Yukio Mishima
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( Yukio Mishima, biglietto d'addio lasciato prima del suicidio rituale, il 25 novembre 1970.)
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Yukio Mishima (三島由紀夫) pseudonimo di Hiraoka Kimitake (Tokyo, 14 gennaio 1925 – Tokyo, 25 novembre 1970) è stato uno scrittore e drammaturgo giapponese.
Mishima è uno dei pochi autori giapponesi che hanno riscosso immediato successo all'estero (più che in Giappone stesso, dove la critica lo ha più volte stroncato). Le sue numerosissime opere spaziano dal romanzo alle forme rimodernizzate e riadattate di teatro tradizionale giapponese Kabuki e Nō, quest'ultimo rivisitato in chiave moderna. Personaggio difficile e complesso, spesso in Europa travisato ed etichettato genericamente come "fascista", era in realtà un nazionalista nostalgico, un conservatore decadente come lo definì Alberto Moravia che lo aveva incontrato nella sua casa in stile occidentale in un sobborgo di Tokyo. Tuttavia Mishima stesso non dichiarò mai apertamente di essere di destra, e anzi si identificò sempre come apolitico, soprattutto visto il suo astio nei confronti dei politici a lui contemporanei. Sicuramente uno dei suoi ideali più forti è il patriottismo, che ha ispirato anche numerosi personaggi delle sue opere, oltre al culto per l'Imperatore, non come personaggio storico o figura autoritaria ma come ideale astratto dell'essenza del Giappone tradizionale.
Con la sua tragica morte avvenuta nel 1970, quando aveva 45 anni (data studiata e ponderata accuratamente), con il suicidio rituale (seppuku), durante l'occupazione simbolica di una caserma, suggellò la conclusione insieme della sua vita e della sua vicenda letteraria. Infatti poco prima del suo suicidio aveva consegnato all'editore l'ultima parte della tetralogia "Il mare della fertilità". (Completata comunque tre mesi prima della consegna, ma sulla quale appare, nell'ultima pagina, la data simbolica "25/11/1970", quasi come a volere lasciare il suo penultimo testamento).
La sua uscita di scena era stata organizzata con lucidità maniacale e con una freddezza difficile da comprendere. Uscendo dal suo studio per andare incontro all'epilogo della sua vita lascia un biglietto con scritto "La vita umana è breve ma io vorrei vivere sempre". Tuttavia è necessario ed indispensabile ricordare che la morte ha sempre ossessionato Mishima durante tutta la sua vita, un'ossessione che si riflette chiaramente all'interno delle sue opere.
Mishima fu anche il fondatore di una organizzazione paramilitare, di cui lui era capo e finanziatore, chiamata Tatenokai (Associazione dello scudo) che rifiutava in maniera netta ciò che lui definiva una sottomissione del Giappone, ossia il Trattato di San Francisco del 1951 col quale il suo paese aveva rinunciato per sempre a possedere un esercito affidando la propria difesa agli Stati Uniti. Mishima insistette spesso sulla funzione non reale ma simbolica del suo esercito, composto solo da 100 giovani selezionati dallo scrittore stesso, inteso come esercito di salvaguardia dello spirito tradizionale giapponese e difensore dell'Imperatore.
Indice |
[modifica] Biografia
Mishima Yukio, al secolo Hiraoka Kimitake, nasce a Tōkyō il 14 gennaio del 1925 nella casa dei nonni paterni, Hiraoka Jotarō e sua moglie Natsuko. Insieme ai nonni coabitavano i genitori di Kimitake, Azusa e Shizue. La nonna decide di assumersi tutta la responsabilità della sua educazione: usurpando il ruolo della madre poco più di un mese dopo la nascita, essa diventerà una figura importantissima nello sviluppo del carattere del giovane Mishima, non soltanto per quanto riguarda gli aspetti psicologici ma anche perché lo avvicinerà alla letteratura classica e alle forme del teatro Nō e Kabuki.
La nonna teneva il bambino rinchiuso nella propria camera a fianco del futon, e alla madre era permesso visitarlo solo ogni quattro ore e per un brevissimo tempo, necessario per l'allattamento. Non gli è mai permesso di uscire da casa. Il bambino sfuggirà all'influenza della nonna, ormai sempre più debole, nel 1934, quando la madre con un sotterfugio riuscì a sottrarglielo. Queste ed altre esperienze dell'infanzia e dell'adolescenza sono riportate nel romanzo Confessioni di una maschera del 1949, autoanalisi approfondita della sua vita fino a quel momento, in cui già troviamo tematiche e argomenti che saranno presenti in tutta la produzione dell'autore.
Dal 1931 aveva intrapreso gli studi al Gakushūin, la scuola dei Pari, sotto spinta della nonna. Gli alunni di questa scuola non facevano necessariamente parte dell'aristocrazia, anche se chi non lo era veniva considerato un outsider. Con un tipo di educazione spartana, gli studenti erano incoraggiati a diventare soldati più che poeti , ma Mishima prende parte alle attività del club letterario e alcune sue poesie vengono pubblicate sulla rivista della scuola.
Comincia a scrivere il suo primo lavoro in prosa di una certa importanza, Hanazakari no Mori (La foresta in fiore): completato nel 1941, è fortemente influenzato dalla scuola romantica giapponese (Nihon romanha). Lo stile classicheggiante farà sì che venga notato dal professore di lettere del Gakushūin, Shimizu Fumio, membro della scuola romantica. Sarà lui a far pubblicare il racconto sulla rivista Bungei Bunka, e proprio in quest'occasione viene scelto lo pseudonimo Mishima Yukio . Nel 1944, Hanazakari no Mori verrà pubblicato in forma di libro insieme ad altri racconti: il suo successo farà conoscere per la prima volta il nome dello scrittore al pubblico.
Finita la scuola, sotto pressione del padre si iscrive all'università per studiare giurisprudenza. Non solo conseguirà la laurea, ma vincerà un concorso per un ambitissimo posto di funzionario statale al Ministero delle Finanze. Nel periodo del lavoro al Ministero, vive una sorta di "doppia vita": funzionario statale fino alla sera e scrittore di notte, dormendo non più di tre o quattro ore. La situazione diventa presto insostenibile: scivola per la stanchezza sui binari della stazione di Shibuya e, d'accordo con il padre, presenta le dimissioni dal Ministero per dedicarsi esclusivamente alla scrittura.
Nel 1946 fa visita con due suoi racconti allo scrittore futuro premio Nobel Yasunari Kawabata. Fra i due nascerà un rapporto soprattutto di grande stima e rispetto reciproco prima che di maestro-discepolo.
Nel 1948 entra a far parte della rivista Kindai Bungaku rivista letteraria legata ad ambienti di sinistra. Mishima nei suoi romanzi cerca generalmente di evitare qualsiasi riferimento alla politica che non sia strettamente descrittivo (si vedano ad esempio Dopo il banchetto e Cavalli in fuga). È comunque difficile immaginarlo integrato nell'ambiente intellettuale di sinistra visto il suo peculiare ideale di "patriottismo" indiscriminato e trascendente dall'ambizione personale; Mishima probabilmente entrò a far parte del gruppo per ottenere più contatti con il mondo intellettuale dell'epoca.
È però nel giugno del 1949, con la pubblicazione di Kamen no Kokuhaku (Confessioni di una maschera), che ottiene il riconoscimento della critica e un buon successo di vendite. Tra il 1950 e il 1951 pubblica tre importanti romanzi: Sete d'amore, L'età verde (entrambi del 1950) e Colori proibiti (1951). Invece di continuare con la forma-confessione che lo aveva portato al successo, in Sete d'amore torna alla narrazione in terza persona.
Nel 1951 visita gli Stati Uniti, il Brasile e l'Europa come corrispondente dell'Asahi Shinbun. Saranno soprattutto la Grecia e l'estetica classica a impressionarlo: l'ispirazione troverà forma in Shiosai (La voce delle onde) (1954). Il viaggio in Grecia e un nuovo culto del corpo segnano l'inizio di una nuova vita per Mishima: dal 1955 inizia a dedicarsi al culturismo, seguito dalla pratica del Kendō.
Ormai diventato un personaggio pubblico, appare come protagonista nel film tratto da Yūkoku (Patriottismo, 1961), racconto di un giovane ufficiale che decide di morire tramite seppuku insieme alla moglie; le sue foto come body-builder e kendōka vengono pubblicate sui giornali popolari, così come le notizie dei periodi di addestramento insieme al Jieitai (Forza di Autodifesa Giapponese) e alla fondazione della Tate no Kai (Società degli scudi), il suo "esercito privato".
La tetralogia Hōjō no Umi (Il mare della fertilità) comincia ad apparire dal 1965. L'ultimo volume viene pubblicato nel 1970.
Il 25 novembre del 1970, insieme ai quattro più fidati membri del Tate no Kai, occupa l'ufficio del generale Mashita dell'esercito di autodifesa. Dal balcone dell'ufficio, di fronte a un migliaio di uomini del reggimento di fanteria, oltre che a giornali e televisioni, tenne il suo ultimo discorso: l'esaltazione dello spirito del Giappone, identificato con l'Imperatore, e la condanna della costituzione del 1947. Al termine del discorso, inascoltato, si toglie la vita tramite seppuku. Il suo più fidato amico e presunto amante, Morita, si toglie la vita insieme a lui.
[modifica] Opere
Edite in Italia, in ordine cronologico di edizione giapponese, con il titolo dell'edizione italiana e tra parentesi il titolo originale giapponese traslitterato col sistema Hepburn.
[modifica] Romanzi
- La foresta in fiore (花ざかりの森 - Hanazakari no mori, 1944), Feltrinelli (ISBN 8807813246)
- La dimora delle bambole (1946-1963), SE (ISBN 8877105240)
- Confessioni di una maschera (仮面の告白 - Kamen no kokuhaku, 1949), Feltrinelli (ISBN 8807809567)
- Sete d'amore (愛の渇き - Ai no kawaki, 1950), Guanda (ISBN 888246153X)
- L'età verde (Ao no jidai, 1950), SE (ISBN 8877100370)
- Colori proibiti (禁色 - Kinjiki, 1951), Mondadori (ISBN 8804480270)
- Morte di mezza estate (真夏の死 - Manatsu no shi, 1952), Guanda (ISBN 8882466191)
- La voce delle onde (潮騒 - Shiosai, 1954), Feltrinelli (ISBN 8807803380)
- Una stanza chiusa a chiave (Kagi no kakura heya, 1954), Mondadori (ISBN 8804386460)
- Cinque Nō moderni (近代能楽集 - Kindai nōgaku shū, 1956)
- Il padiglione d'oro (金閣寺 - Kinkakuji, 1956), Feltrinelli (ISBN 8807809958)
- Una virtù vacillante (美徳のよろめき - Bitoku no yoromeki, 1957), SE (ISBN 8877106926)
- La casa di Kyōko (鏡子の家 - Kyōko no Ie, 1959), Meridiani Mondadori Vol.I
- Dopo il banchetto (宴のあと - Utage no ato, 1960), Feltrinelli (ISBN 8807809745)
- Trastulli d'animali (Kemono no tawamure, 1961), Feltrinelli (ISBN 880780994X)
- Stella meravigliosa (美しい星 - Utsukushii Hoshi, 1962), Guanda (ISBN 8882464873)
- Il sapore della gloria (Gogo no eiko, 1963), Mondadori (ISBN 8804426500)
- Madame de Sade (サド侯爵夫人 - Sado kōshaku fujin, 1965), Guanda (ISBN 8882464547)
- La voce degli spiriti eroici (Eirei no koe, 1966), SE (ISBN 8877103973)
- Sole e acciaio (Taiyō to tetsu), Guanda (ISBN 8877462159)
- La via del samurai (葉隠入門 - Hagakure nyūmon, 1967), Bompiani (ISBN 8845245977)
- La coppa di Apollo (アポロの杯 - Aporo no Sakazuki, 1967), Leonardo
- Lezioni spirituali per giovani samurai (1968-1969)
- Musica ("Ongaku"), Feltrinelli (ISBN 880781272X)
- Il sapore della Gloria (Gogo no eikou), Mondadori, ora fuori catalogo ma disponibile nel secondo volume dei meridiani con la traduzione storica di Mario Teti.
[modifica] Il mare della fertilità (Hōjō no umi), Tetralogia
- Neve di primavera (春の雪 - Haru no yuki, (1968), Bompiani (ISBN 8845252140)
- Cavalli in fuga (奔馬 - Honba, (1969), Bompiani (ISBN 8845251047)
- Il tempio dell'alba (暁の寺 - Akatsuki no tera, (1970), Bompiani (ISBN 8845251020)
- Lo specchio degli inganni (天人五衰 - Tennin gosui, (1970), Bompiani (ISBN 8845252132)
(ripubblicati poi, insieme ad altri romanzi e racconti nella raccolta "i meridiani"vol 2)
[modifica] Saggi
- 1988 - Lezioni spirituali per giovani Samurai (postumo), Feltrinelli (ISBN 8807811200); SE (ISBN 9788877101167)
Raccolta di saggi comprendente il proclama letto dall'autore pochi istanti prima del suicidio rituale. - 1997 - Lettere 1945-1970 (Ohfuku shokan), SE (ISBN 8877105437)
Carteggio fra Mishima e Yasunari Kawabata
[modifica] Citazioni
Mishima è citato insieme al poeta russo Majakovskij nella canzone "Morire" del gruppo punk emiliano CCCP.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Emanuele Ciccarella, La maschera infranta, Napoli: Liguori, 2004.
- Emanuele Ciccarella (a cura di), Furubayashi Takashi, Kobayashi Hideo, Le ultime parole di Mishima, Milano: Feltrinelli, 2001.
- Daniele Del Pozzo e Luca Scarlini (a cura di), Rose e cenere. Studi e ricerche su Mishima Yukio, CLUEB, Bologna 2004. Ne è online il saggio:
- Donald Keene, Dawn to the west; Japanese literature of the modern era - Fiction, New York: Columbia University Press, 1998
- Henry Scott Stokes, Vita e morte di Yukio Mishima, Milano: Feltrinelli 1985
- Makoto Ueda, Modern Japanese Writers and the nature of literature, Stanford: Stanford University Press, 1976.
- Marguerite Yourcenar, Mishima o la Visione del Vuoto , Bompiani 2005
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