Max Linder
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Max Linder (Saint-Loubès, 6 dicembre 1883 – Parigi, 31 ottobre 1925) è stato un attore francese.
Comico di classe, del quale lo stesso Charlie Chaplin si dichiarò allievo, creò la prima grande maschera del cinema, quella di Max, uomo di mondo elegante ed irreprensibile, dai neri baffetti, il lucente cilindro ed i candidi guanti, che agiva sullo sfondo di una Parigi belle-époque.
Attore di formazione teatrale e dotato di acuto spirito di osservazione, si orientò verso un genere di satira del costume dove, pur soggiacendo a incredibili avventure, rifuggiva dalla caotica agitazione, dagli inseguimenti e da tutte le altre facili trovate che costituivano la materia comica nel cinema agli inizi del XX secolo.
Sugli schermi esordì nel 1905, in alcune brevi pellicole, ma solo nel 1908 gli fu affidata una propria serie di comiche.
La sua popolarità esplose negli anni 1911-1914, con le irresistibili avventure di Max (Max e le nozze, Max t le quinquina), Max convalescente, Max e la nuova moda, Max alla fattoria, Max scapolo, Max e le donne, Max pittore, Max virtuoso, Max toreador, Max cavaliere, Max e la suocera, Max pedicure, Max maggiordomo, Max e la dottoressa, ecc...).
Sulla scia di questo successo, Linder si accostò anche al film di lungometraggio, dappima in patria (Il piccolo caffè, 1919), poi a Hollywood, dove soggiornò dal 1921 al 1923 e dove interpretò i film migliori (Sette anni di guai, considerato il suo capolavoro, Siate mia moglie e I tre Moschettieri), e di nuovo in Europa (Au secour! nel 1923 e Domatore per amore, 1925, girato a Vienna).
Ma la vena comica, nel vasto respiro del film vero e proprio, cominciò ad esaurirsi, cosicché quando Linder si diede la morte, nel 1925, dopo aver ucciso la moglie, la sua popolarità aveva già iniziato la parabola discendente.