Movimento Repubblicani Europei
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![]() Partito politico italiano |
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Leader | Luciana Sbarbati |
Fondazione | 6 marzo 2001 |
Sede | Via IV Novembre 107, 00187 Roma |
Coalizione | L'Unione |
Ideologia | Repubblicanesimo, liberalismo, liberalismo sociale |
Partito europeo | Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori |
Gruppo parlamentare europeo | Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa |
Deputati | 1 (nel gruppo L'Ulivo) |
Europarlamentari | 1 |
Organo ufficiale | Lucifero |
Sito web | www.repubblicanieuropei.org |
Il Movimento Repubblicani Europei (abbreviato MRE) è un partito politico italiano nato il 6 marzo 2001, e costituitosi ufficialmente il 21 ottobre 2001, per scissione dal Partito Repubblicano Italiano quando quest'ultimo decise di aderire alla Casa delle Libertà. Il MRE ha partecipato alla fondazione dell'Ulivo e fa parte della coalizione di centrosinistra, L'Unione. In Europa è membro del "Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori" (ELDR) e partecipa al gruppo parlamentare dell'ALDE.
Il movimento riconosce le sue radici nella storia dei repubblicani italiani e in quella delle sue figure più rappresentative, in personaggi come Giuseppe Mazzini, Giovanni Spadolini ed Ugo La Malfa. Quest'ultimo definì il Partito Repubblicano Italiano come laico, di sinistra progressista-non marxista. Si batte per una visione marcata della laicità dello Stato.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] La scissione dal PRI
A gennaio del 2001 il XLII Congresso del Partito Repubblicano Italiano, svoltosi a Bari, decide di dichiarare conclusa l'alleanza con l'Ulivo per aderire alla nascente Casa delle Libertà, coalizione guidata da Silvio Berlusconi che poi vincerà le elezioni politiche di quell'anno.
Contraria a questa decisione, una delle aree della sinistra del partito, guidata da Luciana Sbarbati, decide di contestare formalmente la determinazione del congresso anche per vie legali, sostenendo che, nella scelta del Pri, non fossero stati rispettati i meccanismi previsti dallo statuto del partito. Il Tribunale di Roma, tre anni più tardi, annulla temporaneamente gli atti di quel congresso, successivamente il Pri confermerà, con il Congresso di Fiuggi, la propria adesione alla CdL ed il tribunale di Roma darà definitivamente ragione al P.R.I. confermando la validità del congresso di Bari.
Il movimento, pur trovandosi senza un'organizzazione territoriale, decide comunque di presentare una sua lista alle Politiche 2001 ma soltanto nella circoscrizione delle Marche, regione di provenienza della Sbarbati, dove ottiene circa 8 mila voti (lo 0,8% a livello regionale).
Da questo momento in poi, il Mre intensifica i suoi rapporti con i partiti del centro-sinistra che si ritrovano nel comune denominatore dell'opposizione ai governi Berlusconi.
Il 20 febbraio 2008, il MRE rinuncia al ricorso contro la sentenza con cui il Tribunale di Roma respingeva la richiesta, fatta dallo stesso Movimento, di annullamento del Congresso di Bari del 2001 del Partito Repubblicano Italiano.[1]
[modifica] L'Ulivo e il progetto europeo
L'ingresso a pieno titolo del movimento nei circuiti della politica nazionale avviene nel 2004, quando il Mre aderisce all'appello di Romano Prodi sulla costituzione di una casa comune dei riformisti che dia un nuovo slancio alla politica europea. L'obiettivo di Prodi è quello di aggregare più soggetti politici sotto il simbolo de l'Ulivo: al progetto, che sarà chiamato anche "triciclo", aderiscono tre partiti "maggiori" (i Democratici di Sinistra, La Margherita e lo Sdi) e, accanto a questi, i Repubblicani europei.
Pertanto il movimento partecipa alla formazione della lista Uniti nell'Ulivo alle elezioni europee del 2004, consentendo l'elezione di Luciana Sbarbati al Parlamento europeo. Il movimento ripeterà questa esperienza unitaria anche alle successive elezioni regionali del 2005, all'indomani di un nuovo evento politico: la costituzione di quei soggetti politici in una federazione, la Federazione dell'Ulivo (Fed), istituita il 26 febbraio 2005 e, all'interno della quale, il Mre possiede 5 delegati su 100 membri direttivi.
Nel frattempo, la coalizione di centro-sinistra si dà un nuovo nome, L'Unione, e decide di organizzare delle consultazioni primarie per la scelta del candidato premier, che si svolgono il 16 ottobre 2005: il Mre, come gli altri partiti della Fed, sostiene Romano Prodi, che si impone con il 74,1% dei voti, ricevendo l'investitura ufficiale.
[modifica] Controversia sul simbolo e nuove adesioni
Nel gennaio 2006 arriva una nuova sentenza del Tribunale di Roma che vieta al Movimento Repubblicani Europei l'utilizzo contemporaneo della parola "repubblicani" e delle foglie d'edera, in quanto prerogativa del Partito Repubblicano Italiano.
Così, il movimento opera un cambio di simbolo, eliminando la descrizione "Repubblicani Europei" e posizionando soltanto la sigla "MRE" sotto le cinque foglie d'edera.
Il 7 febbraio 2006, dopo aver raggiunto l'adesione di tre membri della Camera dei Deputati, il Mre può costituire una componente autonoma all'interno del gruppo misto parlamentare. Si tratta di Carla Mazzuca Poggiolini, proveniente dalla Margherita, Ciro Falanga, eletto con Forza Italia, e Giorgio Bogi, proveniente dai DS.
[modifica] Lo strappo sul programma dell'Unione
Intanto la coalizione si prepara alle nuove elezioni politiche e, mentre lo SDI decide di abbandonare il progetto unitario dell'Ulivo per proporsi su un altro fronte, l'intesa assume il carattere di fondamento di un futuro "Partito Democratico" e si solidifica sempre più come alleanza bipartita fra Ds e DL.
Si decide di presentare la lista unitaria dell'Ulivo nella competizione per la Camera dei deputati, che costituisca l'asse portante dell'intera coalizione. Il MRE, in questa fase, si sente emarginato dal progetto, tanto che i suoi rappresentanti - come denuncerà la stessa Sbarbati - non vengono nemmeno invitati all'inaugurazione della nuova sede dell'Ulivo.
Così, l'11 febbraio 2006, quando l'Unione presenta il suo programma elettorale, i Repubblicani europei decidono di non sottoscriverlo e di sospendere la loro partecipazione alle iniziative elettorali della coalizione, contestando questo carattere di cartello elettorale a due fra Ds e Dl.
Lo strappo viene ricucito pochi giorni dopo, quando Romano Prodi afferma: "Non vi è Ulivo se non vi è la rappresentanza del pensiero laico repubblicano in quanto parte fondativa dell'Ulivo stesso e protagonista del cammino comune verso la formazione del Partito Democratico".
[modifica] Le elezioni politiche del 2006
Alle elezioni politiche, il MRE partecipa alla formazione delle liste dell'Ulivo alla Camera, dove viene eletto il suo unico rappresentante parlamentare, Adriano Musi. Al Senato, si presenta autonomamente in 8 regioni, raggiungendo risultati sconfortanti, circa 51 mila voti e lo 0,15%. Il dato più alto è quello nelle Marche (regione di provenienza della leader Sbarbati) con l'1,1%.
Dopo la formazione del nuovo governo, il movimento tiene un consiglio nazionale nel quale chiede di accelerare la costituzione del partito unitario. In questa fase, è in polemica con Romano Prodi ed il nuovo governo per la sua esclusione dalla formazione dell'esecutivo.
Da questo momento, il MRE abbraccia il tema del riconoscimento della "pari dignità" all'interno del progetto del Partito Democratico, evoluzione del progetto dell'Ulivo al quale i repubblicani intendono partecipare per portarvici all'interno il contributo del settore liberale, laico e progressista.
[modifica] Il 2° Congresso e i rapporti col PD
Il 21 e 22 ottobre 2006 si svolge il secondo congresso nazionale del MRE, che approva la relazione del segretario nazionale Sbarbati, che rilancia il Partito Democratico come un "nuovo soggetto politico di estrazione laica, cattolica, socialista, riformatrice". Il MRE stabilisce che suo obiettivo strategico è la costruzione del PD, dove non intende confluire in modo anonimo e indistinto ma esserne artefice e cofondatore.
Tra gli obiettivi fissati dal congresso c'è anche quello di riunificare la comune cultura repubblicana nel centro-sinistra, passando mazzinianamente dal pensiero globale all'azione globale.
In occasione della crisi alla quale va incontro il Governo Prodi nel febbraio 2007, il MRE conferma il proprio appoggio al governo pur riservandosi di valutare volta per volta l'applicazione delle indicazioni politico-legislative derivanti dall'attuazione dei nuovi punti programmatici.
Il 30 luglio 2007 si consuma lo strappo del movimento con le due maggiori forze costitutive del PD, i Democratici di Sinistra e la Margherita: il consiglio nazionale del partito delibera di bloccare la sua partecipazione alla costruzione del Partito Democratico, decidendo di non partecipare alle primarie per l'elezione del segretario nazionale del nuovo partito. Già in una riunione del comitato promotore del PD (composto da 45 esponenti tra cui Luciana Sbarbati), la stessa leader del MRE aveva abbandonato la seduta rifiutandosi di approvare il regolamento delle primarie, accusato di voler mantenere gli apparati dei due partiti, DS e DL.
Ad orientare la discussione verso la non partecipazione alla nascita del PD è stata Luciana Sbarbati, la cui relazione ha ottenuto due soli voti contrari.
Nel settembre 2007 Luciana Sbarbati ha annunciato che l'Mre parteciperà al processo costituente del Partito Democratico [2]
Il Consiglio Nazionale del 22 settembre approva quasi all'unanimità la proposta che il MRE sostenga la lista "Democratici per Veltroni", partecipando con propri candidati alla consultazione del 14 ottobre. A queste decisioni si oppongono i sostenitori della mozione di minoranza "Autonomia repubblicana".
[modifica] Risultati elettorali
– Repubblicani Europei alle Elezioni Politiche | ||||
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Elezione | Parlamento | Voti | % | Seggi |
2001 2006 |
Camera Senato Camera (lista L'Ulivo) Senato |
7.997 - - 51.001 |
0,02 - - 0,15 |
0 0 1 0 |
– Repubblicani Europei alle Elezioni Europee | ||||
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Elezione | Parlamento | Voti | % | Seggi |
2004 (Ulivo) | Parl. Europeo | - | - | 1 |
[modifica] Note
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito web ufficiale del Movimento Repubblicani Europei
- La lettera aperta di Luciana Sbarbati agli "amici dell'Ulivo"