George Bernard Shaw
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(Motivazione del Premio Nobel)
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George Bernard Shaw (Dublino, 26 luglio 1856 – Ayot St Lawrence, 2 novembre 1950) è stato uno scrittore e drammaturgo irlandese, sebbene abbia frequentato varie scuole, la sua vera istruzione avvenne attraverso le prime letture fra le quali la Bibbia e William Shakespeare.
Nel 1876 lasciò l'Irlanda per Londra, dove approdò squattrinato ma armato di tante idee che più tardi scossero le acque stagnanti della società vittoriana dell'epoca. Tra il 1879 e il 1883 scrisse i romanzi:
- Cashel's Byron Profession (1886; Cashel Byron, Milano, 1929);
- An unsocial socialist (Un socialista asociale, 1887);
- Love among the artist (Amore fra gli artisti, 1900);
- The irrational knot (Il vincolo irrazionali, 1905);
- Immaturity (1930);
apparsi tutti a puntate su giornali e riviste ma puntualmente rifiutati dagli editori. In questi anni la lettura del Capitale di Karl Marx lo fece aderire al socialismo, mentre nel 1885 divenne critico letterario della Pall Mall Gazette, l'anno seguente critico d'arte per The World e nel triennio 1888-1890 fece anche il critico musicale per The Star, affermandosi come uno dei migliori del tempo. Si dedicò successivamente al teatro, dapprima come critico per la Saturday Review (gli articoli, in polemica con i pregiudizi e le convenzioni del teatro inglese, sono stati raccolti in Dramatic opinions and essays, Saggi ed opinioni drammatiche, 1907) e poi come saggista con The quintessence of ibsenism (1891; La quintessenza dell'Ibsenismo, Milano, 1928), in cui si faceva sostenitore del teatro d'idee di Henrik Ibsen, puntualizzando contemporaneamente la sua concezione di teatro. Anche gli altri scritti di carattere saggistico affrontano, con passione polemica e argomentazioni talora paradossali, una serie di problemi politici, sociali ed artistici.
Indice |
[modifica] L'opera drammatica
Dopo la rappresentazione di Widowers' Houses (1892), dove affronta il dramma degli slums londinesi, Shaw continuò a pubblicare opere teatrali con crescente successo, tanto da conseguire nel 1925 il Premio Nobel per la letteratura, di cui però rifiutò il premio in denaro. Senza sottovalutare il contributo dello Shaw saggista e critico, fu nel teatro che l'autore trovò la sua migliore espressione. Shaw partì dalla constatazione della crisi del teatro inglese della seconda metà dell'800 e dalla necessità di dargli una nuova funzione, in primis difendendo le nuove idee di Henrik Ibsen, e poi lavorando ad una innovazione quale lo spostamento del centro del dramma nel dibattito delle idee che mirava a coinvolgere e sviluppare la consapevolezza dello spettatore. Il teatro in buona sostanza non poteva più essere divertimento o evasione, ma denuncia delle contraddizioni dei valori convenzionali e ipocriti della società inglese del tempo. Da qui i suoi tanti lavori:
- The philander (Il cascamorto, 1893);
- Mrs Warren's profession (La professione della signora Warren, 1894) dove si affronta con franchezza il problema della prostituzione;
- Arms and the man (Le armi e l'uomo, 1894);
- Candida (1895);
- The man of destiny (L'uomo del destino, 1896);
- You never can tell (Non si sa mai, 1897);
- The devil's disciple (Il discepolo del diavolo, 1897);
- Captain Brassbound's conversion (La conversione del capitano Brassbound, 1899);
- Caesar and Cleopatra (Cesare e Cleopatra, 1893) che dimostra l'interesse di Shaw per i personaggi più importanti della storia, così come The man of destiny su Napoleone Bonaparte e Saint Joan (Santa Giovanna, 1923);
[modifica] I temi politici e religioso filosofici
Negli anni che seguirono le opere sopra citate, Shaw si dedicò con successo ad opere che affrontano temi politici e religioso-filosofici:
- John Bull's other island (L'altra isola di John Bull, 1904);
- Major Barbara (Il Maggiore Barbara, 1905);
- The doctor's dilemma (Il dilemma del dottore, 1906);
- Pygmalion (Pigmalione, 1912);
- Androcles and the lion (Androclo e il leone, 1913);
- Man and superman (Uomo e superuomo, 1903);
- Back to Matuselah (Torniamo a Matusalemme, 1920);
[modifica] L'ultima produzione
L'ultima produzione di Shaw accentua la satira politica e lo rivela più incline al dramma che alla commedia, mostrando una certa involuzione:
- The apple cart (L'imperatore d'America, 1927);
- Too true to be good (Troppo vero per essere bello, 1931);
- On the rocks (Fra gli scogli, 1933);
- The millionairess (La miliardaria, 1935);
- Geneva (Ginevra, 1938);
[modifica] Bibliografia italiana
- George Bernard Shaw, Ginevra (Altra bizzarria politica), traduzione di Paola Ojetti, BMM, 1960.
- George Bernard Shaw, Uno sprazzo di realtà (Tragedietta), traduzione di Paola Ojetti, BMM, 1960.
- George Bernard Shaw, Perché lei non volle (Una commedia in miniatura), traduzione di Paola Ojetti, BMM, 1960.
- George Bernard Shaw, La professione della signora Warren, traduzione di Franco De Poli, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1969.
- George Bernard Shaw, Candida, traduzione di Franco De Poli, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1969.
- George Bernard Shaw, Cesare e Cleopatra, traduzione di Franco De Poli, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1969.
[modifica] Curiosità
- George Bernard Shaw, ispirandosi a Percy Bysshe Shelley, scelse sin da giovane di diventare vegetariano per motivi etici, e fu poi grazie all'amicizia con Henry Salt (autore di A plea for vegetarianism) che iniziò a recensire libri per la Pall Mall Gazette dove acquistò notorietà e iniziò a farsi un nome.
- Robert Kennedy utilizzò come slogan per la propria campagna elettorale, prima di venire ucciso, una frase di cui attribuiva la paternità a George Bernard Shaw: «C'è chi guarda il mondo e si chiede: perché? Io sogno l'impossibile e mi chiedo: perché no?»
- Romano Prodi, durante il confronto elettorale per le elezioni Politiche del 2006, utilizzò la frase di George Bernard Shaw «Spesso ci si attacca ai numeri, come gli ubriachi si attaccano ai lampioni, non per farsi illuminare ma per farsi sostenere», scatenando la polemica dell'avversario Silvio Berlusconi,
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