Tim Buckley
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Tim Buckley, il cui vero nome era Timothy Charles Buckley III (14 febbraio 1947 – 29 giugno 1975), è stato un cantautore statunitense dalle incredibili doti vocali, voce sulla quale lavorò a grandi sperimentazioni senza reti soprattutto negli anni "di mezzo" della sua carriera: gli anni della scoperta dell'eroina (che lo porterà alla morte, per overdose) e degli album più sperimentali "Blue Afternoon", "Lorca" e "Starsailor". Ebbe un figlio, anche lui grande cantante nei primi anni novanta: Jeff Buckley.
Indice |
[modifica] Biografia
Timothy Charles Buckley III nasce ad Amsterdam , nello stato di New York , il giorno di San Valentino del 1947, per trascorrere poi l'adolescenza ad Anaheim, in California, e successivamente trasferirsi a Los Angeles.
Terminate le scuole superiori, con un bagaglio di più di venti canzoni scritte a due mani con l'amico-poeta Larry Beckett, il suo nome inizia a circolare nell'ambiente del folk losangelino. Mette gli occhi su di lui Herb Cohen, manager di artisti del calibro di Frank Zappa, che gli permette di firmare un contratto con la Elektra e registrare il suo primo album, l'omonimo Tim Buckley , che riluce di collaborazioni eccellenti come quella di Van Dyke Parks alle tastiere. Buckley ha appena 19 anni.
Inizia la trafila dei concerti, che lo porteranno a esibirsi in minuscoli club e nelle università della West Coast. Buckley respira profondamente l'aria che si respira nella metà degli anni '60, che si tratti degli ideali rivoluzionari che animano i giovani o delle sperimentazioni lisergiche. Tutto questo é riassunto in Goodbye and Hello , inciso ad un anno di distanza dall'esordio. Questo secondo lavoro rimarrà il più grande successo di Tim, grazie ad alcuni pezzi memorabili (I Never Asked To Be Your Mountain, Phantasmagoria in two, Once I Was, il singolo Morning Glory): ma Buckley si spingerà oltre.
Inizia ad abbandonare parzialmente la collaborazione con Larry Beckett, iniziando a scrivere da sé i testi, che riflettono la sua tormentata interiorità. Ora che é finalmente al centro del successo, sembra volerne scappare: se ne va addirittura da un programma televisivo, rifiutandosi di cantare in playback. Nel 1968 tiene concerti anche in Inghilterra, registrando anche per il John Peel Show. L'anno successivo arriva Happy Sad. Gli ascolti jazz, soprattutto di Miles Davis, di Tim si fanno sentire, pur rimanendo in una matrice folk.
La produzione di Buckley é arrivata a un punto di svolta, virando verso un folk macchiato di blues e jazz, e in Gipsy Woman la voce comincia a forzare i suoi limiti, facendosi sempre più disperata e urlata. Questa maturazione artistica non porta pero' guadagni, e l'Elektra decide di rescindere il contratto. Si accasa alla Straight di Cohen, e da' alla luce Blue Afternoon, opera maliconica e passionale che prosegue sulle strade del disco precedente.
Nell'ottobre del 1970 esce Lorca, album dovuto all'Elektra: con un impianto solidamente folk, continua nella sperimentazione segnando un passo avanti verso i territori del successivo. Il capolavoro di Buckley arriva nel 1970. In Starsailor la grande protagonista è la voce di Tim, che riesce a slegarsi dalle strutture metriche e tonali, comportanosi quasi come uno strumento. Ma l'album è un colossale insuccesso di pubblico, e Buckley, amareggiato, non scrive più una nota per due anni.
Tornerà con lavori minori come Greetings from L.A. , Sephronia e, peggio, Look At The Fool, che non riescono né a bissare le glorie artistiche passate né vendono come speravano i discografici traumatizzati dall'estremo Starsailor. Nonostante le deludenti ultime prove, Buckley riesce a trovare la forza per disintossicarsi da alcool e droghe.
Si drogherà e ubriacherà soltanto un'ultima volta, a casa di un amico, dopo un concerto a Dallas, nella notte tra il 28 e il 29 giugno del 1975: il mix di eroina e alcool gli sarà fatale.
[modifica] Discografia
[modifica] Album in studio
Titolo | Data di pubblicazione | Etichetta |
Tim Buckley | ottobre 1966 | Elektra |
Goodbye and Hello | ottobre 1967 | Elektra |
Happy Sad | luglio 1969 | Elektra |
Blue Afternoon | febbraio 1970 | Straight |
Lorca | ottobre 1970 | Elektra |
Starsailor | gennaio 1970 | Straight |
Greetings From L. A. | ottobre 1972 | Warner Bros. |
Sefronia | maggio 1974 | DiscReet |
Look At The Fool | novembre 1974 | DiscReet |
[modifica] Singoli
Titolo | Data di pubblicazione | Etichetta |
Wings / Grief In My Soul | novembre 1966 | Elektra |
Aren't You The Girl / Strange Street Affair Under Blue | gennaio 1967 | Elektra |
Lady Give Me Your Heart / Once Upon A Time | settembre 1967 | Elektra |
Morning Glory / Knight Errant | novembre 1967 | Elektra |
Once I Was / Phantasmagoria In Two | gennaio 1968 | Elektra |
Wings / I Can't See You | marzo 1968 | Elektra |
Pleasant Street / Carnival Song | ottobre 1968 | Elektra |
Happy Time / So Lonely | febbraio 1970 | Straight |
Move With Me / Nighthawk in’ | ottobre 1972 | Warner Bros. |
Stone In Love / Quicksand | maggio 1974 | DiscReet |
Honey Man / Dolphins | luglio 1974 | DiscReet |
Wanda Lu / Who Could Deny You | novembre 1974 | DiscReet |
Morning Glory / Once I Was | settembre 1976 | Elektra |
[modifica] Pubblicazioni Postume
Titolo | Data di pu bblicazione | Etichetta |
Best Of Tim Buckley | 1983 | Rhino |
The Late Great Tim Buckley | 1984 | WEA Australia |
Dream Letter - Live In London 1968 | giugno 1990 | Demon |
The Peel Sessions (ep) | agosto 1991 | Strange Fruit Records |
Live At The Troubadour | marzo 1994 | Edsel |
Morning Glory | agosto 1994 | Band Of Joy |
The Peel Sessions (ep) | agosto 1991 | Strange Fruit Records |
Honeyman | ottobre 1995 | Edsel |
Once I Was | agosto 1999 | Strange Fruit Records |
Works In Progress | ottobre 1999 | Rhino Handmade |
The Copenhagen Tapes | ottobre 2000 | Pinnacle |
Morning Glory - The Tim Buckley Anthology | marzo 2001 | Rhino |
The Dream Belongs To Me | maggio 2001 | Manifesto |
[modifica] Pubblicazioni Varie
Titolo | Data di pubblicazione | Etichetta |
Blue Obsession | 1983 | Bootleg |
Happy Mad | 1985 | Bootleg (Les disques du porcupine) |
Return Of The Starsailor | 1997 | Bootleg (Nixed) |
Thin Wires In The Voice (mini cd + book) | febbraio 1999 | Stampa Alternativa |
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Very complete unofficial site about Tim's life and works. With an interesting archive of live performance in mp3 format.
- Tim Buckley recensito da Piero Scaruffi
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