Lucrezia Borgia (opera)
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Lucrezia Borgia | |
Lingua originale: | italiano |
Musica: | Gaetano Donizetti |
Libretto: | Felice Romani (libretto online) |
Fonti letterarie: | Victor Hugo, Lucrèce Borgia (Parigi 1833) |
Atti: | due |
Epoca di composizione: | ottobre - dicembre 1833 |
Prima rappresentazione: | 26 dicembre 1833 |
Teatro: | Teatro alla Scala, Milano |
Versioni successive:
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Personaggi:
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Autografo: | Archivio Ricordi, Milano |
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Lucrezia Borgia è un'opera in un prologo e due atti composta da Gaetano Donizetti tra l'ottobre e il dicembre del 1833, su libretto di Felice Romani, tratto dall'omonima tragedia di Victor Hugo (1833).
La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1833. Il cast comprendeva Henriette Méric-Lalande, nei panni della protagonista, Marietta Brambilla, Francesco Pedrazzi, Luciano Mariani.
Donizetti apportò modifiche alla partitura fino al 1840, inserendo nuove arie per i tenori Nikolaj Ivanov e Mario.
Pur essendo stata regolarmente rappresentata sia nel XIX che nel XX secolo, è entrata stabilmente nel cosiddetto repertorio solo dopo la ripresa del 24 aprile 1933 nell'ambito del Maggio Musicale Fiorentino.
Per Lucrezia, Donizetti scrisse due finali differenti; oggi vengono spesso eseguiti entrambi. Uno è l'aria del tenore "Madre se ognor lontano" e l'altro la cabaletta di Lucrezia "Era desso il figlio mio", che richiede al soprano un'ottima coloratura.
Indice |
[modifica] La censura
Quando l'opera di Donizetti fu rappresentata a Parigi nel 1840, Hugo si oppose all'utilizzo del titolo originale e ottenne un'ingiunzione contro ulteriori rappresentazioni. Il libretto venne quindi riscritto e reintitolato La Rinnegata, con i personaggi italiani cambiati in turchi. In questa forma l'opera andò in scena nel 1845.
Il soggetto, per l'epoca assai scabroso, aveva d'altronde già subito pesanti interventi censori in Italia, che comportarono modifiche sostanziali al titolo, ai versi e alla trama.
Di volta in volta Lucrezia Borgia divenne
- Alfonso, duca di Ferrara
- Eustorgia da Romano
- Giovanna I di Napoli
- Elisa da Fosco
- Nizza di Granata
- Dalinda
La prima produzione in lingua inglese avvenne a Londra il 30 dicembre 1843.
Nel secondo Novecento l'opera è stata un cavallo di battaglia di Montserrat Caballé, che la cantò la prima volta nel 1965 alla Carnegie Hall all'inizio della sua carriera, sostituendo Marilyn Horne, e di Joan Sutherland.
[modifica] Trama
[modifica] Prologo
A Venezia, durante una festa. Gennaro e i suoi amici se la spassano (Bella Venezia! - Amabile!), E Gubetta esalta la corte di Ferrara e nomina Lucrezia Borgia. Tutti inorridiscono: il nome di Lucrezia è odiato da tutti, specialmente da Maffio, che racconta ancora una volta una avventura sua e di Gennaro (che, stanco di sentirla tutte le volte, si addormenta): durante la guerra di Rimini, i due giovani incontrarono un vecchio indovino che profetizzò la loro morte insieme, e di stare lontani dai Borgia (Fuggite i Borgia, o giovani...ov'è Lucrezia è morte!). Mentre tutti si allontanano, arriva su una gondola Lucrezia mascherata che ammira il bel volto di Gennaro dormiente, ignara degli avvertimenti di Gubetta che la invita a stare attenta, e dei due uomini mascherati (il Duca di Ferrara Alfonso suo marito e il fido Rustighello) che la osservano (Com'è bello, quale incanto). Gennaro si sveglia, e stupito dal bel volto di Lucrezia, le racconta la sua storia: fu abbandonato appena nato a dei pastori, anche se ogni anno riceveva delle lettere dalla madre di cui non conosce il nome. Gennaro mostra a Lucrezia le lettere, ed ella si commuove. In quel momento rientrano gli amici di Gennaro, che, vedendo l'amico in compagnia della Borgia, svelano il suo nome (Maffio Orsini, signora son io). Gennaro, disgustato, si allontana da lei.
[modifica] Atto I
A Ferrara. Il duca Alfonso e Rustighello spiano la casa di Gennaro, e l'Estense ha chiare intenzioni di vendicarsi (Vieni, la mia vendetta). Gli amici di Gennaro continuano a prenderlo in giro per l'accaduto a Venezia. Gennaro mostra il suo disprezzo verso i Borgia sfregiando lo stemma della casa di Lucrezia: al posto di BORGIA ora si legge ORGIA.
Alfonso ha fatto arrestare Gennaro, e Lucrezia si presenta da lui sdegnata, dopo aver visto l'insulto fatto alla sua famiglia e vuole vendicarsi su colui che ha compiuto il misfatto. Il Duca allora le mostra Gennaro, e Lucrezia impallidisce, e richiede un colloquio col marito. La donna supplica il Duca di non uccidere Gennaro, ma Alfonso è deciso a vendicarsi: o il pugnale o il veleno. Lucrezia è costretta a versare il veleno nella coppa di Gennaro, ma, una volta rimasti soli, gli dà l'antidoto e lo invita a fuggire (Bevi e fuggi!).
Il Duca, saputa la fuga di Gennaro, medita vendetta, e, spiando ancora una volta il giovane e Maffio, viene a sapere che loro e gli amici saranno alla festa della Negroni.
[modifica] Atto II
Alla festa della Negroni, Maffio tenta di sedurre la Principessa, ma non ci riesce e viene deriso da Gubetta: viene evitato per poco un duello, ma le dame scappano spaventate. A placare gli animi giunge un servo con un vino di Siracusa, che Gubetta non beve. Maffio intona un brindisi (Il segreto per esser felici), ma viene interrotto da dei suoni lugubri dall'esterno: una processione funebre. Le luci si spengono, e le porte si rivelano chiuse. Entra Lucrezia, che, trionfante, grida agli amici di Gennaro che si è vendicata dell'offesa recatale a Venezia, e indica per loro cinque tombe. Gennaro si mostra affermando che ne servirà una sesta, e Lucrezia inorridisce. Rimasti soli, Lucrezia lo implora di prendere l'antidoto, ma Gennaro rifiuta e vuole seguire gli amici nella tomba. La donna, disperata, gli rivela di essere sua madre proprio mentre muore. Alfonso e il suo seguito entrano, e Lucrezia addita il cadavere di Gennaro svelando a tutti che era sua figlio (Era desso il figlio mio) e sviene sul corpo del figlio.
[modifica] Registrazioni
- 1965 Live con Montserrat Caballé, Alain Vanzo, Kostas Paskalis, Mauro Lampi, Jane Berbié, The New York City Opera Chorus, diretta da Jonel Perlea. Opera D'Oro. 1030815
- 1966 Incisione in studio with Montserrat Caballé, Alfredo Kraus, Shirley Verrett, Ezio Flagello, Giuseppe Baratti, RCA Italian Opera Orchestra, diretta da Jonel Perlea. RCA. RCAG 66422RG
- 1972 Live con Joan Sutherland(debutto nel ruolo), John Alexander, Huguette Tourangeau, Louis Quilico, Vancouver Opera, diretta da Richard Bonynge
- 1973 Live con Leyla Gencer, José Carreras, Tatiana Troyanos, Matteo Manuguerra, Dallas Civic Opera, diretta da Nicola Rescigno. Dallas 1973. Melodram. 270109
- 1976 Live con Beverly Sills, Susanne Marsee, Gaetano Scano, Richard Fredricks, New York City Opera, diretta da Julius Rudel. (March 18, 1976)
- 1977 Incisione in studio con Joan Sutherland, Marilyn Horne, Giacomo Aragall, Ingvar Wixell, London Opera Chorus, National Philharmonic Orchestra, diretta da Richard Bonynge. Decca. 421497
- 1989 Live con Joan Sutherland, Alfredo Kraus, Martine Dupuy, Michele Pertusi, Parigi, diretta Richard Bonynge.
[modifica] Video
- 1980 con Joan Sutherland, Alfredo Kraus, Anne Howells, Stafford Dean, Francis Egerton, dalla Royal Opera House, diretta da Richard Bonynge, regia John Copley
- 2002 con Mariella Devia, Marcelo Alvarez, Daniela Barcellona, Michele Pertusi dalla La Scala (Teatro Arcimboldi), diretta da Renato Palumbo, regia di Hugo de Ana
[modifica] Brani famosi
- Com'è bello, cavatina di Lucrezia (Prologo)
- Maffio Orsini signora son io, concertato del prologo
- Vieni, la mia vendetta, aria di Alfonso (atto I)
- Soli noi siamo, duetto di Lucrezia e Alfonso (atto I)
- T'amo qual s'ama, aria di Gennaro (atto II)
- Il segreto per esser felici, brindisi di Maffio (atto II)
- Tu pur qui, duetto di Lucrezia e Gennaro (atto II)
- Era desso il figlio mio, cabaletta di Lucrezia
[modifica] Bibliografia
- William Ashbrook, Donizetti. Le opere, prima edizione in lingua inglese: Donizetti and his Operas, Cambridge University Press, 1982, trad. it. di Luigi Della Croce, EDT, Torino 1987, pp. 121-129, 309-311 - ISBN 88-7063-047-1
[modifica] Collegamenti esterni
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