Abu Abbas

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Muhammad Zaidan (10 dicembre 1948 – 8 marzo 2004) è stato un terrorista palestinese. Conosciuto anche con il nome di battaglia di Abū ‘Abbās oppure come Muhammad ‘Abbās, ha fondato il gruppo paramilitare palestinese FLP.

Nonostante le divergenze con Yasser Arafat, Abbas e il suo gruppo hanno continuato nel corso degli anni a far parte dell'OLP. Per questo motivo l'attacco di un commando del FLP a una spiaggia israeliana il 30 maggio 1990 offre al governo degli Stati Uniti il pretesto per interrompere i dialoghi diretti con l'OLP.

Abbas diventa famoso nell'ottobre 1985 per aver organizzato il sequestro della nave da crociera italiana Achille Lauro. Nel corso di quel sequestro viene ucciso il cittadino statunitense disabile Leon Klinghoffer, il cui corpo venne gettato in mare: i quattro esecutori materiali del dirottamento sono indotti a cessare l'operazione a Porto Said dall'intervento di Abu Abbas (sul quale agì personalmente Arafat, che lo indusse su richiesta del Governo italiano a recarsi sul posto a convincere via radio i dirottatori, dietro promessa di salvacondotto). La successiva vicenda, con l'intervento dell'aviazione statunitense che affiancò l'aereo dell'Egyptair che secondo i patti portava i quattro dirottatori ed Abbas in un asilo sicuro di loro scelta, fece esplodere un caso diplomatico assai serio tra Italia e Stati uniti: il 10 ottobre 1985 l'aereo fu costretto ad atterrare nella base NATO di Sigonella (SR), da cui evidentemente si intendeva trasbordare i cinque su un altro aereo con le insegne statunitensi destinato a portarli in stato detentivo altrove. A tal fine l'aereo egiziano fu circondato da militari statunitensi ma, prima che potessero irrompere nella cabina, il comando dei carabinieri presso la base circondò con un secondo anello di schieramento armato i soldati americani, puntando loro contro le armi di ordinanza: nel cuore della notte si susseguirono messaggi frenetici tra le cancellerie di Roma e Washington, fino a quando uno scambio telefonico tra il Presidente del Consiglio ed il Presidente degli Stati Uniti spiegò che gli autori di un reato commesso su una nave italiana non potevano soltanto "transitare" su territorio italiano per essere condotti altrove. La base di Sigonella - fosse sotto il "cappello" NATO, fosse sotto l'accordo bilaterale Italia-USA - era territorio italiano, per cui l'aereo egiziano sarebbe stato preso in carico dal nostro Paese per il seguito processuale di competenza.

Nel momento in cui si svolgevano questi contatti, la posizione di Abbas non appariva differenziata da quella degli esecutori materiali del dirottamento, secondo gli americani, mentre agli italiani constava soltanto il suo ruolo di mediatore efficace (svolto dalla torre di controllo di Porto Said), tanto più che egli deteneva un passaporto diplomatico tunisino. L'equivoco venne alla luce quando, fatto decollare l'aereo per Roma, i quattro dirottatori furono presi in custodia dalla polizia italiana, mentre Abbas - dopo ore concitate in cui la sua locazione fisica fu occultata, sia a possibili agenti segreti CIA che alla magistratura inquirente - il 12 ottobre 1985 fu imbarcato su un volo di linea jugoslavo che lo portò libero fuori dal Paese. Ne nacque una seconda vampata di recriminazioni politico-diplomatiche (anche con ricadute sulla maggioranza di governo italiana, per la posizione assunta dal ministro Spadolini); effettivamente poi, per il suo ruolo nell'organizzazione dell'operazione Lauro successivamente acclarato dalla magistratura, tra il 18 giugno]] ed il 10 luglio 1986 Abbas fu processato in contumacia da un tribunale italiano che lo condannò all'ergastolo, condanna confermata in secondo grado.

Abbas è per lungo tempo su posizioni vicine a quelle siriane e si accosta successivamente al governo iracheno che finanzia abbondantemente il FLP. Anche la Libia fornisce basi sicure al gruppo di Abbas fin verso la fine del 1990 quando, su richiesta dell'Egitto che ha scoperto un piano del FLP per compiere attentati sul suo territorio, il governo di Tripoli ne decreta l'espulsione. A quel punto Abbas si rifugia in Iraq dove Saddam Hussein cerca di proteggerlo evitandone l'estradizione in Italia.

Rimase in Iraq e comandò il FLP fino a quando Saddam fu deposto dalle forze di coalizione nel 2003.

In questo periodo è ricercato anche negli Stati Uniti per terrorismo e omicidio.

Nel 1996 Abbas gioca la carta delle pubbliche scuse per l'atto di terrorismo all'Achille Lauro e si augura la pace tra Palestinesi ed Israeliani; le scuse vengono fermamente respinte dal governo degli Stati Uniti e dalla famiglia di Klinghoffer che lo invitano ancora una volta a presentarsi al cospetto della giustizia.

Il 15 aprile 2003 Abbas viene catturato dalle forze americane in Iraq mentre cerca di imbarcarsi su un aereo per la Siria. L'Italia di conseguenza ne richiede l'estradizione. Il Pentagono riporta però la notizia che Abbas era morto il giorno prima per cause naturali sotto la loro custodia. Il FLP a questo punto interviene e accusa gli americani di aver assassinato il loro leader mentre le autorità USA acconsentono per la restituzione del corpo ai Palestinesi affinché venga seppellito a Ramallah.

Alla fine poi la sua sepoltura viene bloccata dalle autorità israeliane, e Abbas viene quindi seppellito nel cimitero dei Martiri a Damasco.