Teorema di unicità del limite
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Il teorema di unicità del limite è un teorema di matematica, e più precisamente di analisi. Assume forme diverse a seconda dei contesti, ed in ciascuno di questi afferma che non possono esserci due limiti distinti. Si applica soprattutto a successioni e funzioni.
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[modifica] Successioni
[modifica] Enunciato
Il teorema di unicità del limite per le successioni asserisce che
Una successione {an} di numeri reali non può avere due limiti distinti.
In altre parole, se la successione ha un limite, questo è unico.
[modifica] Dimostrazione
Supponiamo che l1,l2 siano limiti della successione {an}. Mostreremo che l1 = l2.
Per la definizione di limite, per ogni ε > 0 esistono N1 ed N2 tali che | ai − l1 | < ε per ogni i > N1, e | ai − l2 | < ε per ogni i > N2. Sia N il massimo tra N1 e N2. Allora per ogni i > N abbiamo
- | l1 − l2 | < | ai − l1 | + | ai − l2 | < 2ε
per la disuguaglianza triangolare. Quindi | l1 − l2 | < 2ε per ogni ε > 0, e quindi | l1 − l2 | = 0. Quindi l1 = l2.
[modifica] Generalizzazioni
Il teorema vale (con analoga dimostrazione) anche per qualsiasi successione di punti in uno spazio metrico. Più in generale, vale in qualsiasi spazio topologico di Hausdorff.
[modifica] Funzioni
[modifica] Enunciato
Il teorema di unicità del limite per le funzioni asserisce che
Una funzione definita su un aperto X dei numeri reali non può avere due limiti distinti in un punto x0 di accumulazione per X.
In altre parole, se la funzione ha limite in x0, questo è unico.
[modifica] Dimostrazione
Supponiamo che l1,l2 siano limiti della funzione in x0. Mostreremo che l1 = l2, ragionando per assurdo e supponendo quindi che l1 e l2 siano distinti. Allora esistono due intorni V1 di l1 e V2 di l2 disgiunti.
Per definizione di limite, esistono due intorni U1 e U2 di x0 per cui vale:
- f(x) appartiene a V1 per ogni x in
diverso da x0,
- f(x) appartiene a V2 per ogni x in
diverso da x0.
L'insieme è un altro intorno di x0, quindi contiene un punto x di X diverso da x0: per questo punto, f(x) è contemporaneamente in V1 e V2, che però sono disgiunti: questo è assurdo.
[modifica] Generalizzazioni
Il teorema vale (con analoga dimostrazione) anche per qualsiasi funzione fra spazi metrici, come ad esempio lo spazio euclideo
o un qualsiasi suo sottoinsieme. Più in generale, vale per funzioni fra spazi topologici, con l'ipotesi che il codominio Y sia di Hausdorff.
[modifica] Osservazione
L'ipotesi nell'enunciato generale che il codominio sia uno spazio di Hausdorff (come con l'usuale topologia euclidea) è la chiave di tutto il teorema. Infatti in uno spazio non di Hausdorff in generale non vale l'unicità del limite. Basti vedere quest'esempio:
Sia con la topologia euclidea, mentre
con la topologia della semicontinuità inferiore, cioè i cui aperti sono le semirette destre; sia
. Allora la funzione ammette infiniti limiti, in particolare:
, per ogni
.
Infatti, scelto un qualsiasi , i suoi intorni sono gli insiemi del tipo
, con r > 0, dunque essi contengono l'immagine di un qualsiasi intorno dello 0 dato secondo la topologia euclidea, cioè degli intervalli [ − ε,ε], restringendo opportunamente il raggio ε.
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