Ravanusa
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Ravanusa | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 320 m s.l.m. | ||
Superficie: | 49,57 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 270,89 ab./km² | ||
Comuni contigui: | Canicattì (AG), Campobello di Licata (AG), Licata (AG), Mazzarino (CL), Naro (AG), Riesi (CL), Sommatino (CL) | ||
CAP: | 92029 | ||
Pref. tel: | 0922 | ||
Codice ISTAT: | 084031 | ||
Codice catasto: | H194 | ||
Nome abitanti: | ravanusani | ||
Santo patrono: | San Vito | ||
Giorno festivo: | 15 giugno | ||
Sito istituzionale | |||
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Ravanusa ( in dialetto "Rivinusa") è un comune di 13.428 abitanti della provincia di Agrigento. Sorge ad est di Agrigento, capoluogo della medesima provincia, a sud di Caltanissetta, e a nord della vicina Licata.
Indice |
[modifica] Storia
Il territorio circostante il nucleo urbano di Ravanusa era abitato sin dal X-IX secolo a.C., e a testimonianza di ciò vi sono le numerose grotte che si trovano nel territorio della Bifara della Grada e di Fiumarella. Questa è una zona preistorica databile, appunto al X secolo a.C. Oltre a questa collocazione temporale di Ravanusa nel X secolo a.C., possiamo trovare reperti archeologici, come vasi e monete preziose, che risalgono al periodo greco-romano. In questo periodo si può collocare anche una prima nascita del nome del piccolo nucleo: infatti lo storiografo greco Tucidide, ci rende noto nelle sue "Storie", che un primo nome assegnato all'originaria Ravanusa era quello di Maktorion. Ma in seguito lo storico greco Diodoro Siculo, nato nei pressi di Enna, ci fa conoscere un piccolo nucleo nelle vicinanze del monte Saraceno, chiamato Kakiron. Quindi Ravanusa ebbe una prima influenza prettamente greca, testimoniata dai numerosi reperti archeologici, e dalla discendenza del nome. La polis fiorì tra il 700 a.C., e il 300 a.C., per poi essere distrutta a causa, probabilmente, della prima guerra punica, che vide come teatro di lotte, proprio la Sicilia. Un secondo momento della storia ravanusana è dato dal periodo bizantino e arabo, del quale non ci è rimasto niente se non l'influenza nel dialetto. Questo periodo parte il V secolo e arriva all' XI secolo. A questo punto si fa risalire la vera origine di Ravanusa, fondata nel 1086, ad opera di Ruggero d'Altavilla, che venutosi a trovare ai piedi del monte, dopo l'ennesima battaglia contro i saraceni, ebbe la visione della Madonna che gli indicò l'albero di fico, col quale gli uomini si dissetarono, e sconfissero gli avversari. Per ringraziare la Madonna del buon esito della battaglia, eresse una chiesetta, dove si riunirono le famiglie delle zone circostanti.
Nel 1452 Giovanni Andrea Crescenzo, che possiamo considerare il padre fondatore della Ravanusa religiosa e civile, chiese a re Alfonso il Magnanimo l'autorizzazione a fabbricare un magazzino e un'osteria nel feudo di Ravanusa che aveva ricevuto in dote dalla moglie. Il vescovo mons. Domenico Xart concesse la fondazione di un monastero dove vennero chiamati i canonici di 5. Giorgio in Alga. Giovanni De Crescenzo ottenne inoltre da Alfonso il Magnanimo che il feudo di Ravanusa fosse elevato da semplice a nobile e gli fosse concessa la giurisdizione civile e criminale. Questo avvenne il 30 dicembre del 1472. Ravanusa quindi ha una sua chiesa, un signore, un fondaco - albergo e i canonici.
Un'altra tappa della storia di Ravanusa ci è data dalla fondazione della Chiesa Madre. Fu proprio don Giacomo Bonanno Colonna che nel 1621 con una solenne assemblea di popolo promulgò la liberazione di Ravanusa dalla feudalità di Licata e chiese al vescovo mons. Trama l'autorizzazione a costruire una chiesa più grande di quella della Madonna del Fico. La chiesa venne costruita nel 1632 e nello stesso anno venne proclamata Chiesa Madre.
Nel frattempo Ravanusa si è accresciuta, ha un'amministrazione comunale indipendente e i suoi giurati. L'abate Rocco Pirro afferma che Ravanusa nel 1617 ha 85 famiglie, 250 abitanti che orbitano attorno alla chiesa della Madonna del Fico che si pensa sia caduta in rovina per incuria nel I 840. La chiesa Madre fu dedicata a 5. Giacomo in onore del fondatore.
Ravanusa continua ad ingrandirsi e ad affrontare tutte le difficoltà e i problemi dei contadini. I baroni si susseguono e, secondo la loro disponibilità, migliorano o peggiorano le condizioni della povera gente. A tal proposito Ferdinando Lauricella dà un elenco minuzioso e preciso di tutti i baroni che governarono la nostra terra. L'amministrazione baronale si interruppe nel 1806 quando Ferdinando III di Borbone abolì i privilegi baronali.
Nel 1873 Ravanusa conta ben 7652 abitanti e nel 1900 saranno 12110. Con il nuovo secolo il paese vive i problemi di tutte le realtà comunali del meridione. La miseria spinge i contadini a cercare fortuna oltre oceano e molti emigrano in America. Si diffondono intanto le idee socialiste e la chiesa dopo la Rerum Novarum si inserisce nel sociale cercando di venire incontro alle esigenze dei poveri. Nascono le casse rurali, i movimenti cattolici e socialisti. Il paese affronta le due guerre e l'emigrazione del secondo dopoguerra porta i nostri contadini, clandestinamente, in Francia e in Germania.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
In occasione dell'ultima consultazione elettorale del maggio 2007, gli abitanti chiamati ad esprimere il loro voto sono stati 15222. Di recente il sindaco di Ravanusa, Armando Savarino, è decaduto per volere della sentenza emanata dal giudice, dovuta alla mancata dimissione in tempo dal precedente posto di direttore dell'U.S.L. di Agrigento. Per questo motivo, l'opposizione ha sostenuto l'iniziativa della causa, in seguito, come già detto, vinta. Si attende l'arrivo del commissario, mentre la giunta comunale dell'ex sindaco, continua il suo mandato, con Rosario Miceli, vicesindaco nella giunta savariniana, ora sindaco pro tempore.
[modifica] Gemellaggio
Di recente Ravanusa ha annunciato il proprio gemellaggio con Sulzbach/Saar, piccolo comune tedesco di circa 18.172 abitanti, situato nella regione della Saar. A testimonianza del gemellaggio con il piccolo paese dell Saarland, è stata posizionata, nel viale Lauricella, all'altezza dell'incrocio con via Bruno Buozzi, un carrello delle miniere tedesche, posto a simbolo dell'emigrazione ravanusana nel piccolo paese tedesco. Questa villetta ora ha il nome di Villa Sulzbach/Saar.
[modifica] Geografia
Ravanusa sorge a 50 km da Agrigento e a 20 km dalle spiaggie di Licata, a cui è collegata con una superstrada a Scorrimento Veloce che si percorre in 20 minuti circa. Il territorio comunale si estende per 49,57 kmq. Ravanusa sorge ai piedi del monte Saraceno, luogo di noti ritrovamente archeologici di origine greca. La stazione ferroviaria, inserita sulla tratta Canicattì-Gela è situata a 3 km dal centro abitato, nel territorio del comune di Campobello di Licata. Essa una volta era un nodo commerciale importante, quando i cereali prodotti nel territorio venivano spediti via ferrovia e quando la Miniera di zolfo Trabia - Tallarita era in piena attività e lo zolfo estratto veniva trasportato su rotaie.
[modifica] Cittadini famosi
Salvatore Lauricella: sindaco del paese dal 1946 al 1990, divenuto nel 1969 Ministro della ricerca scientifica prima e dei lavori pubblici poi nei governi Rumor e Colombo. Fu deputato nazionale dal 1972, al 1981. Fu poi deputato regionale e per dieci anni (1981 - 1991) fu presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana. Divenne sindaco del paese alla giovane età di 24 anni. Venne confermato in questa carica per quattordici mandati, fino al 1990, diventando in tal modo uno dei primi cittadini d'Italia più duraturi. Nel 1976 si vociferò una sua possibile nomina a segretario del PSI ma dovette accontentarsi di fare il vice di Bettino Craxi; due anni dopo divenne comunque il presidente del partito. Nel marzo del 1994, dopo l'inchiesta Mani pulite e lo sgretolamente del partito del garofano, si ritirò a vita privata.
Gaetano Calà: Calciatore professionista, attualmente militante in Serie B con la squadra del Football Club Messina Peloro.
[modifica] Curiosità
Gli abitanti del comune di Ravanusa sono detti Ravanusani, e ironicamente vengono soprannominati " 'ncacinati " per il fatto che i lavoratori nelle miniere, ritornavano dal lavoro sporchi di calce. Questo soprannome è da sempre parallelamente citato a quello dato agli eterni vicini rivale di Campobello di Licata, ossia "panzuti", soprannome dovuto alla vistosa pancia gonfia dei campobellesi, frutto di un rigonfiamento dovuto alla posizione assunta con la schiena curva in avanti durante i lavori, per lo più di stampo artigianale.
[modifica] Eventi Sportivi
Una manifestazione, che ha compiuto la sua 16° edizione questo 16 agosto, porta avanti il nome di Ravanusa all'insegna dello sport, ed in qusto caso dell'atletica leggera. Infatti il famigerato "Trofeo Podistico Acsi Città di Ravanusa" ha una storia non del tutto indifferente, visto che da questa manifestazione sono pasati alcuni tra i più grandi campioni italiani e non del podismo, primo tra tutti l'organizzatore Giancarlo La Greca, reduce all'età di 18 anni di un terzo classificato alle gare nazionali di podismo. Inoltre possiamo annoverare tra i grandi il keniota Benson Barus, vincitore dell'edizione 2005, al quale sarà opposto Francesco Ingargiola, azzurro di maratona che partecipò ai prossimi campionati europei. Altri grandi sono il marocchino Boumalik, i kenioti Cheruyot e Kiptarus, Massimo Vincenzo Modica, Francesco Bennici, Salvatore Vincenti e molti altri... Il Trofeo vede la luce nel 1993, e vide trionfare, come già detto, l'organizzatore Giancarlo La Greca, allora partecipante con la SBM Palermo. Nel 1994 vediamo Roberto Scarlata sul gradino più alto del podio, seguito per due anni di seguito da Salvatore Vincenti, Angelo Curto Pelle della vicina Canicattì, poi nel 1999 rivediamo Salvatore Vincenti; il nuovo millennio si apre all'insegna di Massimo Vincenzo Modica, poi nel 2001 vediamo il primo straniero a vincere a Ravanusa, Haron Torotich, nel 2002 vediamo l'ultimo italiano a vincere a Ravanusa, Francesco Ingargiola. Dal 2003 in poi solo dominio estero: nel 2004 e 2005 vediamo vincere l'eritreano Afringy, nel 2005 infine trionfa Benson Barus. Ogni anno il trofeo podistico riesce ad attirare a sè tutta la popolazione ravanusana. spinta ormai dalla curiosità dell'evento, ma anche dall'attenzione suscitata da Giancarlo La Greca, abile a invitare i maggiori campioni nazionali.
[modifica] Collegamenti esterni
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