Villa Medici
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La Villa Medici è un complesso architettonico situato sulla collina del Pincio accanto a Trinità dei Monti a Roma. Ospita dal 1803 l'Accademia di Francia a Roma.
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[modifica] Storia
Lo spazio in cui sorge la villa era occupato nell'antichità dagli Horti Luculliani. Venne poi in possesso di Messalina, che proprio in questa villa fu uccisa, e fu sede di Onorio e di Belisario.
Caduto l'impero, la sua posizione periferica ne causò l'abbandono, e nel 1564, quando i nipoti del cardinale Giovanni Ricci di Montepulciano acquistarono il terreno, l'unico fabbricato "civile" era la Casina del cardinale Marcello Crescenzi, che vi teneva una vigna ed aveva iniziato lavori di ampliamento dell'edificio affidandoli al fiorentino Nanni Lippi, ma era morto prima di vedere conclusi i lavori. I nuovi acquirenti li ripresero, affidandoli al figlio di Lippi, Annibale, e si vuole che vi abbia contribuito anche Michelangelo.
Nel 1576 la proprietà fu acquisita dal cardinale Ferdinando de' Medici, che fece completare i lavori da Bartolomeo Ammannati. Secondo il gusto dell'epoca, una parte dei ruderi furono interrati, mentre bassorilievi e statue romane riemerse dalle vigne venivano incastonate, in una sorta di grande museo all'aperto, nella facciata della villa e nel grande giardino che richiamava i giardini botanici creati da suo padre Cosimo a Pisa e a Firenze, ricco di piante di pino, cipresso e querce ma anche di piante rare, e decorato con sculture che richiamano palazzo Spada. Non mancava, all'interno, l'antiquarium dedicato ai pezzi più pregiati.
Molti di questi materiali furono portati a Firenze quando il cardinale divenne Granduca di Toscana, nel 1587. Per un secolo e mezzo la villa fu uno dei luoghi più eleganti e mondani di Roma, sede degli ambasciatori del Granducato di Toscana alla corte papale.
Quando, nel 1737, la linea granducale dei Medici si estinse, la villa passò ai Lorena, come il Granducato. La spoliazione definitiva della villa avvenne per volontà del granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1789, desideroso di radunare a Firenze tutte le collezioni medicee. Vennero così imballato e spedito via mare tutte quello che si poteva trasportare. Tra i pezzi più pregiati vi furono le statue romane nella Loggia dei Lanzi, la Venere Medici agli Uffizi, il Vaso Medici, un enorme cratere neoattico sempre agli Uffizi, l'obelisco del giardino di Boboli o la vasca in granito grigio proveniente dalle terme di Caracalla (l'elenco è molto più lungo e comprende un gran numero delle antichità agli Uffizi, a Palazzo Pitti ed al Museo archeologico di Firenze).
Durante l'età napoleonica, con il breve Regno d'Etruria, la villa pervenne a Napoleone Bonaparte, che ne prese possesso nel 1803 e vi trasferì l'Académie de France à Rome, la cui sede era stata incendiata nel 1793. Questa prestigiosa istituzione culturale ebbe fra i suoi direttori Ingres e Balthus.
Da allora la villa ospitò i vincitori del Prix de Rome.
Dal 2000 l'Accademia di Francia ha intensificato la propria presenza nel panorama culturale romano, localizzando a Villa Medici importanti mostre ed eventi artistici e culturali.
[modifica] Gli edifici
[modifica] I giardini
[modifica] Collegamenti
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È raggiungibile dalla stazione Spagna. |
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
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