Caltabellotta
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Caltabellotta | |||
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: | |||
Altitudine: | 949 m s.l.m. | ||
Superficie: | 123,55 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 33,95 ab./km² | ||
Frazioni: | Sant'Anna | ||
Comuni contigui: | Bisacquino (PA), Burgio, Calamonaci, Chiusa Sclafani (PA), Giuliana (PA), Ribera, Sambuca di Sicilia, Sciacca, Villafranca Sicula | ||
CAP: | 92010 | ||
Pref. tel: | 0925 | ||
Codice ISTAT: | 084007 | ||
Codice catasto: | B427 | ||
Nome abitanti: | caltabellottesi | ||
Santo patrono: | San Pellegrino | ||
Giorno festivo: | 18 agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Caltabellotta (Cataviddotta in siciliano) è un comune di oltre 4.000 abitanti della provincia di Agrigento distante 63 km da Agrigento e 113 da Palermo.
Indice |
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Calogero Pumilia dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0925 951013
Email del comune: info@comune.caltabellotta.ag.it
[modifica] Storia
Per la sua posizione geografica ed i suoi capisaldi territoriali, venne identificata da storici della levatura dell'Inveges, dal Boudrand e da Gaetani Ottavio, con l'antica città Sicana di Camico, sulle cui rovine sorse la greca Triocala. Triocala, deve il suo nome a tre doni di madre natura: La Rocca che la rendeva inespugnabile, l'abbondanza e la dolcezza delle acque e la fruttuosità ubertosa delle sue campagne. Triocala fu una potente città antica, ma la sua potenza massima fu raggiunta all'epoca di Salvio Trifone, che a capo di servi fuggitivi, installò in questa città la sua corte. Eresse un magnifico e regale palazzo e regnò inespugnato fino al 99 a.C., quando il Console romano Aquilio, in una delle guerre servili, la rase al suolo. "Et mox servili vastata Triocala bello". Riedificata, subì ancora la sorte della devastazione per mano degli Arabi, i quali di eressero il "Castello delle querce, in arabo "Qual-At-Ballut" e, dal quale, come certamente si intuisce, discende l'attuale nome di Caltabellotta. Con il periodo Normanno, venne la fama, conquistata nel 1090 da Ruggero il Normanno, questi inflisse una dura sconfitta agli Arabi ed a perenne ricordo edificò sul monte un tempio in onore di San Giorgio con doppio ordine di colonnati, di cui oggi non rimane traccia. Caltabellotta fu città demaniale, appartenne al Conte Luna e, per atto dotale alla famiglia Moncada . Ne 1713, divenne Signoria di Giuseppe Alvarez Toledo e fino al XIX secolo ai suoi discendenti.
[modifica] Antica sede vescovile
Sin dall'alba del cristianesimo Triocala fu sede vescovile con il protovescovo San Pellegrino, il quale sbarcato a Capo Bianco, nella cosiddetta Piccola Cartagine, proveniente da Lucca di Grecia, quando giunse in questa città, sconfisse un mitologico dragone che dimorava in un antro nutrendosi giornalmente di un giovane pasto umano. Il Pellegrino, fece precipitare la bestia in un burrone e prese a dimora quella stessa grotta, fino alla fine del suo passaggio terreno, vivendo in santità. Con la conquista araba, la sede vescovile fu trasferita a Sciacca ed infine con i normanni ad Agrigento.
[modifica] La pace di Caltabellotta
La Guerra dei Vespri Siciliani, scrisse la parola "Fine" sul monte Castello, altrimenti conosciuto come il "Pizzo di Caltabellotta. Il 31 Agosto dell'anno del Signore 1302, nel castello del Pizzo, probabilmente, si firmò il trattato di pace, per il quale Federico III venne riconosciuto Re di Trinacria, con l'impegno a convolare a nozze con Eleonora d'Angiò, sorella di Roberto Re di Napoli, ponendo termine alla guerra del vespro.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
Il portale di Caltabellotta :Caltabellotta.com
Album Fotografico di Caltabellotta :Obiettivo su Caltabellotta
ProLoco di Caltabellotta :Prolococaltabellotta
Sito istituzionale : http://www.comune.caltabellotta.ag.it/
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