Zoran Mušič
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Anton Zoran Mušič (Bukovica, 12 febbraio 1909 – Venezia, 25 maggio 2005) è stato un pittore e incisore sloveno, esponente della nuova Scuola di Parigi.
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[modifica] Biografia
Mušič nacque in una famiglia di lingua slovena nel villaggio di Bukovica presso Gorizia (allora parte della Contea di Gorizia e Gradisca). Dopo aver terminato gli studi all'Accademia dell'Arte di Zagabria a 1934, Mušič cominciò la sua carriera con lunghi viaggi (1934 - 1940), trascorrendo alcuni mesi a Madrid, [Vienna]], a Maribor, e Ljubljana prima di stabilirsi a Trieste e Venezia nel Ottobre 1943. Nel Novembre 1944, durante la seconda guerra mondiale, fu deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove riuscì a ritrarre segretamente la vita del campo in circostanze estremamente difficili e pericolose.
Dopo la sua liberazione, avvenuta nel 1945, Mušič fece ritorno a Venezia, dove vinse il primo premio alla Biennale del 1950. Nel 1951 gli fu assegnato, insieme al pittore italiano Antonio Corpora, il Prix Paris, organizzato a Cortina d'Ampezzo dal Centro culturale italiano di Parigi su consiglio di Campigli e Severini.
Una nuova fase della sua pittura si evolse attorno alla rappresentazione dei paesaggi dalmati della sua infanzia. Successivamente, si concentrò soprattutto sull'ambiente circostante, ossia i paesaggi italiani. Fu stilisticamente influenzato dai mosaici e dalle icone bizantine.
Negli anni Cinquanta trascorse un certo periodo a lavorare a Parigi, studiando l'"astrazione lirica" francese, per fare poi ritorno al suo atelier veneziano. Nel 1956 e nel 1960 partecipò nuovamente alla Biennale. Dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro grafico, a partire dagli anni Sessanta i motivi organici di Mušič divennero sempre più astratti e le sue composizioni abbandonarono i canoni della tridimensionalità.
Una nuova serie di opere, databili tra il 1970 e il 1976, intitolata Noi non siamo gli ultimi (in francese: Nous ne sommes pas les derniers), nelle quali l'artista trasformò il terrore e l'inferno della prigionia nel campo di concentramento di Dachau in documenti di una tragedia universale, ebbe enorme successo e fu certamente la più acclamata dalla critica.
La produzione di Zoran Mušič è stata onorata in numerosissime esposizioni internazionali, e a tutt'oggi le sue apprezzatissime opere sono conservate nei più importanti musei del mondo, principalmente in Italia, Slovenia, Francia e Stati Uniti.
[modifica] Curiosità
- Mušič è molto conosciuto anche con il soprannome de "il pittore dei cavallini", per via di un suo ricorrente soggetto, appunto i cavalli.
[modifica] Bibliografia
- Clair, Jean: La barbarie ordinaire, Music à Dachau, Edizioni Gallimard, Parigi, 2001. ISBN 2070760944
- Harambourg, Lydia: Dictionnaire des peintres de l'Ecole de Paris, 1945-1965, Edizioni Ides et Calendes, Neuchâtel, 1993. ISBN 2825800481
[modifica] Voci correlate
- Scuola di Parigi
- Biennale di Venezia