Gianpiero Fiorani
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(Gianpiero Fiorani)
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Gianpiero Fiorani (Codogno, 12 settembre 1959) è un banchiere e dirigente d'azienda italiano.
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[modifica] Biografia
Laureato in scienze politiche, è stato amministratore della Banca Popolare Italiana (già Banca Popolare di Lodi), banca da cui, nell'estate del 2005, partì l'inchiesta Bancopoli, seguita dai PM di Roma e Milano. È considerato uno dei "furbetti del quartierino".
Il 13 dicembre del 2005, a seguito degli sviluppi dell'inchiesta è stato arrestato. Tornato in libertà il 13 giugno 2006, il 25 luglio 2007 la Procura di Milano ne chiede il rinvio a giudizio per associazione a delinquere, aggiotaggio manipolativo e informatico e ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza della Banca d'Italia. In precedenza, il 68,4% dei soci della banca della quale era AD avevano votato a favore per un'azione di responsabilità a suo carico.
Svolta clamorosa nell'estate del 2007: amico di Lele Mora (manager di artisti TV, anch'esso da poco uscito da un'inchiesta per favoreggiamento della prostituzione), viene ritratto in Sardegna nel discoteche più glam ed in compagnia di vallette ed artisti di varia natura. Si racconta di notti al Billionaire (il locale notturno di Flavio Briatore), intimità con l'attrice Naike Rivelli e di esibizioni al karaoke.[citazione necessaria] [fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/04/veline_karaoke_fiorani.shtml]
[modifica] Gli illeciti alla Banca Popolare di Lodi
Dagli accertamenti della Procura e della Banca d'Italia [1] emerge che, da anni, Fiorani e soci si erano impadroniti del controllo totale dell'istituto della Banca Popolare di Lodi utilizzandolo sia per acquisire il controllo di altri istituti (Popolare di Crema), ma anche e soprattutto per acquisire ingenti vantaggi patrimoniali in favore proprio e di terzi, gestendo e operando in pieno arbitrio, nell'assoluta assenza e nella presumibile complicità di organi interni, esterni e soprattutto istituzionali. La procura ha inoltre accertato che, per coprire alcune perdite, i clienti inconsapevoli si ritrovavano d'improvviso un clamoroso incremento delle spese per commissioni. In questo modo, scrive sempre il gip Forleo, sono stati provocati ai piccoli risparmiatori della banca danni enormi. Inoltre è stato appurato che, alla morte del cliente se i parenti non intervenivano in tempi brevi alla chiusura del conto, venivano incamerati illegalmente dalla Banca.
[modifica] Consigli ai truffati
In un intervista rilasciata il 14 luglio su La Repubblica [2] Fiorani ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma "Con l'esperienza e le competenze che ho, mi vedo in una trasmissione utile a spiegare agli italiani come non farsi fregare dalle banche e dalle assicurazioni".