Claudio Garella
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Dati biografici | ||
Nome | Claudio Garella | |
Nato | 16 maggio 1955 Torino |
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Nazionalità | ![]() |
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Altezza | 184 cm | |
Peso | 80 kg | |
Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Portiere | |
Squadra | ritirato | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1970-1972 | Torino | |
Squadre professionistiche ![]() |
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1972-1973 | ![]() |
1 (0) |
1973-1975 | ![]() |
68 (-43) |
1975-1976 | ![]() |
38 (-29) |
1976-1978 | ![]() |
29 (-36) |
1978-1981 | ![]() |
113 (-97) |
1981-1985 | ![]() |
119 (-108) |
1985-1988 | ![]() |
59 (-41) |
1988-1991 | ![]() |
63 (-62) |
Statistiche aggiornate al 29 maggio 2007 | ||
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Claudio Garella (Torino, 16 maggio 1955) è un ex calciatore italiano che giocava nel ruolo di portiere.
Debuttò in Serie A nel corso del campionato 1972-73 con la maglia del Torino (gara contro il Vicenza). Seguirono due stagioni con il Casale in Serie D e C con un gol all'attivo segnato su rigore.
Dopo un anno al Novara fu tesserato dalla Lazio con la quale rimase per due anni (sempre in panchina il primo, con trenta presenze il secondo).
Fu ceduto, quindi, alla Sampdoria in B dove militò per tre stagioni. Dopo l'esperienza con i blucerchiati passò al Verona allenato da Osvaldo Bagnoli con il quale fu protagonista della storica conquista dello scudetto nella stagione 1984/85.
Nell'estate del 1985 passò al Napoli col quale vinse un altrettanto storico scudetto e una Coppa Italia nella stagione 1986-87. Dopo una "rivolta" mai ben chiarita, che lo vide protagonista con Ferrario, Salvatore Bagni e Bruno Giordano contro l'allenatore Ottavio Bianchi, venne ceduto all'Udinese allora militante in Serie B.
Si ritirò dopo il campionato 1990-91 giocato in B con la maglia delll'Avellino.
Negli ultimi tempi era direttore sportivo di una squadra dilettantistica di Pecetto, in provincia di Torino, militante in Promozione. Attualmente è osservatore della Canavese, che gioca in Serie D. È sposato con Laura e ha due figlie, Claudia (30 anni) e Chantal (20 anni).
Dotato di buone doti fisiche, è stato costantemente discusso nella sua carriera per lo stile decisamente poco ortodosso del suo suo gioco. Uscite spericolate, uso costante dei piedi per parare, scatti di riflessi prodigiosi, le parate eccezionali (in un Verona-Udinese parò con il sedere e in un Udinese-Cremonese in rovesciata) alternate a errori clamorosi (le cosiddette garellate) lo resero un personaggio popolare, sul quale i giudizi degli appassionati erano estremamente discordanti, così come i soprannomi con cui era noto: "Paperella" per i suoi critici, ma anche il ben più gratificante "Garellik" da parte dei suoi estimatori.
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