivoluzione e della prigione, l'"orfana del Tempio" si chiuse, da adulta, nel suo ruolo di vittima, energica e testarda, ma arida, impassibile e di spirito ottuso.
Negli ambienti legittimisti si mise in dubbio che la duchessa di Angoulême fosse la vera Maria Teresa di Francia: Madame Royale fu infatti identificata da alcuni con la misteriosa Comtesse des Ténèbres, che visse in Germania, nel ducato di Saxe-Hildburghausen, fino alla morte avvenuta nel 1837. Nessuna prova storicamente attendibile conferma tuttavia questa voce.
[modifica] Note
- ^ almeno questa è la data dei resoconti della Convenzione, dacché le effettive condizioni della sua morte restano sostanzialmente oscure, per la vergogna che ne provaro i rivoluzionari. Ciò che è certo è che, nel maggio, la Convenzione, ‘preocupata’ del grave stato di salute del disgraziato fanciullo, ormai morente, lo aveva affidato alle cure di due medici chirurghi, uno dei quali ne asporterà il cuore, risultato effettivamente autentico.
- ^ fra gli altri: Maret, ambasciatore a Costantinopoli, futuro Ministro degli Esteri di Napoleone I (1811 – 1813) e futuro duca di Bassano, Sémonville, Beurnonville, Camus, Lamarque, Quinette, Drouet.
[modifica] Collegamenti esterni
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