Francesco Scorsa
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Dati biografici | ||
Nome | Francesco Scorsa | |
Nato | 17 dicembre 1946 Soverato |
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Nazionalità | ![]() |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | difensore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
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Squadre professionistiche ![]() |
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1966-1967 | ![]() |
15 (0) |
1967-1972 | ![]() |
106 (2) |
1972-1973 | ![]() |
13 (0) |
1973-1974 | ![]() |
11 (0) |
1974-1983 | ![]() |
214 (2) |
1983-1984 | ![]() |
20 (0) |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Francesco Scorsa (Soverato, 17 dicembre 1946) è un ex calciatore italiano, attivo negli anni 60-70-80 nel ruolo di difensore.
[modifica] Carriera
Trasferitosi sin da ragazzo a Bologna, cresce calcisticamente nella squadra rossoblù ricoprendo inizialmente il ruolo di mezzala per poi trasformarsi in libero. Nel 1966-'67 è al Cervia, Serie D, 15 presenze e nel novembre 1967 arriva la chiamata del Cesena. Mai utilizzato nella prima stagione, nelle successive quattro colleziona 106 presenze e 2 gol. Il Bologna si pente e lo riporta a casa nell'estate del 1972. Esordio in Serie A il primo ottobre dello stesso anno a Milano contro l'Inter, 0-1, tredici gettoni e poi stop. Ricomincia da Foggia, si è fatto crescere nel frattempo i baffi, e nella stagione 1973-'74 somma 11 gettoni con i rossoneri che retrocedono in B. L'Ascoli, matricola assoluta del campionato di Serie A, lo chiama nel giugno del '74 e per lui sarà il primo di nove campionati ricchi di non poche soddisfazioni. 214 presenze, 2 gol, uno in Serie A, ad Udine, il 31 gennaio 1982. Lascia l'Ascoli a quasi trentasette anni, nel 1983, per chiudere la carriera nel Ravenna, in C2, 20 presenze. Con i bianconeri marchigiani raggiunge il quarto posto in Serie A nel 1979-'80 ed il primo posto con un punteggio-record, 61 punti, in Serie B nel 1977-'78 e conquista cinque straordinarie salvezze, la più bella nel 1983, quando l'Ascoli batte il Cagliari, 2-0 al "Del Duca", alla trentesima giornata di campionato.
[modifica] Caratteristiche tecniche
Libero tutt'altro che ruvido, di buona tecnica e puntuale nel piazzamento, aveva una caratteristica particolare per quello che un tempo era il "battitore": usciva in disimpegno portando palla elegantemente con l'esterno del piede destro, a testa alta, rivedendosi, forse, nella mezzala che era stato nei primi approcci con il calcio.