Amedeo Biavati
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Dati biografici | ||
Nome | Amedeo Biavati | |
Nato | 4 aprile 1915 Bologna |
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Nazionalità | ![]() |
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Morto | 22 aprile 1979 Bologna |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Centrocampista | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1930-33 | ![]() |
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Squadre professionistiche ![]() |
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1932-35 | ![]() |
16 (6) |
1935-36 | ![]() |
30 (9) |
1936-47 | ![]() |
203 (58) |
Totale Serie A | 206 (48) | |
Nazionale ![]() |
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1938-47 | ![]() |
18 (8) |
Palmarès | ||
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Oro | 1938 | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Amedeo Biavati (Bologna, 4 aprile 1915 – 22 aprile 1979) è stato un calciatore italiano nel ruolo di ala destra.
[modifica] Carriera
Fu una delle migliori ali destre del calcio d'anteguerra. Celeberrimo per il suo "doppio passo", era veloce ed elegante, un gran dribblatore nonostante il problema dei piedi piatti. Le sue incursioni sulla fascia lo portarono anche a segnare parecchi gol, 73 in 249 partite di campionato. Crebbe nel Bologna, squadra della sua città con la quale disputo la gran parte della sua carriera.
Esordì diciottenne il 21 maggio 1933, schierato mezzala in una gara di campionato contro il Casale (7-0); realizzò una doppietta in due minuti e replicò due settimane dopo con altri due gol al Milan. Nonostante le ottime prestazioni di quella prima stagione tornò a svolgere il ruolo da comprimario al ritorno dei titolari Sansone e Maini.
Dopo una stagione in Serie B al Catania (1935-36), tornò al Bologna dove ancora faticò per trovare posto fra i titolari. Riuscì lentamente a sfondare: in rossoblù conquistò lo scudetto del 1936-37 e, dopo un'altra stagione di buon livello, esordì in Nazionale il 12 giugno 1938, in occasione della gara dei quarti dei mondiali contro la Francia. La buona prestazione convinse Vittorio Pozzo a schierarlo al posto del triestino Piero Pasinati fino alla vittoriosa finale.
Da Campione del Mondo conquistò poi col Bologna il suo secondo scudetto personale nel 1938-39. A Milano, in Nazionale, il 4 giugno 1939 realizzò quello che è considerato il suo gol più bello, contro l'Inghilterra: dopo aver dribblato con eleganza il difensore e capitano britannico Hapgood e il portiere Woodley, depositò a porta vuota, ottenendo i complimenti degli avversari.
A Bologna conquistò anche lo scudetto del 1940-41, mentre la sua carriera azzurra subì un lungo stop a causa del conflitto mondiale: alla ripresa dei campionati e della competizioni internazionali Biavati giocò ancora 3 partite, per chiudere la carriera in azzurro nel 1947, sostituito ormai dal torinista Romeo Menti. L'ultima partita, disputata a Vienna contro l'Austria il 9 novembre 1947, rappresentò l'unica sconfitta del centrocampista bolognese in Nazionale; aveva segnato i suoi ultimi gol in azzurro contro la Svizzera, nel 1945: dal 2-2 portò l'Italia al 4-2, ma gli azzurri furono poi raggiunti sul pareggio 4-4.
Chiuse la carriera con il Bologna nel 1948, avendo disputato in rossoblù 258 partite di campionato segnando 70 reti (compreso il campionato di guerra 1943-44 e il girone Alta Italia 1945-46), abbracciò l'avventura di calciatore-allenatore in alcune squadre minori di varie parti d'Italia. Al termine della carriera giornalistica non trovò spazio fra le dirigenza del Bologna, ma soltanto un lavoro da impiegato nel settore impianti sportivi.
Morì nel 1979, a 64 anni.