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Sugar Ray Leonard - Wikipedia

Sugar Ray Leonard

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Sugar Ray Leonard
Dati biografici
Nome Sugar Ray Leonard
Nato 17 aprile 1956
Palmer Park
Paese {{{paese nascita}}}
Nazionalità bandiera Stati Uniti d'America
Passaporto {{{passaporto}}}
Morto
{{{luogo morte}}}
Altezza {{{altezza}}} cm
Peso {{{peso}}} kg
Dati agonistici
Disciplina Pugilato
Specialità {{{specialità}}}
Categoria pesi leggeri (solo dilettanti), welters, superwelters, medi, super medi e mediomassimi
Record
Ranking {{{ranking}}}°
Ruolo {{{ruolo}}}
Squadra {{{Squadra}}}
Ritirato {{{Terminecarriera}}}
Carriera
Giovanili
{{{Giovanili anni}}} {{{Giovanili squadre}}}
Squadre professionistiche
Nazionale
{{{Anni nazionale}}} {{{nazionale}}} {{{presenzenazionale(goal)}}}
Carriera da allenatore
Incontri disputati
Totali 40
Vinti (KO) 36 (25)
Persi (KO) 3 (1)
Pareggiati 1

{{{rigavuota}}}

Palmarès
1979-1980 Titolo mondiale WBC welters
1980-1981 Titolo mondiale WBC welters
1981 Titolo mondiale WBA Titolo mondiale WBC welters superwelters
1981-1982 Titolo mondiale WBA Titolo mondiale WBC welters   welters
1987-1988 Titolo mondiale WBC medi
1988 Titolo mondiale WBC Titolo mondiale WBC supermedi mediomassimi
1988-1990 Titolo mondiale WBC super medi
 Olimpiadi
Oro Montreal 1976 welters
 

Ray Charles Leonard (Palmer Park, 17 aprile 1956) è un pugile statunitense. È un ex pugile. Secondo di due figli (il primo è Charles) sviluppa da subito una grande passione per il pugilato e comincia a frequentare le palestre già in tenera età..

Indice

[modifica] La nascita di una stella

Comincia a combattere come pugile dilettante già nei primi anni '70 del XX secolo e nel 1972, a soli 16 anni diventa campione nazionale dei pesi leggeri. E' proprio nel 1972 che, in accordo con il suo trainer, Dave Jacobs, mente sulla sua età per poter partecipare alle selezioni delle Olimpiadi del 1972. Tentando di realizzare il peso di 132 libbre corre per un giorno intero attorno ad una pista di atletica e a fine serata sviene: questo cedimento gli preclude la strada verso i giochi olimpici di quell'anno. Leonard però si rifarà bissando nel 1973 il successo nei pesi leggeri rivincendo i Golden Gloves esattamente come l'anno prima. Ma è nel 1974 che Leonard realizza un capolavoro passando nei superleggeri vincendo per la terza volta consecutiva i Golden Gloves e centrando l'altrettanto prestigioso torneo nazionale AUU. L'anno successivo deciderà di non partecipare ai Golden Gloves e si limiterà a doppiare il successo nel torneo nazionale AUU. Ma è proprio nel 1975, a 17 anni, amplia i suoi orizzonti di gloria a livello mondiale disputando e vincendo la medaglia d'oro nei giochi Panamericani nella categoria dei superleggeri. E' il suo primo successo internazionale nel pugilato dilettantistico.

[modifica] Il cruciale 1976

IL 1976 si presenta agli occhi di Sugar Ray Leonard un anno di rivincita: vuole vendicare l'umiliante esclusione di quattro anni prima quando il suo corpo cedette correndo attorno alla pista di atletica precludendogli così l'ingresso ai giochi olimpici. Ma è proprio nell'inverno di quell'anno che la sua compagna, Juanita Wilkinson, conosciuta ad appena 14 anni, gli annuncia che sta aspettando un bambino. Ciò non turba il giovane Leonard che stacca agevolmente il biglietto per le Olimpiadi. Una volta cominciate le competizioni (Leonard gareggia come peso welter) il coloured americano si distingue subito per classe e fantasia vincendo e convincendo fino ad arrivare alla finale contro il temutissimo ma giovane cubano Andres Saldama, anche egli appena diciannovenne. Nonostante il temibile score totalizzato dall'inizio dei giochi olimpici da Saldama (due KO e due stop arbitrali per ferita), Leonard compie un autentico capolavoro colpendolo appena cinque volte e mandandolo al tappeto due provocando così lo stop arbitrale: Ray leonard si incorona così campione olimpico.

[modifica] Gli inizi nel mondo del professionismo

Dopo il successo olimpico Ray Leonard pensa di lasciare il pugilato sentendosi già realizzato. Ma nel 1977 nella vita di Ray, appena iscrittosi nell'università del Maryland, è costretto a tornare a combattere. La stampa americana scoprì la fino ad allora nascosta nascita del figlio di Leonard: impossibilitato a mantenerlo, Leonard cerca una entrata fissa nel pugilato decidendo di cominciare a combattere nel mondo del professionismo. Oltre al bambino, però, la seconda grande motivazione nel ritorno nel mondo della boxe fu la malattia del padre che necessitava di cure speciali e costose per guarire da un tumore. Forzato nel tornare a combattere, Leonard ebbe il merito di costruire attorno alla sua persona un team vincente: oltre agli storici trainers Janks Morton e Dave Jacobs si affiancò Angelo Dundee, allenatore di Muhammad Ali, e l'avvocato Mike Trainer come manager (scartando fra gli altri Don King). Il cinque febbraio 1977 Leonard debutta sul ring professionistico contro Luis Vega: non solo stravince ai punti (tre volte 30 - 24) ma il suo match viene trasmesso in televisione. Il mezzo mediatico decide fin da subito di seguire il talentuoso pugile di bell'aspetto facendogli da subito guadagnare molti soldi: ma Leonard ha già ritrovato dentro la sua persona l'anima del combattente e ricomincia da subito a boxare con la mentalità da campione e non solo per far cassa. E' proprio il leggendario Muhammad Ali che fa nascere dentro Sugar Ray Leonard la mentalità da campione parlandogli privatamente in una seduta di allenamento: da quel momento per Leonard Ali diventa un maestro ed un idolo.


[modifica] Una ascesa irresistibile

Con la costante presenza della televisione, ammiratrice delle sue prodezze puglisitche, Leonard diventa immediatamente un pugile da main event pur non avendo ancora una cintura alla vita. Ray Leonard vince i suoi primi 25 match professionistici con una buona percentuale di KO nella categoria dei pesi welter e fra le sue vittime spiccano Floyd Mayweather (16-1-0), Randy Shields (31-4-1), Daniel Aldo Golzales (52-2-4). Contro Peter Ranzany (45-3-1), detentore della cintura nordamericana dei pesi welter, storico passpartout per il titolo mondiale di categoria, Leonard sbriga la pratica in quattro round e conquista la cintura. Basta una sola difesa, appena un mese dopo, contro Andy Price per spalancare nel 1979 al ventunenne ragazzo di bell'aspetto le porte al titolo mondiale.


[modifica] Consacrazione

Amato da molti per l'aria da bravo ragazzo, Leonard non è dato per favorito nei pronostici contro Wilfred Benitez. Benitez (38-0-1), imbattuto peso welter portoricano, nel 1976 fa suo il titolo WBA dei superleggeri difendendolo due volte, passa di categoria proprio nel 1979 conquistando contro Carlos Palomino la versione WBC del titolo dei pesi welter e difendendolo una volta prima di incontrare Leonard. Sugar Ray, con oramai Angelo Dundee presenza fissa nel suo angolo, riesce a vincere più riprese di Benitez e, in vantaggio sui cartellini dei giudici, riesce a mandare al tappeto un esausto Benitez e vincendo così per KO tecnico facendo sua la cintura WBC dei pesi welter. Appena quattro mesi dopo difende vittoriosamente la sua cintura contro Dave Green.


[modifica] La doppia sfida contro Roberto Duran

Nel 1980, a Montreal, laddove quattro anni prima Leonard fece sua la medaglia olimpica, il campione del mondo è chiamato a difendere la cintura contro una leggenda vivente: Roberto Duran. Soprannominato Manos De Piedra per i suoi pugni densi di forza e per la sua boxe violenta e aggressiva, Roberto Duran si presenta con un record di 70 vittorie ed una solo sconfitta doppiamento vendicata contro il grandissimo Esteban De Jesus. Campione per parecchi anni nei pesi leggeri, il panamense è all'esordio nei pesi welter. Non smentendo la sua natura dichiaratamente folle e aggressiva, Duran nei mesi antecedenti al superfight insulta verbalmente Leonard e sua moglie impressionando il mondo e il giovane detendore della cintura. Per vendicare le offese subite, Leonard decide di combattere Duran flat-footed ovvero rispondendo colpo su colpo alla furia selvaggia di Duran. Lo scontro feroce si protrae per quindi lunghi round nei quali i pugili si scambiano colpi di intensità incredibile. E' però Roberto Duran a vincere una strettissima e unanime vittoria alla lettura dei cartellini: 144-145, 147-148, 144-146. Battuto anche nello spirito, Leonard pensa addirittura di ritirarsi dalla boxe. Deciso a ritrovarsi come pugile e come persona Leonard è costretto a chiudere il suo rapporto con il suo storico trainer Dave Jacobs e si trasferisce alla Hawaii. Lì di allena duramente e insiste per riavere una rivincita conto Duran: il campione panamense glela accorda. Il 25 novembre 1980 Ray Leonard sale sul ring a New Orleans con il solo Angelo Dundee all'angolo. Sin dal primo suono del gong Ray Leonard adotta una tattica opposta a quella del primo match: usando movimenti laterali, un uso ossessivo del jab e un eccellente gioco di gambe, Leonard tiene a distanza Duran imponendogli un tipo di boxe poco gradito. Ma è nel corso del match che Leonard comincia a provocare Duran umiliandolo con svariati tipi di movenze irridenti e non permettendogli di avvicinarsi pungolandolo con il jab sinistro (Leonard stesso riassumerà la sua tattica anni dopo con "per battere un bullo dovevo combattere da bullo"). Duran, nell'ottavo round, indietro di un solo punto sui cartellini, volta le spalle a Leonard e pronunciando verbalmente (forse) lo storico "No Mas". La causa dell'abbandono del panamense è dibattuta ancora oggi, Duran ha citato più volte dolorosi crampi allo stomaco aggiungendo che non gli importava di ciò che stava compiendo poichè avrebbe sicuramente ottenuto una "bella". Questa tesi è suffragata dal fatto che Duran ebbe problemi alimentari prima del match raggiungedo la insana quota di 200 libbre un mese prima del match. Nononostante ciò c'è chi sostiene che Duran abbia abbandonato perchè infastidito dalla boxe irritante di Leonard.


[modifica] La sfida contro L'Hitman

Riconquistato il titolo, Leonard lo difende vittoriosamente una volta per poi conquistare contro il duro Ayub Kalule (36-0-0) il titolo dei superwelter con un KO tecnico alla nona ripresa. Subito dopo la conquista del titolo il promoter di Leonard si accorda per un incontro di riunificazione contro l'arcirivale Thomas "Hitman" Hearns, detentotore della cintura WBA dei pesi welter con un record di 32 vittorie con 30 KO. Il supermatch, fissato il sedici settembre 1981, riserva già una sorpresa alle operazioni di peso quando Hearns si presenta sotto il limite di peso di una libbra suscitando qualche dubbio sul fatto che si potesse essere sovra-allenato. Aldilà del suo dubbio peso, Hearns godeva dei favori del pronostico in quanto temibile picchiatore dotato di ottima tecnica. Il match comincia con un dominio iniziale di Hearns, forte di un allungo maggiore, vincitore delle prime quattro riprese. E' nei round centrali che Leonard comincia a far valere maggiormente la sua offensiva con l'uso del gancio sinistro in maniera quasi ossessiva. Verso il nono round però, Hearns ritorna in partita colpendo ripetutamente Leonard sull'occhio sinistro fino a chiuderlo quasi completamente. La reale svolta del match si ha nell'intervallo fra il tredicesimo ed il quattordicesimo round quando Angelo Dundee scuote Leonard gridandogli "you're blowing it!": Hearns, in vantaggio ai punti e a cui basterebbe girare attorno a Leonard per portare a casa il match, viene travolto dalla furia di Leonard che lo costringe al tappeto forzando l'intervento dell'arbitro per salvaguardare la sua incolumità. Leonard diventa così Undisputed Champ detenendo sia la cintura WBC che la cintura WBA dei pesi welter.


[modifica] Il primo ritiro e il seguente ritorno

Ray Leonard viene nominato dal prestigioso Ring Magazine Fighter Of Year del 1981 e parimenti viene eletto match dell'anno la splendida battaglia contro Thomas Hearns. Leonard vince una difesa contro Bruce Finch del suo doppio titolo mondiale nel 1982 e programma un'altra difesa del doppio titolo pochi medi dopo: il match viene tuttavia cancellato poichè pochi giorni prima del suo svolgimento Ray Leonard non supera le visite mediche a causa di un distacco della retina causato dai ripetuti colpi all'occhio ricevuti nel match contro Hearns. Si scatenano così una ridda di ipotesi sul futuro del campione americano: Leonard, con il serio rischio di poter diventare cieco da un occhio, decide nel 1982 a soli 26 anni di ritirarsi dal mondo della boxe e lo annuncia citando nel suo discorso di addio anche un oramai improbabile match contro il campione dei pesi medi, Marvin Hagler. Leonard comincia quindi a lavorare per la HBO come commentatore e nel 1984 sua moglie dà alla luce un secondo figlio. La vita di Ray Leonard, però, per sua stessa ammissione, esce fuori dai binari a causa dello sconforto di non poter combattere. Quasi invischiato nel mondo della cocaina e dell'alcol, Ray Leonard decide di tornare all'unica vita conosciuta: quella della palestra. Annuncia nel dicembre del 1983 il suo ritorno citando fra i possibili avversari Marvin Hagler, Aaron Pryor, Thomas Hearns e Roberto Duran. Subissato dalle critiche dei media che gli imputavano di prendersi rischi inutili e pericolosi, il match di rientro venne posticipato più volte fino a metà del 1984 contro il semisconosciuto Kewin Howard. Messo Knock Down nella quarta ripresa, Leonard fu costretto ad utilizzare tutte le sue abilità per domare il suo avversario costringendo l'arbitro a fermare il match nel corso della nona ripresa. Immediatamente dopo il match Leonard dichiara di ritirarsi nuovamente in quanto ha capito che, oramai, "per me è finita".


[modifica] Il Superfight

Leonard decide di tornare alla sua professione durante il ritiro: il commentatore per la HBO. Viene più volte chiamato a commentare i match di Marvin Hagler, indiscusso campione da 5 anni dei pesi medi, vincitore con un clamoroso KO alla terza ripresa di Thomas Hearns e di Roberto Duran. Incredibilmente, Ray Leonard decide nel 1987, a trenta anni, di tornare per combattere l'uomo che gli aveva rubato la gloria. Giudicato come "folle" dalla maggioranza dei media, Leonard insiste per disputare un match contro il possessore della tripla corona dei pesi mesi (IBF, WBC e WBA) e il campione trentaduenne (62-2-2) accetta il match. Il match viene programmato il 6 Aprile 1987 al Caesars Palace in Las Vegas. Allenato ancora una volta da Angelo Dundee Ray Leonard rispolvera la vecchia tattica del secondo match contro Duran: perenne movimento, uso ossessivo del jab e rifiuto totale dello scontro diretto. Nonostante questo Marvin Hagler riesce a trovare più volte lo spazio per colpire duramente Leonard duramente: a ciò Leonard risponde con velocissime serie a due mani che spesso centrano il bersaglio. Al suono della campana la percezione che il match sia in totale bilico è netta: la bilancia pende a favore proprio di Leonard, vincitore via Split Decision (115-113, 113-115, 110-118). Il risultato del match è ancora oggi dibattuto dai più e non è mai stato digerito da Marvin Hagler che per protesta, sentendosi derubato, non ha mai più indossato un paio di guantoni da boxe da quella sera.

[modifica] Le rivincite contro i vecchi avversari

Oltre un anno dopo la vittoria clamorosa su Marvin Hagler, nel nobembre 1988, Leonard fa sua la cintura dei supermedi versione WBC contro Donny Ladonde (31-2-0) in un match molto violento in cui l'ex campione olimpico subisce un profondo taglio sul naso. Abbastanza singolarmente, nel match era in palio anche la versione WBC dei mediomassimi a causa di una bizzarra clausola contrattuale, Leonard diventa così campione in 5 diverse categorie di peso per primo nella storia. Sette mesi dopo Leonard incontra nuovamente Thomas Hearns ben sette anni dopo il loro primo match al limite dei supermedi: atterrato due volte durante il combattimento, Leonard riesce a strappare un pareggio in virtù di una tattica intelligente con cui talvolta riesce a imporre la sua boxe all'aggressivo pugile di Detroit. Nonostante questo Leonard stesso un anno dopo, su ESPN, ammetterà di fronte ad Hearns "one for you, one for me". Dopo il match contro Hearns si disputa la "bella" contro il vecchio nemico Roberto Duran (il cui record in quel momento era fermo ad un 87-5-0) al limite dei pesi medi: Leonard fa sua la vittoria contro una meritata ma noiosa vittoria ai punti contro uno spento Roberto Duran.


[modifica] I dolorosi ritorni

Nel 1990, a 33 anni, Ray Leonard rimane inattivo. Nel 1991 annuncia il suo ennesimo ritorno contro il campione dei pesi superwelter Terry Norris (26-3-0) in un match valevole per il titolo WBC di categoria. Messo Knock Down nel secondo e nel settimo round, Ray Leonard con forza e coraggio resiste fino ad arrivare ad ascoltare in piedi il verdetto di sconfitta ai punti (103-119, 104-120, 110-116). La stessa notte Leonard annuncia il suo ennesimo ritiro. In quel momento il suo record è di 36 vittorie e due sconfitte. Dopo il disastroso match contro il non irresistibile Norris per Leonard comincia un periodo buio in cui perde il suo lavoro come commentatore alla HBO. Cade nuovamente nella droga e fra il 1982 e il 1986 diventa dipendente da cocaina lasciandosi trascinare in episodi di violenza contro la moglie da cui divorzierà nel 1993. Pochi mesi dopo sposerà Bernardette Robi. Nel 1997, a 40 anni, Leonard prova un ennesimo ritorno contro Hector "Macho" Camacho (62-3-1): la sconfitta in cinque round è così umiliante e bruciante che Ray Leonard annuncia il suo definitivo ed ultimo ritiro nel giro di poche ore dopo il match.


[modifica] Leonard oggi

Sugar Ray Leonard è uscito dalla dipendenza dalla droga e oggi si dichiara un uomo felice. Ha infatti ritrovato nella boxe, come promoter e leggenda vivente, un ruolo importante: egli difatti tutela e istruisce i giovani che incrociano i guanti per le prime volte in palestra.

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