Andrea Lanzani

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Andrea Lanzani (Milano, 1641 – Milano, 30 maggio 1712) è stato un pittore italiano barocco.

Coetaneo del Legnanino, Lanzani fu un esponente della transizione del mondo artistico milanese alla pittura barocca; fu particolarmente attivo a cavallo fra Seicento e Settecento.

[modifica] Biografia

Lanzani fu apprendista, a Milano, del pittore perugino Luigi Pellegrini Scaramuccia, che lo introdusse all'Accademia Ambrosiana nel 1669; fu ispirato da Guido Reni, come è evidente dalla Traslazione del corpo di san Calimero, realizzata presso la Biblioteca Ambrosiana e risalente all'incirca al 1670, e da San Pietro che cammina sull'acqua, nella chiesa di San Pietro in Gessate, sempre a Milano.

Si recò a Roma nel 1675; nel 1678 rientrò in Lombardia e dipinse, nella Certosa di Pavia, le Tre marie sul sepolcro e la Resurrezione di Cristo. Per la chiesa di San Giovanni Battista di Morbegno dipinse la Morte di san Giuseppe, nel 1679, e per la chiesa di San Rocco di Miasino realizzò, nel 1683, San Rocco visita i prigionieri.

Nel 1685 completò gli affreschi della cappella del Santuario dell'Addolorata dedicata a san Carlo e di Villa Banfi, entrambi a Rho. Lavorò inoltre all'Incoronata di Lodi. Il suo stile di questo periodo ricordava molto quello di Giovanni Lanfranco.

Dopo un secondo soggiorno a Roma, fra il 1686 ed il 1687, durante il quale entrò a far parte del gruppo di Carlo Maratta, rientrò una seconda volta in Lombardia, nel 1688, per dipingere gli affreschi della volta della chiesa di Santa Cecilia di Como e, nel 1694, della chiesa di Sant'Alessandro di Milano. Due anni più tardi realizzò, nella Basilica di Sant'Ambrogio, L'ultima comunione di Sant'Ambrogio, mentre nella Cattedrale dipinse San Carlo in gloria.

Nel 1697 Lanzani si recò brevemente a Vienna per curare le decorazioni del palazzo del principe Eugenio di Savoia; ritornò nella capitale austriaca nel 1700, e, oltre a realizzare numerose pale d'altare, decorò nel 1703 il Palazzo Liechtenstein e il Castello di Austerlitz (oggi Slavkov u Brna). I soggiorni a Vienna arricchirono il suo stile con elementi innovativi di leggerezza e libertà compositiva.

Rientrato a Milano nel 1708, dipinse nel 1712 La fuga in Egitto nella chiesa di San Giuseppe; fu una delle sue ultime opere.