Corrado Orrico
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Dati biografici | ||
Nome | Corrado Orrico | |
Nato | 16 aprile 1940 Massa |
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Nazionalità | ![]() |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Allenatore | |
Squadra | - | |
Carriera | ||
Squadre professionistiche ![]() |
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1960-66 | ![]() |
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Carriera da allenatore ![]() |
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1966-69 | ![]() |
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1969-70 | ![]() |
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1997-98 | ![]() |
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1999-00 | ![]() |
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2001-02 | ![]() |
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2002-03 | ![]() |
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2006-07 | ![]() |
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Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Corrado Orrico (Massa, 16 aprile 1940) è un allenatore di calcio italiano.
Indice |
[modifica] Carriera
[modifica] Gli esordi
Orrico iniziò la sua carriera di allenatore appena ventiseienne, sulla panchina della Sarzanese, squadra di cui era stato anche giocatore, con cui ottenne nel 1967 una promozione in Serie D. Sempre con i rossoneri sfiorò la promozione in C al termine del campionato 1968-69, perdendo lo spareggio con la Lucchese. Al termine di quella stagione passò alla Carrarese, club che, nel corso della sua carriera, allenò per 13 stagioni in 7 diverse occasioni. Dopo un anno a Carrara, passò alla Massese e poi al Camaiore.
Fu in seguito al suo ritorno alla guida della Carrarese, che portò prima in Serie C2 al termine del campionato 1977-78 e poi agli spareggi per la promozione in C1 l'anno successivo, che la sua popolarità crebbe. Nel 1979 passò dunque all'Udinese, in Serie A, venendo però esonerato dopo ventidue gare. Fece così ritorno a Carrara, dove conquistò la C1 nel 1982. Sempre in C allenò anche Brescia e Prato.
[modifica] La stagione all'Inter
La stagione 1990-91, con l'exploit da allenatore della Lucchese, che portò a un passo dalla promozione in massima serie, riportò la figura di Orrico in primo piano. Fu dunque scelto dal presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini per sostituire Giovanni Trapattoni, che nel 1988-89 aveva condotto l'Inter alla vittoria dello scudetto e due anni dopo alla vittoria in Coppa Uefa e che nel 1991-92 aveva scelto di ritornare alla Juventus.
A Milano fu accolto con diffidenza: Gianni Brera lo soprannominò un po' snobisticamente "Il maestro di Volpara", dal borgo della provincia di Massa dove risiede tutt'ora. L'ambiente non gli perdonò i primi esperimenti tattici e i primi insuccessi. Convinto sostenitore del modulo a zona, tentò di applicarlo anche all'Inter: ma la squadra, legata al modulo con marcatura a uomo di matrice trapattoniana, non riuscì ad assimilare il nuovo sistema di gioco e deluse subito le aspettative dei tifosi. La clamorosa eliminazione ad opera del Boavista nel primo turno della Coppa UEFA 1991-92 (l'Inter, peraltro, era la squadra detentrice del trofeo) fu la prima macchia stagionale di un'annata del tutto negativa.
Celebre rimase una sua intervista in cui, dopo la sconfitta rimediata nell'andata in Portogallo ad opera del Boavista, dichiarò che sarebbe stato più facile che crollasse il Duomo di Milano piuttosto che l'Inter fosse eliminata dalla Coppa. Nella partita di ritorno al "Meazza", però, lo 0-0 sancì l'eliminazione dei nerazzurri. Dopo la sconfitta per 1-0 subita dall'Atalanta nell'ultima gara d'andata del campionato 1991-92, Orrico rassegnò le dimissioni e fu sostituito da Luis Suarez. In quell'anno l'Inter non riuscì a centrare la qualificazione alle Coppe europee, piazzandosi soltanto all'ottavo posto in campionato.
[modifica] Dopo l'Inter
Nel 1994 Orrico fece ritorno a Carrara. Successivamente accumulò esperienze brevi e poco soddisfacenti sulle panchine di Avellino, Alessandria e Empoli, che si conclusero tutte con la retrocessione. In seguito allenò, senza grandi risultati, Treviso, Massese e Carrarese.
Nel suo palmarés conta le vittorie di sei campionati, tre di Serie C e tre di D, e di due Coppe Italia di C.